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Il peridico dell'VIII municipio delle torri
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Quindicinale d’informazione, attualità e cultura registrato presso il Tribunale di Roma num. 30/2008 del 25/01/2008 - anno IV num 11 - 25 giugno 2011 - € 1,00
IL PERIODICO DELL’ EST ROMANO
PAGINA 8
VILLAGGIO FALCONE
REGIME VIII
A PAGINA 29
BORGHESIANA
VIA MESORACA E VIA MAIDA. NELLA PRI-MA STRADA, VILLETTE CURATE DOVE VI-VONO I 'BOSS' CHE DETTANO LEGGE. NEL-LA SECONDA GLI 'AMMASSATI', DI VARIE
ETNIE, CHE VIVONO IN GARAGE ADIBITI
AD APPARTAMENTI.
PAGINA 18
TOR BELLA MONACA
LOREDANA ERETTA, DISABILE, DA DUE
ANNI VIVE IN UN SEMINTERRATO, ASPET-TA ANCORA CASA. VIVE SENZA RISCALDA-MENTI, SENZA ACQUA, SENZA GAS ED USA
COME WATER UN SECCHIO.
PONTE DI NONA, CASE POPOLARI.IL QUARTIERE È ABBANDONATO DA ANNI DALLE ISTITUZIONI.DEGRADO, INSICUREZZA E SCARSI SERVIZI.E COME SE NON BASTASSE, DA MESI SI SGOMBERANO, SENZA TREGUA, FAMIGLIE, DISABILI E RAGAZZE MADRI,NONOSTANTE LE NUMEROSE CASE SFITTE.
Essere un giornale di denuncia signi-fica 'essere di troppo'. Chi rappre-senta il potere ti teme, ti snobba e
spesso ti ostacola. La Fiera dell'Est vivequesto tutti i giorni. Il governo municipaleci vorrebbe meno curiosi e intraprendenti.
Non vorrebbero che vi parlassimo deirimborsi d'oro, delle residenza fittizie, de-gli assessori con precedenti penali, dei fa-vori e di tutto quello che vi abbiamo rac-contato in questi mesi. Vorrebbero veder-ci girare la testa dall'altra parte. Un gior-nale di denuncia come il nostro si scontratutti i giorni contro questa amministrazio-ne arrogante e prepotente.
Ci troviamo di fronte il presidente delmunicipio Lorenzotti che ci augura di chiu-dere e, dimenticavo, rientra in silenzio stam-pa per la seconda volta. Il presidente delconsiglio municipale, Dari, che si appigliaal regolamento quando chiediamo docu-menti pubblici. Una maggioranza che fir-ma la richiesta di non farci fare foto in au-la. Il presidente della commissione Urba-nistica, D'Angelo, che tenta di 'cacciarci' dauna commissione pubblica. Una consiglie-ra, Vanda Raco, che costava 7.000 euro almese, che fa l'isterica appena ci vede neiparaggi. Un capogruppo Pdl, Battistini, checi chiede di consegnare le copie dell'ultimoanno delle nostre pubblicazioni, stile San-ta Inquisizione. Un presidente di commis-sione sicurezza, Vendetti, che ci urla di es-sere di parte. Un assessore, condannatoanni fa per tangenti, Antonio Madama, chegira indisturbato per il municipio, e ci guar-da minaccioso. Il presidente della commis-sione Masterplan, Romolo Biferi, che risie-de, o forse ora risiedeva, in un'associazio-ne per senzatetto, che saluta appena.
E in tutto questo il presidente della com-missione Sociale, che ha un giornale, chepuò tranquillamente circolare per le segre-te stanze, visionare documenti e avere lamassima libertà di movimento. In conclu-sione, il municipio sembra essere il lorofeudo, una cosa loro, dove non bisognamettere il naso, se non per dire 'bravi'. Maal regime della giunta Lorenzotti, noi ci op-porremo ora e sempre.
I regimi sono finiti da un pezzo e voi sie-te fuori tempo e in dirittura d'arrivo. Il ven-to sta cambiando e l'augurio è che porti viacon sé tutta questa miseria.
FEDERICA GRAZIANI
VIA CATERINA USAI. CANTINE SOMMER-SE DALL'ACQUA DELLE FOGNE, ZANZARE
E UN'INSOPPORTABILE CATTIVO ODORE
COSTRINGONO INQUILINI, TRA CUI AN-CHE DISABILI, A VIVERE IN UNA CONDI-ZIONE IGNOBILE.
PER LA TUA PUBBLICITÀ 0622460838-3357243472
Figli di un dio minoreLA REDAZIONE RINGRAZIA L’ASSOCIAZIONE GENITORI SCUOLA INSIEME PER IL SOSTEGNO AL GIORNALE
MUNICIPIONUMERO 11 ANNO IV2
La redazione si unisce al dolore del consigliere
Paparelli per la perdita della mamma.
Un abbraccio e le nostre sentite condoglianze.
Dopo alcune ore dall'apertura delle urne, in alcuni seggi, si
sono cominciati a verificare strani problemi. Una delle pri-
me sedi di voto finita nel caos è stata quella di via Fosso
dell'Osa 507, all'interno dell'istituto comprensivo
della "Villaggio Prenestino". "Non è stato un pro-
blema di questo seggio, è accaduto un po' dap-
pertutto tant'è vero che ci hanno fornito i numeri
di telefono degli ispettori". A parlare è la respon-
sabile degli uffici del comune all'interno del seg-
gio di via Fosso dell'Osa 507. Ad alcuni cittadini che si sono reca-
ti a votare, nel momento in cui hanno esibito il loro documento,
gli è stato detto che non risultavano nella lista di quella sezione e
quindi non avrebbero potuto votare.
I votanti, a cui è stata riservata questa spiacevole sorpresa,
sono corsi all'ufficio comunale del seggio e hanno scoperto che gli
era stata cambiata la sezione di voto a loro completa insaputa.
"Praticamente a queste persone è stata cambiata la sezione. - con-
tinua la responsabile - E' l'ufficio elettorale che dovrebbe comu-
nicare. In genere il numero della sezione è scritto sulla tessera
elettorale, quando non c'è i cittadini possono rivolgersi a noi". Per
fortuna i cambi di sezione in questo seggio hanno portato pochi
disagi perché significava semplicemente che i votanti avrebbero
solo dovuto cambiare stanza all'interno dello stesso edificio e quin-
di il problema è stato arginato e tutti i cittadini hanno potuto eser-
citare il loro diritto di voto.
Molto grave è stato invece il caso che ha coinvolto alcuni citta-
dini a Tor Bella Monaca, dove circa 800 votanti, increduli nel guar-
dare ciò che stava accadendo, si sono visti cambiare (anche loro
senza alcuna comunicazione) l'indirizzo del loro seggio, dalla scuo-
la Ilaria Alpi a quello di Borgata Finocchio,che si trovava a più di 6
km di distanza. E che per poter votare sono stati co-
stretti a tornare all'ufficio elettorale del comune per far-
si cambiare la scheda elettorale. In merito a questo
problema si è espresso il consigliere (PD) Dario Nan-
ni il quale ha annunciato che presenterà un'interroga-
zione su tutti questi strani accadimenti al sindaco Ale-
manno.
Un'altra denuncia è stata fatta da Vincenzo Maruccio segretario
Regionale dell'Italia dei Valori nel Lazio il quale ha segnalato che,
in alcuni seggi della capitale, i presidenti non riconoscevano ai rap-
presentati dei diversi comitati referendari di votare nei seggi do-
ve svolgevano servizio, così come previsto dalla normativa vigen-
te. In molti, dopo questi accadimenti, è balenata l'idea che si stes-
se facendo in modo di non far raggiungere il "quorum" , ma dagli
uffici comunali assicurano che si è trattato solo di problemi "ge-
stionali" . Nonostante tutti questi problemi, il referendum ha rag-
giunto il quorum con una percentuale di affluenza alle urne altis-
sima, segno evidente che qualcosa in questo Paese sta cambian-
do. C'è chi ha detto che sarebbe rimasto a casa invece che anda-
re a votare, c'è chi ha consigliato di andare al mare piuttosto che
recarsi alle urne ed infine alcune sedi dei seggi sono state sposta-
te all'insaputa dei votanti. Nonostante tutto questo il popolo so-
vrano si è espresso e ancora una volta è riuscito a cambiare le co-
se. ANDREA CAVADA
Referendum 2011, caos nei seggiIL 12 ED IL 13 GIUGNO I CITTADINI SONO STATI CHIAMATI ALLE URNE PER ESERCITARE IL LORO DIRITTO AL VOTO. PER ALCUNI DI ESSI APPORRE QUELLA MERAVIGLIOSA X CHE TANTE E TANTE VOLTE HA SEGNATO CAMBIAMENTI EPOCALI SI È RI-VELATA UNA VERA E PROPRIA ODISSEA.
IL MUNICIPIO DELLE TORRI NON È DA MENO
DEL DATO NAZIONALE DI AFFLUENZA AL REFE-RENDUM DEL 12 - 13 GIUGNO. IL 56, 6% DEL POPOLO DELL' VIII SI È RE-CATO ALLE URNE E HA ESERCITO IL SUO
DIRITTO/DOVERE AL VOTO.
VIII. AL REFERENDUM
CON IL 56,6%
UP&DOWN
Il 10 giugno, di fronte al centro com-merciale Unico, angolo con via Ca-
terina Usai, Daniele Grasso, consiglie-re Pd, ha organizzato un incontro con icittadini per spiegare loro le modalitàdi voto e i temi del referendum del 12 - 13 giugno.
Tra domande e discussioni sul quartiere popolare, dimenticatoda tutti i politici del territorio, il consigliere ha illustrato ai presen-ti le motivazioni per il si. I cittadini hanno poi, come era presumi-bile, spostato il tema della discussione sui tantissimi problemi checolpiscono il quartiere. Si è sentita forte la frustrazione e il sensodi abbandono. E così il consigliere ha seguito qualche cittadino nel-le loro case per prendere nota dei disservizi di cui queste case so-no vittime. Appuntamento al venerdì successivo, quando il consi-gliere Grasso ha incontrato nuovamente i cittadini.
FEDERICA GRAZIANI
Anche Castelver-de si è resa pal-
coscenico di un in-contro pre referen-dum.
L'evento è statopromosso dall'As-sociazione Cantieri Democratici eha visto la partecipazione di Da-vid Sassoli, Europarlamentare Pd,Dario Nanni, consigliere comuna-le Pd, Andrea Sgrulletti, segreta-rio Pd VIII municipio e RiccardoPulcinelli, segretario Pd Versante
Prenestino. Molto apprez-zato da tutti l'intervento diSassoli, esempio della poli-tica al servizio dei cittadini.Voci di corridoio direbberoche questo evento nascon-desse anche un significato
politico: la volata di Riccardo Pul-cinelli alle prossime elezioni. Noivogliamo credere che invece siastato un incontro informativo. An-che se certe volte però a pensarmale, non si sbaglia!
FEDERICA GRAZIANI
A VILLAGGIO FALCONE CI PENSA GRASSO!
IN VISTA DEL REFERENDUM, NESSUNO DEI POLITICI LOCALI HA
PENSATO A VILLAGGIO FALCONE. TUTTI TRANNE UNO: DANIELE
GRASSO, CONSIGLIERE PD.
L'VIII si attesta sopra la media nazionale.Dicono che in periferia la gente è stan-
ca, che non crede più alla politica, che nonvuole partecipare più alla vita del territorio edel Paese. Se fosse così, non ci sarebbe nul-la di strano. Come biasimarli? E invece la no-stra gente, per il referendum del 12 - 13 giu-gno, ha risposto presente, e ha votato. Il ven-to sta cambiando, hanno detto in molti.
E qui in ottavo si respira forte e chiaro. Unterritorio amministrato da un governo di cen-trodestra, che oggi esprime in tutti i suoi quar-tiere insofferenza . Da San Vittorino a TorreSpaccata, i cittadino dicono 'basta'. Chiedo-no un'alternativa, chiedono una svolta. E lasvolta parte proprio da loro, che stanno rico-minciando a prendere in mano le sorti del lo-ro territorio.
C'è un risveglio popolare nei nostri quar-tieri, ci si sta svegliando dal letargo che trop-po tempo ha lasciato libero il governo muni-cipale di amministrare in modo spesso scon-siderato. E per le strade dell' VIII municipiosi riscopre il popolo. E il 56,6% dei cittadinidel nostro municipio lo ha dimostrato in mo-do evidente. E non solo per dire no al nuclea-re e no all'acqua privatizzata. Piuttosto perdire si alla partecipazione politica e sociale. Ilvento sta cambiando, non ci sono dubbi.
FEDERICA GRAZIANI
LUTTO MUNICIPALE
I CANTIERI DEMOCRATICI IN PIAZZA
BRUNETTIVia A. Capitini 95Promessa mantenuta
CITTADINIpartecipano in massa al referendum
GRASSOSolo lui a Villaggio Falcone
L’OPPOSIZIONEContro il masterplan ma vo-ta come vicepresidente di com-missione uno che è favorevole
D’ANGELOContro l’articolo 21
BATTISTINI
Indietro tutta!
MUNICIPIO NUMERO 11 ANNO IV 3
La maggioranza dice si all' aumento di cubature
All' incontro organizzato a Largo Mengaroni
dall' Italia Dei Valori per parlare di precaria-
to, a cui erano presenti il consigliere Francesco
Durantini, Massimo Rossi, consiglieri municipa-
li, il senatore Pedica ed il senatore Triolo, era pre-
sente anche il leader e fondatore del partito An-
tonio Di Pietro che, in una piazza piena di per-
sone e di lavoratori, spiega ai nostri microfoni
cosa bisogna fare per uscire dal precariato.
"Bisogna incentivare il sistema imprenditoriale, occorre passa-
re dal precariato al lavoro a tempo indeterminato. I lavoratori pre-
cari devono essere assorbiti stabilmente.
Bisogna mettere mano al sistema fiscale e sul piano degli inter-
venti dello Stato passando dall' assegno di disoccupazione ai con-
tratti di solidarietà" è la ricetta di Antonio Di Pietro,
accolto dai presenti con gli occhi sbrillucianti di chi
vede e ascolta un leader concreto, carismatico che
sa parlare alla gente.
Un successo l'iniziativa organizzata l'ultimo gior-
no utile prima del silenzio elettorale per i referen-
dum, a cui ovviamente, l' Italia Dei Valori ha vota-
to ed ha indicato di votare Si.
Un passo avanti da Di Pietro, ribadito poi a poche ore di distan-
za nella trasmissione "Anno Zero": "Basta con l'antiberlusconismo
dobbiamo andare oltre!".
I cittadini ed i lavoratori, precari, applaudono al politico che,
forse, può rivendicare un diritto di paternità sull' esito del re-
ferendum.
Corcolle non avrà ancora una presenza dipattuglie della polizia municipale. La mozio-ne, presentata lo scorso 9 giugno in un'auladi consiglio semi deserta, non ha ottenutol'appoggio della maggioranza dell'aula. Il sim-bolo del Pd a firma della mozione ha impedi-to ad alcuni consiglieri Pdl di sostenere que-sta richiesta, pur ammettendo che "serve unmaggiore controllo sul territorio", come haprecisato il consigliere Massimo Mancuso.
Una carenza di controlli sulle strade che icittadini del quartiere di Corcolle segnalanoda tempo, denunciando come in quest'assen-za via S. Elpidio a Mare sia percorsa ad altavelocità da molti automobilisti. "I cittadini diCorcolle lamentano che la strada diventa unapista e nonostante l'hanno denunciato più vol-te non ravvisano una presenza delle forze del-l'ordine", spiega il consigliere Daniele Gras-so. Un problema realmente avvertito dai cit-tadini dell'area Prenestina, una vasta porzio-ne di municipio che dipende interamente daldistaccamento della polizia municipale che èstato istituito a Ponte di Nona. Una presenzache aspetta da tempo di essere incrementa-ta, dato che "devono arrivare 10 vetture inpiù alla polizia municipale", come ha poi ag-giunto Mancuso.
Intanto la questione resta al momento fer-ma al muro della politica, in attesa che il piùaudace dei due schieramenti rinunci ad un po'di visibilità. Con la consolazione che, comespiegato dal presidente del consiglio munici-pale Marco Dari, "anche se a volte capita dinon vedere i vigili, non è detto che i control-li non ci siano". ANNA GIUFFRIDA
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO SUL CASO MADAMA
“Io non ho invitato i giornalisti ma i
cittadini. In che qualità è presente
lei oggi?". Ci accoglie così il consi-
gliere D'Angelo appena varchiamo la por-
ta della commissione in merito sull' anten-
na di Villa Verde, che inspiegabilmente si
tiene nella stanza del Pdl e non nell' aula
di Consiglio. E per fortuna che, come dice
il Presidente, è stata indetta per i cittadi-
ni! Se è pubblica e per i cittadini, tutti, per
logica si sarebbe dovuta tenere in aula e
non nelle segrete stanze del partito...
E' questo lo scotto che tocca pagare per
aver scritto dei rimborsi, delle residenze
che sembrano create ad hoc per richiede-
re i rimborsi benzina, per la residenza nel-
le associazioni, per la nomina inopportu-
na dell' assessore Madama (arrestato, do-
po aver patteggiato la pena, per aver ven-
duto il proprio voto). Si trincerano dietro
il silenzio e ci ostacolano. Per difendersi.
Difendere il compagno di corrente e la sta-
bilità del gruppo. A difenderci, difendere
un diritto, quello di essere presenti e rac-
contare quanto vediamo, i consiglieri d'op-
posizione Contartese ed Alveti, Pd, Rossi
Idv,e Massimo Mancuso, Pdl.
Entriamo in qualità di cittadini, perchè
lo siamo a prescindere dal lavoro che fac-
ciamo, e partecipiamo al dibattito in cor-
so (il nostro intervento è redatto nel ver-
bale): la commissione, nella persona di
D'Angelo e Alveti, è pronta ad incatenarsi
allorquando attraverso canali “istituziona-
li” non si riesca a trovare una soluzione
per l'antenna. Continuiamo e continuere-
mo a scrivere, anche se ci ostacolano, an-
che se entrano, come il Presidente del mu-
nicipio, in silenzio stampa. Abbiamo il do-
vere, l'onere e l'onore di farlo.
Il cambiamento d'atteggiamento della
maggioranza nei nostri confronti spiega
senza bisogno di parole, quanto abbiamo
"fatto male" con i nostri articoli, come ab-
biamo toccato qualcosa che non doveva-
mo, come ci fosse qualcosa da nasconde-
re o di cui non parlare. Se non fosse sta-
to così, nessuno avrebbe cambiato atteg-
giamento nei nostri confronti, questo è cer-
to. E con questo comportamento ci dico-
no che c'è ancora da scavare, da scopri-
re.. E noi lo faremo!
IL COMUNE DECIDE, LA MAGGIORANZA DI MUNICIPIO DEVE VOTARE, NON PUÒ ESSERE CONTRARIA. LA CENTRALITÀ CHIEDE
AL MUNICIPIO DI ESPRIMERE IL PROPRIO PARERE SULL' AUMENTO DI CUBATURE E IL MINIGOVERNO APPROVA.
A VIA MELIZZANO I BAMBINI RIAVRANNO
LO SCUOLABUS.
Tutti uniti contro La Fiera! VITTORIA !!!
Nel Piano di Borghesiana (C25) Ponte Di Nona (20), Rocca Fio-rita (B5), Castelverde (B4), Lunghezza (C2) verranno au-
mentate le cubature da adibire all' housing- sociale. Così come giàin altre zone del municipio sono state recentemente aumentate.
A presentare la delibera non c'era il Presidente della commis-sione Urbanistica Ezio D'Angelo né il presidente Lorenzotti, impe-gnati nell' inaugurazione dei lavori a Largo Monreale. Grave as-senza. L'arduo compito è stato affidato al presidente della Com-missione Bilancio e Patrimonio, Massimo Mancuso, chiamato co-me sempre a mettere le toppe. "State distruggendo il piano re-golatore", urla Arnaldo Contartese, "E' evidente che c'è un accor-do tra costruttori e centralità", continua il consigliere Vittorio Al-veti. Alla "densificazione", come si legge nella delibera, non ne con-segue un aumento di servizi, anzi, la maggioranza giustifica l' au-mento di cubature affermando addirittura che, grazie a questa de-
libera, si potranno completare i servizi già preventivati. Si comple-tano, grazie all' aumento di cubature, quindi di persone. Solo co-sì si completeranno i servizi, dicono. Ma per i nuovi arrivati nonsono stati preventivati i servizi necessari. E quindi già sulla cartai quartieri saranno privi di servizi sufficienti. Ma così si giustificadel voto favorevole solo una parte della maggioranza, minimizzan-do la densificazione. C'è poi chi, come il capogruppo Battistini, di-chiara di approvare la delibera perchè si fida di Marco Di Cosimo,presidente della commissione Urbanistica del Comune, che ha va-rato l' aumento. Non basta che Battistini si fidi di Di Cosimo perapprovare e dare il proprio assenso ad una delibera così impor-tante. Quando si parla di Urbanistica e di aumento di cubature nes-suno, della maggioranza, si tira indietro. Anche se non capisce be-ne di cosa si tratti. Si. Espressione favorevole dalla maggioranzamunicipale all' aumento di cubature.
Forza Nuova: "Lorenzotti spieghi la nomina di un pregiudi-cato reoconfesso nella sua giunta""Non ci sembra di chiedere molto, vogliamo solo sapere perché,come emerso dall'inchiesta de "La Fiera dell'Est", è stato fatto fuo-ri l'assessore Amato, per far posto al pregiudicato, reo confesso,Madama?" "Lorenzotti spieghi alla gente dell' VIII, la nomina diuna persona, assolutamente inadeguata al ruolo di assessore alPatrimonio. Ripetiamo Madama è stato condannato ad un anno edieci mesi, previa confessione e patteggiamento della pena.""Sono quasi 20 anni che è fuori dalla politica, quali meriti potràmai aver acquisito per convincere Lorenzotti a nominarlo asses-sore?" "Qui c'è qualcosa di molto poco chiaro e ci sa tanto che citoccherà occupare l' VIII municipio un'altra volta e stavolta nonper il tempo di una canzoncina … E non ne posso più!"DANIELE LOPOLITO, RESPONSABILE FORZA NUOVA VIII MUNICIPIO
Sgrulletti, segretario Pd VIII municipio: "Una decisione di-sgustosa"La vicenda della nomina dell'Assessore Madama fu da subito piut-tosto opaca. Per fargli spazio in Giunta il Presidente Lorenzotti ri-mosse l'Assessore Romano Amato, uomo di peso nel Pdl locale:
basti pensare che era stato candidato Presidente del Municipio nel2006. I due finirono presto alle carte bollate e Romano Amato vin-se il ricorso al Tar, che ordinò il suo reintegro in Giunta, generan-do nel giugno 2009 una situazione davvero grottesca, che si tra-scinò per circa due mesi: c'erano di fatto 5 assessori per 4 asses-sorati! Per esporsi a questo livello di discredito, il Presidente Lo-renzotti doveva tenere davvero molto alla presenza di Madamanella sua Giunta! Il Pd organizzò il 7 luglio del 2009 una parteci-pata manifestazione in largo Monreale, per denunciare l'uso arbi-trario delle istituzioni e lo sconcio della nomina ad Assessore diMadama, portando anche la questione all'attenzione della stampalocale e cittadina attraverso una conferenza stampa nella sede re-gionale del Partito. Quando la nomina dell'Assessore Madama fufinalmente comunicata formalmente al Consiglio, a fine agosto2009, ci scagliammo con violenza contro quella decisione, che ioebbi modo di definire "disgustosa". Aggettivo che ribadisco, anchealla luce dell'attività clientelare che viene svolta nell'ufficio dell'As-sessore e che il Capogruppo Scorzoni ha più volte denunciato, do-po aver reso note le vicende giudiziarie del Madama, citando condovizia di particolare gli atti giudiziari, già nello stesso agosto 2009.
ANDREA SGRULLETTI
Dopo più di un anno di battaglia, i geni-tori della scuola di via Melizzano,ver-
sante prenestino, potranno ricominciaread usufruire del servizio lo scuolabus. Lacostanza e la te-nacia li ha pre-miati: dall' annoscorso, da quan-do cioè si sonoimprovvisamen-te sentiti rispon-dere, dal municipio, che non avevano piùdiritto al servizio. Hanno combattuto gior-no dopo giorno senza mollare un attimo.
"Ringraziamo Cremonesi e Contartese delPd, Gianmaria Ercoli, che ci hanno aiutatofin dall' inizio in questa lotta. E ringraziamoil presidente della commissione scuola Pa-parelli e l' assessore Baldassarri", diconocon gli occhi pieni di gioia Graziella Pietro-sano, Antonella D' Alessio e Sergio Pesci(nella foto).
I genitori di altre scuole a cui era statolevato il servizio hanno purtroppo abban-donato la battaglia strada facendo, ma lo-ro hanno lottato per i propri "diritti" e han-no vinto!
EZIO D'ANGELO, PRESIDENTE COMMISSIONE URBANISTICA, CORRENTE SAMUELE
PICCOLO, DURANTE LA COMMISSIONE IN CUI SI È PARLATO DELL' ANTENNA DI VIL-LA VERDE, SI RISCOPRE RIGOROSO, E CI CHIEDE:"SEI QUI IN QUALITÀ DI CITTA-DINA O DI GIORNALISTA?". CI SI RISCOPRE RIGOROSI, COINCIDENZA, DOPO LO
SCANDALO DEL MAXI RIMBORSO (PIÙ DI 7.000 EURO AL MESE!!!!) DELLA CONSI-GLIERA, E COLLEGA DI CORRENTE, VANDA RACO ...
VIII COME GUANTANAMO
ANTONIO DI PIETRO : "BISOGNA PARLARE DEI PROBLEMI DELLA GENTE"
CORCOLLE ... NEANCHE I VIGILI
“Il mio sogno è sempre stato di anda-re a Cuba ma non ci sono riuscito. In
compenso ogni mattina ven-go a Guantanamo. Da oggiindosserà la tuta arancione".Così un arrabbiato FabrizioScorzoni commenta l'instal-lazione delle telecamere a "si-curezza" del municipio. Le te-lecamere sono state installate con i 250.000euro di fondi stanziati dalla Regione proprioper la sicurezza del territorio, e il primo in-tervento che si realizza è rendere il muni-cipio, in cui già ci sono i vigili all' interno, ol-tre ai carabinieri a pochi passi, un grandefratello sorvegliato 24 ore al giorno.
"Souriez vous êtes filmés" si legge sugliautobus di Parigi dove sono installate le te-lecamere che non limitano per nulla atti cri-minali, soprattutto nelle periferie malgover-nate.
"Sorridete vi stanno riprendendo" speria-mo che scrivano all' ingresso della neo Guan-tanamo dell' ottavo...
MUNICIPIONUMERO 11 ANNO IV4
Si è formata anche la commissione Ma-
sterplan: Romolo Biferi, presidente e Val-
ter Mastrangeli vicepresidente. Il primo con-
sigliere di maggioranza ed il secondo consi-
gliere d' opposizione. Ma qualcosa non tor-
na…
Romolo Biferi, consigliere che ha presen-
tato la mozione di sfiducia, salvo poi ritirar-
la, assieme a Sandro Battistini, non è mai
stato del tutto convinto che il piano di riqua-
lificazione di Tor Bella Monaca si realizzerà.
D'altro lato abbiamo Valter Mastrangeli, elet-
to vicepresidente dall' opposizione, col vo-
to di tutti meno quello del consigliere Da-
niele Grasso. Mastrangeli, dal canto suo, non
si è mai detto contrario al progetto forte-
mente voluto dal sindaco. Il resto dell' op-
posizione però rigetta il progetto di Krier per-
ché lo considera mera speculazione ai dan-
ni dei cittadini. Però poi vota come rappre-
sentante dell' opposizione un consigliere a
cui il progetto piace.
Quindi, ricapitolando, la maggioranza di
centrodestra fa presidente della commissio-
ne Masterplan un consigliere poco convinto
del progetto. E l'opposizione, che è stata for-
temente contraria al progetto, elegge a pro-
pria rappresentanza un consigliere che è fa-
vorevole al piano di riqualificazione. No, non
stiamo scherzando … Non è fantascienza...
Sono solo correnti e partiti.. . Non preoccu-
patevi, è la prassi.
Lo scorso 16 giugno sono stati eletti, con
votazione segreta, dagli stessi compo-
nenti delle commissioni, i presidenti ed i vi-
cepresidenti delle commissioni speciali Si-
curezza , Masterplan ed Università. Da me-
si si aspettava il rinnovo di queste commis-
sioni. E finalmente la montagna ha parto-
rito il topolino.Fernando Vendetti, corrente
Rampelli, è stato eletto presidente della
commissione Sicurezza, e come vicepresi-
dente è stato eletto Daniele Grasso, Pd.
Due sono state le schede bianche, quella di
Mario Disli, in aperta polemica col suo par-
tito e lo stesso neoeletto vicepresidente Da-
niele Grasso. I due consiglieri sono entram-
bi del Pd ed in forte contrasto con le scel-
te dello stesso gruppo consiliare. Disli la-
menta, pochi minuti prima di dover votare,
di non essere mai stato convocato alle riu-
nioni in cui si è deciso chi nominare vice-
presidente . E per questo non vota. Gras-
so da parte sua "vuole che tutto il partito lo
sostenga", ma in realtà questo sembra es-
sere solo un alibi per poter palesare il pro-
prio malumore all' interno del gruppo che
ha deciso di nominarlo vicepresidente di una
commissione di cui nessuno, Grasso in pri-
mis, crede possa servire a qualcosa. Rinno-
vata anche la commissione Università, con
la nomina dello stesso Presidente Sandro
Battistini e l'elezione del consigliere Arnal-
do Contartese, Pd, come vicepresidente.
Unica elezione priva di polemiche.
Per la commissione Masterplan era forte
l'attesa, soprattutto da parte dei cittadini.
Che saranno contenti che a presiederla sia
stato nominato il consigliere che ha la resi-
denza presso un' associazione che offre ospi-
talità ai senza fissa dimora (!). La vicepre-
sidenza è andata al consigliere dell' Api Val-
ter Mastrangeli, che mai ha nascosto le spe-
ranze che ripone nel piano del sindaco: che
da questo ne scaturisca beneficio per tut-
to il municipio! Anche per questa elezione
un neo. Una scheda con sopra scritto il no-
me di Gianni Alemanno, ironia del consiglie-
re Daniele Grasso che bramava la vicepre-
sidenza che è stata assegnata invece a Ma-
strangeli. Tra polemiche e titubanze le tre
commissioni speciali possono ripartire con
l'elezione dei presidenti. Utili? Nutriamo i
nostri dubbi ma, staremo a vedere…
NOMINATI I PRESIDENTI DELLE COMMISSIONI SPECIALI SICUREZZA, UNIVERSITÀ E MASTERPLAN.
COMMISSIONE MASTERPLAN ...
QUALCOSA NON TORNA
“Ho registrato la volontà di un membro delgruppo di votare scheda bianca. Accetta-
re la nomina a vicepresidente della commissionesicurezza è già difficile e quindi non mi è sembra-to il caso di votarmi.
Per la commissione Masterplan ritengo che
Mastrangeli non sia adeguato perchè ha detto chebisogna garantire che i fondi vadano negli altriquartieri oltre a Tor Bella Monaca, la riqualifica-
zione è di Tor Bella Monaca e a questo bisognapensare. Inoltre dichiarò che era contrario che isoldi andassero a Corcolle, quando Lorenzottipromise al quartiere che sarebbero arrivati fondi,e questo non ci rappresenta. Io non me la sonosentita di votarlo per questi motivi."
GRASSO E IL SUO VOTO
Le cose cambiano e oggi è di nuovo il capogrup-po del Pdl dell' ottavo municipio. La scontentez-za che aveva portato Sandro Battistini e RomoloBiferi a presentare una mozione di sfiducia, sem-bra essere passata, anzi sembra non essere maiesistita. Cosa è cambiato all'interno del Pdl dell' ot-tavo municipio tanto da far rientrare quella che sem-brava essere una frattura insanabile a noi non èdato saperlo. Lo strappo si è consumato in pubbli-co, la ricucitura nelle segrete stanze.Anche se Bat-tistini non è stato votato da tutti.. Si volta pagina, anoi cittadini però purtroppo sembra che il vento siasempre lo stesso, e non soffi a nostro favore…
Pace fatta in maggioranza, cariche spartite ecorrenti accontentate grazie alla nomina del-
le presidenze delle commissioni speciali. I mem-bri della maggioranza (tranne Claudia Colagrossie Massimo Sbardella, passato da Pd a Pdl) han-no tutti una presidenza di una commissione. Man-ca un nome illustre nel novero delle presidenze,quello di Vanda Raco. Bramava quella del socia-le, assegnata dopo un anno di liti e mal di panciain maggioranza ad Amici,corrente Rampelli.
Lei, la più rimborsata dell' VIII, all' epoca agì dadonna di partito e si piegò alle decisioni della mag-gioranza accordando il suo voto ad Amici. Ma nem-meno ora che sono state assegnate le commis-
sioni speciali alla Raco è andata una presidenza.Ma non preoccupatevi, arriverà anche per lei qual-cosa. . Ezio d'Angelo, afferente alla corrente Sa-muele Piccolo, dovrebbe diventare assessore edi conseguenza la commissione da lui presiedu-ta, Urbanistica, potrebbe passare in mano all' exsocialista Raco.
Secondo voci di corridoio il consigliere Amici,presidente commissione sociale, dovrebbe abban-donare la carica del sociale.. Così si vociferava fi-no ad un paio di mesi fa, per un incarico in Pro-vincia, in quel caso ci sarebbe un altro posto libe-ro.. Che potrebbe andare alla consigliera di Bor-ghesiana.
Finalmente per Nando Vendetti è arrivata la
tanto attesa nomina. E' di nuovo il Presi-
dente della Commissione Sicurezza. Da mesi
scalciava e si aggirava per le aule del munici-
pio nervoso perché il rinnovo della "Sua" com-
missione tardava ad arrivare. Ed ora, eccoci, il
gran giorno è arrivato. E all' improvviso, le coin-
cidenze del caso, anche a lui è tornato il sorri-
so in volto. E non sembra più nemmeno "de-
testare" né gli "Augelliani" (consiglieri Mancu-
so e Dari) tantomeno i "Piccolo" (Raco e D'An-
gelo). Ah la concordia … Che sentimento no-
bile … Ah la pace! Che meravigliosa utopia che
sembra essere stata raggiunta tra gli scranni
della maggioranza! Ma se bastava così poco ,
se bastava dare la presidenza di una commis-
sione di dubbia necessità e utilità per far tor-
nare il sorriso al consigliere Vendetti, perché ci
avete messo così tanto?
Una poltroncina e via … pace fu!
PROVACI ANCORA VANDA!
Commissioni speciali, si riparte!TANTO E’ MIA!
BATTISTINI È IL NUOVO (?)CAPOGRUPPO PDL
MUNICIPIO NUMERO 11 ANNO IV 5
PANE A PREZZO DI COSTO
Se l'azione istituzionale nonarriva lì dove più serve, ci
pensa la lunga mano del volon-tariato, che si prodiga come può.E a Tor Bella Monaca non man-cano di certo le occasioni di in-tervento. "Eutopia" è un'associazione tra le al-tre che, nella borgata, si prodiga al fine di al-leviare alcune forme di disagio.
Soprattutto quello legato alla fase critica del-l'adolescenza, fase che vede una consistenteincidenza di abbandono scolastico, bullismo,proto delinquenza, mancato adattamento. Lasuperficialità con cui vengono attuati i tentati-vi di arginare tali disagi potrebbe costare il fu-turo di un'area che vive un presente già pro-blematico. Maria Leporini, presidente dell'as-sociazione, spiega quali sono le motivazioniche l'hanno spinta ad intraprendere questo dif-ficile compito. "Eutopia deriva dal greco e si-gnifica buon luogo. È questo il nostro compi-to, mettere in luce le cose positive del quartie-re, in modo da renderlo un buon luogo nel ve-ro senso del termine". Il primo passo, spiega,"è quello di liberarsi dai luoghi comuni che nonpermettono una corretta percezione della re-altà". Un passo che necessita di una partico-lare tipo di azione, cioè dal coinvolgimento del-le donne che vivono in situazioni critiche. "Uncammino di autoformazione femminile è ne-cessario affinché si possa offrire ai ragazzi il
giusto sostegno, tirando-li fuori da false percezio-ni di ruolo". Per la Lepo-rini risulta fondamentalel'azione diretta degli "ope-ratori" che fanno lavoro
culturale sul luogo, e soprattutto una rete di co-municazione con le altre istituzioni culturali, co-me la scuola, attaccata in questo momento supiù fronti.
ìLe attività che il centro "Eutopia" si propo-ne, sono di stretta funzionalità, come il labora-torio di matematica e di italiano offerto a chi haun percorso scolastico non facile, a chi "ha giàsmarrito la retta via". L'obiettivo è riuscire a for-nire degli strumenti che aiutino a leggere la re-altà di Tor Bella Monaca in modo diverso daquello comune. Il cammino è complesso e fa-ticoso, soprattutto se si pensa che l'associa-zione, oltre ad autofinanziarsi, non dispone diuna sede propria. Circa una ventina di perso-ne volenterose rappresentano l'unica risorsaconcreta a disposizione. Del resto, l'appoggiofisico è fornito da altre associazioni, come ilCIS, la Rosa dei Venti, il Sottomarino Giallo.
Ma nonostante le difficoltà e i limiti, lo sco-po resta prioritario: "Riuscire a generare pen-siero da qualunque azione noi facciamo", co-me dicono all'unisono Maria Leporini e Fran-ca Palazzo. Noi auguriamo loro di riuscirci!
LUCIA BRAICO
Sabato 18 giugno, al mercato di Torre An-
gela, il nucleo di Forza Nuova ha venduto
100 Kg di pane a prezzo di costo. " E' un'ini-
ziativa che abbiamo già portato avanti l'anno
scorso per dieci settimane. Voglia-
mo continuare il percorso che già
abbiamo cominciato", spiega Da-
niele Lopolito, responsabile del nu-
cleo dell' VIII municipio.
Dalle nove di mattina sono riu-
sciti a vendere in poco tempo cen-
to chili di pane, "questa volta c'è
un motivo in più nel fare questa iniziativa. Vo-
gliamo far capire alla gente che mentre i con-
siglieri hanno i maxi rimborsi noi di Forza Nuo-
va vendiamo il pane a prezzo di costo, senza
guadagnarci nulla, anzi rimettendoci se il pa-
ne rimane invenduto", continua il leader del
nucleo di Torre Angela.
Non è la prima iniziativa del genere, ci ram-
mentano i tre militanti che in que-
sto sabato cocente di metà giugno,
armati di banchetto e volantini, han-
no fermato le persone per rammen-
tare loro cosa succede in municipio.
Non sarà di certo l'ultima azione di
protesta. Dal blitz al municipio in
mutande, al flash mob al centro com-
merciale fino alla vendita del pane a prezzo di
costo, Forza Nuova non si stanca di protesta-
re ed informare la cittadinanza di quanto è av-
venuto in municipio.
MI RIFERISCO ALL'ARTICOLO PUBBLICATO APAG. 6 DELLA EDIZIONE N. . 10 DELL'11-06-2011DE' "LA FIERA DELL'EST", CON IL TITOLO: "SCI-PIONI: NON C'È UN PROGETTO POLITICO".
Nell'articolo medesimo vengono espresse alcune va-lutazioni che, chiamandomi direttamente in causa, ri-chiedono alcune precisazioni, non per intento polemi-co ma al solo scopo di una corretta informazione.Ho sostenuto la candidatura di Marco Scipioni in oc-casione dell'ultimo congresso romano e da quellascelta è scaturita poi la condivisione di alcuni obietti-vi, tendenti a chiarire passaggi congressuali, a nostrogiudizio non trasparenti.Detto questo, desidero chiarire - contraria-mente a quanto scritto dal vostro giornale,che non sono "affine" ad alcuna "corrente Sci-pioni" come riportato dal VS giornale, sia per-ché non esiste una tale corrente, sia perchél'adesione alla coalizione congressuale, noncomporta alcuna subalternità né del sotto-scritto né delle singole componenti che, nelrispetto della propria autonomia, elaboranodi volta in volta momenti di analisi e di con-fronto su temi specifici.Il mio obiettivo e quello del gruppo con cui la-voro e condivido le scelte politiche, non è diimprimere etichette e primogeniture che po-trebbero facilmente essere strumentalizzate,bensì quello di costruire un Partito in gradodi essere una valida alternativa al governo dicentrodestra, anche nell' VIII Municipio. Il confronto "inclusivo" significa, almeno perme, progettare un nuovo modo di fare politi-ca, che deve passare attraverso le magliedella chiarezza e della non subalternità. Unapolitica che sappia mobilitare, che sappia ge-nerare passioni e che non percorra vecchiestrade logore.Il dibattito politico non può essere perenne-
mente concentrato sulle possibili, ipotetiche e fanta-siose logiche correntizie, trascurando il tema delle pro-poste. Sono convinto e mi impegno affinché si possa riscat-tare la credibilità del nostro Partito davanti agli elet-tori, rinunciando a tatticismi ed ambiguità, rispettan-do i singoli punti di vista e le singole esperienze che,se valorizzate, possono risultare utili ad elaborare pro-poste che abbiano un concreto riscontro e un congruomargine di fattibilità.Spero che anche altri facciano altrettanto.Vittorio AlvetiConsigliere PD VIII Municipio
Il giorno volge al tramonto: non è certouna novità; da milioni di anni il sole sor-
ge e tramonta, così come le storie degli uo-mini, e noi siamo al tramonto dell'epoca ber-lusconiana. Lo certificano non solo il passag-gio delle amministrative che hanno visto unasostanziale debacle nei maggiori comuni d'Ita-lia, ma soprattutto il referendum che anda-va a toccare i punti cardine della politica ber-lusconiana sulle privatizzazioni, sulla giusti-zia, e sulla politica energetica. Come modi-fica il quadro municipale tale situazione? IlPDL, che governa il Municipio, dopo una pri-ma fase di sbandamento, con lotte e scontrianche all'interno delle singole componenti eun durissimo scontro fra tutti i consiglieri nel-le segrete stanze, sembra aver ritrovato com-pattezza, anche se non si capisce bene in-torno a che cosa, mentre l'opposizione, vit-tima da sempre della sindrome di Tafazzi (ma-sochismo) ha ricominciato a fare quello cheriesce a far meglio nei momenti in cui si tro-va in vantaggio: litigare.
La questione spinosa sono le vicepresiden-ze di commissione: la più agognata è quellasulla riqualificazione di Tor Bella Monaca, do-ve il Consigliere Api Mastrangeli viene elettovicepresidente con un voto in meno del pre-visto. E' fin troppo facile immaginare chi siastato il franco tiratore, considerato, il desi-derio del Consigliere Grasso di avere quellavicepresidenza, per esperienza e storia poli-tica. Ma è sulla vicepresidenza della Commis-sione Sicurezza che scoppia il caso: Disli, uo-mo di Scorzoni, consegna platealmente lascheda bianca, in contrasto col suo gruppo econ l'opposizione, e un'altra scheda, stavol-ta nulla, appare tra i voti da conteggiare perla minoranza. Risultato: Grasso è vicepresi-dente con due voti, invece dei quattro pre-visti.
Ad inizio giornata, aveva aperto le ostilitàil consigliere Rossi (IDV) nella sua consueta(e a quanto pare solitaria) battaglia control'API, tutto il resto è cronaca. Previsioni deltempo: siamo al tramonto, ma l'alba, per ora,non promette niente BERNACCA
IL NUCLEO FORZA NUOVA DI TORRE ANGELA DISTRIBUISCE 100 KG DI PANE A PREZZO DI CO-STO. INIZIATIVA SOCIALE E PROTESTA CONTRO I MAXI RIMBORSI DEI CONSIGLIERI MUNICIPALI.
DISAGIO GIOVANILE, FEMMINILE, DISPERSIONE SCOLASTICA, BULLISMO: UNA MEDICI-NA CULTURALE PER SCONFIGGERE QUESTI MALI DEL QUARTIERE.
Eutopia, il ‘buon luogo’
Un mattino da Bersani, un pomeriggio da Berlinguer. Questoè il 18 giugno del Pd Tor Bella Monaca - Torre Angela. Pri-
ma tutti a rimboccarsi le maniche, come il segretario nazionale,per pulire il parco Anderloni. Poi, nel pomeriggio, lo stesso parcoè bello e pronto per ospitare la festa democratica in ricordo delmai sufficientemente compianto statista sardo. E il Pd di oggi neavrebbe tanto bisogno, dell'insegnamento di Berlinguer, viste levarie questioni morali scoppiate negli ultimi anni nella classe di-rigente del partito. Gli interventi sul palco, infatti, sono all'insegnadel ricordo del grande uomo e statista che fu, ma anche dell'au-tocritica. Il segretario Pd dell' VIII Andrea Sgrulletti sostiene che"il Pd deve imparare a selezionare la classe dirigente in base acriteri di specchiata moralità e onestà". Per il deputato Walter Toc-ci la memoria di Berlinguer oggi è più presente che mai proprioperché "c'è quell'impostore a Palazzo Chigi: nella memoria di Ber-linguer cerchiamo la vera politica, quella alta, pulita e utile. Quel-la che oggi sembra non esistere e di cui noi ci dobbiamo riappro-priare". L'ultimo intervento è quello di Scorzoni: "Il dramma di que-sto Paese è che di Berlinguer non ce ne sono più. In nessun par-tito". E' il terzo anno consecutivo che il Pd va a pulire il Parco An-derloni "per restituirlo ai cittadini". Ma Dario Nanni ha dato unabella notizia agli abitanti di Tor Bella Monaca. "A luglio 2010 so-no stati stanziati 15mila euro per la riqualificazione del parco (gio-chi, illuminazioni). I soldi stanziati ancora non sono stati spesi,ma conto che verranno spesi entro ottobre. Poi però il parco habisogno di manutenzione". DAVIDE LOMBARDI
APPROVATO IN VIA DEFINITIVA LO STANZIA-MENTO DEI FONDI PER LA REALIZZAZIONE DEI
MARCIAPIEDI IN VIA DEL FUOCO SACRO E VIA
ACQUARONI.
Qualche settimana fa, Mastrangeli aveva
polemizzato con il Pd sulla paternità del-
la vittoria per i fondi dei marciapiedi di Grot-
te Celoni. Il 17 giugno notte, i fondi sono sta-
ti approvati in via definitiva e solo ora Mastran-
geli grida vittoria. "E' stato approvato lo stan-
ziamento di 800mila euro, di cui 600mila vo-
luti dal Pd e 200mila dall'Api grazie ai consi-
glieri comunali Vigna e Mei, per la realizzazio-
ne dei marciapiedi in via del Fuoco Sacro e via
Acquaroni.Un successo che sento di condivi-
dere con i colleghi del Pd, ma soprattutto una
vittoria personale, visto che da 4 anni mi bat-
to per la realizzazione di quest'opera. Provo
molta soddisfazione perché da tanti anni Grot-
te Celoni era stata abbandonata, ora invece è
tornato l'interesse. Questa è un'opera fonda-
mentale per il quartiere. Sono le due arterie
principali della borgata, dove ci sono gli eser-
cizi commerciali e dove si svolge la vita dei cit-
tadini. Dove tra l'altro c'erano le uniche pan-
chine, recentemente rubate, che avevano un
importante ruolo sociale. Mi impegno a ripri-
stinarle il prima possibile. Se deciderò di at-
taccare i manifesti per annunciare lo stanzia-
mento dei fondi per i marciapiedi sicuramen-
te condividerò la vittoria con il Pd. Visti i pre-
cedenti ,non credo loro lo faranno. Ringrazio
soprattutto i cittadini che, con una raccolta di
800 cartoline in cui chiedevano questo inter-
vento, hanno contribuito in maniera decisiva
a questa vittoria". FEDERICA GRAZIANI
MASTRANGELI, UNA VITTORIA PERSONALE
DOPPIA INIZIATIVA DEL PD AL PARCO ANDERLONI. PRIMA PU-LIZIA DEL LUOGO, ABBANDONATO E NEL DEGRADO, POI FESTA DE-MOCRATICA IN MEMORIA DI ENRICO BERLINGUER.
TUTTI UNITI IN MEMORIA DI ENRICO
CHE TEMPO CHE FA
La sindrome di Tafazzi
PRENESTINO - COLLATINONUMERO 11 ANNO IV6
UUn rumore continuo e incessante,dalle 7 di mattina alle 10 di se-ra, sette giorni su sette, ha rivo-
luzionato la qualità della vita di un grup-po di abitanti che vivono vicino al cen-tro sportivo Heaven a Ponte di Nona.
La struttura, realizzata oltre un an-no fa, è stata sempre sorda alle segna-lazioni dei cittadini confinanti chechiedevano di intervenire sugli enor-mi impianti di alimentazione che ri-lasciano fumo e fastidiose emissionisonore. "All'inizio l'impianto almenola domenica era spento, adesso inve-ce no. Anche Natale, Pasqua, PrimoMaggio: è un continuo - dice esaspera-ta Michela De Santo (nella foto), cheabita a pochi passi dalla struttura spor-tiva - Io e altri vicini di casa abbiamoiniziato a protestare già dal primo me-se in cui avevano aperto, ma ci disseroche ancora l'impianto non era a normae che per poterlo aprire si servivano diun generatore di corrente".
Ma a quella rassicurazione ne sonoseguite molte altre. Tutte finite con unnulla di fatto, lasciando questi cittadi-ni a convivere con rumori spacca - ner-vi. Dopo numerose richieste di inter-vento sull'impianto, rivolte inutilmen-te ai responsabili del centro, la segna-lazione di questo perenne inquinamen-to acustico è arrivato agli uffici dell'Ar-pa Lazio. "Lo scorso giugno mi aveva-no detto che al massimo entro 15 gior-ni avrebbero fatto qualcosa. Poi a set-tembre sono tornata, e hanno detto'stiamo provvedendo' - racconta la si-gnora Michela - Ho fatto anche un espo-sto all'Arpa a gennaio. Ma poco primache arrivassero, una persona del cen-tro mi ha assicurato che entro 10 gior-ni tutto sarebbe stato a posto. Ci ho vo-luto credere, e ho chiesto all'Arpa dinon fermare gli impianti. Ma dopo me-si non è cambiato niente". Un danno euna beffa per i cittadini del quartiere,ai quali vent'anni fa era stato promes-so un Punto Verde Qualità.
Facciamo un passo indietro. Il pro-
getto, che rientra tra le opere che gra-vitano attorno alla realizzazione del-l'Asse interquartiere, prevedeva la con-cessione di terreno pubblico a privati.Così è stato anche per il centro sporti-vo Heaven, il cui proprietario, dopoaver ottenuto il terreno solo un paio dianni fa, ha realizzato la struttura. Masenza rispettare in pieno le condizionipreviste. A fronte infatti della possibi-lità di svolgere attività commerciali, lestrutture sono sottoposte a vincoli dieco-compatibilità tra cui anche l'utiliz-zo di fonti rinnovabili.
Un limite che non ha impedito inquasi due anni al centro di continua-re con le sue attività, pur consapevolidell'irregolarità di alcuni impianti. Aconfermarlo è lo stesso gestore dellastruttura. "All'inizio non si ritenevafossero così rumorosi questi impianti.
Poi a seguito delle segnalazioni, abbia-mo fatto fare delle verifiche. Da lì è sta-to appurato che esiste il problema diuna eccessiva rumorosità - ammette ilresponsabile del centro - Così abbiamofatto fare un preventivo per un impian-to fonoassorbente, e la ditta mi ha det-to che hanno ordinato questi pannellie li installeranno quando il proprieta-rio darà l'autorizzazione".
"Non spetta a noi a farlo", precisa-no anche dal centro Heaven, dove èpossibile parlare solo con i gestori del-la struttura che hanno bocche cucitesul proprietario del centro. Un acca-vallarsi di responsabilità, che alla fi-ne lascia la situazione invariata neltempo. "Il preventivo è arrivato i pri-mi di giugno e il proprietario mi haconfermato di averlo ricevuto. Ma nonso altro. Da parte mia, le responsabi-lità del gestore sono quelle che riguar-dano la gestione - aggiunge il respon-sabile del centro Heaven - E' nostrointeresse che vengano convalidati que-sti lavori, perché se la struttura nonfunziona a dovere anche la nostra at-tività ne risente".
Intanto chi vive a pochi passi dal-l'impianto potrebbe presentare il con-to dei danni da esaurimento nervoso."Voglio essere libera di mettermi sulmio balcone la sera, soprattutto quan-do fa caldo in estate. L'unica cosa cheavevo lì era la pace, ora non ce l'ho più- dice con voce tremante la signora Mi-chela - Perché devo odiare di tornarea casa mia? In quella struttura hannospeso milioni e ne incassano altrettan-ti. Non gli costerebbe nulla interveni-re. Qui dovevano farci un centro an-ziani, un orto botanico, invece dopoventi anni è rimasta quella cosa là. Checi sia, ma nel rispetto di chi abita in-torno". ANNA GIUFFRIDA
Centro ‘Heaven’, un inferno di rumoriIL CENTRO SPORTIVO HEAVEN A PONTE DI NONA, REALIZZATO NELL'AMBITO DEL PIA-NO VERDE QUALITÀ DEL COMUNE, DIFFONDE FASTIDIOSI E CONTINUI RUMORI CHE DA
UN PAIO DI ANNI HANNO PORTATO ALL'ESASPERAZIONE GLI ABITANTI DELLE CASE VICI-NE. TUTTO NELLA TOTALE, E CONSAPEVOLE, IRREGOLARITÀ DELL'IMPIANTO.
“Abbiamo intenzione di sistemare questiparchi, sperando che il comune pren-
da atto della situazione e provveda al mante-nimento di quello che noi abbiamo fatto".
Così Antonio Salamita, un abitante del quar-tiere popolare di Ponte di Nona, spiega la de-cisione di alcuni cittadini di imbracciare rastrel-li e sacchi della spazzatura per iniziare a pu-lire i parchi abbandonati al degrado nel cen-tro del quartiere. La scorsa domenica infattiun gruppo di abitanti della zona ha iniziato atagliare l'erba e a ripulire il primo dei tre par-chi dalla sporcizia accumulata in tanti mesi.
"Ci siamo stufati di vivere accanto ad unparco pubblico che è solo un cumulo di ster-paglie - spiega il signor Antonio - Stiamo cer-cando di renderlo un parco vero, in modo chequando uno ci viene, possa portare i figli a gio-care sulle giostre o andare a fare una passeg-giata senza che magari esca qualcosa di pe-ricoloso dai cespugli". Un'iniziativa, nata co-me tante in autogestione, ma con la speran-za di coinvolgere anche l'ottavo municipio per"mostrare quello che è stato fatto e sapere co-sa intendono fare loro". Dopo un giorno di la-voro, la voce è arrivata nelle stanze dell'otta-vo municipio, e nel pomeriggio di lunedì 20giugno a festeggiare l'iniziativa di questi citta-dini c'era, tra gli altri, il presidente del munici-pio Massimiliano Lorenzotti e il presidente deiconsorzi di Roma Luciano Bucheri. "Per lagente che abita qua è una piccola cosa chepotrebbe però diventare una grande cosa",aggiunge il signor Antonio. Nelle prossime set-timane si capirà se la pulizia dei parchi dovràrestare una prerogativa di alcuni cittadini dibuona volontà o un dovere dell'amministrazio-ne, chiamata ad intervenire e non solo a pre-senziare. ANNA GIUFFRIDA
PARCHI, IL BUON
ESEMPIO DEI CITTADINI
LA SCORSA DOMENICA ALCUNI CITTADINI DI
PONTE DI NONA HANNO DECISO DI RIPULIRE,DOPO MESI DI ABBANDONO, IL PRIMO DEI TRE
PARCHI CHE SORGONO AL CENTRO DEL QUARTIE-RE. UNA DIMOSTRAZIONE DI IMPEGNO PER RI-CHIAMARE L'ATTENZIONE DELL'AMMINISTRAZIO-NE. CHE IL LUNEDÌ SUCCESSIVO È ARRIVATA IN
TEMPO PER I FESTEGGIAMENTI.
Il 16 giugno, il grande casale di Ma-nieri & Ceccarelli si è trasformato inun vero atelier della moda e dell'ele-ganza. Una giornata dedicata allapresentazione del nuovo marchio dicui l'azienda è diven-
tata rivenditrice: Arte Pura. Il nome è quanto mai riu-
scito visto la splendida col-lezione presentata. Una li-nea che realizza prodotti ri-gorosamente Made in Ita-ly, in lino. Dall'abbigliamen-to, fino alla biancheria del-la casa. E poi splendidi tes-suti dal color lavanda finoal classico, ma intramonta-bile, bianco.
Un nuovo successo firma-to Manieri & Ceccarelli chevuole rendere l'offerta com-merciale ai suoi clienti semprepiù vasta e soprattutto di altolivello. Un alto livello che col-pisce subito la vista ma ancheil tatto. Capi di un'eleganza su-blime, realizzati con materia-li prestigiosi. Lo showroom diManieri & Ceccarelli oggi di-venta moda, arte e bellezza.
Non solo arredamento, maanche abiti da casa e da ma-re, biancheria e bijoux. Gra-zie infatti al connubio tra Ma-nieri e un noto architetto sa-rà possibile acquistare pressoil punto vendita splendidi pez-zi di bigiotteria di altissima qua-lità. Perle, pietre e intarsi ren-dono collane, orecchini e brac-ciali pezzi unici. Tutto da Ma-nieri & Ceccarelli oggi è sino-nimo di bellezza ed eleganza.
E' un nuovo capitolo per lagrande azienda con sede a Lunghezza, chevuole voltare pagina all'insegna dell'innova-zione e di un'offerta variegata e completa.Elisabetta Fedele (nella foto), responsabilecomunicazione e marketing spiega: "ArtePura è il logo dell'azienda che rappresentia-mo, che realizza prodotti in lino, Made in
Italy. E' un'azienda che si occupa della ca-sa a 360°, dalla biancheria, agli accessori,fino all'abbigliamento.
Questo rappresenta un ampliamento del-la nostra offerta commerciale. Da oggi Ma-
nieri & Ceccarelli diventa anche rivenditoredi tessuti, accessori per la casa, abbiglia-mento da casa e da mare, tessuti per ten-de e divani. Abbiamo inoltre una collezionedi bijoux, create da un importante architet-to che abbiamo deciso di esporre e vende-re nel nostro showroom. Ci è piaciuto uni-
re tante diverse offerte commerciali, soprat-tutto in vista del periodo estivo".
Rispetto alle tendenze della nuova stagio-ne nel settore dell'arredamento la signoraFedele spiega: "Sarà ancora in voga il filo-ne moderno, leggermente riscaldato nei co-lori. Torna infatti il legno nella tendenza piùmoderna. Resta anche il laccato lucido e
opaco. E di certo, per i piùtradizionali, non manche-rà un filone provenzale. Icolori di tendenza sarannole tonalità di marrone, dalbeige fino al tortora, a sce-mare sul bianco" .
Bocche cucite invece sul-le novità del prossimo an-no di Manieri & Ceccarelli."Sono un segreto - conclu-de - venite a scoprirle".
ElisabettaFedele,ResponsabileComunicazione e Marketing
PRENESTINO - COLLATINONUMERO 11 ANNO IV8
“Qui affoghiamo!". Sono arrab-
biati e preoccupati gli inquilini
del comparto 3, di via Cateri-
na Usai a Ponte di Nona, costretti a vive-
re da tempo con un'insopportabile puzza
di umido che sale dalle cantine, invase da
alcune settimane da litri di acqua delle fo-
gne e da zanzare e moscerini.
Tante le segnalazioni e le richieste di
intervento urgente fatte dai condomini,
finite come sempre in un nulla di fatto.
"Abbiamo fatto tante telefonate e abbia-
mo anche cambiato il rubinetto dell'acqua
del palazzo, ma da noi non vengono ne-
anche per lo spurgo - si sfoga il signor Ni-
cola Gravano, inquilino del comparto nel
quartiere popolare - C'è una valvola del
tubo centrale, che porta l'acqua a tutte le
case, che non funziona. Giù le cantine si
sono riempite di acque chiare e acque scu-
re. Se si assorbe potremmo intervenire e
cambiare i rubinetti, ma per il momento
solo con gli stivali di plastica si entra".
Scendendo le scale che conducono al-
le cantine, il pavimento è sommerso da
15 centimetri di acqua che avvolgono pie-
di e caviglie di chi si avventura in questa
palude, per poi sprofondare in 40 centi-
metri di liquido delle fogne, che raggiun-
ge spesso i contatori elettrici. Una condi-
zione invivibile, tra umidità e colonie di
zanzare, dove i danni agli oggetti perso-
nali finiscono con l'essere il problema mi-
nore.
"Tutte le cose che avevamo nella canti-
ne le abbiamo da tempo buttate", dice Pa-
trizia Camusi, sporgendosi verso le scale
bagnate che portano in cantina. "Qui la cor-
rente scatta sempre - aggiunge Simona
Calarà, abitante del comparto - I tubi so-
no tutti fradici e per questo fa contatto". E
tra bambini, adulti e anziani costretti a vi-
vere in questo ghetto, ci sono anche dei
disabili che non sempre possono sfuggire
a questi odori. "Nel giardino di casa ho una
presa d'aria collegata con le cantine. Una
volta mentre ero seduto fuori, si è riempi-
to tutto il muro di farfallette - racconta il
signor Nicola - Io ho due figli portatori di
handicap, che mangiano artificialmente.
Se voglio fargli prendere un po' di aria non
posso, perché non possono più stare fuo-
ri con tutto quello che c'è".
La vicenda è nota a molti, ma nessu-
no interviene. All'ufficio di igiene, che non
ha mai risposto, ai vigili, che chiamati
hanno girato la patata bollente alla Ro-
meo, la quale infine non si è interessata
del problema neanche con un semplice
sopralluogo.
L'acqua, che risale arrivando nelle ca-
se attraverso gli scarichi, affiora qua e
là. Dai muri, zuppi di umidità, ai citofo-
ni da cui gli inquilini hanno visto a vol-
te uscire acqua. "Avevo chiesto se po-
tevo avere un angolo delle cantine un
po' più sano, dove tenere i ricambi del-
la carrozzina di mio figlio. Ma ora giù è
tutto fradicio - commenta un'altra inqui-
lina, madre di un giovane disabile - Io
mi devo barricare dentro per la puzza.
Portassero qua l'assessore comunale a
vedere come stiamo!".
Intanto gli inquilini del comparto han-
no organizzato una raccolta firme, com-
pleta di tutti i documenti accumulati in
anni di richieste, da presentare in muni-
cipio all'assessore Erp Mario Brunetti che,
carte alla mano, si è reso disponibile ad
incontrare questi cittadini. Un buon esem-
pio che potrebbe partire direttamente dal-
l'ottavo municipio. ANNA GIUFFRIDA
UN ANNO IN ATTESA
A VIA ALDO CAPITINI 32
Marco Conforticon la madre.A sinistra gli in-quilini dello sta-bile allagato.In basso Acquanelle cantine enei sotteranei.
Comparto 3, sommersi da 40 cm di fogna
“Sono venuti tempo fa e mi hanno
lasciato senza mattonelle al pa-
vimento". Inizia così la chiacchie-
rata con Concetta, moglie, madre e non-
na, con un marito malato da accudire tut-
ti i giorni. Da un anno convive con delle
infiltrazioni d'acqua alle pareti.
La Romeo, tanto per cambiare, è pas-
sata, ha dato una rattoppata e se ne è an-
data. A casa di Concetta infatti mancano
delle mattonelle al pavimento della came-
ra da pranzo, che la Romeo ha 'dimenti-
cato 'di reinstallare. Le infiltrazioni conti-
nuano e ormai hanno invaso tutto il peri-
metro della casa.
"L'anno scorso ho segnalato il problema
alla Romeo. Sono venuti e mi hanno fatto
questo bel lavoretto. Io abito con mio ma-
rito malato. E' pericoloso stare senza mat-
tonelle a terra e tutte queste infiltrazioni
non aiutano certo le sue condizioni di sa-
lute. A maggio scorso, ho deciso di denun-
ciare la Romeo. Sono mesi che chiedo un
intervento, ma nulla. Nessuno si è presen-
tato alla mia porta. L'altra volta sono ve-
nuti perché ho chiuso l'ac-
qua a tutta la palazzina
per 20 giorni. Sei costret-
to a fare queste cose per
essere ascoltata. E co-
munque non
ho risolto nul-
la, perché
non hanno
fatto un buon
lavoro, sto
ancora così.
E allora ho fatto a maggio una denuncia".
Sono costretti a questo i cittadini delle
case popolari di Ponte di Nona. Sono co-
stretti a creare un danno peggiore a loro
e ai loro vicini (chiudere l'acqua per 20
giorni ndr) per essere ascoltati.
E quando finalmente qualcuno si pre-
senta alla loro porta, quello che gli offro-
no sono lavori tampone, che non risolvo-
no mai in modo definitivo il problema. "Io
pago l'affitto e voglio avere i servizi che
mi spettano. Nelle cantine la situazione è
peggio di casa mia. Ci sono tutte crepe e
le infiltrazioni d'acqua arrivano a metà pa-
rete".
Concetta il suo giro di un anno in pur-
gatorio lo ha fatto. Un anno basta, che di-
te si merita ora il paradiso? FE. GRA.
CONCETTA PIANTADOSI DA UN ANNO VIVE CON
LE INFILTRAZIONI D'ACQUA ALLE PARETI DELLA
SUA CASA. A MAGGIO HA DENUNCIATO LA ROMEO.
IL COMPARTO DI VIA CATERINA USAI, NEL QUARTIERE POPOLARE DI PONTE DI NONA, DA ALCUNE
SETTIMANE HA LE CANTINE SOMMERSE DALL'ACQUA DELLE FOGNE DOPO L'ENNESIMA ROTTURA DEL-LE TUBATURE. ZANZARE E UN'INSOPPORTABILE PUZZA HANNO SPINTO GLI INQUILINI, TRA CUI MOL-TI DISABILI, A LANCIARE UNA NUOVA RICHIESTA DI INTERVENTO.
“La casa è per chi ne ha bisogno ve-
ramente e non per chi la vende",
"Vogliamo una casa per i nostri figli". So-
no solo alcuni degli striscioni che gli abi-
tanti del comparto 14 di Ponte Di Nona
hanno affisso sui cancelli d'accesso alle
palazzine e sui balconi. Pochi giorni fa, al-
cuni abitanti hanno ricevuto la "visita" dei
vigili che hanno intimato loro di andarse-
ne. Sono donne incinte, bambini, nuclei
familiari di giovanissimi che hanno occu-
pato le case sfitte dell' Ater.
Siamo nelle famose "case colorate" di
Ponte di Nona. "Siamo in graduatoria per
aver un alloggio,qui le case era sfitte da
tempo ed aperte. Gli assegnatari non ci
sono voluti venire e noi della casa abbia-
mo veramente bisogno", si sfogano le ma-
dri di famiglia che hanno occupato gli ap-
partamenti circa un anno fa. E puntano il
dito contro chi la casa a Ponte di Nona non
l'ha voluta perché, come giustamente sot-
tolineano, "evidentemente non ne aveva-
no bisogno".
Sono preoccupate, temono di finire in
mezzo ad una strada con i loro bambini.
Sono 9 famiglie sotto sgombero solo nel
comparto 14. Ormai non dormono più la
notte per la paura di perdere quella che è
la loro casa da un anno. Nei loro occhi la
paura di perdere tutto da un momento all'
altro, lo spauracchio di finire in mezzo ad
una strada . Sono donne e famiglie di gio-
vanissimi, con una vita ed un lavoro pre-
cario, per i fortunati tra loro che ce l'han-
no. Persone "normali" che vivono un disa-
gio economico. Hanno occupato, sono abu-
sivi, è vero, ma, evidentemente, non han-
no avuto un' alternativa. Hanno bisogno
di una casa. Lo sgombero, a quanto han-
no detto loro dai vigili, è imminente. Do-
po dove andranno? In un residence? So-
no stracolmi e sembra esserci la volontà
politica di dismetterli pian piano perché
troppo onerosi per l' amministrazione. In
questo quartiere popolare del versante
prenestino negli ultimi tempi gli sgombe-
ri si sono succeduti con un ritmo inces-
sante, come in nessun altro quartiere del-
la città. Dove andranno queste famiglie
quando verranno sgomberate? E i loro
bambini?
Sono molte, troppe le case popolari sfit-
te, vendute o subaffittate e quelle in cui i
legittimi assegnatari non vivono e che ten-
gono vuote. Si dovrebbe, prioritariamen-
te, cominciare a mettere mano a queste
illegalità, prima di sgomberare delle fami-
glie che "utilizzano" delle case comunali
abbandonate. E quanto meno, cercare una
soluzione alternativa senza sbatterli in
mezzo alla strada.
A PONTE DI NONA SI ANNUNCIANO NUOVI SGOMBERI. NEL COMPARTO 14, CASE COLORATE, GLI OCCUPANTISONO PREOCCUPATI E TEMONO PER IL LORO FUTURO.
PONTE DI NONA SOTTO SGOMBERO
PRENESTINO - COLLATINO NUMERO 11 ANNO IV 9
Sono arrabbiati e amareggiati gli otto
nonni e pensionati che prestano ser-
vizio di volontariato in strada, davan-
ti alla scuola elementare Falcone di Villag-
gio Prenestino.
Loro, che ogni giorno con il freddo e la
pioggia, hanno assistito i bambini nell'at-
traversamento della strada e vigilato sulle
macchine in sosta davanti all'ingresso del-
la scuola, da gennaio non ricevono più il
contributo che gli spetta per questo impor-
tante servizio. Sedici buoni pasto da 4,65
euro, che li aiutavano ad arrotondare la pen-
sione. "Da gennaio non ci danno i buoni pa-
sto, ma io so che i soldi sono stati stanzia-
ti - dice arrabbiata Adalgisa Bonanni, vo-
lontaria del servizio da 10 anni - Sono cir-
ca 100 euro al mese, ma non sono un pa-
gamento. Servono come rimborso per l'au-
tobus, o per la macchina chi ce l'ha, e per
un caffè. Anche perché con 4,65 euro che
altro ci fai? Giusto la colazione".
Una storia che nell'ultimo anno si è veri-
ficata già due volte. L'anno scorso, dopo tre
mesi di digiuno dai buoni pasto, i rimborsi
sono stati nuovamente distribuiti. Un con-
tributo che in dieci anni non ha subìto au-
menti, ma che aiuta e gratifica l'impegno di
questi cittadini. "Qui questo servizio è im-
portantissimo - spiega Adalgisa - La matti-
na davanti alla scuola non si vede un vigi-
le, non si vede nessuno, e noi ci prendiamo
di tutto e di più. Anche insulti, magari per-
ché diciamo che davanti al cancello non pos-
sono sostare le macchine. Però è un bel-
l'impegno: la mattina ti alzi e sai che devi
fare qualcosa, ti prepari ed esci anche con
il freddo". "E poi anche noi siamo nonni, che
abbiamo i nipoti vengono qui a scuola - le
fa eco Claudia D'Elia, baby pensionata e in-
valida al 100% - Ci piace e siamo stimola-
ti a farlo perché, oltre ad essere un servi-
zio di tutti, è anche qualcosa che facciamo
per noi". Un progetto che riqualifica chi per
età o per invalidità non può lavorare, e che
colma una carente presenza di vigili davan-
ti alle scuole a costi ridotti per le casse co-
munali. La vicenda, di questi e altri volon-
tari dell'ottavo municipio, è arrivata anche
nell'aula del consiglio municipale lo scorso
9 giugno con una mozione, presentata dal
Pd e votata a maggioranza, in cui si chie-
deva al presidente del municipio di "farsi
carico presso l'Amministrazione Centrale al
fine di corrispondere ai volontari il contri-
buto previsto". Intanto, questi otto nonni -
vigile con impegno hanno continuato il ser-
vizio fino alla chiusura estiva delle scuole.
Ma non demordono sui loro diritti. "Se la
cosa non si mette a posto, siamo disposti
ad andare in Campidoglio tutti quanti. Per-
ché questa cosa si deve risolvere", fanno
sapere con piglio determinato. Un punto di
riferimento, per generazioni di bambini e
ragazzi del quartiere, che non può andare
perduto. ANNA GIUFFRIDA
Nonni vigile: “Volontari e senza diritti”
Adalgisa Bonanni-Claudia D'Elia, Palmira Dedonatis e Guido Tufoni
Ogni giorno, da un mese a questa parte, in viaVastogirardi, a Villaggio Prenestino, affiora
dell'acqua che crea una chiazza di asfalto umidodavanti all'ingresso di alcune abitazioni.
Una perdita momentanea o una più seria rot-tura di tubature sottostradali? È quanto si chiedeun abitante della via, che ha fatto diverse segna-lazioni di intervento all'Acea. Le pratiche l'ente fi-nora le ha sempre chiuse, perché all'arrivo deglioperatori l'asfalto era già asciutto. "La macchiache compare si estende per un paio di metri - spie-
ga Filippo Rizzo, mostran-do le foto della chiazza
d'acqua nuovamente asciutta - Il 19 maggio ab-biamo fatto la prima segnalazione all'Acea, maquando sono arrivati la macchia non c'era perchéil caldo l'aveva asciugata. Hanno detto che nonvedendo niente non potevano intervenire. La set-timana successiva li abbiamo richiamati, ma si èripetuta la stessa cosa".
La macchia umida, notata solo un mese fa mache "potrebbe esserci da prima, solo che con lepiogge non ci abbiamo fatto caso," aggiunge il si-gnor Rizzo, dopo diverse segnalazioni è stata ver-balizzata anche dalla polizia municipale che hafatto una nuova segnalazione all'Acea.
Ma questo va e vieni di umido che affiora, com-plice il caldo delle ultime settimane, crea ben altritimori a chi vive a pochi passi da questa macchiadi asfalto bagnato. "Secondo me, la causa risalea quando più di un mese fa sono passati dei mez-zi pesanti che sono andati fino in fondo alla stra-da. E adesso deve esserci qualche tubo dell'ac-qua che corre giù che si sarà spaccato - prose-gue il signor Rizzo - Sicuramente se scavano ades-so la perdita c'è. Al momento non si tratta di unagrossa perdita, ma a lungo andare queste situa-zioni possono creare le cosiddette voragini".
Un rischio che si potrebbe evitare prevenendola possibilità che questi cittadini, le cui case han-no l'ingresso sulla via, restino bloccati. Dopo tresegnalazioni di questo cittadino e una della poli-zia municipale, quanto si dovrà attendere per unintervento? Si spera non per la fine della stagio-ne calda. ANNA GIUFFRIDA
“Da novembre a oggi, una volta hanno portato la posta
dopo 9 giorni, un'altra dopo 11, poi 7 e 5 giorni. Ades-
so l'ultima consegna è stata dopo 16 giorni". Si posso-
no contare sulle dita di una mano le volte che i
postini hanno recapitato, negli ultimi mesi, le
lettere ai cittadini della zona prenestina.
Un disservizio che il signor Osvaldo Polvera-
ri, residente in via della Riserva Nuova, ha an-
notato per mesi dimostrando la gravità di que-
sto mancato servizio.
"Noi prima dipendevamo da Castelverde, e
Ponte di Nona da Finocchio. Poi hanno unito noi
alle case popolari e hanno fatto un unico calde-
rone con lo 00132 - dice il signor Polverari - Qui prima c'era la ti-
tolare della zona e funzionava tutto bene, poi è stata trasferita e
sono iniziati i problemi. Adesso ammucchiano la posta e l'altro gior-
no mi sono arrivate 15 buste, di cui due dello stesso posto sono
timbrate 31 maggio e 7 giugno. Sono arrivate insieme perché le
hanno tenute lì ferme".
Un disagio che diventa insostenibile quando tra le lettere arriva-
te in ritardo ci sono anche bollette da pagare, scadute. "Hanno por-
tato bollette già scadute. Per fortuna io ho l'addebito, ma chi non
ce l'ha come fa?" commenta il signor Osvaldo mostrando il muc-
chio di lettere recapitate.
Tante le telefonate di protesta e di segnalazione del disservizio
da parte dei cittadini che hanno costretto gli uffici postali a dirot-
tare le chiamate al centro di smistamento di via Casilina. Ma a chi
chiama è possibile ottenere, al massimo, la consegna della posta
su richiesta. "Una volta ho chiamato laggiù e ho spiegato che a mia
moglie non arrivava la rivista a cui è abbonata da tempo - raccon-
ta il signor Polverari - Hanno voluto sapere l'in-
dirizzo, e dopo qualche ora ho trovato nella bu-
ca tre numeri della rivista. Ma avevano conse-
gnato solo le riviste di cui avevo parlato".
Una realtà denunciata da molti, negli ultimi
mesi, di cui si dichiarano all'oscuro al centro di
via Casilina. "Lì il postino e il servizio ci sono tut-
ti i giorni. Al massimo la posta viene recapitata
un giorno si e uno no - dice il responsabile del
centro di smistamento - Lì ci sono ragazzi nuo-
vi che non ce la fanno tutti i giorni a fare il giro completo. Per cui
fanno un giorno un pezzo e un giorno un altro pezzo di strada". E
aggiunge "Non posso tenere sotto controllo 85 portalettere. Io so
che tutti i giorni su quella zona c'è applicata una scorta, che sono
questi ragazzi con contratto a tempo determinato trimestrale".
Se prima, muniti di macchina, i postini potevano sobbarcarsi il
peso di recapitare blocchi di riviste e lettere, adesso questi ragaz-
zi portalettere in motorino non possono tamponare al flusso quo-
tidiano della posta. Queste sono le condizioni fornite dalle Poste. In
attesa che i cittadini dell'area prenestina riescano in qualche mo-
do a fare a meno di questo disservizio, le buche delle lettere si riem-
piranno di tanto in tanto. Come sa chi subisce da tempo questo di-
sagio "Adesso ti trovi la buca piena, e poi devono passare altri 10
giorni". ANNA GIUFFRIDA
UN CITTADINO DI CASTELVERDE DA ALCUNI ANNI SUBISCE LE CONSEGUENZE DEL VICINO CAVALCAVIA, REALIZZATO NELL'AMBITO DELLE OPERE TAV.L'ULTIMO DANNO, CHE RISALE AL 2009, NON È STATO ANCORA RISARCITO. UNA SITUAZIONE COMPLICATA DALLA SCARSA ILLUMINAZIONE DI UN TRAT-TO DI STRADA, RESO PERICOLOSO PROPRIO DAL PONTE DELLA TAV.
VIA DONEGANI, DANNI E DISSERVIZI DELLA BUROCRAZIA
NON RICEVANO I 16 BUONI PASTO AL MESE, CHE GLI SPETTANO DI DIRITTO, DALLO
SCORSO GENNAIO. ADESSO GLI OTTO PENSIONATI VOLONTARI, IN SERVIZIO DAVANTI AL-LA SCUOLA FALCONE DI VILLAGGIO PRENESTINO, FANNO SENTIRE TUTTA LA LORO PRE-OCCUPAZIONE PER UN RIMBORSO CHE LI AIUTA AD ANDARE AVANTI.
IN VIA VASTOGIRARDI, A VILLAGGIO PRENE-STINO, DA UN MESE A QUESTA PARTE, AFFIORA
DA SOTTO L'ASFALTO UNA CHIAZZA DI ACQUA FA-CENDO TEMERE CHI ABITA NELLA VIA SULLA PRE-SENZA DI UNA PERDITA OCCULTA DEI TUBI. NU-MEROSE LE SEGNALAZIONI ALL'ACEA, CHE SE NON
VEDE NON PROCEDE. E ARCHIVIA LA PRATICA.
VILLAGGIO PRENESTINO, PERDITE
D'ACQUA EVAPORATE
Filippo Rizzocon la moglie
PRENESTINO - COLLATINONUMERO 11 ANNO IV10
Il 18 giugno è stata smantellata la sedestorica della Polisportiva Castelverde.Quello stesso edificio che per più di
trent'anni è stato un simbolo e un punto diriferimento per gli abitanti del quartiere. Lademolizione della struttura era prevista damesi per il progetto di ampliamento e ri-strutturazione degli ambienti annessi allachiesa ma, per coloro che nella Polisporti-va ci sono cresciuti, non è facile assistereal suo smembramento. Carmine Rosone,fratello di Claudio, che è nel direttivo dellaPolisportiva dal 1982 e, fino all'anno scor-so ne è stato presidente, è uno di loro.
Cosa si prova a vedere un cumulo dimacerie laddove prima sorgeva la Po-lisportiva?
Quando ho visto quello che rimaneva del-la vecchia sede mi si è stretto il cuore. Èstato come se mi avessero tolto un pezzodi vita perché di quel posto io, come anchealtri, abbiamo dei ricordi stupendi.
Che ricordi hai della vecchia Polispor-tiva?
In quell'edificio ho passato dei bei mo-menti. Non era solo un luogo dove si face-va sport, ma fungeva anche da centro diaggregazione. È lì che molte persone si so-no conosciute, hanno stretto amicizia e sisono innamorate. Un bel ricordo è quellodelle feste di fine anno, durante le quali ve-
nivano presentate le attività della Polispor-tiva, si offriva da mangiare e si stava insie-me.
Di Cosimo ha affermato che a set-tembre verrà inaugurato l'istituto su-periore di Castelverde e che la Polispor-tiva potrà utilizzare la palestra dellascuola …
La palestra della scuola non è adatta atutte le discipline. Può andare bene per lapallavolo, ma non per le arti marziali. Biso-gnerebbe montare e smontare tutte le se-re i tatami. Inoltre il servizio di riscalda-mento non è garantito dopo l'orario scola-stico.
Quale futuro vedi per la Polisporti-va?
Tre anni fa, quando dovemmo abbando-nare la nostra storica sede e trasferirci, dis-si a mio fratello Claudio che la Polisportivanon sarebbe sopravvissuta. In effetti ne ab-biamo risentito: la struttura attuale non èadatta a tutte le discipline e quindi gli iscrit-ti sono un po' calati. Ho paura che se ci tra-sferiamo in un'altra sede provvisoria, la si-tuazione potrebbe peggiorare. Per ora laproposta migliore mi è sembrata quella delcomitato di quartiere che ha pensato di uti-lizzare degli spazi comunali per la costru-zione di una palestra. Sembra che sianostati stanziati dei fondi, ma non so se sia-no sufficienti. CRISTINA CORI
Sostieni la Polisportiva donando il tuo
5 per mille - Codice fiscale 80445000583Castelverde. Cade un pezzo di storia DEMOLITA LA STORICA SEDE DELLA POLISPORTIVA CASTELVERDE,
I RICORDI E LE NOSTALGIE DI CARMINE ROSONE.
“Menomale, sono cinque anniche c'era questa situazione!Ancora non ci credo che han-
no tolto finalmente questa zozzeria". I vi-cini della casa-discarica di via Gildone aCastelverde, dopo anni di disagi e unaconvivenza difficile con topi e rifiuti di ognisorta, hanno tirato un sospiro di sollievo
quando lo scorso 15 giugno i vigili del-l'ottavo municipio e gli operatori dell'Amahanno iniziato lo sgombero della casa tra-sformata in discarica.
Una promessa di intervento mantenu-ta per la sezione tutela Ambiente dellapolizia municipale dell'ottavo municipio."E' stato tutto bonificato in maniera se-ria e giusta. Si è fatto con l'Ama, il dipar-timento e il municipio. Nessuno è sfug-gito alle proprie responsabilità - commen-tano i vigili della sezione - Insieme al Di-partimento abbiamo fatto fare una De-termina per Igiene Pubblica. Il Diparti-mento poi dovrebbe fare una diffida dipagamento, ma in realtà non si rivarràperché il proprietario è un cittadino se-guito dai servizi sociali".
Quasi una settimana di lavoro, con ru-spe e gru per pulire l'abitazione a due pia-ni dalla montagna di rifiuti gettati neglianni dal proprietario. 100 quintali di ma-teriale trasportato con circa 15 camiondell'Ama nella discarica di Rocca Cencia.
"Finalmente possiamo tenere le fine-stre aperte, senza essere invasi dalle zan-zare - dicono i vicini - Ma la casa andreb-be recintata, perché in estate i bambinici potrebbero entrare per giocare. Lo fa-cevano anche quando c'erano tutti queirifiuti".
Un lavoro complesso che non può con-siderarsi completato, vista anche la con-dizione del signor A.A. proprietario di que-sta casa-discarica. "Non possiamo pre-venire, perché lì è una proprietà privata- spiega la polizia municipale - Possiamofare delle contravvenzioni, ma non risol-vono, anche perché il signore è irreperi-bile. Adesso dobbiamo escogitare un si-stema in modo che in poco tempo non sicrei lo stesso disagio". Un nuovo impe-gno per la polizia municipale e gli entipreposti, per non mandare in fumo que-sti giorni di lavoro e interventi risolutivi.
ANNA GIUFFRIDA
VIA GILDONE RESTITUITA
ALLA CIVILTÀ
LA POLISPORTIVA RICORDA IL MAESTRO
DOPO CINQUE ANNI LA CASA DI VIA GILDONE A
CASTELVERDE, TRASFORMATA IN DISCARICA DAL
SUO PROPRIETARIO A.A. SEGUITO DAI SERVIZI
SOCIALI, È STATA RIPULITA E BONIFICATA. UN
IMPEGNO MANTENUTO DAI VIGILI DELL'OTTAVO,CHE PREVEDONO UN NUOVO INTERVENTO PER-CHÉ LA CASA NON TORNI AD ESSERE SOMMERSA
DAI RIFIUTI.
Il ricordo di Claudio Rosone è anco-ra vivo nella gente e nei suoi allievi.E le numerose persone che hanno
preso parte al 1° Memorial Claudio Ro-sone, tenutosi il 19 giugno presso la se-de Tiro a volo Valle Aniene, lo hanno di-mostrato.
L'iniziativa, che ha avuto ilpatrocinio della UISP (UnioneItaliana Sport per tutti), è par-tita da Christian Cilia, presi-dente della Polisportiva Ca-stelverde ed ex allievo di Ro-sone. "Dopo l'assenza di Clau-dio ho pensato di dedicargliun evento che non fosse semplicemen-te una gara, ma una festa delle arti mar-ziali, perché il maestro era innamoratodelle arti marziali - spiega Christian -Così, per ricordarlo ho raggruppato al-cune palestre di Roma in cui si pratica-no discipline di combattimento". All'even-to sono intervenuti anche Dario Nanni, consigliere comunale, e Andrea Novelli, re-sponsabile della UISP.
Non sono mancati momenti di commozione durante la cerimonia d'apertura, quan-do Matteo Luciani, uno degli allievi diClaudio, ha parlato del maestro e degliideali che hanno guidato la sua vita fi-no all'ultimo. Silenzio e commozione an-che durante la proiezione del filmato suClaudio e il suo percorso da judoka, daallievo a maestro. Mentre nel pomerig-gio si sono succedute le esibizioni di ar-ti marziali tra cui judo, taekwondo e Gat-ka (antica arte marziale indiana dei sikh).
Grazie all'iniziativa, la Polisportiva èriuscita a raccogliere 2.500 euro che ser-viranno per finanziare la futura struttu-ra. "L'obiettivo è riuscire a creare unasede indipendente che possa ospitare inmaniera stabile e definitiva la palestra.Per questo da qualche tempo abbiamomesso in piedi una raccolta fondi - spie-ga Christian - per porre fine a questacondizione di incertezza". CRISTINA CORI
A QUATTRO MESI DALLA SCOMPARSA DI CLAUDIO ROSONE, LA POLISPORTIVA CASTELVERDE
ORGANIZZA IL GALÀ DELLE ARTI MARZIALI IN SUA MEMORIA.
Christian Cilia(presidente della polisportiva)
Lo smantellamento dello stabile
Come era
Finalmente svelato il progetto di riqua-lificazione della Chiesa di Castelverde.
Mercoledì 22 giugno scorso, all'interno del-la stessa chiesa, parte della comunità delquartiere si è recata per vedere come di-venterà la loro parrocchia. La chiesa esi-stente rimarrà così com'è, ma si trasfor-merà in sagrestia. Le si affiancherà la nuo-va Chiesa che potrà ospitare 400 posti asedere, su una superficie di 700 mq.
Il complesso che verrà edificato conter-rà al suo interno due campi di calciotto,due campi di bocce, i parcheggi e ben 14aule che potranno essere utilizzate per ilcatechismo o per le altre attività parroc-chiali, oltre alla sala polifunzionale di 250mq con annessi servizi igienici.
Oltre ai parcheggi e all' immenso spa-zio verde che verrà realizzato, sorgeràanche ex novo la casa per il parroco.Verranno inoltre installati più di 90 pan-nelli fotovoltaici che saranno in grado digenerare 25- 30 KW di energia non in-quinante. ELENA BRUNI
PRESENTATO IL PROGETTO DELLA
NUOVA CHIESA DI CASTELVERDE
PRENESTINO - COLLATINONUMERO 11 ANNO IV12
Sono partiti da alcune settima-
ne i lavori su via delle Cerque-
te, che dovevano ridare sicu-
rezza e vivibilità a chi percorre que-
sta strada. Ma finora i disagi e le ano-
malie sono più evidenti dei vantaggi
portati da questo intervento.
Il comodo marciapiede, che corre
su un lato della via, ha
sensibilmente ristretto
la strada quotidiana-
mente attraversata dal-
la linea 051. Adesso,
come commentano al-
cuni abitanti della zo-
na, il transito di due au-
tobus è diventato un
gioco ad incastro. Tra
un ciglio della strada e l'altro ci sono cir-
ca 7 metri, mentre "dovrebbe essere lar-
ga almeno 8 metri", spiega il consigliere
Pd Daniele Grasso.
Ed è lui l'autore di un'interrogazione ur-
gente in aula di consiglio, che vuole far lu-
ce su un tratto di marciapiede che scivo-
la davanti ad un terreno privato e non asfal-
tato, a fianco alla ferma-
ta dell'autobus. "Il pro-
getto diceva che qui do-
vevano creare un rien-
tranza per l'autobus - spie-
ga Daniele Grasso - So-
lo che la rientranza era
su terreno privato, quindi avrebbero do-
vuto fare un esproprio. Questo scivolo è a
ridosso di un'area verde e mette a rischio
i pedoni che scendono o aspettano l'auto-
bus. E poi qui non hanno continuato il mar-
ciapiede, come previsto dal progetto. Ed
è chiaro che non faranno più niente".
L'ingresso al terreno privato è stato con-
siderato come un accesso carrabile, pur
non presentando nessuna indicazione in
tal senso. L'ennesimo caso di opera pub-
blica, che per alcuni diventa privata, che
intende modificare anche la posizione del-
la fermata dello 051 senza ulteriori spie-
gazioni. "Il problema è capire perché si fa
un passo carrabile su un prato. E come se
non bastasse, qui c'è stato abuso su abu-
so. Per fare un favore a qualcuno, voglio-
no anche spostare la fermata dell'autobus
- prosegue Grasso - Ho fatto anche un'in-
terrogazione. Se vogliono rispondere, vi-
sto che ancora non hanno risposto..".
Uno scivolo improprio, ma facile da ri-
vendere ad un singolo cittadino, è nuova-
mente merce di scambio nella realizzazio-
ne di interventi pubblici che devono anda-
re a vantaggio del quartiere. "Questo sta
diventando il municipio del possibile, do-
ve è possibile fare le cose per gli amici. Ed
è possibile fare un passo carrabile sul nul-
la. Dove si poteva non sono stati fatti gli
espropri, per non dare fastidio a nessuno
- commenta Daniele Grasso - E questo è
scandaloso". ANNA GIUFFRIDA
Via delle 'marchette' CerqueteI RECENTI LAVORI DI RISISTEMAZIONE DI VIA DELLE CERQUETE NON SEMBRANO SIANO A FAVORE DI TUTTI, MA DI POCHIS-SIMI CITTADINI. È QUANTO HA FATTO NOTARE IL CONSIGLIERE DANIELE GRASSO CHE, IN UN'INTERROGAZIONE URGENTE IN
AULA DI CONSIGLIO, HA PRESENTATO IL PROBLEMA DI UNO SCIVOLO NON PEDONALE ACCANTO AD UNA FERMATA DELLO 051.
Alcuni ci accusano di essere cattivi, di
vedere il bicchiere mezzo vuoto e non
menzionare mai ciò che le istituzioni fan-
no per il territorio.
Ebbene, questa volta la notizia è positi-
va e noi la riportiamo. Lo scorso 6 maggio,
durante l'incontro con i cittadini al Castel-
lo di Lunghezza, Di Cosimo, presidente del-
la Commissione Urbanistica del Comune,
aveva fatto delle promesse. Parlando dei
progetti messi in agenda dal Comune, ave-
va garantito entro tre settimane sarebbe-
ro partiti i lavori per la realizzazione dei
marciapiedi e dell'asfaltatura in via delle
Cerquete. Così è stato, la promessa è sta-
ta mantenuta, i lavori sono iniziati. Questo
ci fa ben sperare perché di promesse nell'
VIII municipio ne vengono fatte tante. Vo-
gliamo vedere il bicchiere mezzo pieno.
CRISTINA CORI
“Da qui non puoi uscire. Questa
è una borgata bloccata". Chi
come il signor Antonio Paloz-
zi abita al di là della rotatoria che collega
Lunghezza alla via Collatina, tra via delle
Cerquete via Giovanni Casoni e via Acqua-
viva D'Isernia, resta escluso dal resto del
quartiere. A rendere pericoloso l'arrivo a
piedi in stazione o una semplice passeg-
giata nel quartiere è l'assenza di un rego-
lare attraversamento pedonale che colle-
ghi questa porzione di quartiere al resto
della zona.
"Se uno vuole camminare deve stare in
mezzo alla strada - dice Antonio Palozzi,
che vive in una delle strade tagliate fuori
dalla rotatoria - Ogni strada ha lo stop per-
ché c'è la rotatoria, ma per l'at-
traversamento non dico di met-
tere un semaforo ma almeno la
segnaletica a terra! Anche per-
ché se vieni investito fuori dal-
le strisce non ti ripaga nessuno,
così dice la legge".
Dei cittadini, costretti ad at-
traversare quotidianamente questa rota-
toria, solo alcuni sono più fortunati a po-
ter usufruire almeno di un marciapiede che
metta in sicurezza i pedoni. Chi abita su
delle Cerquete ha dovuto rinunciare anche
a questo, e per uscire dalla via deve af-
frontare sul ciglio della strada la curva pe-
ricolosa che immette sulla rotatoria.
Per tutti si aggiunge un altro disagio: in
assenza di strisce pedonali, chi deve attra-
versare la trafficata rotonda è costretto a
scavalcare il guard-rail. "Qui è pericoloso:
sul guard-rail ci sarebbe da fare un'aper-
tura, ma purtroppo mancano anche mar-
ciapiedi e strisce - prosegue il signor Pa-
lozzi provando ad oltrepassare la strada -
Quando è stato della Tav si sono spesi tan-
ti soldi, ma qui che bastava strin-
gere o allargare e creare un mar-
ciapiedi non si è fatto nulla. Baste-
rebbero anche pochi soldi per farlo, realiz-
zando magari degli scalini per arrivare di-
rettamente alla stazione. Se no devi gira-
re, scavalcare e ti metti sempre a repen-
taglio". Con la cronica assenza di parcheg-
gio che intasa la stazione di Lunghezza, e
altre zone del quartiere, lasciare la mac-
china e fare pochi metri a piedi per questi
cittadini è un lusso.
Un quartiere spezzettato, a cui si po-
trebbe ridare qualità già con piccoli inter-
venti. Finora mancati. E dare una risposta
a chi vorrebbe anche solo poter uscire di
casa tranquillo. "C'è tanta gente che qui
passeggia. Anche per non stare sempre in
casa - aggiunge il signor Antonio - Ma co-
sì è difficile". ANNA GIUFFRIDA
MARCIAPIEDI A VIA
DELLE CERQUETE.
PROMESSA MANTENUTA
DA QUANDO È STATA REALIZZATA LA ROTATORIA, CHE COLLEGA LUNGHEZZA A VIA COLLATINA, UNA
PARTE DI QUARTIERE È COSTRETTA A FARE ACROBAZIE E ATTRAVERSAMENTI FUORI DALLE STRISCE
PEDONALI QUANDO ESCE DI CASA. E PER I PIÙ SFORTUNATI, LA SITUAZIONE SI COMPLICA CON LA
MANCANZA DI MARCIAPIEDI.
LUNGHEZZA, TAGLIATI FUORI DALLA ROTATORIA
PRENESTINO - COLLATINONUMERO 11 ANNO IV14
Venerdì 10 giugno si è svolta nelcortile antistante il comprenso-rio scolastico Falcone, la festa di
chiusura delle scuole. All'evento, organizzato dall'associa-
zione Genitori Scuola Insieme, hannopartecipato sia i bambini delle elemen-tari che delle medie. Per tutto il giornosi sono susseguiti giochi e manifesta-zioni sportive. I ragazzi hanno potutodivertirsi praticando il parkour con mae-stri espert, arrampicandosi su un' ap-posita parete montata per l'occasione,oppure con i classici giochi di un tem-po come il tiro alla fune.
I proventi di questa manifestazionesaranno convogliati in parte nella scuo-la per le proprie necessità, ed in parteper sostenere il centro giovani Saltafos-so, che ha aperto i battenti l'anno scor-so, e che viene gestito dall'associazionestessa. Il centro doveva essere finanzia-to dal municipio ottavo. Ma i soldi, giàstanziati, non sono mai arrivati. "Il cen-tro di aggregazione richiedeva delle fi-gure professionali - racconta Anna Al-tamura, vicepresidente dell'associazio-
ne - come psi-cologi, socio-logi ed educa-tori che perònon sono maistati pagati.Se il Comune
non provvederà a far arrivare i soldi civedremo costretti a fare una denunciaalla Procura della Repubblica. Il muni-cipio è stato latitante. Antonio Villino,presidente della Commissione Cultura,ci aveva fatto delle promesse, ma non
lo abbiamo più sentito".Hanno offerto il loro contributo, ognu-
no secondo le proprie possibilità, anchei commercianti del quartiere che, cono-scendo le difficoltà dell'associazione, sisono dimostrati tutti solidali.
La festa quest'anno ha avuto una mo-tivazione particolare, il voler ricordareClaudio Rosone, l'indimenticato mae-stro di Judo della Polisportiva Castel-verde. "Era una persona che ha fattotantissimo per questo quartiere - rac-conta ancora Anna - e soprattutto hafatto tantissimo per questi ragazzi".
Le fa eco Mauro Giannini, cittadinodi Villaggio Prenestino: "Lui aveva unagrande passione per lo sport e per i ra-gazzi, dava degli insegnamenti di vi-ta". Al ricordo di Claudio gli occhi di-ventano lucidi e diventa difficile parla-re. Così è anche per Patrizia Tavoloni"Per me era un grandissimo amico, nonriesco ad aggiungere altro".
PAOLO LUSTRI
Nello splendido borgo de La Tenuta del
Cavaliere, a due passi da Lunghezza,
si è svolto un interessante convegno volto
alla salvaguardia e allo sviluppo delle azien-
de agricole del territorio laziale. Tantissimi
gli esperti del settore accorsi per ascolta-
re e proporre tante idee in difesa dell'Agro
Romano.
Assenti le istituzioni, a parte qualche de-
legato di, che invece erano state invitate
all'evento per discutere le loro proposte po-
litiche e per ascoltare i problemi e le ne-
cessità di chi la terra la lavora davvero con
le proprie mani. Un'occasione mancata per
la politica, che per una volta poteva dare
un segnale di svolta. Presenti tanti docen-
ti delle facoltà di Agraria di varie universi-
tà. Presente anche la preside dell'istituto
Sereni, con sede a Colle Prenestino, Patri-
zia Marini. Protagonisti però indiscussi del-
l'evento sono stati gli agricoltori e agrono-
mi che hanno più di tutti animato il dibat-
tito.
Tanti i temi affrontati durante il conve-
gno che si è protratto fino a tardo pome-
riggio. Dalle proposte degli agronomi, si è
passati a discutere delle opportunità del-
l'agricoltura multifunzionale, fino alla ge-
stione delle Tenute agricole a gestione pub-
blica. Spazio anche alla discussione in me-
rito alle fattorie educative, come La Tenu-
ta del Cavaliere, che hanno lo scopo di va-
lorizzare il rapporto città - campagna e av-
vicinare i fruitori ai valori culturali, storici
e ambientali del mondo rurale.
Un progetto quello delle fattorie educa-
tive in cui La Tenuta del Cavaliere porta
avanti i laboratori per lo studio delle api,
quello dal latte al formaggio e il giocattolo
antico. Una giornata quindi che ha cerca-
to di valorizzare il concetto di campagna e
del lavoro agricolo. Un modo per far capi-
re che a volte tornare indietro, oggi più che
mai, significa andare avanti.
FEDERICA GRAZIANI
Genitori Scuola Insieme in ricordo di Claudio
L'ASSOCIAZIONE NON RICEVE FONDI MA CONTINUA AD OPERARE PER LA COLLETTIVITÀ,IL TUTTO NEL SILENZIO DELLE ISTITUZIONI
“Il tempo è finito: vogliamo le cose che devonofare nel quartiere!". Dopo dodici anni di pazien-
te attesa e di politici in visita nella zona con un ba-gaglio di promesse per lavori mai rea-lizzati, un gruppo di cittadini di Lun-ghezzina è passato alle vie di fatto.Quelle legali.
Sono già cinquanta, tra cittadini enegozianti, ad aver aderito al ricorsoal Tribunale Amministrativo Regiona-le versando una quota per le speseprocessuali. "Alcuni si erano iscritti,poi si sono ritirati. Forse perché nonsapevano che queste procedure han-no dei costi - dice Antonio Cataldi, uno dei cittadiniorganizzatori del ricorso - Tutti, dal comune ai variresponsabili, saranno chiamati a dare una spiega-zione sul perché di tante cose. C'è anche chi remacontro questa iniziativa e chi ci vuole dividere, traLunghezzina 1 e 2. Ma noi siamo un'unica entità ur-banistica".
Nomi di poco diversi, ma accomunati dagli stes-si disagi. Come quello di avere come unico collega-mento con l'esterno via Ortona de' Marsi, la sola viadi fuga da un quartiere dove scarseggiano le ope-re primarie e i servizi secondari sono da sempre ri-masti su carta. Un quartiere lasciato a metà, e in al-cune zone vincolato ancora dalla presenza del con-sorzio, la cui vicenda entro qualche settimana arri-verà nelle aule del Tar del Lazio con l'elenco delleprincipali negligenze. "Nel ricorso abbiamo indica-to 4 istanze. Una seconda via d'accesso, per nonessere ostaggio degli eventi; il servizio di nettezzaurbana stradale, che viene effettuato solo dietro in-sistenze; il completamento di Largo Montenerodo-mo e la Riserva dei Selci - spiega Antonio Cataldo- Lavori che dovevano essere finiti nel 2005- 2006,e che a causa di questi signori non sono stati fatti.Questo vuol dire caricare di problemi una zona eprogrammarla come ghetto". "Per il parco sono sta-ti stanziati 1milione e 250mila euro, e non si sa do-ve sono andati a finire questi soldi - aggiunge Pie-paolo Loi, cittadino di Lunghezzina e organizzatoredel ricorso - Qui ci sono case popolari, ci sono in-validi, ma non se li filano per niente. Sulla linea 042ci sono solo tre vetture, e qui ci vuole un'ora perchéarrivi l'autobus. Sono due anni che stiamo dietro aquesti problemi e che ci prendono in giro".
Entro fine giugno proseguirà la raccolta di iscri-zioni per il ricorso, che se andrà a buon fine "porte-rà vantaggi a tutti quanti", come precisa il signor Ca-taldo. ANNA GIUFFRIDA
LUNGHEZZINA, IL COMUNE
IMPUTATO AL TAR
50 CITTADINI DI LUNGHEZZINA, TRA CUI ALCU-NI NEGOZIANTI, HANNO ADERITO ALLA PRESEN-TAZIONE DI UN RICORSO NEI CONFRONTI DEI RE-SPONSABILI DELLE OPERE INCOMPIUTE NEL QUAR-TIERE.
IL 15 GIUGNO PRESSO L'AZIENDA AGRICOLA LA TENUTA DEL CAVALIERE SI È SVOLTO IL PRIMO CONVEGNOSUL TEMA 'L' AGRO ROMANO TRA TUTELA E SVILUPPO '.
LA TENUTA DEL CAVALIERE IN DIFESA DELL’AGRO ROMANO
PRENESTINO - COLLATINO NUMERO 11 ANNO IV 15
Èil terzo albero caduto in via Ripa-
transone, quartiere Corcolle Alto.
Nella notte tra il 19 e il 20 giugno,
notte senza un filo di vento né di pioggia,
si è spezzato, cadendo sulla strada, un al-
tro albero. Fortunatamente nessun ferito
né alcun danno alla casa che sorge a po-
chi centimetri dall' albero caduto. Un ca-
so fortuito come raccontano i cittadini che
da tempo denunciano la situazione di pe-
ricolo dovuta agli albe-
ri che non vengono po-
tati da anni.
"Abbiamo fatto pre-
sente al municipio que-
sta situazione più e più
volte - ci raccontano
Matteo Evangelisti e Da-
nilo Proietti (nella foto), due abitanti del
quartiere - ma ci rispondono sempre che
non ci sono i fondi sufficienti. Hanno po-
tato solo alcuni alberi su un lato della stra-
da pochi giorni prima che si svolgesse il
consiglio straordinario nel nostro quartie-
re".
Un caso fortuito che la caduta non ab-
bia causato problemi: "Quando è caduto
l'altro albero - continuano i cittadini - si è
intasato tutto e tre autobus che andavano
verso il centro sono rimasti bloccati per ore".
Denunce dei residenti e del comitato di
quartiere che rimangono inascoltate e al-
le quali il municipio fornisce sempre le so-
lite risposte: "Non bastano i fondi". Un tri-
ste ritornello al quale i cittadini ormai non
credono più. Sono talmente esasperati e
disillusi che c'è chi decide di andarsene di
qua, come Maria Anselmi (nella foto) e la
figlia Francesca Romana che non ne pos-
sono più dello stato d'abbandono del quar-
tiere: "Per andare in un parco o a fare una
passeggiata dobbiamo arrivare a Tivoli Ter-
me. Le strade sono impraticabili e non c'è
nulla. E' una deso-
lazione! Siamo ab-
bandonati da tutti",
dicono in coro mam-
ma e figlia mentre camminano per via Ri-
pratansone stando attente alle radici degli
alberi, ai rami che si spezzano e all' asfal-
to crepato della strada.
"Non lo faccio per me, ma per mia figlia.
Che futuro le do se rimaniamo qui?", si do-
manda retoricamente Francesca Romana,
che ha una figlia di pochi anni alla quale
non sa cosa far fare durante il pomeriggio
in questo quartiere. "E' un peccato - con-
cludono - questo quartiere sarebbe potuto
diventare bellissimo se solo non l'avesse-
ro abbandonato".
Cos' altro bisogna aspettare per mette-
re mano al quartiere, un altro albero che
cade? Si attende forse che succeda un in-
cidente grave per "far saltare fuori i fondi
necessari per potare gli alberi di via Ripa-
transone e via Fermignano? Gli alberi si
spezzano come grissini, per di più in una
notte senza vento né acqua, e nessuno in-
terviene. Ma in fondo siamo a Corcolle e
qui, lo sanno bene i residenti, si è dimen-
ticati da Dio e dal municipio …
NELLA NOTTE DEL 19 GIUGNO È CADUTO UN ALTRO ALBERO A CORCOLLE ALTO. E' ILTERZO IN UN ANNO. DAL MUNICIPIO LE SOLITE RISPOSTE: "NON CI SONO ABBASTAN-ZA SOLDI PER POTARLI", MA LA SITUAZIONE RISCHIA DI DEGENERARE.
Cade albero in via Ripatransone: è il terzo in un anno
Giardini di Corcolle. Una piccola squadradi calcio under 10, guidata dai mister
Massimo Vigi e Filiberto Cedrone, è riuscitaad arrivare alla finalissima del campionatoprovinciale C.S.I. tenutasi il 10 giugno al Dou-ble U W dell'Eur.
I piccoli campioni, tra i quali c'è anche unabambina, si sono aggiudicati il secondo po-sto gareggiando e vincendo su associazio-ni e polisportive più strutturate e tecnicamen-te più preparate. È la prima volta che l'as-sociazione calcistica di Corcolle arriva in fi-nale ad un campionato di calcio a cinque co-sì grande. "Siamo molto felici perché abbia-mo vinto da soli, senza il supporto del quar-tiere, dal momento che a Corcolle la mag-gior parte delle persone non sa neanche chec'è una squadra di calcio - spiega Filiberto,uno dei due allenatori- Non ci ha seguito nes-suno, eravamo solo noi: gli allenatori, i bam-bini e i genitori. Invece le altre squadre concui abbiamo giocato avevano più risorse,sponsor, una società sportiva alle spalle eanche molti tifosi. Insomma con poco abbia-mo fatto tanto". Nonostante il risultato però,il prossimo anno la squadra non giocherà piùa Corcolle, ma si sposterà a San Vittorino, acausa delle pessime condizioni in cui versa ilcampo su cui i bambini si allenano. "A Cor-colle abbiamo solo il campo di calcio dellaparrocchia che però non è custodito. Non cirimane che spostarci”, continua Filiberto.
CRISTINA CORI
…A DATA DA DESTINARSI!
I BAMBINI DELLA SQUADRA DI CALCIO DI
GIARDINI DI CORCOLLE ARRIVANO PER LA PRI-MA VOLTA IN FINALE AL CAMPIONATO C.S.I.
IL PRIMO "SECONDO POSTO"
PER CORCOLLE
“Ancora una volta gli ingegneri RFI non sono stati disponibili all'incontro - commen-ta Francesco Saltini, presidente del comitato di quartiere di Corcolle - anche se
non c'è stata da parte del Municipio una tempestiva comunicazione. L'Amministrazione sapeva che gli incaricati RFI erano indisponibili e allora perchè at-
tendere fino alle sei meno dieci di sera del giorno prima dell'incontro per comunicarce-lo? Forse occorre ricordare a chi ci amministra che abbiamo una vita anche noi, che nonstiamo a loro disposizione h24! Attendiamo quindi la nuova data, ma un messaggio de-ve essere chiaro a tutti: siamo comprensivi, cerchiamo di venire incontro a tutte le pos-sibili eventualità, ma la nostra pazienza inizia ad esaurirsi e se non si faranno sentire lo-ro a breve termine, li chiameremo noi e a gran voce".
Corcolle, abbandonata da anni dall'amministrazione, merita almeno rispetto. E que-sta amministrazione ha il dovere di puntare i piedi con gli ingegneri RFI affinché questicittadini, che proprio dall'amministrazione dovrebbero essere rappresentati, non senta-no forte l'umiliazione e la frustrazione di essere considerati di serie B. FE.GRA.
PER LA SECONDA VOLTA È STATO RIMANDATO, DAGLI INGEGNERI DELLA RFI, L'INCONTRO CON IL
COMITATO DI QUARTIERE E L'AMMINISTRAZIONE PER APRIRE IL FAMOSO TAVOLO DI CONFRONTO PER
DECIDERE QUALI OPERE REALIZZARE A CORCOLLE CON I RESTANTI FONDI TAV.
PRENESTINO - COLLATINONUMERO 11 ANNO IV16
‘L’eremita'. Questo il soprannome
con il quale è conosciuto a San
Vittorino Mario Dumini. Ci atten-
de su una strada sterrata a pochi chilome-
tri dal paese. Da qui per un piccolo sentie-
ro ci guida fino alla sua grotta. Il silenzio di
queste montagne,
l'aria che profuma di
primavera e il pano-
rama del quale si può
godere ci fanno com-
prendere le ragioni di
una questa scelta di
vita.
Davanti la grotta
c'è una piccola barac-
ca di legno che utilizza come cucina. All'in-
terno della grotta il letto, le candele e mol-
ti libri e riviste. Originario del Trentino, ven-
ne a vivere a Roma insieme ai genitori al-
l'età di cinque anni. "Ho studiato nelle scuo-
le dei preti - racconta Mario - per cui ho as-
sunto una mentalità leggermente religiosa,
ma religiosa a modo mio". A vent'anni par-
te per l'Australia dove vi rimane per otto
anni. "Spendevo i soldi viaggiando, perché
volevo farmi una cultura. Io non ero come
molti emigranti che lavoravano come paz-
zi per costruirsi il negozietto e mettersi la
vita al sicuro. Io viaggiavo finche avevo sol-
di. Appena li finivo tornavo al lavoro". Spie-
ga di aver scelto
questa vita per ri-
trovare serenità
e purezza.
"Le persone
credono che non
si possa stare
senza una perso-
na accanto, inve-
ce vivere la soli-
tudine è vera-
mente bello. Le idee e lo spirito si fanno
avanti con maggiore forza. Ho trovato que-
sto posto, a pochi chilometri da Roma e per
me è stato l'ideale. Qui c'è un piccolo pa-
radiso, specialmente la sera, al tramonto.
Mi siedo qui e studio qualche libro, oppure
gioco con i gatti in grembo. Sono veramen-
te contento di come si è svolta la mia vita".
Mario però è stato anche sposato. Ha co-
nosciuto la moglie durante il ritorno da uno
dei suoi tanti viaggi. Lui va periodicamen-
te a trovarla a Roma. "L'esperienza matri-
moniale è una cosa magnifica. Mia moglie
è in assoluto la persona migliore che abbia
mai potuto conoscere. Mi ha sempre lascia-
to la grande libertà di agire. Ci siamo feli-
cemente divorziati per poter vivere le no-
stre vite senza che nessuno si appoggias-
se all'altro, per poterci voler bene ancora
di più".
Nonostante la vita riservata, Mario ha un'
intensa attività sociale. Iniziò ad interessar-
si alle situazione delle carceri, spinto so-
prattutto dalla condizione in cui versavano
gli immigrati clandestini in Australia. Oggi
ha una fitta corrispondenza con i detenuti
e partecipa a manifestazioni per il rispetto
dei loro diritti. "Quelli che lavorano nelle
carceri hanno una deformazione professio-
nale che li porta a non avere rispetto ver-
so l'uomo. Frequentando carceri e manico-
mi ho visto che lo Stato è così bestiale ver-
so i più deboli, che è meglio non averci nul-
la a che fare. E' per questo che ho deciso
di vivere in questo modo e di non contri-
buire con le tasse a questo sistema".
Mario ha dato la sua disponibilità ad en-
trare in contatto con chiunque voglia inte-
ressarsi a questo tipo di problematiche.
PAOLO LUSTRI
Eremita per combattere il sistemaMARIO DUMINI VIVE IN UNA GROTTA SULLE MONTAGNE DI SAN VITTORINO. E' VEGETARIANO E SI NUTRE DI CIÒ CHE RACCOGLIE DAL
SUO PICCOLO ORTO. IMMERSO NEL VERDE E NEL SILENZIO NON RIMPIANGE IL CAOS DELLA CITTÀ.Ad un paio di settimane dalla partenza ufficia-
le dei lavori per le complanari a Lunghezza,sono iniziati anche alcuni silenziosi espropri. Acadere per primo sotto il braccio delle ru-spe è stato un prefabbricato, che sorgevasotto i pilastri della A24 in via del Casalo-ne, dove vi-veva una si-gnora con duesuoi figli, unodei quali cie-co. Una sto-ria di solitudi-ne e degradoper questa famiglia che per anni ha vissu-to in una vecchia casa cantoniera, all'om-bra dell'autostrada.
In ottica complanari, poco più di un an-no fa, il presidente del municipio Lorenzot-ti avviò lo sgombero dell'area e la demoli-zione della casa cantoniera consegnandoin cambio alla famiglia un container accan-to a dove sorgeva la vecchia palazzina. Mala bonifica dell'area, nei veri programmi delmunicipio, si è conclusa solo qualche gior-no fa con l'abbattimento del prefabbricatoe la totale spianatura del terreno.
Dopo la casa cantoniera demolita e ilcontainer spazzato via, gli implacabili in-terventi per le complanari si spera sappia-no fermarsi sulla soglia dei diritti dei citta-dini. ANNA GIUFFRIDA
Cambi di programma dell'ultima ora per il sindaco Ale-manno e il primo cittadino di Bucarest Sorin Oprescu,ospite istituzionale nella Capitale. La visita guidata nelcampo nomadi di Salone, prevista per la mattina delloscorso 16 giugno, è stata annullata e spostata su un al-tro sito, il camping River che ospita circa 500 rom.
Uno schiaffo all'ottavo municipio che accoglie uno deipiù popolati campi nomadi di Roma, e sul quale grava,tanto quanto in altri campi autorizzati, il Piano nomadidel sindaco romano. L'ottavo municipio, nei program-mi del sindaco capitolino, finora resta in agenda soloper le vicende del Masterplan. ANNA GIUFFRIDA
IN ARRIVO UN’ ANTENNA
COMPLANARI, ESPROPRIATA
LA PRIMA CASA
In via Cesare Cipoletti n. 27 , traversa di via
di Salone, si vuole installare un' antenna di te-
lefonia mobile. Si possono presentare osser-
vazioni d'opposizione all'installazione fino a fi-
ne mese. A renderlo noto è lo stesso Munici-
pio sul proprio sito. La richiesta di autorizza-
zione per l'installazione della Stazione per la
telefonia mobile è stata depositata presso il
Dipartimento Programmazione e Attuazione
Urbanistica il 31 marzo scorso.
Entro 90 giorni è possibile far pervenire os-
servazioni di opposizione all'installazione. Quin-
di il termine ultimo per far pervenire osserva-
zioni per non fare installare l'antenna è il 29
giugno.
ALEMANNO DICE NO A SALONE
TORRINUMERO 11 ANNO IV18
“Non sta succedendo niente". "Non
c'è niente da preoccuparsi". Men-
tre il chirurgo Stefa-
no Moser, medico di guardia
quella notte post-operatoria,
pronunciava, "visibilmente in-
fastidito", queste parole, le con-
dizioni di Giancarlo degenera-
vano fino a farlo entrare nel co-
ma da cui non si è più risveglia-
to. Moser è ora indagato per
omicidio colposo in seguito al-
la denuncia di Alessandro, figlio di Giancar-
lo. In attesa della perizia che accerterà i fat-
ti, abbiamo intervistato l'avvocato della fa-
miglia Palmieri, Maurizio Cecconi.
Cosa è successo quella notte?E' successo che il signor Giancarlo Pal-
mieri si ricoverò, non in via d'urgenza ma
per elezione, al Policlinico Casilino per un
intervento chirurgico di tiroidectomia, che
fu eseguito nel tardo pomeriggio del 9 mag-
gio e si concluse apparentemente bene.
Giancarlo fu riportato in corsia e dopo le 10
e mezza iniziò a manifestare difficoltà re-
spiratorie. E' stato chiamato più volte il me-
dico di guardia Moser, che è sempre stato
sbrigativo nel dire che era tutto normale,
che non c'era da preoccuparsi. Prima gli ha
prescritto una fiala di Bentelan, parlando al
telefono con l'infermiera, senza visitarlo di
persona. Poi, quando la situazione si è ag-
gravata, sempre al telefono e senza visi-
tarlo, gli ha prescritto un calmante.
Dopo un po' la crisi …Il paziente è diventato cianotico, non re-
spirava più. E' stato sottoposto ad una TAC,
e alle 4 del mattino il signor Palmieri è sta-
to nuovamente operato dal primario che gli
ha asportato un coagula da emorragia che
gli aveva ostruito il collo non facen-
do più passare aria e sangue. Però
nel frattempo aveva subito un debi-
to di ossigeno molto grave che gli
ha provocato delle lesioni cerebrali.
E' entrato in coma e dopo un mese
è deceduto.
Denunciate gli errori del chi-rurgo o pensate che anche nel-
l'operazione possano esserci stati de-gli errori?
La negligenza del chirurgo. Sull'opera-
zione, se ci sono stati errori ce lo dirà la pe-
rizia del consulente del PM, fra circa 2 me-
si. Ma al momento nessuno ha posto que-
sta ipotesi.
Avete testimoni, oltre ai parenti del-la vittima?
Numerosi: due degenti che stavano nel-
la corsia dov'era ricoverato il signor Palmie-
ri. Fuori dalla sala c'erano due poliziotti che
stavano piantonando un detenuto. Questi
gli estranei, poi c'erano la moglie, il figlio di
Giancarlo e un'amica di famiglia che è an-
che dottoressa. E le infermiere, il persona-
le sanitario.
Il suo cliente ha avuto la sensazio-ne che, a parte la negligenza del chi-rurgo, il personale ospedaliero fosseinadeguato quantitativamente?
Quantitativamente no, qualitativamente
sì. Il signor Palmieri non doveva morire, di-
ciamocelo. Aveva avuto una cosa che è sta-
ta sottovalutata; l'intervento è stato tardi-
vo. E il sospetto doveva esserci tutto per-
ché quella che ha avuto il signor Palmieri è
una possibile complicanza tipica, forse la
principale, dell'operazione di tiroidectomia.
E' assolutamente inspiegabile il fatto che
non ci sia stata una valutazione tempesti-
va di quello che stava accadendo.
DAVIDE LOMBARDI
Taglia che ti passa, la crisi.
Ma chissà perché i tagli van-
no sempre a colpire le ca-
tegorie deboli: si taglia sulla scuo-
la, si taglia sul sociale, mai sugli
sprechi della politica, mai sui fi-
nanziamenti ai grandi cementifi-
catori di turno. E così, sforbician-
do sforbiciando, si spezzano so-
gni e si distruggono vite.
Dietro ogni minimo taglio alla scuola, c'è
un bambino che non potrà andare all'asilo
l'anno prossimo, o un disabile che non po-
trà avere la sua insegnante di so-
stegno. Dietro ogni taglio al socia-
le c'è una storia, una storia di vi-
ta che può essere simile a quella
di Luciano Longhi.
Luciano, disabile al 100%, ha
fatto domanda per ricevere l'assi-
stenza domiciliare (lo assiste sua
moglie, disoccupata, e Luciano vor-
rebbe che percepisse lo stipendio mensile).
"Prima mi hanno dato l'operatore per 6 me-
si, poi me l'hanno tolto. Da prassi funziona
così: ma io non ho bisogno di un operato-
re; mia moglie che è disoccupata mi assi-
ste, ma non prende niente dal Comune".
Quattro anni di attesa e ancora niente, no-
nostante un punteggio, quello di Luciano,
che dovrebbe anche essere alto, vista la di-
sabilità al 100%. Naturalmente il signore si
è recato più volte in municipio, dove, altret-
tanto naturalmente, lo hanno rimpallato da
una parte all'altra senza dargli uno straccio
di risposta. Luciano vorrebbe anche cam-
biare casa, e magari zona in cui vive. Bar-
riere architettoniche disseminate ovunque,
macchine che parcheggiano sulle strisce o
ostruiscono l'uscita dagli scivoli per le car-
rozzelle. "I vigili non ci sono mai, se li chia-
mi se ne fregano". Abita nelle case popola-
ri in via S. Rita da Cascia: gli piove dentro,
i muri sono sempre umidi e c'è la muffa; in
più, spesso si rompono gli ascensori. Ha fat-
to domanda per cambiare casa, 10 anni fa.
Gli piacerebbe andare alle palazzine popo-
lari di Tor Vergata, "quelle sì che sono ca-
se". Nel frattempo Luciano, con moglie e
due figli (uno di 13 l'altro di 17 anni), vive
con l'assegno di 800 euro al mese che gli
passa lo Stato. Se si aggiungessero le 500
euro alla moglie che lo assiste, potrebbe fa-
re una vita più dignitosa. "Eppure non mi
sembra di chiedere la luna. Rivendico dei
miei diritti. Poi vorrei capire una cosa: per-
ché un assistente sociale costa al Comune
30 euro all'ora, ma l'operatore ne prende
solo 5,50? Perché deve esserci questa me-
diazione delle cooperative, senza la quale si
risparmierebbe molto e si potrebbe dare as-
sistenza a tutti coloro che ne hanno biso-
gno? Ormai l'unica che ci è rimasta è anda-
re tutti noi in carrozzella ad occupare il mu-
nicipio". DAVIDE LOMBARDI
Vive su una sedia a rotelle, ha 52 anni e
da quasi tre abita in un seminterrato
di una palazzina popolare di via Giacinto Ca-
massei, traversa di via dell' Archeologia,
cuore di Tor Bella Monaca. Vive senza riscal-
damenti, senza acqua, senza gas ed usa
come water un secchio.
Ma è l'unico posto dove può vivere. Da
quando ha divorziato non ha casa. In pre-
cedenza si era appoggiata da un amico che
abita sempre nelle palazzine popolari di Tor
Bella Monaca. Ma l'appartamento è al quar-
to piano, e l'ascensore si rompe un giorno
si e uno no. E per lei che è disabile signifi-
ca non poter nemmeno uscire di casa, si-
gnifica rimanere bloccata in una casa che
non è nemmeno sua. Aveva annunciato lo
sciopero della fame dalle pagine del nostro
giornale qualche mese fa. " Il 20 aprile ini-
zierò a non mangiare più, così qualcuno si
accorgerà della situazione in cui vivo e mi
aiuterà". Fortunatamente lo sciopero della
fame non lo ha mai iniziato: un paio di gior-
ni prima della data
d'inizio del digiuno ar-
riva una telefonata dal
municipio che le da
speranza. E' la segre-
taria dell' assessore
Brunetti, che si inte-
ressa del suo caso. E
non è solo il munici-
pio ad interessarsene
ma anche il Comune, l'ufficio alle politiche
abitative e in parte l'ufficio alle politiche so-
ciali.
Loredana decide allora, quasi tre mesi fa,
di non iniziare la strada del digiuno, speran-
zosa che forse qualcosa si stesse davvero
muovendo. Aveva già scritto al sindaco nel
2008, all' assessore alle politiche sociali Sve-
va Belviso e al municipio più e più volte.
Senza mai trovare né una risposta tanto-
meno un aiuto concreto. Aveva anche par-
lato col primo cittadino in occasione della
presentazione del masterplan in municipio
ma nulla era successo. Poi la speranza: " A
metà aprile mi hanno contatto e mi hanno
promesso un residence e una soluzione al
mio caso", ma questo ormai è successo tre
mesi fa ed una soluzione non si è trovata.
Promesse tante. Ma i mesi intanto pas-
sano e la situazione di Loredana rimane
sempre la stessa. Ferma. E nonostante stia
per essere emesso il nuovo bando d'asse-
gnazione degli alloggi popolari, per Loreda-
na questo poco conta e poco cambia per-
ché lei non ha i fatidici dieci punti in gradua-
toria. La sua è un' emergenza sociale che
speravamo si stesse per risolvere ma che
purtroppo ancora così non è. E ad oggi quel-
la telefonata che è arrivata pochi giorni pri-
ma dell' inizio dello sciopero della fame sa
di presa in giro. Non ci resta che pensare
questo perché dopo tre mesi ancora non è
stato risolto nulla.
NON CHIEDO FAVORI, RIVENDICO DIRITTI
LA STORIA DI LUCIANO LONGHI, DISABILE AL 100% ASSISTITO DALLA MOGLIE. CHIEDECHE VENGA RICONOSCIUTO IL SERVIZIO SVOLTO DALLA MOGLIE DISOCCUPATA, CHE È UNVERO E PROPRIO LAVORO, MA ASPETTA DA 4 ANNI.
Giancarlo Palmieri, morto per negligenzaRICOVERATO AL POLICLINICO CASILINO PER UN INTERVENTO ALLA TIROIDE 'PER-FETTAMENTE RIUSCITO', IL 63ENNE È ENTRATO IN COMA QUELLA STESSA NOTTE E,DOPO UN MESE, È MORTO LO SCORSO 9 GIUGNO.
ANCORA NULLA
DI FATTO PER LOREDANA
LOREDANA ERETTA, DISABILE CHE DA DUEANNI VIVE IN UN SEMINTERRATO, ASPETTAANCORA CASA. DAL MUNICIPIO E DAL CO-MUNE PROMESSE NON ANCORA MANTENUTE.
TORRI NUMERO 11 ANNO IV 19
Villaggio Breda, via di Grotte Celoni.
Al civico 100 c'è un grande cancel-
lo, oltrepassato il quale sembra di
stare in un altro villaggio.
Un civico che è praticamen-
te una strada, lunga circa 1
Km, con curve e incroci.
Lungo questa strada so-
lo villette, a destra e a sini-
stra, una accanto all'altra.
Sembra una comunità a par-
te, con regole proprie e se-
parata dal resto dell' VIII.
Tanto separata che quando suono il citofo-
no a casa Bussi mi aprono il cancello sen-
za neanche chiedermi chi sia, segno che
qui anche gli anziani si sentono sicuri. Tan-
to separata che qui, gli sfortunati proprie-
tari delle ultime villette, quelle situate in
fondo alla strada (per fortuna sono solo 5
o 6), non hanno ancora
l'allaccio al gas e all'ac-
qua, e si arrangiano con
la bombola e il pozzo.
Questa è la condizio-
ne in cui si trovano Lu-
ciano Bussi e Ivana Bel-
lo. La loro villetta, come
tutte o quasi in questo
comprensorio, era abusiva.
Abusivismo sanato circa 20
anni fa, dopo che i signori han-
no regolarmente pagato la mul-
ta. "La sanatoria è stata velo-
ce e tranquilla perché non c'era-
no vincoli. Ci tengo a precisar-
lo perché se ci fossero stati vincoli io non
avrei mai e poi mai costruito", puntualizza
Ivana.
Siamo dunque ai primissimi anni '90: da
allora hanno dovuto attendere fino al 2008
perché l'impianto fognario arrivasse nella
loro zona. "Abbiamo pagato 500 euro cia-
scuno tutti gli interessati, fra cui c'è mio fra-
tello, che abita qui, nella villetta accanto al-
la mia - dice Ivana - poi ho pagato altri 2mi-
la euro per fare l'allaccio alla fogna, com-
pletato da quasi un anno, ed oggi sto così.
Aspetto di poter ricevere acqua e gas."
Aspetta Ivana. Con tutti gli inconvenienti
che ne derivano. Tipo svegliarsi la mattina
e ritrovarsi senz'acqua, perché di tanto in
tanto il pozzo si ferma. "E' successo pro-
prio stamattina, ed è davvero seccante",
dice Luciano. O la pericolosità del "bombo-
lone" (così lo chiama Ivana) del gas.
Un piccolo mondo, composto da poche
famiglie che si contano sulle dita di una ma-
no, un piccolo mondo dimenticato. Dal mu-
nicipio, che ancora non risponde alle solle-
citazioni del geometra incaricato dai signo-
ri Bussi. E anche dall'Acea. Una società pre-
valentemente pubblica certo, ma con un
abbondante 49% in mano ai privati.
Forse non fa profitto servire zone a bas-
sa utenza, forse il gioco non vale la cande-
la, per un soggetto privato o per un sog-
getto pubblico dominato da interessi priva-
ti (ormai ne conosciamo molti). Anche per
questo il 12 e il 13 giugno 27 milioni di ita-
liani si sono recati alle urne e hanno vota-
to sì. DAVIDE LOMBARDI
Acea, Enel, municipio...e quelle villette dimenticate in zona Breda
OSSERVATORI SPECIALI IN GIRO PER IL QUARTIERE
SANATE NEI PRIMISSIMI ANNI '90, HANNO DOVUTO ASPETTARE FINO AD UN ANNO FA
PER AVERE L'ALLACCIO ALLA FOGNATURA. E ORA ATTENDONO QUELLO ALL'ACQUA E AL
GAS CHE NON ARRIVA. LA STORIA DEI SIGNORI LUCIANO BUSSI E IVANA BELLO.
“Egregio Signor Sinda-
co, siamo bambini che
frequentano la classe V del-
la Scuola Primaria di via Asper-
tini, che si trova nel quartie-
re di Tor Bella Monaca…".
Inizia così la lettera invia-
ta al Sindaco Gianni Alemanno per invi-
tarlo alla mostra di fine anno, organizza-
ta per lo scorso 9 giugno. Tema del lavo-
ro svolto durante tutto l'anno "Siamo tut-
ti sulla buona strada", dove i bambini gra-
zie al lavoro delle maestre, hanno acuito
il senso critico per documentare la realtà
di Tor Bella Monaca. Dove i grandi spazi,
le aree verdi e alcuni servizi, come i par-
chi giochi e il teatro, fanno presagire le
potenzialità di una zona che se rispettata
potrebbe addolcire la vita dei suoi cittadi-
ni. Mentre, di contro, l'incuria dell'ammi-
nistrazione nel salvaguardare le aree ver-
di preclude la possibilità di godere dei po-
chi elementi naturali di ricreazione.
Uno sguardo lucido ma ingenuo quello
dei bambini di via Aspertini,
desiderosi che il loro Sinda-
co, mito del faraonico proget-
to Masterplan, per un momen-
to, guardi quel territorio che
vuole demolire, con i loro oc-
chi: "Con le maestre abbia-
mo svolto quest'anno un progetto… nel
quale abbiamo posto in rilievo il rispetto e
la cura delle cose pubbliche; gli arredi ur-
bani e scolastici… A tal proposito abbia-
mo deciso di fotografare le "cose belle"
e… "brutte" che abbiamo potuto osser-
vare andando in giro con i nostri genito-
ri …abbiamo deciso di scriverle questa
lettera, prima di tutto per invitarla alla
mostra di fine anno …e per farle sapere
quelle che sono le nostre proposte sca-
turite da riflessioni e discussioni svolte
insieme …nel nostro piccolo vogliamo ap-
portare un contributo al fine di migliora-
re questo quartiere".Un tentativo mite e
pacifico di dire "Qualcos'altro si può fare,
Sindaco?". STEFANIA PANETTA
I BAMBINI DELLA SCUOLA PRIMARIA DI VIA ASPERTINI GUARDANO CIÒ CHE I GRANDI NON VE-DONO E LO SCRIVONO AL SINDACO.
ARoma si continua a costruire. Ce-
mento su cemento, e la somma è
data da numerosi edifici vuoti, loca-
li sfitti, appartamenti immacolati. Una pro-
va della frequente irrazionalità edilizia la si
può vedere in tutta la sua desolazione in
via San Biagio Platani.
Periferia estrema di Tor Bella Monaca, qui
le case popolari, di proprietà
dell'A.T.E.R., hanno un aspetto pia-
cevole. Costruzioni basse, matton-
cini rossi, portici e tanti negozi. O
meglio, tanti locali che sarebbero do-
vuti essere negozi, attività commer-
ciali di vario tipo, e che invece sono
per la maggior parte vuoti e inuti-
lizzati; insomma, quello che sareb-
be dovuto essere il cuore pulsante
della strada e che invece non batte
più. Già, perché un tempo invece
batteva e di attività commerciali ce
n'erano a sufficienza.
Negozi vari, una bisca, un market che,
uno dopo l'altro, hanno subìto lo stesso tri-
ste destino: hanno chiuso. Fra le saracine-
sche abbassate sopravvive poca roba: un
bar, un negozio per animali, un centro ser-
vizi. Come ci spiega Domenico, che gesti-
sce il bar Aurora da circa sei anni, il fer-
mento commerciale non è mai partito. La
zona è periferica e la gente fa spesa altro-
ve. Così i costi per i commercianti non han-
no mai trovato equilibrio negli sperati rica-
vi e i portici dei complessi di via San Biagio
Platani restano deserti. O quasi. Uno di
questi locali ospita Ahmed, un uomo tuni-
sino che al riparo delle saracinesche e di un
tetto altrimenti inutilizzato, passa le sue
notti. E i cittadini non sembrano in-
fastiditi dalla cosa.
Il complesso residenziale è relati-
vamente giovane. Circa dieci anni,
tempo sufficiente a far sviluppare un
centro propulsore di vita sociale. E
invece no, la vita sembra passare so-
lo di sfuggita accanto alle costruzio-
ni. Come conferma Sara, una ragaz-
za che in questa case ci abita ormai
da dieci anni e che ha rinunciato a
sperare in una qualità diversa del suo
quartiere. "Essere giovani qui è de-
solante" dice e, oltre alle soste forzate in
sella ai motorini spenti, c'è poco da fare.
La vita sociale per i ragazzi di via San
Biagio Platani inizia fuori. Luigi Verzini, che
abita in zona, è tra quelli che rimpiangono
"questo bel progetto andato a male". Già,
perché "qui non siamo a via Quaglia, dove
le attività funzionano, dove c'è gente e vi-
talità". I commercianti non hanno dimo-
strato nessuna intenzione di stipulare nuo-
vi contratti d'affitto, nessuna propensione
a voler aprire nuove attività.
E l'Ater, a quanto pare, non avrebbe in-
tenzione, perché non ci sarebbe l'interes-
se, nel destinare i "negozi" ad un uso di-
verso. Valter Mastrangeli, consigliere Api,
è testimone di numerose richieste da par-
te di associazioni no profit, prive di sede,
di stanziarsi proprio in quei locali. Natural-
mente i termini dei contratti non sarebbe-
ro vantaggiosi per l'Ater, che proprio per
quei locali aveva in mente un introito diver-
so. Così, mentre le residenze di via San Bia-
gio Platani restano immobili in tutti i sensi,
mentre i locali restano vuoti e a Tor Bella
Monaca si vuol continuare a costruire, chi
ha bisogno di un tetto sempre più spesso
resta per strada. LUCIA BRAICO
NUMEROSI LOCALI COMMERCIALI DELL'ATER
VUOTI E INUTILIZZATI. ALTROVE SI COSTRUI-SCE ANCORA.
VIA SAN BIAGIO PLATANI, PROVA DI UN'EDILIZIA IRRAZIONALE
TORRINUMERO 11 ANNO IV20
Per gli abitanti delle case Isveur di viadei Codirossoni nulla è cambiato conl'arrivo della bella stagione, nessuna
miglioria strutturale è stata apportata.Il signore Osvaldo Maiani, abitante delle
case popolari, da 31 anni, dice: "Io vedoche non cambia niente. Le luci nei viali con-tinuano ad essere rotte. Le riparazioni stra-ordinarie ed extrastraordinarie se non puoifartele da solo certo non te le fa la Romeo.La manutenzione dei giardini è fatta dai ra-gazzi che vivono qui, altrimenti sarebbe tut-ta erbaccia Anche l'amministrazione, dicee dice, ma non si vede niente di concreto.Solo chiacchiere. L'unico a farsi vivo da que-ste parti e ad interessarsi a noi è DanieleGrasso, il consigliere PD. Per il resto io nonho visto né cambiamenti, né nessuno ad
annunciarli". Eppure qualche mese fa erastato proprio l'ex Presidente Fabrizio Scor-zoni a raggiungere via dei Codirossoni, conl'auspicio di poter fare qualcosa a proposi-to della scala mobile per i coinquilini inva-lidi della scala E. L'inquilino Ercole Brizzi,che già in quella occasione incontrammo,
ci dice: "Dell'amministrazione municipaleufficialmente non si è visto nessuno, peròqualche giorno fa sono venuti degli ispet-tori della Romeo per dei sopralluoghi. Nonne conosco le ragioni ma sono passati. Po-tremmo sperare che vogliano aggiustarequalcosa. Ma per la scala mobile, sono si-curo che non è stato ancora deciso niente.In verità credo che al momento non se nestia parlando. Noi per le piccole cose prov-vediamo da soli. In questa portineria peresempio i bambini possono giocare a play-station, anche perché non c'è un parco gio-chi mentre gli anziani giocano a carte, in-somma cerchiamo di fare il possibile perstare bene". STEFANIA PANETTA
Nulla è cambiato in via dei CodirossoniNELLE CASE ISVEUR DI TORRE MAURA GLI ABITANTI CONTINUANO CON IL "FAI DA TE".
European Consumers, tramite la sede di Ro-ma Sud, con raccomandata in data 16 Mag-gio 2011, inviata al Sindaco del Comune di Ro-ma ai Capi Gruppo del Consiglio Comunale, alPresidente de VIII Municipio, e ai Capi Grup-po Consiliari del predetto Municipio, ha richie-sto, ai sensi e per gli effetti della legge 241/90,di conoscere :
1 - La delibera comunale con la quale l'Am-ministrazione intende procedere alla cessioneimmobile de quo a soggetti privati.
2 - La procedure che l'Amministrazione in-tende adottare per la cessione in parola
3 - Il nominativo del Responsabile del pro-cedimento.
Appare opportuno, per una migliore com-prensione, rilevare quanto segue.
La legge 241/90 , nota come legge sulla co-sidetta trasparenza amministrativa, imponealla Pubblica Amministrazione, di mettere a di-sposizione dei cittadini, e a maggior ragionealle Associazioni dei Consumatori, la documen-tazione relativa ai procedimenti amministrati-vi sia nella fase della loro emanazione, sia unavolta conclusi.
Nel caso di specie, trattandosi della vendi-ta di un bene pubblico a privati, appare evi-dente sia il diritto dei cittadini di essere infor-mati, sia l'obbligo che la Pubblica Amministra-zione, adotti nel caso di specie, procedure adevidenza pubblica, finalizzata da un lato a ren-der noto la volontà di vendere il bene,così daconsentire la partecipazione di tutti i soggettiinteressati.Dall'altro l'individuazione delle nor-me con le quali verrà effettuata la vendita alfine di controllare la trasperanza e la legittimi-tà di tutta la procedura..Questo è il quadro normativo di riferimento.Con nota del 19 Maggio, il Gabinetto delSindaco,invitava tempestivamente gli ufficicompetenti a rispondere alla richiesta dell'As-sociazione.Di contro, con nota in data 15 Giugno u.s.,pro-tocollo n.59117 rispondeva il direttore de VIIIMunicipio, affermando che poteva essere con-segnata solo la delibera con la quale il Comu-ne avrebbe deciso di cedere a privati la scuo-la in parola. Il predetto Municipio,affermava invece, che larichiesta relativa alle procedure ultilizzate perla cessione della scuola e per il "Responsabiledel procedimento", (soggetto che di fatto pro-cederà all'attivazione ed esecuzione di tutto ilprocedimento) non poteva essere evasa. Ta-le risposta è stata contestata dall'Associaizo-ne European Consumers, in quanto l'Ammini-strazione deve già sapere che per la venditadell'immobile in parola non può non proceder-si secondo le regole dei contratti pubblici. Per-tanto l'Associazione ha diffidato il Municipio Ro-ma VIII di evadere compiutamente la richie-sta del 15 Maggio, con l'avvertenza che in di-fetto saranno adite le competenti sedi giudi-ziali. Ritengo quindi, che sulla questione deb-ba essere tenuta un'adeguata vigilanza al fi-ne di evitare procedure non conformi a dirit-to. E' gradita l'occasione per porgerTi i miglio-ri saluti.
EUROPEAN CONSUMERSAVV.GIUSEPPE SANSONNA
DA TEMPO NON ANDAVANO D'ACCORDO, do-po l'ennesima lite tra madre e figlia avvenuta nellaloro abitazione situata in Largo Ferruccio Mengaro-ni 11, nel quartiere di Tor Bella Monaca. K. M., 24en-ne, afferra dei coltelli colpendo decine di volte suamadre Silvana Saracino, una donna di 49 anni finoad ucciderla.
Secondo alcune testimonianze fornite dai vicini,rilasciate ai carabinieri della Compagnia di Frasca-ti, sembrerebbe che la figlia si sia affacciata alla fi-nestra urlando e tenendo in mano due coltelli, mi-nacciando la madre. Subito dopo, si sarebbe reca-ta nell' ingresso, dove avrebbe inferto alla madre de-cine di coltellate tra il petto e le spalle. Da tempo ma-dre e figlia - sempre secondo le testimonianze - nonandavano d'accordo e spesso i vicini udivano le ur-la delle due, ma nessuno avrebbe mai pensato cheK. fosse capace di arrivare all'omicidio. I militati in-tervenuti sul posto intorno alle nove, circa due oredopo l'accaduto, si sono trovati davanti una scenaagghiacciante: il corpo della vittima era posizionatoall'ingresso, una bibbia era poggiata su una sedia enon erano presenti segni di colluttazione. Segnoevidente che la madre non ha avuto nemmeno iltempo di reagire. Dietro i litigi sfociati nell'omicidio,probabilmente si cela la difficile situazione familiare.La vittima era vedova e da tempo aveva una rela-zione con un altro uomo, con il quale sembra che lagiovane carnefice non andasse d'accordo. K. M. èstata arrestata per omicidio volontario.
ANDREA CAVADA
Lo storico merca-to di via Pietro Be-lon si sposterà a
via dell' Usignolo, unatraversa di via WalterTobagi. Da trent' anniil mercato della borga-ta ha sede a ridosso delPoclinico Casilino. Unacinquantina di banchiogni venerdì dalle sette di mattina finoalle primissime ore del pomeriggio ven-dono in questa strada i propri articoli.
Moltissimi anni fa questo mercato sor-geva su via dei Colombi, sempre nellostesso quartiere ed i commercianti ricor-dano gli affari d'oro che si facevano nell'altra via . In via Pietro Belon il giro d'af-fari, nonostante non sia d'oro come quan-do sorgeva in via dei Colombi, così la-mentano i commercianti, viene incre-mentato almeno in parte dal viavai di per-sone che arrivano all'ospedale e che sifermano a curiosare e magari ad acqui-stare qualcosa.
"Non ce ne vogliamo andare da qui -grida Roberta Nobile che da quaranta an-ni fa questo lavoro - dove ci vogliono spo-stare (Via dell' Usignolo) andremo a mo-rire. Qui almeno passa un po' di gente ".
Il mercato però così come è posiziona-to, occupa un'intera corsia della stradache è a doppio senso di marcia. Di con-seguenza le automobili circolano a sen-so unico alternato causando così un con-tinuo intasamento della circolazione cre-ando ostacolo ai mezzi di soccorso.
Abbiamo già raccontato sulle paginedel giornale di come l'ambulanza dellaCroce Rossa, che ha sede sempre sullastessa via, sia rimasta bloccata più vol-te a causa della presenza del traffico du-rante il giorno di mercato.
Nondimeno negli ultimi due anni l'areaè interessata dai lavori per la costruzio-ne del nuovo parcheggio dell' ospedale,lavori che hanno così ridotto i già pochiparcheggi esistenti. Le automobili di chisi reca all' ospedale vengono, a causa delcantiere in essere, parcheggiate sul ci-glio della carreggiata, riducendola cosìulteriormente.
Ed il venerdì, tra il mercato e le mac-chine posteggiate ovunque, l'area d'ac-cesso all' ospedale è off -limits ed i mez-zi di soccorso sono costretti a fare la Gim-cana tra i banchi e le auto abbandonatequa e là.
I commercianti pe-rò, seppur consape-voli di tutto questo,si domandano se non
fosse stato meglio in realtà rendere viaBelon a senso unico di marcia. "Andre-mo a finire in una stradina dove non pas-sa nessuno" denunciano i venditori am-bulanti, "Sarà la nostra fine!".
E' un grido d'allarme il loro. Colpiti giàda una crisi che non sembra lasciar tre-gua, temono per il loro futuro e si do-mandano se non fosse stato possibile tro-
vare una soluzione mi-gliore per tutti.
A peggiorare la si-tuazione, se fosse pos-sibile, anche la con-trarietà dei cittadini
che risiedono a via dell' Usiginolo. È Ser-gio Pennella, consigliere del comitato diquartiere che esprime il proprio disap-punto a nome di numerosi residenti: "Quiil 90% delle persone non vuole il merca-to. Non c'è spazio a sufficienza e poi te-miamo che nessuno venga a fare pulizia.Già la strada è sporca e dimenticata. Chiverrà a pulire dopo che i banchi se ne so-no andati?".
Uno spostamento che ancora si deveeffettuare ma che già incontra lo scon-tento di molti.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
SONO I COMMERCIANTI DEL MERCATO DI TORRE MAURA DI VIA PIETRO BELON A GRIDARE:" NOI NON CE NE VOGLIAMO ANDARE". TRA QUALCHE ME-SE INFATTI, DOPO ESSERE STATO APPROVATO IN AULA MUNICIPALE, LO STORICO MERCATO VERRÀ SPOSTATO IN VIA DELL'USIGNOLO.
Mercato Pietro Belon: “Non mi voglio spostare”
Ercole Brizzi e Osvaldo Maianiinquilini di via Cordissani
TOR BELLA MONACA. UCCIDE LA MADRE A COLTELLATE
ALL'ENNESIMA LITE LA FIGLIA AFFERRA DUE COLTEL-LI E INFERISCE DECINE DI VOLTE SULLA MADRE FINOAD UCCIDERLA.
TORRINUMERO 11 ANNO IV22
“Un incontro che ci ha dato un po'
di speranza", racconta Gusma-
no Venturin, presidente del con-
siglio d' Istituto del plesso scolastico di via
dell' Archeologia, dopo l'incontro avvenu-
to nella sede del Provveditorato agli Stu-
di il 16 giugno scorso.
L' incontro con i rappresentanti dell' en-
te scolastico si è tenuto in seguito all'oc-
cupazione della scuola da parte di genito-
ri, degli insegnanti e degli operatori sco-
lastici. Lo scorso 20 maggio, per tre gior-
ni, l' Istituto è stato pacificamente e sim-
bolicamente occupato per protestare con-
tro la politica indiscriminata dei tagli che
ha causato numerosi disagi all' Istituto
Comprensivo di Tor Bella Monaca, come del
resto in tutte le altre scuole d' Italia . Qui
però i tagli colpiscono doppiamente: il no-
stro territorio è già carente d'ogni genere
di strutture, soprattutto per i giovani e per
i bambini. Alla scuola dell' infanzia di sei
classi esistenti, solo cinque hanno il tem-
po pieno. "Servirebbe che anche la sesta
classe potesse usufruire del pomeriggio,
perché la richiesta è arrivata da quasi tut-
ti i genitori dei bambini iscritti", dice Gu-
smano Venturin, presidente del Consiglio
d'Istituto.
Nella scuola elementare mancano due
insegnanti, oltre ovviamente all' insegnan-
te di Inglese, ormai sostanzialmente abo-
lita e agli insegnanti di sostegno. Non ba-
stassero i problemi, nell' istituto che sorge
in via dell' Archeologia, mancano anche
gli operatori scolastici, "un intero piano è
scoperto per due giorni a settimana dal
servizio", ci spiega Venturin. "Si sono im-
pegnati a valutare la situazione positiva-
mente e forse un insegnante arriverà. For-
se hanno detto. Per quanto riguarda gli
operatori scolastici invece ci hanno detto
che ci saranno tagli per 930 unità su tut-
ta la Provincia di Roma.
Un barlume di speranza ce l'hanno da-
to, ora non resta che aspettare", continua
il presidente del Consiglio d' Istituto. Non
sono disposti ad arrendersi, non ci stanno
a veder la scuola, la scuola pubblica, sem-
pre più colpita da politiche al risparmio sul-
la pelle dei più piccoli e, promettono, "con-
tinueremo a lottare".
In seguito alle percosse subìte, Massimo Cicolani, ha
trascorso un mese in coma. Poi purtroppo il decesso
venerdì 17 giugno al Policlinico Tor Vergata. Massimo,
36enne, romano, residente nel quartiere di Centocelle,
non ce l'ha fatta. Strappato alla vita a causa della violen-
za irragionevole di 7 persone, di origine albanese, che, a
colpi di "mazze" e crick, gli hanno procurato un trauma
cranico, con la conseguente asportazione di parte di es-
so. Un'aggressione di una violenza senza precedenti.
Gli inquirenti stanno indagando sui motivi della tragedia, forse dovuta ad una questio-
ne di debiti. Ipotesi ancora tutta da verificare. Il pestaggio era avvenuto la sera del 3 mag-
gio scorso, intorno alle 20.30 in via di Tor Vergata, fuori da un pub all'altezza del civico n.
16. Secondo alcune ricostruzioni eseguite dai carabinieri di Frascati, insieme ai militari
della sezione omicidi di via dei Selci, sembra che la vittima stesse aspettando qualcuno e
che poi abbia avuto un litigio con delle persone che lo hanno aggredito. Cicolani era già
noto alle forze dell'ordine per piccoli precedenti che risalivano a pochi anni fa, quindi si
ipotizza che la barbara aggressione possa essere legata proprio ai problemi che la vitti-
ma aveva avuto in precedenza con la legge. Secondo il racconto di una testimone che
quella sera ha assistito a tutta la scena e che in seguito ha anche soccorso la vittima, sem-
bra che i 7 stranieri siano scappati a bordo di un'autovettura scura, dopo aver lasciato
Massimo a terra in una pozza di sangue. La testimone è riuscita anche a fornire alcuni
particolari che potrebbero rivelarsi utili per il ritrovamento dei 7 aggressori.
ANDREA CAVADA
Torre Angela è teatro di un orrore che si ripete ogni giorno: tossicodipendenti
utilizzano il posteggio del capolinea dello 053 su via di Torrenova per compiere
il loro triste rituale. A testimonianza di quello che accade nell'area ci sono le sirin-
ghe abbandonate. Con gli involucri che le conteneva-
no lasciati un po'dove capita. E un cucchiaio ben na-
scosto sotto la ruota di un furgone. Tutto l'occorren-
te per portare a termine l'atto. Quello che sconcerta
è che tutto è visibile. Tutto è calpestabile. Pericoloso.
Le malattie trasmissibili potrebbero essere moltepli-
ci e purtroppo mortali.
Troppo facile ferirsi con un ago scoperto. Anche per-
ché spesso se ne trovano al centro del posteggio, ol-
tre che ai lati dello stesso. E sul marciapiede che con-
duce all'ingresso del parco e delle scuole. Pericoloso
per i bambini che hanno l'abitudine di toccare tutto. E
per tutti, ora più che mai, dato che con la bella stagio-
ne si passeggia con le scarpe aperte.
Le segnalazioni sono state molteplici, vista la gravi-
tà della situazione. Ma non si è riusciti a tenere a ba-
da il fenomeno. Perché? Come è possibile fingere di
non vedere? Come non affrontare un cancro come quel-
lo della tossicodipendenza e delle sue conseguenze ?
Come ignorare il diritto della gente comune a posteg-
giare l'auto in un'area riservata proprio a questo, sen-
za mettere a rischio la propria incolumità? Tante do-
mande. Troppe. Aspettiamo le risposte. E una soluzio-
ne che salvaguardi tutti. JESSICA SANTINI
Il parcheggio antistante l'ex (ormai è chiu-
so da tempo) Centro Commerciale Di-
ma Shopping nel quartiere di Torre Angela
è stato ripulito. O quasi.
Fino a qualche settimana fa l'area ospi-
tava una discarica abusiva contenente un
po' di tutto: rovi e resti di potature di albe-
ri; materassi, mobilia varia ed elettrodome-
stici; calcinacci e altri scarti di materiali edi-
li. Ma poi, consi-
derato lo scem-
pio che vi si era
creato, hanno ri-
pristinato l'ordi-
ne. O almeno
hanno tentato…
Sì perché già da qualche giorno è inizia-
ta nuovamente la barbara pratica dell'ab-
bandono dei rifiuti: cominciano a riappari-
re i primi mobiletti. Che l'abbiano scambia-
ta per un'area ecologica? Senza contare poi
le cartacce, le bottiglie, i fazzoletti. Resti di
incivili che poco hanno a che vedere con gli
onesti cittadini sdegnati dall'immondezza-
io. A questo punto, care Istituzioni, non sa-
rebbe meglio vigilare sull'area, piuttosto
che ritrovarsi fra qualche settimana con uno
scempio da pulire nuovamente? Non con-
verrebbe a tutti economicamente? Ai resi-
denti che desiderano un ambiente più pu-
lito? E a voi che tanto decantate il decoro
urbano delle nostre periferie "a misura d'uo-
mo"? JESSICA SANTINI
VIA LAERTE, CE L'HANNO QUASI FATTA!
DOPO L'OCCUPAZIONE DELL' ISTITUTO,I RAPPRESENTANTI DI CLASSE ASSIEME
AD ALCUNI DOCENTI E AGLI OPERATO-RI SCOLASTICI SONO STATI RICEVUTI
DAL PROVVEDITORATO CHE PROMETTE
LORO DI "VALUTARE POSITIVAMENTE
LA SITUAZIONE".
Se lo chiedono i cittadi-ni di Torre Angela a co-
sa stiano lavorando gli ope-rai su via di Torrenova, al-l'altezza dell'incrocio con via Prenestina. Te-li in plastica nera a rivestire il fondo delloscavo interamente recintato ma nessunatabella da cantiere affissa per definire i la-vori in corso.
Eppure la legge è chiara sulla normati-va da seguire: "L'Appaltatore ha l'obbligodi fornire in opera, a sua cura e spese, e diesporre all'esterno del cantiere, come di-spone la Circolare Min. LL.PP. 1 giugno 1990,n. 1729/UL, due cartelli di dimensioni noninferiori a m. 1,00 (larghezza) per m. 2,00(altezza) in cui devono essere indicati lastazione appaltante, l'oggetto dei lavori, inominativi dell'Impresa, del Progettista,della Direzione dei Lavori e dell'Assistenteai lavori; ed anche, ai sensi dell'art. 118comma 5 del D.Lgs. 12 aprile 2006 n. 163,i nominativi di tutte le imprese subappal-tatrici e dei cottimisti nonché, tutti i dati ri-chiesti dalle vigenti normative nazionali elocali". E così, secondo indiscrezioni, tra icittadini del quartiere si vocifera che si rea-lizzerà una discarica:
"Che fanno la discarica sotto casa? Nonc'è una tabella, non c'è niente. Tu, privatocittadino, fai una piccola cosa e vengonosubito i vigili e a loro, non dice niente nes-suno?"commentano gli anziani, davanti alBar Scagnetti. Mentre, altri, rispondono chein quell'area si produrrà mangime per ani-mali". In realtà si tratterà di un autodemo-litore. Fabrizio Cremonesi, consigliere PD,ricorda: "Ci fu un dibattito in aula che pre-vedeva l'istallazione degli autodemolitori.Per Torre Angela era previsto su via di Tor-renova. C'era una richiesta di messa a nor-ma dell'autodemolitore di fronte. I lavorisarebbero, quindi, per un autodemolitoretemporaneo, in attesa che l'altro sia in re-gola". Nonostante molto si sia discusso perla "manovra" di delocalizzazione degli au-todemolitori e rottamatori a causa del D.P.R.n. 915/1982 che chiedeva, per gravi ed ur-genti motivi ambientali, ai comuni, e in par-ticolare a quello di Roma, di individuare si-ti compatibili ove trasferire rottamatori edautodemolitori, a via di Torrenova si rinca-ra la dose.
Stando così le cose, viene da pensare sulfatto che nessuno si sia premurato di affig-gere le tabelle del cantiere e ci si chiede:perché nessuno degli uffici tecnici o dellaPolizia Municipale se ne sia accorto, dal mo-mento che la questione è di loro compe-tenza? STEFANIA PANETTA
QUEI LAVORI CHE
NON HANNO NOME
TOR VERGATA MUORE DOPO UN MESE DI AGONIA
SIRINGHE ABBANDONATE AL CAPOLINEA DELLO 053
I rappresentanti della scuola di via dell’ Archeologia ricevuti al Provveditorato
Gusmano Venturin
SCAVI IN CORSO SU VIA DI TORRENOVA E I
CITTADINI NON SANNO DI COSA SI TRATTI.
GLI INQUIRENTI STANNO DANDO LA CACCIA AD UN GRUPPO DI ALBANESI CHE UN MESE FA, INVIA DI TOR VERGATA MASSACRARONO DI COLPI MASSIMO CICOLANI, DECEDUTO LA NOTTE DI
VENERDÌ 17 GIUGNO DOPO UN MESE DI COMA.
LA DISCARICA ABUSIVA NEI PRESSI DEL PAR-CHEGGIO ESTERNO DEL DIMA SHOPPING NON
È PIÙ COME PRIMA. MA C'È ANCORA MOLTO
DA FARE.
VICINO AL PARCO DI VIA CALIMERA CI SONO SIRINGHE LASCIATE PER TERRA ALLA LUCE DEL SOLE.
GRAZIANI EDITOREDIRETTORE RESPONSABILE - FEDERICA GRAZIANISTAMPA FOTOLITO MOGGIOStrada Galli 5, 00100 Villa Adriana (RM)REDAZIONE VIA MONTEPAGANO, 5000132 - CASTELVERDE (RM)tel. 0622460838 - info@fieradellest.itfacebook: La Fiera dell’EstGrafica PIXEL scarl - Impaginazione Alessio Carta
TUTTE LE COLLABORAZIONI SONO GRATUITE SALVO DIVERSI ACCORDI SCRITTI
TORRI NUMERO 11 ANNO IV 23
Il quartiere di Fontana Candida a prima
vista non è una borgata così malanda-
ta: case a due / tre piani, curate con
giardini, poche auto posteggiate lungo la
strada, una chiesa che sembra una bom-
boniera. Tutto a pochi passi dal GRA. Ma
poi vivere la realtà quotidiana è un'altra co-
sa. Ci ha aiutato in questo percorso il Pre-
sidente del Comitato di Quartiere Maurizio
Russo: "Più volte abbiamo segnalato i di-
sagi di noi residenti, ma il municipio è sor-
do alle lamentele".
TRAFFICO
La strada è divenuta più trafficata dopo
l'apertura dell'accesso a via di Vermicino,
creando non pochi problemi ai cittadini. La-
mentato soprattutto l'inquinamento acusti-
co: i rumori derivati dal transito dei veico-
li sono divenuti insopportabili, soprattutto
per i residenti a ridosso di via Degas, stra-
da principale del quartiere; una via quasi
solo rettilinea salvo alcune rotatorie. Per-
corsa spesso a folle velocità. Con rischi con-
creti per coloro che attraversano. Purtrop-
po qualche volta è stata teatro di tragici ac-
cadimenti.
ISOLAMENTO
Per uscire dal quartiere ed avere acces-
so a via Casilina c'è un semaforo rosso che
dura ben 5 minuti: la mattina gli ingorghi
sono insostenibili. E la strada di collega-
mento con via di Vermicino non è delle mi-
gliori: quasi a senso unico da accesso a via
di Castelvetrano, anch'essa da considerar-
si non priva di problemi per la presenza di
buche e assenza di marciapiedi. "E con i
piani di zona di Villa Verde e de La Selvot-
ta la situazione rischia solo di peggiorare",
aggiunge il Presidente Russo "C'è stata pro-
messa la creazione di una bretella che ag-
giri sia il quartiere di Fontana Candida che
di Villa Verde, la quale passando per Largo
Monet è diretta a via Lentini. Ma ancora non
esiste ne'un progetto ne' tantomeno stan-
ziamento di fondi". E l'isolamento è dovu-
to anche all'assenza di servizi necessari.
SERVIZI
Un unico autobus, lo 053, collega la
borgata al resto della città. Il giro che
percorre è troppo lungo. La frequenza
delle corse è più volte stata oggetto di
segnalazioni. Inoltre la destinazione: Tor-
re Angela. Impossibile quindi, l'accesso
ai luoghi considerati più importanti per i
cittadini: il Liceo Amaldi, la Circoscrizio-
ne, la Asl, il Centro Commerciale "le Tor-
ri". "Un problema non di poco conto -
prosegue il Signor Russo - soprattutto per
i ragazzi e gli anziani. E tutti coloro che
non possiedono l'automobile. Inoltre sia-
mo a poca distanza dalla stazione ferro-
viaria di Tor Vergata. Sarebbe buona co-
sa se non fosse che i treni hanno una fre-
quenza di uno ogni ora. Un po' poco nel-
le ore di punta".
QUARTIERE DORMITORIO
Questa è la definizione che fa della bor-
gata il presidente del Comitato di Quar-
tiere: utile solo per dormire. Privo di sva-
ghi e intrattenimenti per giovani e non.
Ne' un cinema, ne' un teatro, ne' una piaz-
za da considerarsi punto di aggregazio-
ne sociale. Solo un centro commerciale.
E la chiesa. Nient'altro che possa acco-
gliere una cittadinanza in cerca di svaghi.
AREE VERDI
E' una ricchezza per il quartiere. Ma
per un accordo con il Comune, la manu-
tenzione spetta ai comparti e ai compren-
sori. Che cercano di fare del proprio me-
glio. A complete spese dei residenti. "Quan-
tomeno avremmo bisogno di un impegno
da parte delle amministrazioni comunali
per quanto riguarda le opere grandi. Ti-
po il taglio degli alberi ad alto fusto. So-
no costi molto alti e insostenibili dai cit-
tadini. Così la condizione di trascuratez-
za traspare e anche un bene comune co-
me gli spazi verdi ne risultano compro-
messi". JESSICA SANTINI
Fontana Candida, troppi i problemi per un municipio sordo IL PRESIDENTE DEL COMITATO DI QUARTIERE DI FONTANA CANDIDA,MAURIZIO RUSSO, SPIEGA I VARI PROBLEMI DEL QUARTIERE.
Sono iniziati il lavori per la costruzione del Parco di Via Milena
nel quartiere di Valle Fiorita.
Le operazioni, iniziate ufficialmente il 6 giugno, sono solo l'ulti-
mo di una serie di passi che il Comitato di Quartiere e i cittadini
tutti si sono impegnati a portare avanti.
Fino a qualche mese fa la zona era solo una discarica abusiva:
calcinacci, mobilia varia, cartacce, eternit. Indegna e pericolosa.
Poi le segnalazioni e l'impegno del Municipio hanno reso possibile
il miracolo. Più meno…
Il primo passo è stato la pulizia dell'area dalla spazzatura pre-
sente ma sembra che non sia stata completata: "L'Ama è venuta
con un camion e ha porta-
to via molta roba. Ma non
tutta", ci racconta un ope-
raio del cantiere " Ha detto
che sarebbero tornati a completare il lavoro. Ma non si sono più
visti". In effetti il terreno dove dovrebbe sorgere il parco è rivol-
tato e sono chiaramente visibili calcinacci. Fondo poco idoneo ad
un giardino pubblico!
Ci vorrà molto tempo prima che avrà luogo l'inaugurazione del-
l'area visto che i lavori sono ancora agli albori. Diamo fiducia. Ma
rimaniamo vigili. JESSICA SANTINI
I PRIMI DI GIUGNO È STATO APERTO IL CANTIERE NELLA BORGATA DI VALLE FIORITA. E ANCORA LA SPAZZATURA NON È STATA TOLTA DEL TUTTO.
AL VIA I LAVORI PER IL PARCO DI VIA MILENA
TORRINUMERO 11 ANNO IV24
Èin stato di agitazione il personale del-le pulizie dell'Università di Roma TorVergata a seguito dell'inaspettata al-
terazione dell'orario di la-voro.
La comunicazione delrepentino cambiamento,ai lavoratori delle coope-rative, è arrivata tramitelettera, con un solo gior-no di preavviso. Siamo aiprimi di giugno e le tre so-cietà, coinvolte nell'appal-to delle pulizie per l'Ateneo di Tor Vergata,decidono di cambiare turni e sedi al perso-nale.
Una lavoratrice, che chiede riservatezzasull'identità, per paura di possibili ripercus-sioni, ci dice: "Ho lavorato per molti annisempre nella stessa facoltà e agli stessi ora-ri. Alla fine di maggio mi arriva una comu-nicazione a casa, nella quale si diceva chedopo due giorni avrei dovuto cambiare leabitudini della mia vita. Finire il servizio al-le nove, mentre da sempre il mio lavoro siconcludeva alle diciannove.
Nulla sarebbe stato se non fosse che do-vrei essere tutelata dalla legge 104 perchého un figlio con gravi problemi di salute chenecessità della mia assistenza. Capirà cheorganizzarsi da un giorno all'altro è cosadifficilissima. Per di più senza alcuna spie-gazione. Ma non finisce qui, non solo ora-rio anche sede. E pensare, che una dellesocietà, è nata dalle lotte sindacali per i di-ritti dei lavoratori. Ora però, pare infischiar-sene davanti alla salvaguardia dei propri in-teressi".
Le società appaltatrici erano riunite nel-la singola denominazione ATI, che è l'acro-nimo di Associazione Temporanea d'Impre-
se, una formula giuridica che permette lo-ro di concludere assieme un affare. Pareche il cambiamento delle regole sia detta-
to dalla scissione tra le parti. Per que-sto la ridistribuzione dei lavoratori edelle sedi d'appalto.
I sindacati CGIL, CSL e UIL ora so-no impegnati ad organizzare una ma-nifestazione di protesta, contro le so-cietà appaltatrici. Aggiunge un'altrasignora "La situazione ha messo conle spalle al muro molti, perché l'ora-rio non solo è stato cambiato ma an-
che spezzettato, ovvero, alle storiche set-te ore continuate si è passati a lavorare su
doppi turni, da svolgere al mattino e allasera. Con gente che attacca alla sei e mez-za del mattino, per fare una pausa della du-rata di trenta minuti (dalle otto e trenta al-le nove), e ricominciare fino alle nove e tren-ta. E poi magari tornare al pomeriggio dal-le quattro in poi.
Questo ha fatto sì che alcuni di noi, chenon riescono a trovare soluzione alternati-ve per occuparsi dei propri figli, o altro, stan-no prendendo in seria considerazione l'ipo-tesi di dimettersi. Visto che i Sindacati cihanno avvertito che prima di trovare unasoluzione potrebbero passare anche mesi.Come abbiano potuto prendere una tale de-cisione lo ignoriamo del tutto. Cosa gli ab-biamo fatto?". STEFANIA PANETTA
Agitazione all’università di Tor VergataIL PERSONALE DELLE PULIZIE RIVENDICA I VECCHI CONTRATTI
I.A. un giovane romano di 27 anni pluripre-giudicato, è stato arrestato dagli agenti di
polizia per detenzione illegale di arma da fuo-co, detenzione abusiva di armi e porto abusi-vo di oggetti atti ad offendere. Era il pome-riggio del 6 giugno quando il detentore dellapistola camminava per via Gabbiani in com-pagnia di un suo amico 31enne anche lui ori-ginario di Roma.
I due si guardavano intorno con aria cir-cospetta mentre parlavano sottovoce. Il faredei due ha insospettito gli agenti del RepartoPrevenzione Crimine Lazio che era di pattu-glia in quella zona, che una volta arrivati invia Gabbiani hanno fermato i due per un con-trollo. Alla richiesta di esibire i documenti perun riconoscimento, i due giovani si sono co-minciati ad innervosire, dichiarando agli agen-ti che li avevano dimenticati nell'auto parcheg-giata nelle vicinanze. Durante il controllo pe-rò gli uomini della Polizia hanno notato unostrano "rigonfiamento" sotto la maglietta del27enne, proprio all'altezza della cintura deipantaloni. I poliziotti temendo che il ragazzopotesse nascondere un'arma, gli hanno im-mediatamente intimato di non muoversi e lohanno perquisito. Il ragazzo è stato trovatoin possesso di una pistola semiautomaticacon rispettivo caricatore e 11 colpi nascostinelle tasche. Immediatamente gli agenti han-no bloccato l'uomo e perquisito la sua autodove hanno rinvenuto 2 coltelli ed una maz-za di legno.
Il giovane ha dichiarato agli investigatoriche in passato aveva lavorato come vigilantee di essere munito di un regolare porto d'ar-mi. Dichiarazioni che però ancora non hannotrovato riscontro. Gli investigatori poi hannopassato al setaccio anche l'abitazione del ra-gazzo dove hanno trovato altre 6 cartucce,una bomboletta contenente lubrificante perarmi, 2 passamontagna di colore nero, 1 col-tello e 2 paia di guanti in lattice. L'arrestatoha dichiarato in seguito di aver rubato l'ar-ma circa 20 giorni fa all'interno di un'autovet-tura parcheggiata in strada. Da ulteriori inda-gini condotte dagli agenti, la pistola non è ri-sultata rubata. Nel frattempo è stato rintrac-ciato il proprietario dell'arma, una guardiagiurata, denunciata per omissione di custodiadell'arma. Il 31 invece è stato multato perchétrovato in possesso di una piccola quantità dimarijuana. Al momento gli agenti del Com-missariato Casilino ancora indagano per farechiarezza sui dettagli della vicenda.
ANDREA CAVADA
Un uomo con in mano due pietre che minaccia di scagliare contro chiunque. Questo si so-no trovati davanti i militari, quando sono intervenuti in via Celio Caldo nel quartiere di
Torre Angela in seguito alla segnalazione di un cittadino. Nel momento in cui gli uomini deicarabinieri sono intervenuti per calmarlo l'uomo gli si è scagliato contro e solo dopo vari ten-tativi gli uomini dell'arma sono riusciti ad immobilizzarlo e a togliergli i sassi dalle mani. Unavolta ristabilita la calma, i Carabinieri hanno cominciato a raccogliere le prime testimonian-ze. Tra le quali quella di un 40enne romano che si trovava vicino via Poseidone quando hasentito provenire delle urla dall'interno di un bar. Quando si è voltato ha visto un uomo di co-lore, che strattonava una ragazza di quindici anni e la trasportava verso il parco. Dapprimaun passante, si era avvicinato per cercare di soccorrere la ragazza, ma l'uomo di colore hainiziato a colpirlo violentemente con un bastone, facendolo fuggire. A quel punto, il 40enneè intervenuto riportando poi una ferita al polso. Una volta arrestato lo straniero, gli agentilo hanno scortato fino al Commissariato Casilino e da li sono riusciti a ricostruire tutta la vi-cenda.
S. M. di origini africane, cittadino del Gambia di 37 anni, si era innamorato della ragazzache stava cercando di rapire perciò da qualche mese era solito aggirarsi nei pressi del bar diproprietà dei genitori,dove aveva detto al padre, che un giorno se la sarebbe portata via.L'africano il pomeriggio del 12 giugno dalle parole è passato ai fatti. È entrato nel bar ha af-ferrato la 15enne per un braccio portandola via in direzione del parco della "Collinetta" perdichiararle il suo amore. Dagli accertamenti fatti dagli agenti è risultato che S. M. aveva giàsvariati precedenti a suo carico, tra i quali un arresto avvenuto lo scorso mese di maggio perdetenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza, violenza e lesioni a Pub-blico Ufficiale. E' stato arrestato con l'accusa di resistenza a Pubblico ufficiale, lesioni aggra-vate e denunciato in stato di libertà per violenza privata. ANDREA CAVADA
Aproposito del progetto della Città delloSport voluto dalla giunta di Veltroni,
l'architetto Enrico Carbone aveva parlato di"eccesso di monumentalità", in occasionedella Tavola Rotonda svoltasi nel maggioscorso, presso la Facoltà di Medicina e Chi-rurgia, per parlare delle Olim-piadi 2020. Grande verità di-chiarata.
Bisognerà vedere, ora, sesi avrà la stessa schiettezzanell'affermare che in vista diquella stessa monumentalitàsi continuano ad espropriare icittadini dai terreni attigui al-la Città dello Sport. Terreni col-tivati da oltre 30 anni, traman-dati da padre a figlio, da figlio a nipote. Èquello che sta accadendo in via Antoni Car-pané, dove gli ultimi proprietari dei terreni,su cui nulla è stato edificato, si sono senti-
ti chiamare all'appello dell'espro-prio. Sì! Si continua nonostantetutti credessero si fosse conclusatempo addietro la questione. Per-ché ad unire la Vela, che si ergefaraonica tra i terreni, con via diPasso Lombardo ci sarà una lun-
ga strada asfaltata. Al posto di quei campi tramandati di ge-
nerazione in generazione. Ma si precisa: so-no dell'agenzia del demanio. Per il momen-to gli interessati dall'esproprio non voglio-no mostrare i loro volti, speranzosi che laproposta possa ritornare al mittente. Ma ilprincipale timore "è vedersi sottratta unatradizione, una storia, per poi doverne os-servare lo stato di abbandono".
Così come è già accaduto per il camposul retro della chiesa sempre sulla stessavia, dove era prevista la costruzione di uncampo sportivo, ma, mai più realizzato. Eper il quale si procedette con la proceduradi esproprio. Da allora il campo versa in evi-dente stato di incuria. STEFANIA PANETTA
TORRE ANGELA, AGGREDISCE GLI AGENTI E POI VIENE ARRESTATO
TORRE MAURA, DUE
PASSI CON LA PISTOLA
SI ERA INVAGHITO DI UNA RAGAZZA CHE AVEVA VISTO IN UN BAR. DOPO AVER DICHIARATO
IL SUO AMORE AL PADRE DELLA GIOVANE, CERCA DI PORTARLA VIA.
VIA GABBIANI, UN 27 ENNE ROMANO È STATO
ARRESTATO DAGLI AGENTI DEL COMMISSARIATO
CASILINO MENTRE ERA INTENTO A PASSEGGIARE
CON UNA PISTOLA ASSIEME AD UN SUO AMICO.
ANCORA ESPROPRI A TOR VERGATA
LA CITTÀ DELLO SPORT SCONTENTA I PROPRIETARI DEI TERRENI ATTIGUI.
CASILINONUMERO 11 ANNO IV26
Nella tarda serata del 13 giugno,
un'auto, che percorreva via di Roc-
ca Cencia a forte velocità, investe
e uccide un pedone che stava raggiungen-
do la fermata dell'autobus.
Il responsabile è un giovane romeno di
29 anni che, ubriaco, stava tornando a ca-
sa. "L'investitore" è residente a Foligno ma
vive a Roma ed ha già avuto problemi con
la giustizia. Le forze dell'ordine sono inter-
venute subito dopo l'incidente e in poco
tempo sono riuscite ad arrestare il giova-
ne che si era dato alla fuga. La vittima era
di origine bosniaca e in quell'istante stava
raggiungendo la fermata dell'autobus quan-
do è stato tranciato dalla macchina del ba-
lordo. Nello stesso momento, sul posto era
presente anche un'altra persona, di origi-
ni nordafricane che passeggiava con il fi-
glio di 4 anni.
Entrambi sono scampati alla morte gra-
zie ai riflessi del padre che, non appena si
è accorto di quell'auto impazzita che gli
veniva incontro a folle velocità, ha afferra-
to suo figlio gettandosi dentro una cunet-
ta sul lato della strada. Il pirata della stra-
da, subito dopo l'impatto, si è fermato per
un momento per sincerarsi di persona qua-
li fossero le condizioni del giovane che gia-
ceva a terra ancora vivo, per poi subito do-
po darsi a piedi alla fuga, abbandonando
la sua auto al centro della carreggiata.
Nel frattempo, il nordafricano scampa-
to alla morte ha cercato di prestare i primi
soccorsi alla vittima ed ha avvertito i cara-
binieri dell'Aliquota Radiomobile di Frasca-
ti, intervenuti subito dopo la segnalazione,
che sono riusciti ad identificare il veicolo e
a risalire al suo proprietario. Sul luogo del-
l'incidente è intervenuto anche il persona-
le del 118 che ha caricato sull'ambulanza
la giovane vittima ferita per trasportarla al
Policlinico di Tor Vergata. Per il bosniaco
non c'è stato nulla da fare, è morto due ore
dopo il ricovero intorno all'una. Poche ore
dopo, i militari sono riusciti a rintracciare
il romeno e lo hanno sottoposto ai test
etilometrici, che hanno riscontrato un va-
lore di alcool 4 volte superiore a quello pre-
visto dalla legge. Il romeno quindi è stato
condotto nel carcere di Regina Coeli e mes-
so a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Dovrà rispondere dell'accusa di omicidio
colposo, guida in stato di ebbrezza e omis-
sione di soccorso. ANDREA CAVADA
Permangono sempre
gravi ed insoluti i pro-
blemi di sicurezza relati-
vi alle arterie principali
del Casilino. Via Borghe-
siana e via Rocca Cencia,
spesso scenario di inci-
denti anche gravi, con-
servano da anni, e nono-
stante le ripetute segnalazioni alle autori-
tà, un livello di pericolosità altissimo.
Entrambe da sempre si caratterizzano
per la più volte citata segnaletica fanta-
sma, per l'indisturbato
sfrecciare delle auto a qual-
siasi ora del giorno e del-
la notte e per la totale la-
titanza di marciapiedi o,
ove questi vi siano, risul-
tano essere costantemen-
te adibiti in maniera anar-
chica a parcheggio auto.
Per non parlare del manto
stradale, il quale ormai di-
silluso si accontenta di qual-
che "rattoppo" fatto a pe-
riodi alterni e la cui resi-
stenza è paragonabile a
quella di "un velo di cipol-
la". I cittadini non si sen-
tono al sicuro e permane
lo sgomento e l'indignazio-
ne di quanti, essendo na-
tivi della zona, non vedo-
no alcun cambiamento da
più di 50 anni. Questo sostiene, Franco Pro-
cesi, abitante e lavoratore della zona: "Io
sono nato qui e posso dire che le strade
sono sempre quelle. La sicurezza perma-
ne un miraggio, sia per la mancanza di con-
trolli da parte delle autorità di dovere, sia
per le condizioni in cui sono lasciate le stra-
de. Non c'è manutenzione alcuna e questo
contribuisce all'insorgere di incidenti anche
gravi".
"E' da anni che siamo totalmente lascia-
ti in uno stato di pericolosità non più tolle-
rabile", continua Michela Casadei, anch'es-
sa cittadina della zona. Le macchine sfrec-
ciano ovunque, non ci sono limiti di velo-
cità segnalati e nemmeno un controllo sul
territorio. Noi vogliamo essere tutelati".
Della stessa opinione an-
che Carmela Rubio: "Io so-
no anziana e addirittura mi
faccio accompagnare con
l'auto alla fermata dell'au-
tobus, perché non è pos-
sibile transitare a piedi su
queste strade in quanto
pericolose sia per il fatto
che le auto sfrecciano ad alta velocità, ma
anche perché impraticabili a causa delle
buche". CATIA DEMONTE
POCO DOPO LA MEZZANOTTE,UNA MAC-CHINA A FOLLE VELOCITÀ INVESTE ED
UCCIDE UN PEDONE. IL CONDUCENTE
COMPLETAMENTE UBRIACO, PRIMA SI
FERMA, MA SI DA ALLA FUGA.
Probabilmente è stato qualche bicchie-
re di troppo la causa che ha scatenato
la violenta rissa tra i clienti ubriachi ed i ca-
merieri in un ristorante di via Castelve-
trano nel quartiere di Borghesiana. Secon-
do la ricostruzione dei carabinieri, i tre cit-
tadini albanesi seduti al tavolo del locale,
avevano esagerato con l'alcool e all'enne-
sima richiesta del cameriere di mantenere
la calma ed adottare un atteggiamento più
consono , hanno reagito.
Il dipendente infatti aveva suggerito in
modo garbato ai clienti di evitare schiamaz-
zi e comportamenti molesti che avrebbe-
ro potuto importunare le altre persone pre-
senti all'interno della sala. I tre albanesi
ubriachi, seduti al tavolo ripresi per l'enne-
sima volta dapprima hanno cominciato a
strattonare il cameriere che poi si è trasfor-
mata in una vera e propria rissa. Visto il
caos che si era creato tra il lancio di sedie
e bicchieri gli altri dipendenti del ristoran-
te hanno deciso di intervenire, in aiuto del
loro collega.
Un altro cliente spaventato e temendo
il peggio, ha avvertito le autorità compe-
tenti chiamando il centralino de 113. Dopo
pochi minuti gli agenti del reparto volanti
diretti dal dott. Eugenio Ferraro, sono in-
tervenuti sul posto e anche se con molte
difficoltà sono riusciti a ristabilire la calma.
La violenta serata si è conclusa con 7 per-
sone denunciate per rissa, al momento in
stato di libertà . ANDREA CAVADA
In una passata edizione avevamo trat-
tato il tema di due famiglie colpite da
grande disagio. Entrambe avevano occu-
pato un casale nel 1982 all'altezza dell'in-
crocio tra via Bronte e via Lentini perchè
non possedevano alcun mezzo per poter-
si permettere un'abitazione "normale".
Il Casale in questione apparteneva a un
altro privato che ha da subito rivendicato
la proprietà ed ha chiesto ripetutamente lo
sfratto della famiglia tramite i suoi legali.
A distanza di quasi trent'anni ecco che si
intravede un piccolo spiraglio: i servizi so-
ciali prendono in considerazione la questio-
ne e si impegnano, attraverso il supporto
economico comunale, di trovare un'abita-
zione sostitutiva alla famiglia. L'avvocato
dei Gubbiotti / Raimondi si dice soddisfat-
to per questo grande traguardo. Il comu-
ne provvederà adesso a coprire almeno il
60% delle spese per una nuova dimora per
la durata di quattro anni. Una partecipa-
zione economica parziale che fa ben spe-
rare il legale e gli occupanti. Nell'attesa i
membri delle famiglie dovranno provvede-
re alla ricerca personale di un'abitazione
privata. A far ben sperare è anche l'aspet-
tativa di una casa popolare: la consegna
del verbale di riconsegna del casale, redat-
to dall'ufficiale giudiziario e da presentare
in comune darà la possibilità alle famiglie
di entrare nella graduatoria residenziale.
Gli occupanti prendono comunque tempo,
visto che la data prevista per l'ennesimo
sfratto è fissata per il 4 agosto e sarà rin-
viata nuovamente con grande probabilità.
CLAUDIA DELLA VERDE
VIA BORGHESIANA E VIA ROCCA CENCIA, PERICOLOSITÀ OVER LIMITS
BORGHESIANA, RISSA
FRA CLIENTI UBRIACHI
E CAMERIERI
Sfiorata la strage a via di Rocca Cencia
NELLA TARDA SERATA DEL 6 GIUGNO, 3 PER-SONE DI ORIGINE ALBANESE ERANO A CENA
IN UN RISTORANTE DI VIA CASTELVETRANO.A CAUSA DI UN BICCHIERE DI TROPPO, DOPO
L'ENNESIMA RICHIESTA DEL CAMERIERE DI
MANTENERE LA CALMA SCATENANO LA RISSA.
"UN AVVISO DI SFRATTO
LUNGO TRENT'ANNI"…
NUOVI SPIRAGLI
TROVATA UNA SOLUZIONE PER LE FAMIGLIE
RAIMONDI E GUBBIOTTI, OCCUPANTI DI UN
CASALE SU VIA BRONTE DAL 1982. IL CO-MUNE ED I SERVIZI SOCIALI, DOPO L'ENNE-SIMO SOLLECITO DEL LEGALE DELLA FAMIGLIA,HA DECISO DI INTERVENIRE....
MENTRE CONTINUANO A COLLEZIONARE INCIDENTI, NESSUNO SI OCCUPA DI LORO...
CASILINO NUMERO 11 ANNO IV 27
Pochi cittadini hanno presenziato alla
presentazione del progetto più di-
scusso del territorio.
Ad ascoltare il presidente Lorenzotti e il
presidente Bucheri una cinquantina di cit-
tadini tra cui il comitato di quartiere, l'in-
gegnere e l'architetto firmatari del proget-
to, alcuni venditori ambulanti del mercato
di largo Monreale e qualche fortunato cit-
tadino. Sulla data e l'ora di presentazione
del progetto in pochi erano a conoscenza.
E questo non placherà certo le polemiche
che vedevano sotto l'occhio del ciclone in
particolare la scarsa informazione data ai
cittadini e alle parti politiche.
La presentazione tra l'altro va a sostitui-
re il vero evento che doveva svolgersi il 19
giugno: l'inizio dei lavori. "Questa piazza
è solo l'inizio, costerà circa 500.000 euro,
da qui poi partiranno le strade e le altre
opere - spiega Luciano Bucheri, presiden-
te dei Consorzi di Roma - Il lavoro vero
partirà lunedì 27 giugno. Doveva partire og-
gi, ma via Lentini e via Puccinelli, le strade
dove sarà posizionato provvisoriamente il
mercato, non sono pronte". L'evento è sta-
to scandito anche da qualche polemiche.
Un cittadino appella la classe politica con il
termine "ladri".
Conclude l'incontro il presidente dell' VIII
municipio Lorenzotti: "Abbiamo scelto di la-
vorare nei mesi di luglio ed agosto per crea-
re meno disagi ai cittadini, ai commercian-
ti e ai banchisti. Prenderemo anche accor-
di con l'ENEL per far spostare le 2 cabine
elettriche, che altrimenti intralcerebbero la
riuscita dei lavori". Brindisi finale e tanti sa-
luti a tutti. Un incontro che è sembrato un
modo per mettere le toppe ad un'ammini-
strazione che è stata latitante nella comu-
nicazione con i cittadini e che in zona Ce-
sarini cerca di mettere la parola fine alle
polemiche. ANDREA CAVADA
Progetto di Largo Monreale. Presentazione in zona CesariniIL 19 GIUGNO A LARGO MONREALE IL PRESIDENTE DEL MUNICIPIO LORENZOTTIE IL PRESIDENTE DEI CONSORZI DI ROMA BUCHERI PRESENTANO IL PROGETTO DIRIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA.
Tutti pronti all'inizio, tutti, tranne i commercianti, i quali dimostrano di essere nonpoco preoccupati per le sorti del mercato, ma soprattutto del loro lavoro. Abbiamochiesto ai banchisti cosa ne pensano del trasferimento, approvato dal municipio, da
Largo Monreale all'incrocio tra via Lentini e Puccinelli, all'altezza del campo sportivo Bor-ghesiana. Molti di loro hanno dichiarato di non essere neanche a conoscenza del cambiodi destinazione.
MAURIZIO E MIRELLA. Sono stabili nella piazza come banchisti diabbigliamento da ben quindici anni, mai nessuno ha dovuto o vo-luto farli spostare; hanno un bellissimo rapporto con i clienti delluogo e sperano vivamente di non doverli perdere. Sperano cheil trasferimento sia veramente provvisorio: "Ci auguriamo che loriportino in piazza al più presto, anche se non sappiamo se pos-sa essere possibile; se lo spostassero definitivamente la nostra attività sarebbe morta".
RITA FORFORO. Titolare di un banco di tessuti è la più moderata del gruppo.Afferma infatti: "Se non lo proviamo non possiamo sapere cosa ci aspet-ta". Accoglie il cambiamento con filosofia e non si pone troppi problemi sul-la questione. "tra l'altro ancora non ci ha avvertito nessuno, fino ad alloraposso stare tranquilla".
RIPACI GIOVANNA. E' la prima arrivata nel mercato (30 anni fa) ed è in ap-prensione per i servizi che mancano nell'altra area. Aveva sentito dire cheil mercato avrebbe dovuto spostarsi per un periodo (non da fonti ufficiali,ma grazie al passaparola). "In questa piazza non ci manca nulla, è 30 an-ni che faccio questo lavoro, trent'anni che vedo la gente felice di avere lapossibilità di fare la spesa in un luogo così comodo e centrale; nell'altra areanon c'è un bar, un alimentari, nulla che possa garantire il passaggio di per-
sone, come faremo non si sa!"
BOREA CESARE. Pescivendolo ambulante sia a largo Monreale che a Grotte Celoni (perquanto riguarda l'ottavo) è in totale disaccordo con il trasferimento. "Se sposti il merca-to di cinquanta metri questo è finito!Spero che i lavori siano posticipati al periodo estivo,in modo da non danneggiare nessun commerciante".
LUIGI E GIANCARLO. Soci da diversi anni, sono anch'essi preoccu-pati e commentano univocamente con un "Ci vogliono buttarenella fossa dei leoni? Da quelle parti non c'è vita per il mercato,sarà una cosa impossibile". E chiudono con una riflessione per-sonale per il municipio: "Già il lavoro latita, si sta trovando il mo-do per farlo calare ancora di più".
SIMONA PARISINI. Ultima chiamata in causa a dare il suo parere, si trova d'accordo contutti i colleghi e afferma, come loro, di essere turbata. Il suo pensiero si allarga anche atutti i commercianti della piazza: "Se il mercato di Largo Monreale non ritornerà al pro-prio posto non saremo solo noi a rimetterci. Tutti i negozi che ci stanno intorno hanno bi-sogno della nostra presenza, come noi abbiamo bisogno della loro! Tutto perderebbe af-fluenza dei cittadini."
Altri pareri sparsi ci fanno capire che la situazione non rassicura nessuno, alcuni sonofiduciosi, ma la maggioranza è ansiosa e incerta. Il municipio, nel caso non si fosse po-sta il problema, saprebbe rispondere, oltre ai commercianti, a tutti quegli anziani che nonpossono camminare per raggiungere l'area sostitutiva?
CLAUDIA DELLA VERDE
Dopo numerosi solle-
citi, "piove asfalto"
su via Bolognetta, via
Bompietro e via Cimin-
na, in quel di Finocchio.
Un intervento che ci si
augura sia l'inizio di una
lunga serie di lavori di cui
la zona urge da diverso
tempo.
Ci siamo recati in zo-
na ed abbiamo trovato
effettivamente asfaltate
queste strade, ma come
spesso accade, dopo un
rumoroso incipit, forse
fatto per mettere a tace-
re le lamentele del citta-
dino, tutto si conclude in
un "to be continued..." .
Infatti oltre alla getta-
ta di asfalto, null'altro è
stato fatto, in quanto
ovunque manca la segnaletica pedonale,
nonché le classiche strisce bianche a bor-
do a strada. Abbiamo interpellato i cittadi-
ni, per sapere se si sentono
soddisfatti del lavoro. Aras
Atilia: "Hanno rifatto l'asfal-
to in queste strade e questo
è già un passo in avanti, ma
l'urgenza permane anche in
altre strade limitrofe e che
sono totalmente inagibili. Mio
marito ha dovuto riparare più
volte l'auto a causa di que-
sto. Siamo stanchi di vivere
così". Si aggiunge al tono cri-
tico anche Matteo Colavita:
"Hanno fatto dei lavori, ma
ora bisogna attenderne il ter-
mine. La gettata di asfalto è
stata fatta, ma ancora manca la segnaleti-
ca. Ci auguriamo che non venga lasciato
tutto a metà come spesso accade".
Cauta sulla buona notizia anche Giusep-
pina Ciarduolo: "Qui in zona quasi tutte le
strade necessitano di riparazione. Sono ini-
ziati i lavori, ma ora ci auguriamo che sia-
no al più presto portati a termine. Dopo an-
ni di attese ci pare il minimo che possa es-
sere fatto". CATIA DEMONTE
VIA BOLOGNETTA. INIZIA A PIOVERE ASFALTO... FORSE.
SI TRATTERÀ SOLO DI UN INIZIO OPPURE CE LA FARANNO "I NOSTRI EROI" A PORTARE A TERMINE I LAVORI?
"SALVATE IL MERCATO DI LARGO MONREALE"
I LAVORI PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA STANNO PER COMINCIARE. AD ESSERE PREOC-CUPATI SONO PERÒ TUTTI I COMMERCIANTI CHE OGNI MARTEDÌ MATTINA OCCUPANO L'AREA PAR-CHEGGIO CON I LORO BANCHI.
CASILINONUMERO 11 ANNO IV28
L’amministrazione Alemanno crede
di aver raggiunto grossi risultati per
quanto riguarda il problema rom.
Sgomberati i grossi campi che opprime-
vano le periferie, la giunta capitolina non
ha perso un attimo per fare propaganda
l'operato, spacciato ai cittadini come riso-
lutivo. E invece il problema persiste e il sin-
daco, come una casalinga
frettolosa, non ha fato altro
che nascondere la polvere
sotto il tappeto. Una volta
disgregate le comunità che
abitavano i defunti campi, i
nomadi hanno colonizzato
altri spazi. Sparsi sul terri-
torio dell'ottavo municipio
sorgono numerosi e piccoli
accampamenti di fortuna,
come tra via Casilina e piaz-
zale Van Gogh, Due Leoni.
Al riparo dal sole impie-
toso, tra la fitta vegetazio-
ne di un fazzoletto di terra,
una piccola comunità di circa venti perso-
ne ha costruito la sua dimora. Plastica, car-
toni, ferri vecchi, panni stesi e bagni a cie-
lo aperto sono il mobilio. Uomini, donne e
bambini di origine rom attendono li, iner-
mi, il prossimo sgombero.
A ora di pranzo (o di cena), un rigagno-
lo di fumo si alza verso l'alto e lì, poco pri-
ma di un pranzo qualsiasi, incontriamo Cri-
stiano, che con la sua bicicletta carica di
rottami fa ritorno "a casa". "Siamo qui da
circa tre settimane - racconta - e non sia-
mo nascosti, ma riparati". Le forze dell'or-
dine infatti hanno effettuato i dovuti so-
pralluoghi, senza tuttavia agire in nessun
modo. La piccola comunità di Due Leoni è
itinerante da qualche tempo. "Prima era-
vamo vicino la Palmiro Togliatti - continua
Cristiano - e quando ci hanno cacciati da li
speravamo che ci portassero in un altro po-
sto, una casa. Invece siamo rimasti per
strada, da dove veniamo sempre cacciati".
Ancora una volta l'amministrazione sem-
bra brancolare nel buio. C'è poco da stu-
pirsi poi se, lasciati all'improvvisazione e
all'abusivismo, i campi sempre più spesso
diventano teatro di vere tragedie.
Cristiano racconta che il suo desiderio,
come quello degli altri che con lui hanno
trovato riparo in questo luogo di fortuna,
è solo quello di poter vivere dignitosamen-
te in un posto, magari con una casa, con
dei servizi. "Qui invece non fanno altro che
cacciarci, nessuno ha mai detto che avreb-
be fatto qualcosa per noi, né i vigili, né la
polizia".
Solo sgomberi e una vita infame: tra i
vapori del pranzo e il sole che batte su tut-
to, gli odori che circondano l'accampamen-
to sono davvero poco piacevoli. Colpa dei
servizi igienici, che sono li a portata di ma-
no, e di naso. E colpa anche dell'assenza
dell'acqua, che viene raccolta da un naso-
ne su via Corot. Non è stato possibile par-
lare con gli abitanti delle strade a ridosso
del piccolo campo, che, non fosse per le
villette ben tenute, sembrerebbero disabi-
tate. Probabilmente la gente del posto è
fuori per lavoro per tutta la giornata. Al ca-
lar del sole, al ritorno, forse non si rendo-
no conto della vita che corre parallela alle
loro villette.
E forse è per questo che la piccola co-
munità è ancora lì, quasi indisturbata. "Se
ci cacciano da qui, troveremo un altro po-
sto, non possiamo fare altro. Non possia-
mo scomparire", conclude Cristiano. Già,
non possono scomparire. Ma a quanto pa-
re il sindaco Alemanno ha fiducia in que-
sta specie di magia: via i campi, via i rom.
Non rendendosi conto di maneggiare un
grosso problema sociale, e non di decoro
urbano! LUCIA BRAICO
Piccoli campi nomadi cresconoTANTI PICCOLI CAMPI ABUSIVI PUNTELLANO LA PERIFERIA.
A RIDOSSO DI PIAZZALE VAN GOGH NE E' APPENA SBUCATO UN ALTRO
SCENDI SE HAI
CORAGGIO!
Era nato come un sottopassaggio pedo-
nale che attraversa via Casilina, in un
punto preciso tra Grotte Celoni e La Selvot-
ta, ai Due Leoni. Ora, si è trasformato in un
tunnel dell'orrore. Circa quindici metri di
degrado metropolitano. Il sottopassaggio
dovrebbe essere fuori uso da tempo. A di-
mostrarlo c'è la rete di ferro che ne sbarra
l'ingresso. Un taglio preciso nella rete pe-
rò, è il passaggio che conduce ad una di-
mensione parallela. Immondizia, indumen-
ti, materassi, escrementi, farmaci. Segni di
abbandono, ma anche di vita: evidente-
mente il passaggio è usato da qualcuno co-
me riparo. Qualcuno audace. O disperato.
Quel tunnel resta così, a marcire nel suo
abbandono. E per attraversare la strada a
noi poveri cittadini non resta altro che spe-
rare nella clemenza del traffico. E nelle no-
stre buone gambe: i lavori della linea me-
tropolitana infatti rendono impraticabile l'ac-
cesso alla parte interna della sponda oppo-
sta, e non indifferente il percorso alterna-
tivo. Oppure, ahi noi, non ci resta ancora
che raccogliere il coraggio, sostenere lo sto-
maco, prendere un lungo respiro e via, ol-
tre il tunnel. Sperando sempre di non fare
brutti incontri! LUCIA BRAICO
VIA CASILINA, POCO DOPO PIAZZALE VAN
GOGH: UN EX SOTTOPASSAGGIO PEDONALE
METTE A DURA PROVA ANCHE GLI AUDACI
Nuove polemiche per i lavo-ri in corso su via Modolo. A
destare ancora una volta l'in-sofferenza degli abitanti sono ilavori, a detta dei cittadini, ese-guiti "alla carlona", che interes-seranno la rete idrica e l'impian-to fognario.
I lavori infatti non sembrano rispettare la legge prevista per cuile acque scure devono essere separate da quelle chiare. L'allaccio,su via Bitti, vede nel suo piano uno scavo per le acque chiare daaggiungere a quello già esistente, ad una trentina di centimetrisotto terra, in cui transitano le acque scure. Renzo Di Censo, ol-tre a sollecitare gli organi competenti, in particolare Mattei dell’ottavo municipio e il dottor Quadrano del gabinetto del sindaco diRoma, sta cercando da tempo di rendere pubblica la questionegrazie ai media (Chiamato in causa anche l' S.O.S. Gabibbo).
Tutte le richieste, che non possono di certo rimanere inascolta-te, vista la partecipazione cittadina che ha presentato una sostan-ziosa raccolta di firme, sono state inoltrate; si aspetta adesso unarisposta da chi di dovere. CLAUDIA DELLA VERDE
Probabilmente è solo un caso: non sarebbe giusto prendersi il merito
di un servizio dovuto e scontato come la manutenzione di un parco.
Ma anche noi, in qualche modo, abbiamo contribuito segnalando più vol-
te la triste situazione in cui versava il giardino pubblico di via Pettineo nel-
la borgata Due Leoni. Ora lo stanno riassettando.
Dopo tante lamentele da parte dei cittadini, dopo diverse segnalazioni
del Comitato di Quartiere e dopo qualche nostro "memorandum" final-
mente sono intervenuti. Circa dalla metà del mese di giugno sono iniziati i lavori per rendere decente uno dei po-
chi punti di ritrovo del quartiere. L'area era piena di spazzatura di ogni genere: cartoni, bottiglie, lattine, cartac-
ce varie. Davanti al cancello e nell'area di sosta delle auto. E tutto all'interno. Quasi non era più visibile il vialetto
piastrellato per la sporcizia presente. Per non parlare poi della vegetazione: alberi non potati ed erba alta che
ospitava immondizia varia.
L'Ama, su indicazione del Municipio, finalmente è intervenuta. Con il loro bel furgoncino prima hanno portato
via gli oggetti più ingombranti. Ora stanno provvedendo al taglio dell'erba. Poi sarà la volta della pulizia finale.
Ben fatto. Ma perché c'è voluto tanto tempo? Speriamo vivamente che ora si riesca a conservare il parco nel-
le migliori condizioni così che tutti possano usufruirne. Specialmente i bimbi della scuola limitrofa: le insegnanti
si erano rifiutate di far loro giocare in un luogo così degradato. Staremo a vedere. JESSICA SANTINI
PULIZIA AL PARCO DI VIA PETTINEO VIA MODOLO, QUALCOS'ALTRO NON VAUN ALTRO GIARDINO PUBBLICO DEL QUARTIERE DUE LEONI VIENE
FINALMENTE RIPORTATO IN CONDIZIONI DECENTI. QUANDO LE LAMENTELE SERVONO…
CASILINO NUMERO 11 ANNO IV 29
La triste storia degli "ammassati" na-
sce una quindicina di anni fa, quan-
do, in un quartiere anarchico già in
partenza, "sbarcano" immigrati di origine
marocchina e romena con in tasca la spe-
ranza di un futuro migliore per sé e per i
propri figli.
L'accoglienza non è delle migliori auspi-
cate: il centro non li vuole, gli affitti di una
Roma "perbene" sono troppo alti e la solu-
zione periferia sembra essere la più idonea.
Nel nostro viaggio dell'indignazione incon-
triamo i cittadini di Borghesiana che san-
no, vedono e si confondono con la dura re-
altà dei fatti; persone che sono stanche di
dover giustificare l'ipocrisia di chi vuole ar-
ricchirsi sulla sofferenza altrui.
Ad accompagnarci è un signore sulla qua-
rantina che conosce bene il quartiere, lo vi-
ve tutti i giorni da lavoratore, e tutti i gior-
ni i suoi occhi sono sottoposti all'orrore di
immagini apparentemente surreali. Ci in-
dica i luoghi in cui molte famiglie sono co-
strette a vivere in condizioni estreme: le
due vie parallele (Mesoraca e Maida) sono
divise tra "ricchi" e “poveri”. La prima, fat-
ta di villette abbastanza curate, dove si vo-
cifera siano presenti i "boss", coloro che
hanno il monopolio di tutto il quartiere e
dettano legge. Nella seconda, "gli ammas-
sati", come abbiamo deciso di chiamarli noi.
Sono persone che vivono in garage adibiti
ad "appartamenti", gente di varia etnia co-
stretti in spazi ridotti.
La nostra "guida" ci fa notare una mura-
glia, visibile solo da un parcheggio nasco-
sto dalla sterpaglia: sono case nascoste al-
la vista dei passanti, rivolte sul lato inter-
no della strada in modo da non destare cu-
riosità o sguardi scomodi di chi transita su
via Maida. "In ogni appartamento saranno
stipate almeno quindici persone! - raccon-
ta - ogni mattina escono in comitiva, è im-
possibile per noi del quartiere fingere che
non sia nulla, eppure molti lo fanno, han-
no paura di ritorsioni".
Nel nostro percorso incontriamo anche
una ragazza, presumibilmente marocchi-
na, e le chiediamo se conosce qualcuno che
affitta il proprio appartamento nella zona.
La risposta, abbastanza attesa, è accom-
pagnata ad uno sguardo timoroso ed una
reazione prevedibile: "Io non so nulla, non
ci abito qua - afferma, abbassando lo sguar-
do a terra - non conosco nessuno e...no,
non lo so". Poi scappa senza dare altre spie-
gazioni. La seguiamo con discrezione e ci
accorgiamo che la ragazza entra in una del-
le case segnalate dai cittadini che conosco-
no la questione.
Non abbiamo indagato oltre, gli sguardi
dei passanti bastavano per dire "andateve-
ne, qua non siete i benvenuti". Lasciamo
nell'anonimato chi si è aperto con noi, tut-
te quelle persone che vorrebbero dire ba-
sta e che adesso invitano chi di competen-
za ad assumersi le proprie responsabilità
ed un atteggiamento meno omertoso...
CLAUDIA DELLA VERDE
COSA SUCCEDE IN VIA MESOCARA
E VIA MADIA? TUTTI SANNO, TUTTI
SI DOMANDANO IL PERCHÈ, MA NESSUNO SI MUOVE AFFINCHÉ
LE COSE CAMBINO.
Speculazione ed omertà da via Mesoraca a via Maida
Erano le ore 18 e 30 di domeni-
ca sera, quando Antonio Cellu-
pica stava tornando a piedi verso
casa. Nello svincolo tra via Bianca-
villa e via Milo, una guardia giurata
con la sua automobile era pronta a
svoltare. Nello stesso punto c'era il
signor Cellupica, l'automobilista non
lo vede e lo investe, per fortuna a
bassa velocità.
Cellupica batte la testa, non ri-
porta contusioni gravi, ma è spa-
ventato, così come molti cittadini
che assistono all'incidente. "E' an-
data bene - afferma l'investito - non
è la prima volta che rischio di esse-
re travolto in questa via, per fortu-
na il guidatore non era un pazzo che
correva come molti altri". L'ambu-
lanza arriva una ventina di minuti
dopo, percorrendo una via paralle-
la; anche gli uomini della Croce Ros-
sa sanno che è impossibile transi-
tare in via Biancavilla con un'auto-
ambulanza.
I residenti della via colgono dun-
que l'occasione per lanciare nuova-
mente un messaggio in municipio.
Primo è Umberto Coccia il quale in-
vita la giunta a
"smettere di far
chiacchiere ed oc-
cuparsi una volta
per tutte dei quar-
tieri di loro compe-
tenza". Prosegue
poi "una volta que-
sta strada era tra
le più curate della borgata, ora biso-
gna aver paura ad uscire dal cancel-
lo di casa; non c'è vigilanza, nessun
cartello, nessuna punizione per chi
non rispetta i limiti di velocità...sia-
mo stati dimenticati?".
Altro cittadino ad essere dello stes-
so parere è Alfredo Giansanti: "Ab-
biamo fatto tante richieste, ma ancora non
abbiamo ricevuto nessun segnale di rispo-
sta dal municipio. Io e gli altri residenti sia-
mo uniti nel voler cambiare le cose. Le no-
stre pretese non sono poi così assurde, chie-
diamo vigilanza, sicurezza e una soluzione
qualsiasi per diluire il traffi-
co su altre vie". A lasciare
un suo parere è anche la co-
gnata dell'uomo investito,
la signora Gubbi, la quale
desidera avere delle rispo-
ste in fatto di sicurezza: "Mio
cognato è stato investito an-
che perché stava in mezzo
alla strada perché non ci sono ne marcia-
piedi, né dossi per rallentare la corsa delle
auto; in più mi pare paradossale che nean-
che l'ambulanza possa riuscire a passare
dalla via....e se dovesse succedere qualco-
s'altro?". Il messaggio dei residenti appa-
re dunque chiaro: qualcuno si occupi di que-
sta via maledetta! CLAUDIA DELLA VERDE
VIA BIANCAVILLA, DI NUOVO UN INCIDENTE
GIÀ IN UN PASSATO NUMERO AVEVAMO TRATTATO L'ARGOMENTO: I CITTADINI DI VIA BIANCAVILLA CHIEDEVANO LO ZTL O UN SENSO UNICO. ARIPROVA DEL FATTO CHE QUESTA STRADA È TROPPO PERICOLOSA PER ESSERE UNA VIA AD ALTA VIABILITÀ, ECCO CHE UN UOMO, LO SCORSO 12GIUGNO, È STATO INVESTITO DA UN' AUTO PROPRIO DI FRONTE ALLA SUA ABITAZIONE.
CASILINONUMERO 11 ANNO IV30
PRIMA. LA SICUREZZA, LA VIGILANZAED UN SERVIZIO DI TRASPORTO EFFI-CIENTE SI FANNO DESIDERARE.
Era il novembre 2010, ma se ne di-scuteva già da prima; quando, a segui-to di furti e scassi ai danni di molte au-to di pendolari, si richiamavano all'at-tenzione le forze dell'ordine per unasorveglianza più attenta nei pressi del-la stazione. A gravare sulle spalle deipendolari era anche la non puntuali-tà dei mezzi di trasporto ( in partico-lare gli A.T.A.C. ) e la totale assenzadi servizi dentro e fuori la stazione(una biglietteria perennemente chiu-sa e zero parcheggi per tutti).
DOPO. PARTONO I LAVORI PER LACOSTRUZIONE DI UN SOTTOPASSAG-GIO. RISULTATO: MENO PARCHEGGIPER TUTTI.
Dopo l'ennesima richiesta dei cit-tadini e del comitato di zona, par-tono i lavori per la messa in sicu-rezza dell'area ferroviaria. I lavori, ini-ziati il giorno 29 febbraio 2011 e ades-so in atto (per una durata complessi-va di trecentoventi giorni), interesse-ranno soprattutto il sottopassaggio,utile a tutti i cittadini che per raggiun-gere l'autobus dalla stazione (o vice-versa) non saranno più costretti adattraversare i binari, correndo gravirischi per la propria incolumità. Can-tiere aperto anche per l'attuazione dialtre modifiche quali la creazione dipensiline per gli autobus, i marciapie-di e la riqualificazione dell'area par-cheggio.
DURANTE. SI CERCA DI TROVARE UN'AREASOSTITUTIVA E PROVVISORIA PER GA-RANTIRE IL PARCHEGGIO AI PENDOLARI.
L'area indicata avrebbe dovuto es-sere operativa già nel dicembre 2010,cosa impossibile per il Dipartimento,soprattutto per il problema della repe-ribilità dei fondi. La cifra preventiva-ta per un parcheggio provvisorio am-monta infatti a 80mila euro. Il presi-
dente del comitato Meta, in data pri-mo giugno, incontra poi il direttore dell'RSI per "cercare di liberare l'area o tro-varne un'altra il prima possibile", af-ferma lo stesso Meta. Indiscrezioni tra-pelate ci informano che nelle ultimesettimane di giugno sarà indetta unaconferenza servizi per decidere le sor-ti dell'area.
Conferenza a cui parteciperà ancheil privato che ha messo a disposizioneil proprio terreno per il parcheggio, chedovrà prendere accordi con il munici-pio per intervenire in prima persona.CLAUDIA DELLA VERDE
La trilogia di Colle Mattia: prima, dopo e durante i lavoriRIPERCORRIAMO LE VICENDE DI UN LUOGO DIMENTICATO DA ROMA, DOVE LE ISTITUZIONI LATITANO E LA MANCANZA DI SER-VIZI SI FA SENTIRE SEMPRE PIÙ FORTE. LA STAZIONE E LE AREE LIMITROFE, INFATTI, SONO IL FULCRO DI POLEMICHE CITTA-DINE DA MOLTO TEMPO.
Nel quartiere di Colle Mattia circo-lano strane voci da qualche giornoa questa parte. Alcuni cittadini so-
no in stato d'agitazione per la vendita diun terreno su via Galati Mamertino, unatraversa di via del Colle della Lite, a pochipassi dal confine del municipio. Si vocife-ra infatti che un terreno sia stato acquista-to recentemente col solo scopo di farlo di-ventare un "campo abusivo" di roulotte.
Sono solo voci, magari le solite voci diquartiere basate su un fraintendimento,magari fantasie o forse, ed è quello checi auguriamo non sia, una realtà di cui icittadini sono venuti a conoscenza e chehanno paura di rivelare apertamente a mi-crofoni accesi e alle autorità competenti.Comprensibile, c'è la paura di eventuali ri-percussioni (se ne leggono tante sui gior-nali). Nel caso non fosse realmente così,non si parla apertamente perchè c'è pau-ra che si tratti semplicemente di una can-tonata, di una diceria senza nessun fon-damento, di una bufala insomma.
Da parte nostra non possiamo denun-ciare nulla perché nessun illecito è statocommesso. Abbiamo riscontrato che ef-fettivamente in tempi recenti un terrenoè stato acquistato, ma questo di certonon è un reato. Né la prova che si stiaper commettere un illecito né tantome-no può essere considerato un campanel-lo d'allarme. Terreni e case vengono ven-duti e acquistati quotidianamente. Ed an-che se chi lo acquista è intenzionato a
cambiarne la destinazione d'uso o a com-piere un abuso, questo è riscontrabile sol-tanto a posteriori.
Abbiamo deciso però, convinti del fattoche ci sono troppe voci allarmate nel quar-tiere, di fungere da megafono delle pau-re dei residenti . Non vogliamo procurarefalsi allarmi. Convinti del fatto che qual-cosa deve essere accaduto: fosse solo unamenzogna che si è propagata nel quartie-re abbiamo deciso di parlarne affinché pos-sa tornare la serenità e che, nel caso in cuisi tratti solo di una menzogna,possa esse-re stanata quanto prima.
Consapevoli che chi di dovere sorve-glierà il territorio e lo controllerà maggior-mente se a lanciare un grido d'allarme èun intero quartiere in stato d'allarme , cisiamo arrogati il diritto di raccontare sul-le pagine del nostro giornale quanto si vo-cifera in via del Colle della Lite. Speran-do che si faccia chiarezza e luce su quan-to da più parti si afferma per il bene del-la comunità.
ALCUNI CITTADINI SONO SPAVENTATI PER L'ACQUISTO DI UN TERRENO IN VIA MAMER-TINO, NEL QUARTIERE DI COLLE MATTIA. DICONO D'ESSERE VENUTI A CONOSCENZA CHE
SU QUEL TERRENO SORGERÀ UN CAMPO DI ROULOTTE DI CLANDESTINI.
VOCI DI VIA DELLA LITE
Un cittadino romeno di 30 anni è stato arrestato il19 giugno, nella notte, dai Carabinieri dell' Aliquo-
ta Radiomobile della Compagnia di Frascati, con l'ac-cusa di tentato furto aggravato di rame.
I militari nel corso di un controllo, nei pressi dei can-tieri della nuova metro C, in via di Tor Sant'Antonio,hanno sorpreso il 30enne mentre, assieme ad altri duecomplici fuggiti all'arresto, stavano asportando delle matasse di cavi in rame. Dopoaver bloccato lo straniero, i militari hanno effettuato anche un battuta in zona allaricerca dei complici o di eventuali mezzi utilizzati dai ladri per compiere il furto.
Successivamente l'arrestato, già conosciuto alle forze dell'ordine, è stato portatoin caserma e trattenuto in attesa del rito direttissimo.
PANTANO. ARRESTATO CITTADINO ROMENO NEI CANTIERI DELLA METRO C
Il 20 e 21 giugno, Gaetano Di Gangi e il suo staff han-no partecipato ad un incontro organizzato dalla Z.One
Concept, in cui erano presenti tutti gli stilisti della notaazienda.
Il gruppo ZTS (Z.One Techinical Stylist) ha lavoratoper gettare le basi della nuova collezione moda capelliper l'autunno/inverno. I designer dei capelli hanno col-laborato insieme, alla ricerca di nuove idee e di attualimust. Presso gli studios Z. One, a Malnate Varese, la duegiorni ha sicuramente raggiunto lo scopo prefisso: unafusione di idee, di stili e di creatività chefaranno del prossimo autunno/inverno unperiodo ricco di stravaganza e stile. Ancora misteri sulla nuova collezionemoda capelli. Ma si sa, le grandi rivoluzio-ni vanno svelate solo al momento oppor-tuno. E gli stilisti della Z.One, primo fratutti Gaetano di Gangi, avranno sicura-mente tanti must da imporrenel settore della moda, che tro-veranno uno spazio di primo ri-lievo.
Non ci resta che aspettare,sicuri che, come sempre, Sa-garo Parrucchieri sarà sullacresta dell'onda anche il pros-simo anno!
CASILINO NUMERO 11 ANNO IV 31
Come era organizzata la scuola Kolbeprima del taglio ai fondi?
Era presente una logopedista specializ-zata inviata dall'associazione "La NostraScuola", sotto finanziamento del serviziosanitario. L'attività era utile a tutte quellefamiglie che avevano problemi per quan-to riguardava il trasferimento deipropri figli in un centro specializ-zato lontano dalla scuola. I bam-bini erano costretti, prima di que-sto servizio, ad allontanarsi dal-l'aula con almeno un'ora di per-messo, perdendo così lezioni im-portanti.
Qual è la situazione ades-so?
L'Asl non ha i fondi necessari per sup-portare ancora il servizio. In più la leggericonosce come handicap meno gravi tut-te quelle disfunzioni come la dislessia, ladisgrafia e la discalcolia. Il Ministero del-l'Istruzione ha ritenuto dunque opportu-no sospendere il servizio di assistenza nel-le scuole per tutti gli alunni affetti da talidisturbo. Il Ministero ha anche impostoagli istituti di ovviare, specializzando il pro-
prio personale docente con cor-si completamente a carico dellescuole stesse, senza alcun finan-ziamento statale compensativo.Al momento l'assistente socialeè stata richiamata ad operare al-la base, ma fortunatamente lasua presenza non è venuta co-
munque a mancare nei momenti di biso-gno.
E la scuola riesce, da sola, a soste-nere tali spese?
Assolutamente no, potremmo al massi-mo organizzare dei seminari intensivi diquattro ore per dare un'idea ai docentidel lavoro che dovrebbero svolgere con glialunni affetti da handicap del linguaggio;cosa assolutamente impensabile, i docen-ti non possono trasformarsi in assistentisociali in un giorno.
Qual è la posizione della scuola inprevisione del futuro anno scolastico?
Sia noi che l'Asl abbiamo un ruolo di Ce-nerentola. Quando c'è da tagliare nei fon-
di siamo i primi serbatoi da cui attingeredenaro. É ovvio che la questione ci stiamolto a cuore; siamo in contatto con di-versi assistenti sociali al momento, la dot-toressa Costanzi per esempio si è mostra-ta disponibile e si è fatta da tramite pernoi con l'Asl.
Questo è comunque il momento di inol-trare le nostre richieste al sostegno regio-nale e auspicarci che al rientro dalle va-canze ci attendano piacevoli novità.
CLAUDIA DELLA VERDE
IN SEGUITO AL TAGLIO DEI FONDI ALLA SCUOLA, MOLTI ISTITUTI SI SONO TROVATI DI FRONTE A PROBLEMATICHE DI VARIO GENERE;TRA QUESTE, LA RIDUZIONE DEL PERSONALE DI SOSTEGNO E LA RINUNCIA AL SERVIZIO DI ASSISTENZA SOCIALE INTERNO ALLA SCUO-LA. PARLIAMO CON IL DIRIGENTE SCOLASTICO DELLA SCUOLA PADRE MASSIMILIANO KOLBE, GIANCARLO GALANTI, CHE HA DOVUTO
GESTIRE QUESTO TAGLIO SUL SERVIZIO DI LOGOPEDIA.
La Kolbe e il taglio fondi alle scuole
IN PRIMA LINEA CONTRO IL BULLISMO
La scuola "Carlo Urbani" è da tem-po protagonista di numerose ini-ziativa volte a combattere il feno-
meno del bullismo, già evidente nellescuole elementari.La promozione edattuazione di undialogo aperto coni bambini delle ele-mentari, fino ad ar-rivare ad un pro-getto di continuitàche ha visto i ra-gazzi della mediaDomenico Savioparlare ai bambinipiù piccoli e vice-versa, sono statioccasioni di rilievoper il processo edu-cativo degli alunni.Un progetto quest'ultimo, portatoavanti insieme adaltre scuole del mu-nicipio, che vede iragazzi partecipa-re in prima perso-na nell'analisi e re-pressione del feno-meno e che ha avu-to come risultato laproduzione di un fil-mato in dvd, curato in ogni sua fase, dairagazzi della Scuola Media Domenico Sa-vio. A coronamento di tutto ciò il 9 mag-gio si è svolto un evento, alla cui base
c'è un progetto titolato "Libera la Natu-ra", ospitato alla Collina della Pace, cheha permesso ai ragazzi in questa occa-sione di vivere sul territorio ciò che ave-
vano imparato a scuo-la nella loro attività di"continuità". Una garapodistica, maschile efemminile, che ha por-tato concretamente sulcampo valori quali la so-cializzazione e l'integra-zione, nonché momen-to di aggregazione tragenitori e ragazzi.
CONTRO
IL BULLISMO
Parla del progetto rela-tivo al bullismo PatriziaPignarelli, insegnantedella scuola del 185° cir-colo didattico "Carlo Ur-
bani" di Roma e collabora-tore vicario della preside.
Esiste il bullismo già al-le scuole elementari e me-die?
"Si, in particolare nel-la classe che segue lacollega alla DomenicoSavio, c'è stato un epi-
sodio di "ciber - bullismo",ossia queltipo di bullismo che si realizza tra-mite le nuove tecnologie".
In cosa consiste il "ciber - bul-lismo"?
"Accade che vengono fotografa-te o registrate dai ragazzi situazio-ni in cui qualcuno di loro è vittimadi bullismo e poi successivamente,tutto ciò viene riportato sul web,soprattutto sui social network. Inquesto modo, viene amplificata lasituazione di soggezione dei ragazzi vit-time di tali atti.
Quale è stato il lavoro da voi svol-to a scuola?
I ragazzi hanno compreso che sono glispettatori, dunque il pubblico, l'elemen-to fondamentale che determina il persi-stere o meno di queste situazioni. Se glispettatori denunciano e si prestano adaiutare la vittima, il bullo viene emargi-nato.
Quale risultato hanno ottenuto
questi progetti?Alla scuola Savio, i ragazzi hanno scrit-
to, recitato e prodotto in autonomia unfilmato in dvd e presentato ai genitoril'ultimo giorno di scuola. Poi c'è stato unevento che ha visto la partecipazionedell' associazione di quartiere "Collinadella Pace", del Gruppo Sportivo dellaForestale e di "Libera Contro Le Mafie".Si tratta di un progetto a livello nazio-nale e si chiama "Libera la Natura". Dun-que, il 9 maggio, attraverso uno sforzocomune, si è svolta una gara podisticache ha coinvolto i ragazzi della Scuolamedia Domenico Savio, i ragazzi dellascuola Media Donatello e quelli della scuo-la Carlo Urbani.
LO SPORT, UNA SOLUZIONE
L'attività della "Carlo Urbani" non si li-mita solo alla cultura e all'educazione.Infatti, tra le numerose iniziative da es-sa svolte, ritroviamo anche il mini - ba-sket, un modo per offrire ai bambini un'al-ternativa alla strada ed il centro estivoche ha ricevuto quest'anno ampie ade-sioni. Nonostante una palestra piccola,si cerca di far appassionare i ragazzi al-
lo sport proprio per toglier-li dalla strada. La scuola pre-vede anche un centro esti-vo, utile per tutti i genitoriche lavorano e con il fine difar sentire i bambini in va-canza, in quanto per alcu-ni di loro, questa è l'unicavacanza.
A spiegare il progetto,Emanuele Bigazio, insegnan-te e referente dello sportdella scuola "Carlo Urbani":"Organizzo il progetto delmini - basket all'interno delcircolo scolastico. L'anno si
è concluso con il Memorial "Roberto For-tunato". Tutto ciò per creare un momen-to di gioco e di aggregazione tra bam-bini e genitori. Altro progetto è quellodedicato al mini - basket pomeridiano.E' stata inoltre organizzata una festa del-lo sport che ha coinvolto tutte le classi.Grazie all'aiuto dell'Associazione "Colli-na della Pace" abbiamo potuto fare lapremiazione con le coppe e le medaglie,che ci sono state concesse".
CATIA DEMONTE
Loredana Ferragli,una delle mamme coin-volte, vede raddoppiato il proprio disa-
gio in quanto come lei stessa ci racconta:"i miei bambini sono entrambe dislessici".
Dopo essersi rivolta alla ASL per ciò cheriguarda il figlio più grande ed aver persodel tempo, in quanto nessuna terapia è sta-ta messa in atto, si è trovata costretta a ri-volgersi ad una logopedista privata. Oraquesto taglio di fondi met-te in difficoltà la signoraper la seconda volta, conil figlio più piccolo, in quan-to per fargli fare terapia,le occorre farlo uscireun'ora prima da scuola erecarsi fino a Cinecittà.
Ad occuparsi del trasporto il marito cheper far ciò deve rinunciare a tutto il pome-riggio lavorativo: "Mio marito giorni fa èpartito alle ore 15 del pomeriggio ed è ri-tornato alle 17 e 30 in negozio. Io l'ho so-stituito, ma non sono in grado di fare il suolavoro". Una donna lasciata sola da chi do-vrebbe offrire sostegno a lei e ai suoi duefigli. "Io mi sono recata alla ASL per rice-vere un aiuto sia per mio figlio, ma ancheper me, per sapere come dovevo compor-tarmi e, invece, siamo rimasti completa-mente soli davanti al problema".
Insieme a lei altre 16 mamme versanonelle medesime condizioni, in quanto que-sti tagli hanno colpito tutte le scuole delmunicipio. CATIA DEMONTE
UNA MAMMA PER TUTTE
ATTIVITÀ LUDICHE, CULTURALI E SPORTIVE SONO GLI STRUMENTI DELLA SCUOLA DI VIA MOTTA CAMASTRA DI FINOCCHIO PER COMBATTERE I
BULLI. PARLANO PATRIZIA PIGNARELLI, INSEGNANTE, E EMANUELE BIGAZIO, REFERENTE DELLO SPORT PER LA SCUOLA.
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