20
Distribuzione gratuita - Anno 10 - n. 6/2012 - Novembre/Dicembre BENESSERE Preparare la pelle all’inverno SPAZIO BIMBI Regali intelligenti ATTENZIONE AI GELONI

gazzettino della farmacia

Embed Size (px)

DESCRIPTION

gazzettino

Citation preview

Page 1: gazzettino della farmacia

Dis

trib

uzio

ne g

ratu

ita

- A

nno

10 -

n.

6/20

12 -

Nov

embr

e/D

icem

bre

BENESSEREPreparare la pelle all’inverno

SPAZIO BIMBIRegali intelligenti

ATTENZIONE AI GELONI

Page 2: gazzettino della farmacia

TOSSE ANNUNCIO CONSUMATORE 210x297 05092012.indd 1 06/09/12 11.01

Page 3: gazzettino della farmacia

Come argomento precauzionale – meglio avvalersi di chi sa, a partire dal farmacista, sempre disponibile – in questo numero raccontiamo l’approccio corretto al mal di testa, tema spinosissimo perché, per cercare di contrastarlo, alla lunga si rischia l’intossicazione da farmaci. A ben poco servono i suggerimenti di parenti o amici, meglio rivolgersi ai centri cefalee presenti sul territorio. Trovate ogni indicazione nell’approfondimento, con informazioni validate da esperti di gran nome.

Il numero ospita alcune indicazioni sulla ginnastica in casa, in particolare le attenzioni che le neomamme devono riservare cercando di eliminare troppo in fretta la pancetta. Il lavoro sugli addominali può produrre dei disagi, lo certifica un abile masso fisioterapista riabilitatore.

Di anziani ci occupiamo sempre volentieri, stavolta prendiamo in considerazione i centenari per le loro attitudini e i comportamenti che hanno messo in atto per vivere a lungo avendo una buona qualità di vita, senza troppi acciacchi. Oltretutto sarà sempre più facile raggiungere la fatidica quota visto che chi nasce oggi ha ottime probabilità di raggiungere senza sforzo quell’età.

La stagione invernale e i suoi guai: vediamo di esaminarla attraverso i problemi dermatologici più fastidiosi, di cui i geloni sono un ottimo esempio. In ogni caso la pelle va preparata ad affrontare il freddo e la nostra esperta vi racconta come fare per proteggerla.

Chiudiamo con i piccoli e il rapporto con i giocattoli, in base all’età e alle fasi più opportune di crescita.

S.M.

SommarioSPECIALE

Benvenuta quarta età

CONSIGLIAttenzione ai geloni

APPROFONDIMENTOMal di testa, un bel rebus

BENESSEREPreparare la pelle al freddo

BENESSERELa pancetta? senza fretta

SPAZIO BIMBIGiocattoli intelligenti

GIOCHISudoku

13

8

10

7

4

È un medicinale. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Attenzione i medicinali vanno assunti con cautela, per un breve periodo di tempo, non superando le dosi consigliate e solo per le indicazioni riportate nel foglio illustrativo. In caso di dubbio rivolgersi al medico o al farmacista. Domanda di autorizzazione alla pubblicità depositata al Ministero della Salute in data 06/07/2011.

MAALOX. AIUTA A SPEGNERE LO STOMACO IN FIAMME.

NUOVECONFEZIONI

NUOVECONFEZIONI

Bustine monodose

da bere

Tascabili incompresse

IL BRUCIORE DI STOMACO TI INSEGUE?

SAMA_MAALOX_210x85.indd 1 03/04/12 10:29

2

www.clubsalute.it

Lontani dal “fai da te”

Page 4: gazzettino della farmacia

2

Chi nasce oggi in alcuni Paesi, l’Italia è tra questi, dovrebbe campare 100 anni. Un dato sorprendente se si pensa che alla fine degli anni Trenta del secolo scorso l’attesa media di vita nel nostro Paese era di soli 55 anni. Oggi le donne italiane campano in media 84 anni e gli uomini 79. Il prolun-gamento della vita media comincia nella seconda metà dell’Ottocento quando la rivoluzione industriale detta nuovi com-portamenti. La maggiore longevità, nei paesi industrializzati, si deve alle conqui-ste della medicina, ai vaccini e ai farmaci, ma ancora di più ai miglioramenti am-bientali, all’igiene (alla quale concorrono l’acqua corrente e il riscaldamento) non-ché il minore ricorso a lavori usuranti. Sul fenomeno longevità si sono pronunciate anche le scienze sociali: «Le famiglie nu-merose e unite aiutano a condividere gio-ie e problemi, la vita attiva fa il resto», spie-ga Gianni Pes, ricercatore all’Università di Sassari che aggiunge: «Gli ultracentenari sono meno depressi dei sessantenni, van-no al fondo delle questioni, sono pratici piuttosto che idealisti e decisamente più rilassati nell’approccio alla vita». Non a caso ora si vogliono modificare anche le

Benvenuta quarta etàL’aumento della longevità media prospetta il traguardo dei 100 anni, chi nasce oggi dovrebbe arrivarci tranquillamente. In ogni caso vanno aggiornate le categorie anagrafiche: bambini, adulti, giovani, anziani e vecchi. Vediamo come stanno i centenari odierni, qual è la qualità della loro vita

Tre gruppi distintiCome chiarisce il professor Franco Bonarivi, Istituto di Statistica di Pa-dova, i centenari si possono divi-dere in tre gruppi distinti. Al primo appartiene chi è riuscito a sfuggi-re a importanti patologie (detti i “fortunati”); al secondo chi si è ammalato solo negli ultimi anni della loro vita (i “ritardatari”); al terzo gruppo coloro che resistono a lungo nonostante le malattie che li affliggono (i “sopravvissuti”). All’ultimo gruppo appartengono generalmente le donne centena-rie, che in tarda età hanno un sac-co di acciacchi, mentre al primo (i “fortunati”) appartengono in gran parte gli uomini.

Page 5: gazzettino della farmacia

Speciale

categorie anagrafiche, come suggerisco-no i ricercatori dell’Università di Danimar-ca. «Non più tre ma quattro categorie», dice il dottor Paul Olsen, «bambini, adulti, giovani anziani e vecchi». Il dato statistico italiano fa rientrare i vecchi (i centenari) in una sorta di normalità: il censimento del gennaio 2011 ne annota ben 16.145 di cui ben 13.040 donne e 3.105 uomini. Dieci anni prima erano la metà.

PUNTARE SULLA QUALITÀ

La longevità in sé non è un traguardo, conta la qualità della vita e la possibilità di essere ancora autosufficienti, a quell’età. Invidiabile è sicuramente la nostra più nota scienziata, Rita Levi-Montalcini, clas-se 1909, 103 anni compiuti ad aprile. Una donna eccezionale, di rara lucidità. Le ri-cerche dell’Istituto di Geriatria di Boston fanno riferimento non solo a fattori gene-tici (certamente utili, in alcune famiglie i centenari sono più d’uno) ma allo stile di

vita, quantità e qualità del cibo, oltre all’in-cidenza dello stress. Gli americani hanno dimostrato che «niente alcol, caffeina e ta-bacco significa guadagnare circa otto anni di vita». «Nella dieta dei giapponesi», spe-cifica il dottor Pes, «il 70% dei carboidrati viene dalle patate dolci a basso indice gli-cemico, gli americani invece mangiano pa-sta, pane, riso badando meno agli zuccheri che fanno aumentare la glicemia. Da noi la dieta mediterranea agevola la longevità, sempre che si assumano cibi in quantità limitate». Secondo studi recenti gli ultra-centenari assumono in media 1400 calo-rie al giorno. La loro dieta è ricca di fibre e

minerali e povera di grassi e proteine. Cu-riosamente, le donne che hanno superato i cento anni spesso hanno avuto un figlio sopra i 35 anni. Ultracentenari sovrappeso od obesi non se ne annotano. Un’ultima particolarità: i temperamenti creativi, in generale gli artisti, campano più a lungo perché hanno interessi più vari, oltre a po-ter continuare, sino in tarda età, a scrivere, dipingere o scolpire.

di Gianni Poli

3

Formule di�erenziateper bene�ci speci�ci di Uomini e DonneMulticentrum Uomo e Multicentrum Donna,integratori alimentari multivitaminici-multiminerali completi,sono formulati per soddisfare i fabbisogni nutrizionali speci�ci degli uomini e delle donne.

Centenari e supercentenariCentenario è una persona che ha compiuto almeno 100 anni o più. Un supercentenario è invece chi arriva a 110 anni o più. Aldilà di Matusalemme e i suoi biblici 969 anni, di cui nessuno può avere conferma, la donna che è vissuta più a lungo è stata la francese Jeanne Calment morta nel 1997 a 122 anni e 164 giorni. La donna attualmente più longeva è Dina Manfredini, oltre 115 anni, nata in Italia e poi trasferitasi in America. L’an-ziana più anziana d’Italia è, attualmen-

te, Maria Redaelli, di Novate Milanese che ha compiuto 113 anni. Quanto agli uomini il giapponese Jiroemon Kimu-ra, classe 1897, primatista assoluto, sta per compiere 115 anni. In alcuni luoghi la concentrazione di ultracentenari è più elevata: Okinawa in Giappone è il caso più noto, ma que-sto capita anche nelle isole Barbados, in Nuova Scozia e in Canada. Il primato italiano lo detiene Ovodda in Sarde-gna, una delle zone blu del mondo, dove si vive di più.

Oggi le donne italiane campano in media 84 anni e gli uomini 79

Page 6: gazzettino della farmacia

4

Freddo, gelo e neve non sono solo segna-li che annunciano l’arrivo dell’inverno, ma cause che possono determinare i geloni, malessere tipico di questa stagione. Un di-sagio da non sottostimare. Il gelone è una “tacca” rosso vivo, dolorosa e pruriginosa che compare sulle estremità periferiche. La patologia, scientificamente chiamata Eritema Pernio, si manifesta soprattutto in presenza di improvvisi sbalzi termici: al sopraggiungere dei primi freddi, infatti, si

tende a sopravvalutare la nostra resistenza, quindi si esce poco coperti, sottoponendo mani e piedi a continui cambi di tempera-tura. Inoltre il nostro corpo, per combatte-re il freddo, provvede alla vasocostrizione, una sorta di autodifesa che devia il flusso del sangue verso gli organi vitali, per assi-curarne il buon funzionamento a discapito della pelle. In questo modo l’epidermide ri-sulta meno idratata, ma soprattutto, aven-do il sangue una funzione termoregolatri-

ce, è più esposta agli agenti esterni. C’è di più: molto spesso una predisposizione ge-netica a una cattiva circolazione può ren-dere vane le nostre accortezze per tenere mani e piedi al caldo, rendendoci, a nostra saputa, più vulnerabili. Sommando queste variabili, ecco le possibili ragioni del mani-festarsi dei geloni.

SINTOMI

Il primo segnale vede l’arrossamento delle estremità e ridotta sensibilità; se vi trovate in questa situazione, cercate di riscaldare mani e piedi in modo naturale. Non uti-

Attenzione ai geloni

Page 7: gazzettino della farmacia

Consigli

lizzate acqua calda - peggiorereste solo la situazione - ma adottate dei piccoli sfre-gamenti. Attenzione, è normale che con il freddo le mani, ad esempio, si raffreddino e appaiano arrossate: dovrete preoccupar-vi quando insieme al rossore inizierete ad avvertire formicolio e dolore. Se questi sin-tomi dovessero presentarsi con regolarità, prendeteli come un campanello d’allarme e rivolgetevi subito al vostro medico. Se trascurati, questi segnali portano la patolo-gia a progredire velocemente nei seguenti quattro stadi:• il primo interessa solo l’epidermide ed è

il cosiddetto eritema gelonico;• il secondo si manifesta con necrosi

dell’epidermide e formazione di bolle;

• il terzo colpisce il derma, con formazio-ne di piaghe nerastre;

• il quarto distrugge muscoli e tendini. In presenza del quarto e ultimo stadio il dolore tenderà a sparire, facendovi crede-re che la guarigione sia vicina, ma non è così. Quando la patologia è all’ultimo sta-

dio il dolore tende a diminuire perché le terminazioni nervose risultano progressi-vamente distrutte. Il dolore scompare defi-nitivamente quando la situazione è ormai irreversibile. Le conseguenze a cui possono portare i geloni sono serie e da non sottovalutare, quindi l’automedicazione è vietata. Nel caso i vostri sintomi rientrino negli stadi più avanzati della patologia e vi servisse un aiuto farmacologico, recatevi dal vostro medico, o chiedete opinione al vostro far-macista: loro sapranno qual è la terapia più adatta a voi e con quali medicinali accom-pagnarla.

di Vittoria Pietropoli

Dolori cervicali? Torcicollo?Freddo nelle giornate d’inverno?

Nexcare™ Necky® è un colletto in pile che, grazie alle sue bustine autoriscaldanti, scioglie le tensioni muscolari nella zona cervicale dando un sollievo non farmacologico aumentando la mobilità del collo. E’ anche un comodo e utile sistema riscaldante da utilizzare ovunque si voglia:

• a casa e in ufficio • all’aperto e nel tempo libero

La bustina si attiva al semplice contatto con l’aria, si posiziona all’interno del colletto e rimane attiva per 7 ore. Il colletto è lavabile. Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso.

un caldo rimedio

Nexcare™ Necky® si trova in farmacia, parafarmacia e sanitaria.Per sapere quali clicca sul sito: www.3mnecky.it 3

È un

Dis

posi

tivo

Med

ico

Mar

cato

CE

0476

- A

ut. M

in. S

al. d

el 2

7.12

.201

05

Cosa fare per contrastarliÈ buona norma, per evitare di soffrire inutilmente, seguire alcuni comporta-menti preventivi, che allontanano la comparsa dei geloni:• non esporre mai le mani umide o

bagnate a temperature rigide e im-provvise;

• indossare sempre guanti di lana o in caldo cotone: le fibre sintetiche non isolano dal freddo e scatenano fasti-diose reazioni allergiche;

• evitare di mettere a contatto le mani e i piedi con acqua troppo calda o troppo fredda, potrebbe alterare i normali livelli di circolazione;

• osservare le comuni regole di vita sa-lutare, bevendo almeno 2 litri di ac-qua al giorno, evitando fumo e alcol - nemici della circolazione - e svol-gendo una regolare attività fisica.

Il primo segnale vede l’arrossamento delle estremità e ridotta sensibilità; se vi trovate in questa situazione, cercate di riscaldare mani e piedi in modo naturale. Non adottate acqua calda ma dei piccoli sfregamenti

Page 8: gazzettino della farmacia

Lenire e proteggere le pelli intollerantiin tutta sicurezza

Pelli intolleranti

L

e pelli intolleranti reagiscono in maniera eccessiva a condizioni climatiche, detersioni aggressive o cosmetici non adeguati. La pelle pizzica e tira. Il film idrolipidico è alterato, compaiono rossori, talvolta anche desquamazione.Per assicurare alle pelli intolleranti tutta la sicurezza di cui hanno bisogno, i Laboratoires Pierre Fabre hanno inventatoil ,che permette di evitare l’utilizzo di conservanti.Prodotte secondo un procedimento unico in dermocosmetica, la sterilizzazione lungo tutto il processo di fabbricazione, le Creme pelli intolleranti di Eau Thermale Avène rimangono sterili per tutta la durata dell'utilizzo grazie al sistema di chiusura brevettato D.E.F.I perfettamente ermetico.Sono arricchite in Parcerine®, nuovo principio attivo brevettato, che agisce efficacemente sulle pelli intolleranti: diminuisce la soglia di reattività e restaura la barriera cutanea.

IN FARMACIA

w w w. a v e n e . i t

Page 9: gazzettino della farmacia

ApprofondimentoCEFALEA

Mal di testa un bel rebus

Il tema è vastissimo, la scienza ha classificato quasi 150 forme di mal di testa, di cui le cefalee sono le più investigate. In par-ticolare le più frequenti sono tre: emicrania, cefalea tensiva e cefalea a grappolo. Si dicono primarie le cefalee che non hanno come causa scatenante un altro disturbo. Le cefalee secondarie, molto meno frequenti, si associano a un’altra pa-tologia, spesso banale, a volte invece grave, che va investiga-ta dal medico. Vanno trattate con attenzione.

Attenzione, il banale mal di testa esiste, colpisce praticamen-te tutti, non è annunciato da alcuna strana alterazione, si pre-senta ogni tanto, di solito ha breve durata, lo si affronta con i comuni analgesici e, quando passa, non lascia strascichi. Solo cinque italiani su cento possono affermare di non aver mai patito un episodio di cefalea o di emicrania.

L’emicrania invece è spesso annunciata da insolito aumento dell’appetito, alterazioni dell’umore, stanchezza e, in qual-che caso, riduzione della diuresi. E presenza di aura, nell’80% dei casi. Aura significa possibili disturbi visivi, a volte formico-lii o paresi, sino a difficoltà nel parlare (disfasia).

Questo approfondimento su cefalee ed emicranie, realizzato con

la collaborazione del dottor Cesare Peccarisi dell’Istituto Besta, non

si occupa di terapie, per le quali l’unico interlocutore è un medico competente.

Rivolgetevi perciò a un centro cefalee sul territorio, li trovate facilmente

sulle Pagine Gialle o in internet.

Page 10: gazzettino della farmacia

II

DISTurBI SIN DA pICCOLI

LE DIECI rEGOLE DELL’AuTOCurA

Il mal di testa è forse il disturbo più frequente dell’infanzia e dell’adolescenza, con un picco intorno ai 13 anni sia per le femmine sia per i maschi. Quasi un bambino su quattro lo patisce più volte in un anno e la tendenza parla di un aumen-to nei Paesi industrializzati. La percentuale poi aumenta se si considerano i mal di testa sporadici, per esempio quelli da ri-alzo febbrile, in caso di influenza. Finché non arriva la prima mestruazione, maschi e femmine, differentemente da quanto avviene nell’adulto, ne sono colpiti in ugual misura. Fra i 12 e o 17 anni, invece, soffre di cefalea il 56% dei ragazzi e ben il 74% delle ragazze, che manterranno il triste primato sino alla menopausa.

Esistono 10 regole per l’automedicazione responsabile, mes-se a punto dalla società italiana per lo studio delle cefalee.

1. Quando accusate per la prima volta mal di testa oppure il vostro solito mal di testa cambia caratteristiche, contatta-te il medico prima di prendere farmaci da soli;

2. Abituatevi a riconoscere subito i primi sintomi dell’attacco in arrivo e fate attenzione al tipo di dolore (pulsante, gra-vativo, eccetera), alla durata, a come insorge e se è accom-pagnato da altri sintomi;

3. Ottenuta una diagnosi solamente dal medico, chiedete al farmacista il prodotto di automedicazione specifica per il vostro mal di testa;

4. Quando vi viene consigliato un farmaco da automedica-zione prendetelo subito, alle prime avvisaglie dell’attacco, prestando attenzione alle controindicazioni e alle avver-tenze del foglietto illustrativo;

5. Se non vi vengono prescritti dal medico, non procuratevi mai farmaci per i quali occorre una prescrizione;

6. Non passate da un farmaco da banco all’altro nel corso della stessa giornata o, ancor peggio, non sovrapponeteli fra loro; l’abuso di farmaci è spesso causa di cronicizzazio-ne della cefalea;

7. Evitate di assumere qualsiasi analgesico a stomaco vuoto;8. Non bevete alcolici durante gli attacchi di mal di testa;9. Evitate alimenti quali cioccolato, formaggi stagionati, cibi

grassi o ricchi di glutammato, soprattutto se esiste corre-lazione tra la loro assunzione e l’arrivo del vostro mal di testa;

10. Durante la crisi evitate stimoli stressanti e, se possibile, re-state a riposo, in un ambiente buio e silenzioso.

Non improvvisate,non fate da voiA colloquio con il professor Gennaro Bussone, Direttore del diparti-mento cefalee dell’Istituto neurologico Carlo Besta di Milano, un’au-torità in materia di mal di testa.

Iniziamo con il problema più delicato, il “fai da te”. Tre persone su quattro che soffrono di mal di testa non si rivolgono al medico. Dopodiché non pochi medici di famiglia risolvono le ansie di chi soffre di mal di testa dicendo loro: ‘prenda un’aspirina’. Il medico dovrebbe essere l’interlocutore naturale, in realtà non lo è, è più facile che lo sia il farmacista che almeno sa di farmacologia. Purtroppo la gente chiede a un parente, un amico, un conoscen-te che dà informazioni quasi sempre inesatte. Il peggio rimane in ogni caso è pubblicità degli analgesici che ti racconta che dopo un attimo il dolore è passato.

Quanto ne sa la gente di mal di testa?Il 70 per cento delle persone conosce la cefalea, ne ha sofferto o ne soffre, ma non si rende conto che, continuando a prendere farmaci inadatti, la malattia diventa cronica.

Quindi non è raro il caso di cefalee da abuso di farmaci?Il problema non sono i farmaci, è il loro impiego malaccorto. Se per 15 giorni al mese in cui accuso mal di testa assumo i triptani o o i Fans (gli antinfiammatori non steroidei; ndr) ne divento di fatto un abusatore.

Lei quindi vieterebbe la pubblicità degli analgesici? Vieterei i messaggi ingannevoli: come si fa a dire che basta un at-timo per far sparire tutto? Chi soffre di un attacco emicranico sa bene che cosa significa: l’unica è mettersi a letto, al buio e sperare che passi.

Andiamo avanti nella disamina. Donna-uomo, il rapporto è sempre sproporzionato? Permane di 3 a 1 a sfavore della donna, con effetti di grande impat-to: la cronicizzazione è una disabilità progressiva che penalizza sul lavoro e in famiglia, nel quotidiano. Non a caso la cefalea è stata posta al 9° posto tra le malattie invalidanti.

Il profilo dei due sessi, in età matura.L’uomo emicranico è uno che soffre di mal di testa dall’adolescen-za. L’emicrania in lui si associa all’ipertensione arteriosa, in aumen-to con l’età. La donna è simile ma i suoi problemi si aggravano con l’insorgere della menopausa.

Qualcosa di utile in prevenzione?Lo stile corretto di vita certamente aiuta anche se non pochi scien-ziati sono convinti che l’emicrania si possa considerare persino un

Page 11: gazzettino della farmacia

ApprofondimentoCEFALEA

III

QuANTO INCIDONO I CIBI?

Moltissime le sostanze che sembrano concorrere all’insorge-re del mal di testa: cioccolato, formaggi fermentati, aceto, cibi grassi, salumi in generale, dadi, pesce o carne affumica-ta, i pomodori, alcuni legumi, le fragole. Il monosodio glu-tammato, presente nei dadi da brodo, è responsabile della famosa cefalea da ristorante cinese, dovuta all’eccessivo uso di questo prodotto nella cucina d’oriente. I nitrati e i nitriti presenti negli insaccati sono responsabili della cefalea da hamburger o da hot dog. Esiste anche la cefalea da gelato, forma particolare nella quale il dolore si irradia alla fronte per il contatto dei cibi freddi con la lingua e il palato.Quando viene individuato un alimento come possibile fat-tore scatenante è suggerita la cosidetta dieta a eliminazione per una settimana. Poi per due settimane si reintroducono di volta in volta gli alimenti che possono scatenare una crisi. Nel suo libro la neurologa canadese Sussanne Leigh indica nell’eccesso di cibi grassi una delle cause di scatenamento dell’emicrania: riducendoli del 60% si otterrebbe una dimi-nuzione del 71% della frequenza, del 66% dell’intensità e del 74% della durata. È importante non restare per più di 4 ore senza cibo; la co-lazione abbondante al mattino predispone a una giornata attiva. Spuntini a base di frutta o di latte a metà mattina e nel pomeriggio. Carne o pesce a pranzo con verdure, pasta o riso o altri amidi a cena, sempre con verdure in accompa-gnamento. Pranzo e cena possono essere scambiati.

salvavita, un segnale utile ad evitare guai maggiori. Esistono le concause. Ad esempio, se riscontro in un paziente l’ipertensione, mi preoccuperò di curarla prioritariamente, dopo di che potrà es-sere che il mal di testa sia meno frequente.

Lo stress può incidere? L’emicrania purtroppo è in crescita nella civiltà occidentale che presenta soggetti neurologicamente sovraeccitati.

Torniamo agli stili di vita. Qual è il più errato?La cattiva alimentazione, a partire dalla prima colazione che non si fa un caffè e via non va mai bene. Se si fa colazione e ogni quattro ore si mangia qualche zucchero, sicuramente non si generano si-tuazioni che possono concorrere al mal di testa. Se si esagera con i formaggi, il cioccolato e l’alcol, diciamo che questi possono favori-re l’insorgere del mal di testa.

Un suggerimento per i più piccoli.Regolarizzare il loro sonno, un minimo di ore e soprattutto in certi orari regolari. È noto che l’attacco emicranico viene se si dorme troppo poco ma anche se si dorme troppo, ma in realtà questo ha una semplice spiegazione: la cosiddetta emicrania del week end dipende da un’alterazione del ritmo biologico, nel senso che per stanchezza si procede a non fare cose che normalmente si fanno e questo cambio di ritmo determina l’emicrania.

Il provvedimento più utile?Compilare il diario del mal di testa, per capire cosa succede, se sof-fro di quattro algesie al mese, se i quattro casi durano un giorno e posso ricorrere al solo analgesico ed è efficace. Poi stare attento a quel che mangio, per ricavarne le indicazioni utili: tolgo qualcosa, riduco qualcos’altro. Anche il ciclo mestruale incide, è un elemen-to determinante. Il problema del diario è che ogni paziente è un unicum particolare, ogni problema è il suo problema e non si può standardizzare nulla, ogni forma ha un trattamento a se stante.

Page 12: gazzettino della farmacia
Page 13: gazzettino della farmacia

Le particelle inquinanti occludono i pori e si fissano sulla superficie della pelle privando-la delle sue difese naturali, allo stesso tem-po il freddo e il vento acuiscono la perdita d’acqua dell’epidermide fino a sfociare in veri e propri eczemi. La dermocosmesi offre quotidiani strumenti per il trattamento e la protezione della pelle, nonché per il mante-nimento di un buon aspetto. Primo step la detersione, ovvero prodotti la cui funzione è di eliminare lo sporco dalla superficie rispettandone al tempo stesso le caratteristiche fisiologiche e mantenendo intatti i lipidi presenti sulla pelle. È un’azio-ne basilare da eseguire almeno due volte al giorno, mattina e sera. La cattiva igiene favorisce infatti l’invecchiamento cutaneo perché interferisce con gli scambi che av-vengono negli strati sottostanti. Inoltre, su una pelle mal detersa, i prodotti applicati successivamente risultano meno efficaci. È comunque importante non esagerare: la detersione non deve esser troppo drastica perché la pelle potrebbe reagire male irri-tandosi per l’alterazione della barriera cu-tanea.

PRODOTTI

Sono disponibili in forma di latte o creme detergenti a risciacquo e non, in base al tipo di pelle (generalmente quella grassa gradisce maggiormente la sensazione di freschezza dovuta al contatto con l’acqua). Di più rapido e semplice utilizzo è il latte e tonico “due in uno”. Per quanto riguarda gli struccanti per occhi, devono essere in grado di togliere bene il trucco senza dover strofi-nare eccessivamente la palpebra e devono avere pH compatibile con la congiuntiva. L’ultimo step spetta al tonico: sono in vendi-ta prodotti alcolici e non alcolici. I primi ser-vono ad asportare residui di detergenti mol-to grassi (o per solubilizzare estratti vegetali presenti nella formulazione) e per aumen-tare il senso di freschezza. Quelli senz’alcol, invece, sono il frutto della distillazione di

acque di alcune piante e fiori.Dopo la detersione, è bene normalizzare la pelle, garantendole un alto contenu-to di acqua e un più basso contenuto di grassi. Gli squilibri di uno dei due compo-nenti, o di entrambi, sono alla base della pelle secca (basso contenuto di acqua e grassi), grassa (alto contenuto di acqua e grassi) e asfittica (basso contenuto di ac-qua e alto contenuto in grassi). La diagnosi migliore è quella di un esperto in dermoco-smesi, che oggi può contare su strumenti ottici per l’analisi, spesso presente in farma-cia nelle giornate dedicate. Per ripristinare le condizioni ottimali si ri-corre a trattamenti idratanti, emollienti, lenitivi e leviganti, disponibili in forma di maschere, scrub o gommage e creme.Le maschere sono fiale monodose nutrien-ti, oleose o rassodanti, cerotti, creme ricche di sostanze funzionali ad alto dosaggio o di derivazione naturale.Gli scrub, o gommage, possono contenere agenti delicatamente abrasivi in forma di microgranuli naturali o sintetici.

In condizioni normali il livello di acqua deve essere tale da garantire morbidezza, elasticità e flessibilità. Tanto più aumenta la perdita di acqua tanto più cresce il discon-fort, un fastidio che si manifesta con cute arida al tatto, che si desquama, a volte con prurito (tipicamente nei soggetti anziani), in ambienti a bassa umidità, o in presen-za di agenti chimici disidratanti. In pratica l’idratazione cosmetica riguarda lo strato superiore della cute e viene ottenuto con sostanze occlusive di natura grassa, che agiscono bloccando la perdita di acqua da-gli strati più profondi e con umettanti di na-tura idrosolubile in grado di legare l’acqua ambientale, del prodotto cosmetico e degli strati più profondi.Altro possibile intervento riguarda l’utilizzo di peeling esfolianti e prodotti schiarenti, utili per uniformare grana e colore. Per le si-tuazioni più delicate e complesse è meglio richiedere l’intervento di un dermatologo.

PROBLEMATICHE

Le irregolarità nella pigmentazione, come le discromie, sono dovute a cause diverse: eccessiva esposizione solare, squilibri ormo-nali e l’utilizzo della pillola anticoncezionale possono creare lesioni e traumi sulla cute che lasciano segni di diverso spessore e co-lore. I prodotti specifici per contrastare que-sti inestetismi sono i cosiddetti schermanti, in grado di bloccare il segnale che provoca l’imbrunimento della pelle. Per questo le creme da giorno sono addizionate di filtro solare o di prodotti in grado di stimolare il ri-cambio cutaneo, utilizzando alfa-idrossiacidi e retinoidi.La vitamina C e i suoi derivati non hanno un vero e proprio effetto schiarente, piuttosto un’azione illuminante, garantendo alla pel-le - oltre ai benefici dell’azione antiossidante e sulla sintesi del collagene - un’utile azione antiage. Il make-up, infine contrariamente a quanto si pensa, non ha solo un’azione estetico-de-corativa, ma è un ottimo agente di protezio-ne. Le creme colorate addizionate di agenti idratanti, così come i rossetti con aggiunta di burro di cacao e acido jaluronico, garan-tiscono l’idratazione potenziando l’effetto barriera della pelle.Per via orale si possono poi assumere for-mulazioni con sostanze funzionali, nutra-ceutici, ad azione antiossidante (vitamina C e selenio): tutte in grado di migliorare il microcircolo (vite rossa) e l’azione depurati-va (bardana), perché anche la pelle è un or-gano emuntore attraverso cui si eliminano tossine.Attraverso una scelta mirata e appropriata di prodotti cosmetici e nutraceutici, è possibile salvaguardare e potenziare la funzione bar-riera della pelle, impedendo la penetrazione di sostanze non desiderate, riducendo la perdita di acqua, così da resistere agli insulti meccanici e termici, ottenendo un aspetto salutare.

di Patrizia Mantoessi, farmacista a Monza

Benessere

preparare la pelle al freddo

7

Page 14: gazzettino della farmacia

Saranno anche di moda, ma le proposte di ginnastica in casa seguendo le indicazioni che trovate in internet o i programmi di aerobica in tv sono «da approcciare con cautela, non sono davvero per tutti, pos-sono creare notevoli problemi fisici», come segnala Giovanni Cremonte, massofisio-terapista riabilitatore ben noto anche nel mondo dello sport (ciclismo e pugilato, in

particolare). Così come molto dannosi sono il “fai da te” o il “passa parola” fra amiche, difficili da contrastare nelle loro suggestio-ni. Le esperienze pluriennali di Cremonte maturano dapprima in ospedale a Voghera, poi si abbinano all’attività privata in studio al quale si rivolgono non poche signore, al-cune delle quali hanno voglia di muoversi, non solo in casa: «Sopra i 40 anni le donne

fanno attività fisica per recuperare il tono muscolare, oltre a sottoporsi magari a diete drastiche per eliminare l’antiestetica pan-cetta. I propositi, intendiamoci, sono ottimi perché il movimento è una buona preven-zione per contrastare l’osteoporosi, il lavo-ro muscolare in sé fa bene, ma occorrono semplici precauzioni, da non dimenticare mai».

A proposito di pancetta, il tema coinvol-ge spesso le neomamme che vorrebbero togliersi rapidamente quel che giudica-no un inestetismo, per tornare in piena forma. La scorciatoia sembra essere un lavoro sugli addominali, in tv ne propongono, ma qui entra in gioco un problema: gli addominali eseguiti in modo scorretto o eccessiva-

8

La pancetta? Senza frettaFacciano attenzione soprattutto le neomamme che vorrebbero ritrovare rapidamente la forma fisica lavorando sugli addominali. Perché rischiano guai, come segnala Giovanni Cremonte, un eccellente fisioterapista

Page 15: gazzettino della farmacia

mente veloce danno problemi viscerali di non poco conto. Il piano pelvico va corret-tamente rieducato dopo il parto, con una ginnastica riabilitativa specifica e molto graduale.

Che fare, in generale prima di fare ginna-stica, in casa o altrove? In primo luogo un controllo preventivo. Occorre verificare che il motore sia a posto, che non intervengano problemi di natura cardiovascolare. La condizione respiratoria è importante, se il battito cardiaco sale per-ché magari è un anno che non si fa nulla, bisogna fare attenzione, perché ci si può far del male. L’ipertensione è un rischio da calcolare.

Quali i suggerimenti validi per tutti? Farsi vedere dal proprio medico, quello di famiglia, per un controllo delle funzionali-tà. E poi rivolgersi a chi ne sa, il fisiatra e il fisioterapista. In chiave preventiva, non di riparazione dei danni che le dissennatezze possono provocare.

Accorgimenti preliminari? Prima della ginnastica in casa occorre sem-pre un po’ di riscaldamento, cui segue lo stretching, gli esercizi di allungamento per ossigenare la muscolatura. Per il riscalda-mento è sufficiente un po’ di aerobica, ba-sta la camminata sul posto o dieci minuti di cyclette. Anche lo yoga andrebbe molto bene, per il movimento lento e la coordina-

zione con la respirazione. Ma spesso capita che, sbagliando, sforzandosi di espellere l’aria, si fa l’operazione inversa e si va in af-fanno.

Veniamo a chi segue magari un istrutto-re tv, ripetendo le sue mosse. Qui possono intervenire dei guai perché gli esercizi svolti senza criterio portano a contratture e stiramenti muscolari. Tutto va eseguito in asse. Gli esercizi fuori asse ca-ricano un arto e creano forti disequilibri. E poi bisognerebbe lavorare nella gradualità, senza mai affrettare i gesti. Bisogna osser-vare carichi di lavoro adeguati, in progres-sione, e seguendo i tempi di corretto recu-pero. Gli esercizi si fanno in serie ma vanno previste delle pause, precisamente indicate. Poi ci sono dati oggettivi: anche l’aerobica sul posto, la simulazione della camminata, produce acido lattico. Ridotto ma si forma.

E gli esercizi “fai da te”, con le bottiglie d’acqua come pesi e il manico di una scopa? Sono riservati agli arti superiori, ma anche per quelli occorre un lavoro specifico, non si scherza nemmeno con gli attrezzi domesti-ci. Non vengono solo interessate le braccia, ma anche la cervicale e la schiena. Per re-cuperare il dovuto tono muscolare, bisogna tener conto del capolungo del bicipite, poi delle simmetrie che vanno rispettate. Oltre ai tempi di lavoro e di recupero, bisogna ossigenare la parte messa sotto tensione,

nel caso il bicipite. Quando il tendine per-de elasticità s’infiamma e questo genera la tendinite, in questo caso, se si può dire, da “improvvisazione”. Anche qui occorre atten-zione, soprattutto gradualità.

Poi, altro rischio, quello delle situazioni illusorie, le tutine. Purtroppo intervengono anche i materia-li, queste tute che non ti fanno respirare, butti fuori solo liquidi e naturalmente i sali minerali che sono invece fondamentali per l’equilibrio omeostatico. L’illusione che la massa grassa sparisca, come d’incanto, è di molte persone poco preparate, che si lasciano convincere dalla televisione. Ma se una pensa «tra un mese vado al mare» a certe cose non fa molto caso.

di Sergio Meda

Benessere

9

Chiedi al tuo farmacista.Aut

oriz

zazi

one

AS

L S

.S. N

.11

Gar

da n

. 161

498

del 0

4.12

.200

6

E torni a respirare!Direttamente dalle Terme diSirmione ricche di acque sulfureesalsobromoiodiche, Acqua diSirmione è un prezioso alleato per la salute. Le sue naturali proprietàcoadiuvanti di tipo anticatarralee fluidificante liberano in un soffiole vie respiratorie,donando immediatosollievo.

www.acquadisirmione.net

.

Naso chiuso?

Acqua di Sirmione. Un soffio di benessere.

059486-Gazz.Farma210X85.qxp:Layout 1 09/10/12 16.25 Pagina 1

Gli esercizi svolti senza criterio portano a contratture e stiramenti muscolari. Tutto va eseguito in asse. Gli esercizi fuori asse caricano un arto e creano forti disequilibri

Page 16: gazzettino della farmacia

0-3 ANNI

Attraverso la scoperta e il gioco si svilup-pano le capacità cognitive e motorie. I

giocattoli possono, e devono, contribuire a questo sviluppo. Non serve siano troppo sofisticati o multifunzione. Più sono sem-plici, più stimolano la fantasia del bambi-

no, non limitandone la sperimentazione e la creatività. Non a caso gli oggetti di uso quotidiano spesso sono più attraenti di giocattoli costosi: un mazzo di chiavi, due coperchi che sbattono tra loro, uno sportello che si apre e si chiude esercitano sul piccolo un fascino maggiore rispetto ai “prodotti da negozio”, in gergo pedagogi-co chiamati “giochi stereotipati”. Nonostante la quotidianità offra tantissi-me occasioni di gioco e scoperta, esistono giocattoli adatti a stimolare lo sviluppo cognitivo e psicomotorio. I blocchi e i mat-toncini, per esempio, sono tra i giocattoli più raccomandati dagli esperti: migliora-no la manipolazione e rafforzano mani e

Strumenti per crescere«Il gioco è il lavoro più serio dell’infanzia», scriveva Montaigne secoli fa: giocando il bambino addestra i sensi e affina la percezione, si apre a prospettive sconosciute, impara a capire e cresce intellettualmente. Ci sono giocattoli concepiti per stimolare la creatività, l’immaginazione, il ragionamento, le capacità manuali e quelle psicomotorie. Divisi per fasce d’età, sono prodotti concepiti come “strumenti” per crescere

10

Page 17: gazzettino della farmacia

dita. In più richiedono concentrazione e coordinazione per costruire piccole torri, e fantasia per inventare strutture e soluzioni sempre più complesse. E se il castello crol-la? Nessun problema, si ricomincia: inse-gnando al bambino a gestire la frustrazio-ne e a trovare nuove strade per risolvere i problemi. Le scatole progressive, quelle in versione matrioska, aiutano i bambi-ni a comprendere i concetti di grande e piccolo e, col tempo, saranno usate per la costruzione di torri e città. Anche i cubi con gli incastri hanno una buona valen-za educativa e psicomotoria. Ne esistono di forme e dimensioni diverse, a seconda delle età: forme geometriche, sagome degli animali o con più pezzi da inserire contemporaneamente. Con questi giochi il bambino mette alla prova diverse abilità: il riconoscimento dello spazio, la reazio-ne causa-effetto, il miglioramento della coordinazione. I puzzle, adatti soprattut-to ai bambini più grandicelli, si possono proporre in questa fascia di età in versioni in legno, composte da pochi pezzi molto grandi (non esiste una regola, ma di solito un bambino dai due anni in su è in grado di affrontare un puzzle di 20 pezzi). Favori-scono il riconoscimento visivo, sviluppano l’attenzione e la motricità.

3-6 ANNI

I bambini desiderano protezione, ma sono tentati dal rischio; hanno necessità di muoversi ma anche di potersi rifugia-re in un nascondiglio sicuro; cercano gli amici ma amano ancora giocare da soli; imitano i grandi, pur sapendo di essere autonomi; cercano spiegazioni logiche per le cose che non capiscono, ma lascia-no ancora che la fantasia li porti lontano. Sperimentano la vita. Le costruzioni sono a quest’età il giocattolo per antonomasia, di tutte le linee e di tutte le forme, dal Lego in versione Duplo fino al Baby Meccano: rappresentano la voglia di costruire e di-struggere, del fare e disfare. Di legno o di plastica, di cubi o di assicelle, sono regali che non stancano mai. Memory, domino e puzzle aiutano ad allenare la memoria e

Spazio bimbi

Alla scoperta della pre-bikePer scaricare l’energia e dar sfogo al bisogno di muoversi c’è la bicicletta senza pedali, detta anche pre-bike o balance bike (bici da equilibrio), una splendida e originale alternativa a triciclo e bicicletta con le rotelle. Nel Nord Euro-pa è una realtà diffusa da tempo: non è difficile incontrare sui marciapiedi o nei

parchi bambini anche molto piccoli (2-3 anni) che sfrecciano a grandi falcate, per poi proseguire la corsa in perfetto equi-librio alzando i piedini. Ne esistono di diverse marche e di molti materiali, dal le-gno alla plastica. Sono biciclette molto in-tuitive, che permettono di trovare da soli l’equilibrio e la fiducia per lasciarsi andare.

11

Page 18: gazzettino della farmacia

Spazio bimbi

12

a rafforzare le capacità di apprendimento. Appaiare, confrontare, ordinare: i bambini hanno voglia di essere messi alla prova e ripetono più volte lo stesso gioco, come fosse un esercizio. Colori, matite e pennelli danno ai più piccoli la possibilità di espri-mere un’interiorità in continua evoluzione, ma non sono gli unici materiali in grado di stimolare creatività e manualità. Paste da modellare, chiodini e martello, ago e filo sono solo alcune tra le tante tecniche costruttive. E in un’età di grande imme-desimazione, casette e rifugi diventano così luoghi d’elezione per provare a vivere nuove avventure. Anche maschere, costu-mi e marionette si prestano a questo gioco di “trasformazione”.

6-12 ANNI

Cominciano a delinearsi gusti e perso-nalità e non sempre è facile assecondare questi continui cambiamenti. Inizia l’età del gioco strutturato e consapevole: se fino a questo momento le regole erano quantomeno provvisorie, ora diventano inviolabili. I giochi di società sono occa-sione per mettersi alla prova, per misura-re i propri limiti e per socializzare. Grandi classici come Monopoli, Risiko o Scarabeo non passano mai di moda e garantiscono sempre pomeriggi costruttivi e divertenti.

I puzzle aiutano a sviluppare l’attenzione e la concentrazione. Dimenticate i soliti paesaggi con boschi dai colori sempre troppo simili: si trovano in commercio puzzle dai soggetti bellissimi e anche in versione tridimensionale. Con le prime nozioni scolastiche arriva il tempo dei “perché”, delle scoperte e della curiosità. Esistono giochi molto ben fatti che spie-gano ai ragazzi fenomeni e leggi della fisica, dando loro la possibilità di speri-

mentarli direttamente. Elettrocalamite, si-stemi pneumatici, sistemi di energia eolica sono solo alcune tra le proposte. Accanto ai vecchi, anzi eterni, marchi, dal Lego al Meccano, che appartengono alla storia del giocattolo, esistono anche nuove e ge-niali costruzioni, che si basano sul princi-pio dell’elettromagnetismo: le costruzioni Geomag hanno fan in tutto il mondo (non solo tra i bambini), e sono considerate tra i migliori regali in questa fascia d’età. Tra i giocattoli scientifici si possono trovare anche strumenti che aiutano e stimolano ad osservare la natura: microscopi, lenti d’ingrandimento, telescopi e binocoli per le menti più “rigorose”; retini per farfalle, erbari e set per imparare a seccare i fiori per quelle più “creative”. In questi anni, inoltre, i bambini raggiungono la piena padronanza motoria e hanno bisogno di affinare le proprie abilità. Possono farlo imparando piccole tecniche artigianali. Kit per dipingere, per fare mosaici o candele, set per produrre carta, per tessere la lana, per iniziare all’arte dell’origami o per rea-lizzare bambole e collane: la scelta è molto ampia, e trovare quello che rispecchi gusti e passioni dei propri figli non dovrebbe essere difficile.

di Laura Camanzi

CON INGREDIENTI DA AGRICOLTURA

BIOLOGICA

senza glutine

gluten free

Sciroppo BambiniSciroppo Adulti

Protegge la mucosa,calmando la tosse

Gli sciroppi GrinTuss creano un � lm protettivo a “e� etto barriera” che calma la tosse secca e produttiva proteggendo le prime vie aeree. Sono formulati per aderire alla mucosa e limitarne il contatto con agenti esterni irritanti. Promuovono inoltre l’idratazione della mucosa e del muco favorendone l’espulsione. Gli estratti lio� lizzati di Piantaggine, Grindelia ed Elicriso presentano proprietà mucoadesive e protettive grazie all’azione di sostanze vegetali quali mucillagini, gomme e resine. Il Miele svolge un’azione protettiva ed emolliente conferendo un gusto gradevole, completato dall’azione rinfrescante degli oli essenziali.

Aboca S.p.A. Società Agricola - Sansepolcro (AR) www.aboca.com

Aut. Min. del 06/07/2012Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni per l’uso

0373SONO DISPOSITIVI MEDICI

Con le prime nozioni scolastiche arriva il tempo dei “perchè”, delle scoperte e delle curiosità. Esistono giochi molto ben fatti che spiegano ai ragazzi fenomeni e leggi della fisica, dando loro la possibilità di sperimentarli direttamente

Page 19: gazzettino della farmacia

Bimestrale di informazione al pubblico della Cooperativa Farmaceutica Lecchese

Anno 10, n° 6 Novembre-Dicembre 2012Reg. Trib. Lecco N. 10/03

del 22/09/2003

Direttore responsabile Sergio Meda

Comitato Scientificodottor Paolo Borgarelli

dottoressa Valentina Guidi

CollaboratoriLaura Camanzi, Patrizia Mantoessi, Federico

Meda, Vittoria Pietropoli, Gianni Poli

Coordinamento redazionaleHand&Made Milanowww.handemade.it

Impaginazione e graficaDe Marchi di De Marchi Simone

www.de-marchi.com

StampatoreGam Edit Srl – Italy

Via A. Moro, 8 - 24035 Curno (Bg)

Associazione Nazionale EditoriaPeriodica Specializzata Socio Effettivo

A.N.E.S.ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA

PERIODICA SPECIALIZZATA

Associata al sistema Confindustria

Giochi

13

Sudoku

Page 20: gazzettino della farmacia