16
donazioni/siti web/concerti/presentazioni libri/esposizioni/restauri dal 15maggio al 23maggio 2010 M M USEI USEI DEL DEL C C ENTO ENTO P P IEVESE IEVESE T T utti ai utti ai Pieve di Cento PINACOTECA CIVICA MUSEO CIVICO ARCHIVIO NOTARILE MUSEO DELLA MUSICA MUSEO DELLA CANAPA MUSEO DELLA PAROLA GALLERIA IL PONTE BIBLIOTECA MAGI ‘900 Cento PINACOTECA CIVICA IL GUERCINO GALLERIA D’ARTE MODERNA A. BONZAGNI BIBLIOTECA CIVICA PATRIMONIO STUDI MUSEI DEL TEATRO BORGATTI FONDAZIONE ZANANDREA MUSEO S. PARMEGGIANI ARCHIVIO STORICO ROCCA

T utti ai M USEI DEL C ENTO P IEVESE · 2014-02-26 · Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri. A tutti l’invito al piacere di

  • Upload
    others

  • View
    1

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: T utti ai M USEI DEL C ENTO P IEVESE · 2014-02-26 · Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri. A tutti l’invito al piacere di

donazioni/siti web/concerti/presentazioni libri/esposizioni/restauri

dal 15maggio al 23maggio 2010

MMUSEIUSEI DEL DEL

CCENTOENTOPPIEVESEIEVESE

TTutti aiutti ai

Pieve di CentoPINACOTECA CIVICAMUSEO CIVICOARCHIVIO NOTARILEMUSEO DELLA MUSICAMUSEO DELLA CANAPAMUSEO DELLA PAROLAGALLERIA IL PONTEBIBLIOTECAMAGI ‘900

CentoPINACOTECA CIVICA IL GUERCINOGALLERIA D’ARTE MODERNA A. BONZAGNI

BIBLIOTECA CIVICA PATRIMONIO STUDIMUSEI DEL TEATRO BORGATTI

FONDAZIONE ZANANDREAMUSEO S. PARMEGGIANI

ARCHIVIO STORICOROCCA

Page 2: T utti ai M USEI DEL C ENTO P IEVESE · 2014-02-26 · Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri. A tutti l’invito al piacere di

IL CENTOPIEVESEIl territorio dei due comuni di Cento e di Pieve di Cento, o Centopievese - attraversato dal corso mediodel Reno, che dal 1929 è diventato il confine di separazione dei due comuni e nel contempo delle dueProvince, Bologna e Ferrara- è situato tra gli Appenini e il Po (km 25 a Sud e a N.) nel mezzo dellapianura emiliano-romagnola e a un terzo della sua lunghezza dal Mare Adriatico (km 75 a E.), al centrodel quadrato delle città di Bologna, Modena, Mirandola, Ferrara (distanti una trentina di km). Per la suaposizione geografica, il centopievese, viene a trovarsi sul lato occidentale della linea di imbocco delloscomparso Golfo Adriatico che decorre dalle prime colline degli Appennini (km 25 a S.) ai Colli Euganei(km 65 a N.) tra Bologna e Este.

TUTTI AI MUSEIDecidere di dedicare giornate speciali all’apertura dei nostri Musei, è scegliere di offrire ulteriori momentidi attenzione e di festa: ai Musei stessi, ai cittadini, ai visitatori.La ricchezza dei nostri patrimoni d’arte, espressa nei monumenti, nelle chiese, nei musei, ha trovatonei secoli custodi e tutori.Oggi sono le Amministrazioni Comunali che interpretano il ruolo di salvaguardia e di promozione dicultura: nel tramandare conoscenze e valori, nel ricordare instancabilmente ai cittadini la loro storia,affidando alla loro sensibilità la passione per il futuro della conservazione e l’accrescimento del patrimonio.Tutti ai Musei di Cento e di Pieve dunque, a “ripassare” quadri ed oggetti, o ad ammirarli la prima volta,o a dare il benvenuto ai nuovi arrivati: alle nuove donazioni che abbiamo fortuna e, confidiamo, meritodi ricevere.Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri.A tutti l’invito al piacere di vivere giornate in un territorio ricco di storia, tradizioni, opere d’arte, offerteculturali e gastronomiche: Cento e Pieve aprono le loro Porte all’ospitalità, nel segno delle cose piùbelle che hanno da proporre.

Daniele Biancardi, Assessore alla Cultura del Comune di CentoAngelo Zannarini, Assessore alla Cultura del Comune di Pieve di Cento

Coordinamento editoriale a cura di Giulia Ramponi

Page 3: T utti ai M USEI DEL C ENTO P IEVESE · 2014-02-26 · Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri. A tutti l’invito al piacere di

Venne costituita nel 1839, per raccogliere le opered'arte recuperate dopo le requisizioni napoleoniche,all'interno del Palazzo del Monte di Pietà (1782).Al nucleo iniziale di opere rientrate dalla Franciasi aggiunsero, a seguito delle acquisizioni operatedal Comune e di depositi provenienti da istituzionie da privati, numerosi dipinti.Ancora oggi questo museo si arricchisce di prege-voli opere d'arte grazie alle donazioni di numerosibenefattori (Fondazione Cassa di Risparmio diCento, Sir Denis Mahon, Associazione "Amici dellaPinacoteca Civica").La Pinacoteca registra la maggior concen-trazione al mondo di opere di Guercino edella sua Bottega, compresi disegni e incisioni.È possibile pertanto seguire l'evoluzione stilisticadel Maestro: dalla pittura tutta d'impeto, dramma-tica, chiaroscurale della giovinezza al classicismodella maturità, con im-magini aristocratiche edidealizzate. Le operegiovanili sono caratte-rizzate da una grandeforza chiaroscurale, daintensi contrasti cro-matici e da una pitturaa macchie discendentedal tonalismo veneziano(soprattutto Tiziano).Guercino fu fortementeinfluenzato dall'arte diLudovico Carracci, e in particolare fu legatissimoad una tela conservata oggi nella Pinacoteca, lacosiddetta "Carraccina" (1591), da cui il Centesederivò il modo di intendere l'arte come comuni-cazione popolare, l'umanizzazione del divino, illinguaggio dei gesti e degli sguardi, la semplice enaturalistica rappresentazione degli affetti.Le opere precedenti al 1621 ("Paesaggio concavaliere", "Affreschi staccati di Casa Pannini", "LaMadonna con Bambino, San Pietro e San CarloBorromeo", "La Madonna del Carmine conSant'Alberto", "San Bernardino in preghiera davantialla Madonna di Loreto", "La Consegna delle chiavia San Pietro", "La Sibilla") evidenziano le grandicapacità coloristiche, la composizione dinamica,l'originale sensibilità nella resa del rapporto figura-

spazio, il realismo popolare delle fisionomie e deigesti, nonché le vibrazioni atmosferiche dei carat-teristici paesaggi guerciniani.Nel 1621 Guercino fu invitato a Roma dal nuovopapa, Gregorio XV: durante i due anni trascorsinella Città Eterna realizzò opere caratterizzate dacomposizioni ardite, scorci prospettici insoliti, gestidinamici ed effetti visivi illusionistici, ma nonostanteciò subì profondamente le suggestioni della pitturaclassicista, Domenichino su tutti.I frutti di questa influenza si manifestarono nelleopere della fine anni '20, il cosiddetto periodo ditransizione: "La Madonna con Bambino Benedicen-te" (1629) e "L'apparizione di Cristo alla Madonna"(1628-30) presentano composizioni semplificate,gesti più controllati, spazi sereni e armoniosi,fisionomie aristocratiche.Queste opere riflettono l'idealismo di Guido Reni

e anticipano l'ultima fasepittorica del Maestro,quella classicista, che hainizio negli anni Trenta.Nelle opere dell'ultimoperiodo i contrastichiaroscurali, la "granmacchia", vengono eli-minati, i gesti sono nobili,sobri e composti, i voltiperfett i , la grazia ,l'idealizzazione e la se-renità dominano le

composiz ioni so lenni e monumenta l i .Sarà proprio la morte di Guido Reni (1642) ilmotivo principale del trasferimento a Bologna diGuercino: il Centese intese colmare il vuoto lasciatodalla scomparsa di Guido ed ereditarne così lecommittenze. Guercino morì a Bologna nel 1666e fu sepolto nella chiesa di San Salvatore, doveriposa ancora oggi vicino al fratello Paolo Antonio.Paolo Antonio Barbieri faceva parte dell'attivabottega del Guercino insieme ad altri pittori, tuttipresenti con le loro opere nelle collezioni dellaPinacoteca: Benedetto Zallone, Lorenzo Gennari,Bartolomeo Gennari, Benedetto Gennari junior,Cesare Gennari, Matteo Loves. Un bella tela cheillustra l'organizzatissimo lavoro d'équipe dell'atéliercentese è "La Cena di Emmaus": Guercino realizzò

Pinacoteca Civica “Il Guercino” Cento

Page 4: T utti ai M USEI DEL C ENTO P IEVESE · 2014-02-26 · Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri. A tutti l’invito al piacere di

il volto e le mani del Cristo, Paolo Antonio Barbierila natura morta, mentre un altro aiutante, proba-bilmente Matteo Loves, il resto del quadro.All'interno della Pinacoteca Civica infine meritanouna menzione speciale la pregevole raccolta didisegni di Guercino e della sua scuola e la notevoleserie di incisioni dal '600 al '800 tratte da operedi Guercino.

Ubicazione:Via Matteotti, 18

Tel. 051-903640www.comune.cento.fe.it/turismo

[email protected]

Museo Sandro ParmeggianiHa sede nel PalazzoComunale di Renazzo,realizzato nel 1927 suprogetto di GiuseppeCosta.Il Museo, inauguratonel novembre 1995, ènato dalla donazionedel pittore Sandro Parmeggiani (Milano 1910-2004), lirico interprete del “naturalismo” lombardo,di un congruo numero di suoi dipinti, significatividello sviluppo dell’arte italiana del XX secolo. Daquesto nucleo originario il patrimonio museale siè arricchito di un cospicuo numero di pitture esculture di autori dispicco dell’arte italianacontemporanea.L’attività sviluppata dalParmeggiani è intensa:oltre all’allestimento diesposizioni e all’or-ganizzazione di con-ferenze ed incontricon gli artisti, si svolgono attività per tutelare leopere d’arte presenti sul territorio e per promuo-verne di nuove.

Ubicazione:Via Di Renazzo, 52

44045 Renazzo di Cento FEwww.museoparmeggiani.com

[email protected]

Galleria d’Arte ModernaAroldo BonzagniE’ dedicata all’artista centese Aroldo Bonzagni(1887-1918) "pittore elegante ma di polso, dise-gnatore assiduo e penetrante, capace di fare dellabuona satira sociale e politica, inventore felice nelgenere ancora quasi nuovo della pubblicità". Questaricca collezioned’arte, ospitata dal1988 all’interno delPalazzo del Gover-natore , nacquedall’appassionatoimpegno di ElvaBonzagni, sorella diAroldo, la quale volleaffidare la memoriadel fratello a unaprestigiosa raccoltad’arte.L’attuale allesti-mento espositivodella Galleria si svi-luppa su due piani,di cui quello supe-riore destinato adesposizioni tempo-ranee. Oltre alle teledel pittore centese,con la ricca docu-mentazione dell’Ar-chivio Bonzagni, ilmuseo ospita opere dei pittori che lo conobberoe condivisero il clima culturale dei primi decennidel ‘900, come Dudreville, Balla (sostituì Bonzagninel gruppo dei futuristi), Russolo, Sironi, Bucci,Carpi, Dudovich e Wildt (realizzò il monumentofunebre di Aroldo), per arrivare alle testimonianzedegli anni ‘50 e ‘60, con opere di Sassu, Annigoni,Cantatore, Tassinari, Treccani, Guttuso, Birolli,Morlotti, Pomodoro, Fontana, Capogrossi e Reggiani,fino a un gruppo molto rappresentativo delleavanguardie più recenti.

Ubicazione:P.zza Guercino, 39Tel. [email protected]/turismo

Page 5: T utti ai M USEI DEL C ENTO P IEVESE · 2014-02-26 · Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri. A tutti l’invito al piacere di

Biblioteca CivicaPatrimonio Studi,Palazzo Scarselli TassinariÈ uno splendido esempio di architettura del ‘700per le decorazioni pittoriche e plastiche degliinterni e per lo scenografico scalone, arricchitoda volte, coretti ed eleganti decorazioni.L’aspetto attuale si deve all’ingegno ed estrocreativo dell’architetto centese Pietro AlbertoCavalieri che riedificò il palazzo nel 1771 su unaprecedente dimora patrizia dei Tagliavini.Particolarmente armoniosa la facciata, ripartita infasce longitudinali raccordate da lesene che dalportico si innalzano sinoal ricco cornicione a mo-diglioni; in sintonia conl’architettura esterna, unimponente portale di sa-pore bibienesco immettenell’atrio e, sulla sinistra siaccede al vano scaleadornato di statue e riccodi effetti scenografici: lacopertura a padiglionedelle volte, i ricchi corettinel registro superiore.A piano terra sino al 1817,era conservato sopra uncamino l’affresco guerci-niano “La Pace”, probabil-mente collocato nellaprima stanza attualmenteadibita a sala ragazzi; vennepoi fatto staccare dai fratelli Antonio e GiovanniTassinari e trasportato in una sala al piano superioreappositamente decorata da stucchi neoclassici (salaprestito) a inizio ‘800. Questa sala è stata recente-mente oggetto di ulteriore restauro, dal 2004 èvisibile la piccola cappella interna e la statuaneoclassica. Negli anni ’20 del secolo scorso quisi tenevano diversi intrattenimenti musicali; è statoospite anche il maestro Giacomo Puccini, in occa-sione di una rappresentazione musicale al Teatrodi Cento.In cima allo scalone fanno bella mostra un mappa-mondo e un planisfero celeste con le costellazioni,opere di Mathaus Greuter (1564 - 1638), incisore

al bulino, matematico e cartografo. Sia il mappa-mondo che il planisfero sono rivestiti da un’incisioneacquerellata, applicata a spicchi sulla sfera lignea;entrambi fanno parte del museo del Liceo - Patri-monio degli Studi.

Fondo Biblioteca: note storiche

Il nucleo più antico dell’attuale Biblioteca CivicaPatrimonio Studi trae le sue origini dalla Libreriadei Padri Cappuccini, la cui presenza a Cento ètestimoniata dal 1582. Nel XVIII secolo si assistettecon regolarità a cospicui lasciti librari da parte diprivati a favore della Biblioteca; tendenzialmentefondi di carattere giuridico o scientifico.

Nel 1772 venne eretto ilSeminario Clementino che,nel 1774, incamera i beni,fra i quali anche la Biblio-teca, della soppressaCompagnia del Gesù;sempre nella stessa sedevenne trasferita anche laBiblioteca comunale ed ivivi rimase sino al 1870, annoin cui la Biblioteca divieneproprietà del Patrimoniodegli Studi.Nel 1981 questo Entedecise di rinunciare allatitolarità dei fondi librarie passarli al Comune diCento; solamente nel 1985però avvenne il passaggiodefinitivo.

Archivio Storico

Dichiarato nel 1992 dal Ministero per i BeniCulturali e Ambientali di particolare interessestorico, l'Archivio è costituito da un ricco complessodocumentario che testimonia con continuità levicende storiche di Cento. La documentazioneche nel corso dei secoli si è andata sedimentandoriguarda la vita centese nei suoi molteplici aspetti,da quello propriamente amministrativo, a quellosocietario, economico, agrario, culturale, religiosoed assistenziale.

Page 6: T utti ai M USEI DEL C ENTO P IEVESE · 2014-02-26 · Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri. A tutti l’invito al piacere di

Tra i numerosi in-teressanti docu-menti si segnalano ilprimo codice sta-tutario, unitario siaper Cento che perPieve, datato 1328,la Bolla papale del1754 con cui Bene-detto XIV elevaCento al rango diCittà, il documentodel 1909 relativo all’inaugurazione della lineaferroviaria Cento-Ferrara.

UbicazioneV.le Falzoni Gallerani, 16

Tel. 051-901723 – [email protected]

www.comune.cento.fe.it/turismo

Musei del Teatro BorgattiIl Teatro Comunale di Cento, costruito fra il 1856e il 1861 su progetto di Antonio Giordani e For-tunato Lodi, è oggi sede di musei dedicati a dueartisti centesi che si sono distinti nel panoramamusicale internazionale.Il Museo dedicato al grande tenore centeseGiuseppe Borgatti (1871-1950), eccellente inter-prete wagneriano cui si deve l’intitolazione delTeatro, nasce ufficialmente il 31 maggio del 1929con la donazione del tenore di tutto il materialeriguardante i suoi ricordi artistici. Il Museo, suc-cessivamente arricchito, è ora diviso in sei settorie contiene dediche, foto, lettere di famosi musicisti

coevi: Puccini, Giordano, Toscanini, Busoni, Mascagni,Martucci; foto con dediche di pittori, artisti, cantanti;riconoscimenti di istituzioni musicali. Interessanteuna lettera di Gabriele D’Annunzio e preziosi sonoi due volumi contenenti tutte le cronache giorna-listiche delle sue interpretazioni.Al flautista di famainternaz ionaleArrigo Tassinari(1889 - 1988) èinvece dedicatol’altro Museo delTeatro. Primo flautoalla Scala per tredicigloriosissimi annisotto la direzionedi Arturo Toscanini,Arrigo Tassinari,definito caposcuoladei flautisti italiani,ha fondato una scuola da cui sono usciti allievi digrande talento fra i quali Persichilli, Esposito eGazzelloni. Il Museo, inaugurato il 9 maggio 1977,fu voluto dal Maestro stesso che donò alla città

natale gran parte dei più preziosi cimeli della suabrillante carriera, tra cui due flauti, un pianoforte,nonché vari oggetti appartenuti al suo studioromano.

Ubicazione:Via Campagnoli, 9Tel. [email protected]

Page 7: T utti ai M USEI DEL C ENTO P IEVESE · 2014-02-26 · Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri. A tutti l’invito al piacere di

Presso i musei centesi da alcuni anni si svolgeun’interessante iniziativa dal forte valore culturale,denominata “Ospiti graditi”: periodicamentevengono esposte opere d’arte di proprietà dienti, istituzioni e privati, utili per approfondire evalorizzare i grandi artisti locali, come Bonzagnie Guercino, o per conoscere i massimi pittoridella storia dell’arte, come Caravaggio, Cagnacci,Bacon.Al momento la Pinacoteca Civica ospita 2 teleguerciniane, “Lucrezia Romana” e “MuzioScevola davanti al Lars Porsenna”, un oliodi Caravaggio, “I Bari”, e infine una mostramonografica dedicata a un artista contemporaneoche vive a Berlino ma che è molto amato in Italia,Adelchi Riccardo Mantovani.Presso la Galleria d’arte moderna è custoditaun’opera di Aroldo Bonzagni “Moti del ventre”

“LUCREZIA ROMANA” di GUERCINO(collezione privata inglese)

Il dipinto, realizzato interamente dalla mano delMaestro nel 1638, raffigura Lucrezia, virtuosamatrona romana che, posseduta con violenza daSesto, figlio di Tarquinio il Superbo, decise ditogliersi la vita conficcandosi un pugnale nel pettopur di non affrontare l'onta dello stupro.L'opera propone con efficace intensità espressivaun soggetto particolarmente caro alla sensibilitàdell'uomo barocco, che intravedeva in questa ein altre eroine dell'antichità il simbolo paradigma-tico della virtù femminile strenuamente difesafino al martirio.La tela colpisce per il pathos, la teatralità emonumentalità del gesto e per la languida esensuale bellezza della giovane nobildonna, ritrattacon accenti tizianeschi.Sullo sfondo scuro si staglia potentemente il voltopallido e rassegnato di Lucrezia, incorniciato dallaelegante chioma rossastra, che, in un sapienterimando cromatico, riecheggia le caldi tinte dellevesti e il colore del rivolo di sangue prodottodall'arma acuminata.

Gli ospiti graditidei musei centesi

Palazzo del Governatoresede della Galleria d’Arte Moderna “Aroldo Bonzagni”

Page 8: T utti ai M USEI DEL C ENTO P IEVESE · 2014-02-26 · Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri. A tutti l’invito al piacere di

"MUZIO SCEVOLA DAVANTI ALARS PORSENNA” di GUERCINO(Roma, collezione Sforza Cesarini).

Questo dipinto, identico all’esemplare guercinianoche si trova nel Palazzo Durazzo Pallavicini diGenova, è particolarmente spettacolare ed impe-gnativo dal punto di vista della composizione,perché raffigura numerosi personaggi a grandezzanaturale.La struttura scenica richiama un bassorilievoclassico: l’azione è tutta concentrata sul momentodrammatico dell’autopunizione dell’eroe romano,Muzio Scevola, e dello stupore del Lucumoneetrusco di Chiusi, Porsenna.È molto probabile che nella realizzazione diquest’opera abbia concorso l’attività della bottega,anche se nell’ara centrale è iscritta la firma diGuercino.

“I BARI” di CARAVAGGIO(Londra, collezione sir Denis Mahon)

L’opera è una replica autografa della tela che sitrova al Kimbell Art Museum di Fort Worth(Texas), un dipinto tra i più ammirati nella pro-duzione caravaggesca.Gli studi più recenti hanno dimostrato che Ca-ravaggio ha replicato le sue opere in diverseoccasioni, “per vendere”, come riferisce GiulioMancini, biografo del Caravaggio stesso, nonchémedico del suo primo importante mecenate, ilcardinale Francesco Maria Del Monte.Caravaggio ha riprodotto sulla tela l'atmosferadi raggiro e frode, attraverso un sapiente giocodi sguardi e gesti che interessa le tre figuredisposte intorno al tavolo. L’impostazione spazialedelle figure coinvolge l’osservatore, donandoverità a tutta la scena, dove spicca, magistrale,l’uso della luce.

In occasione delle celebrazioni per il quartocentenario della morte di Caravaggio, sabato15 maggio 2010 alle ore 21, presso la Pina-coteca Civica “Il Guercino” è organizzatauna visita guidata animata dal titolo:IL SECOLO DI CARAVAGGIO

Page 9: T utti ai M USEI DEL C ENTO P IEVESE · 2014-02-26 · Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri. A tutti l’invito al piacere di

ADELCHI RICCARDO MANTOVANIALLEGORIA E SOGNOMostra a cura di L. GavioliQuesta esposizione rappresenta un appuntamentodi grande rilievo e importanza, in particolar modoperché l’artista, di origini ferraresi, vivendo damolti anni a Berlino raramente ha esposto le sueopere in Italia.Adelchi Mantovani è uno dei pittori più dotatinell'ambito figurativo contemporaneo.Il suo mondo fantastico, pieno di allegorie, disogno e di racconti mitologici affonda le radicinella pittura padana del Quattrocento e in parti-colare nei cicli ferraresi; sono però evidenti anchei riferimenti alla Metafisica e al Surrealismo. Lesue visioni sono sostenute da una tecnica meti-colosa che contribuisce a rendere magical’atmosfera dei suoi dipinti.

“MOTI DEL VENTRE”di AROLDO BONZAGNI(Massimo & Sonia Cirulli Archive)

La “Danzatrice” o “Moti del ventre” è stataesposta nell’autunno del 1912 alla “Mostra dellapittura e scultura rifiutata”, organizzata con vervepolemica da Bonzagni a seguito deI rifiuto dellasua opera alla “X Esposizione Nazionaledell’Accademia di Brera”.Il quadro sintetizza con magistralità espressiva,racchiusa da un colore acceso e ricco di contrasticromatici, la sensuale figura in movimento accantoa due musici dai volti ironici. La carica emotivaè diffusa da energiche e sicure pennellate cherendono irruenti suggestioni erotiche.

Sabato 22 maggio alle ore 18 presso laGalleria d’Arte Moderna sarà presentato ilcatalogo dell’opera “Moti del ventre”. In-terventi di Fausto Gozzi, Massimo Cirulli, ElenaBastelli. Letture di Alessandro Frabetti e AnnarosaAnsaloni. Esibizione di danza del ventre diClaudia Neri.

Page 10: T utti ai M USEI DEL C ENTO P IEVESE · 2014-02-26 · Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri. A tutti l’invito al piacere di

Il museo è il luogo della memoria, delle radicistoriche della civiltà, è la rappresentazione visivae materiale del lungo viaggio dell’uomo attraversoil tempo, delle sue imprese nobili e gloriose a volte,vorrebbe sue nefandezze, dell’evoluzione delle artiche dell’uomo rappresentano l’aspirazione versola perfezione, verso l’infinito.La parola e la sua organizzazione dalle mille sfac-cettature, il linguaggio, che accompagnano l’uomonel suo cammino, dai primordiali suoni gutturali ainuovi codici dell’attuale era del computer, sonotestimonianze preziose la cui conservazione puòtrovare altri luoghi, piùaperti e alla portata di tutti,più accattivanti se non di-vertenti dei ponderosi vo-cabolari, dei severi manualidi glottologia, delle gram-matiche erudite e polveroseche popolano le nicchiedegli specialisti.che della parola è la piùnobile versione, la più inci-siva, quella che “ti entranell’anima e tocca le cordedel sogno, della malinconia,del dolore e suscita le grandidomande sulla vita, sullamorte e nel senso deltransito terreno, insiemecon il dubbio che un sensocomunque vi sia”, forse puòessere offerta con sempli-cità, senza orpelli né con-discendenza verso l’uditorio, in un’ atmosfera diserena contemplazione, come un giardino, unangolo di verde che all’improvviso apre il cuore elo prepara a leggere parole di musica e speranza,di impegno dell’uomo verso l’uomo; ad evocarelacrime pietose, a gioire di ineffabili sorrisi.A Pieve di Cento ogni quarta domenica del mese,quando il paese si anima anche di visitatori richia-mati dall’appuntamento con il mercato di antiqua-riato/modernariato, a partire dal 23 maggio p.v,chi vorrà dedicare qualche momento al museo

della parola, troverà nei giardini pubblici le poesiepiù belle dei grandi della letteratura e i testi dellecanzoni più famose di cantautori italiani, che hannosaputo usare la parola con particolare sapienza esensibilità.Sarà un appuntamento mensile per passanti pievesie non che vorranno fermarsi un attimo a leggeread apprezzare e a riflettere in ideale compagnia dichi ha eretto monumenti non di pietra o di nobilimetalli, ma di quel materiale leggero, quasi aereo,inconsistente e suggestivo, raro e preziosissimo,che è la parola ispirata.

“Ciascuno ha pur diritto ad unsuo sciopero personale, ad una suapersonale protesta contro la deprimenterealtà che ci circonda.Ossigenarsi ogni tanto non può che farbene ed anche passeggiare fa bene-di pensiero in pensiero di monte in monte-Spero siate d’accordo.”

(Le citazioni sono tratte dall’articolo di Eugenio Scalfari apparsosul quotidiano di “La Repubblica” del 15/02/2004)

“di pensiero in pensiero, di prato in prato”IL MUSEO DELLA PAROLA Pieve di Cento

s.pietroin casale

bologna

cento

ferrara

A. Gramsci

Rust

icana

PiazzaA. Costa

Risor

gimen

to

S. Carlo

S. Carlo

Luig

i Cam

pani

ni

G. M

arco

ni

SS. T

rinità

A. Gessi

Luig

i Cam

pani

ni

G. M

arco

ni

SS. T

rinità

M. Rizzoli Luci

ano

Cam

pani

ni

XXV

April

e

Mat

teot

tiMat

teot

ti

Piazza DellaPartecipanza

G. Garibaldi Galuppi

diseg

no d

i Elen

a Tad

dia

G.B.

Mell

oni

Page 11: T utti ai M USEI DEL C ENTO P IEVESE · 2014-02-26 · Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri. A tutti l’invito al piacere di

Il giorno 24 giugno alle ore 18 si inaugura la mostra

personale dell artista americano Philip Taaffe

“Disvelamenti/Unveilingd”, con circa quaranta dipinti

di medie e grandi dimensioni (su tela e su carta)

che abbracciano un arco temporale compreso fra

la seconda metà degli Anni ‘80 e il 2009. Dopo la

recente mostra tenutasi alla Galleria Gagosian di

New York, la personale a Pieve di Cento consente

di ripercorrere alcune delle tappe più importanti

del suo lavoro. Lo spazio poetico di Philip Taaffe è

popolato da elementi geometrici, soggetti ispirati

dal mondo animale e da un biomorfismo diffuso che

crea interessantissimi effetti ottici complessi e

articolati. Tra le opere provenienti anche da impor-

tanti collezioni, citiamo Harlequin, del 1988, una

composizione geometrica che gioca tra i pieni e i

vuoti, e Passage III (Raimbow Fish), del 1998, che

rappresenta il mondo sommerso e popolato da

stelle marine e pesci variopinti.

La mostra sarà visitabile fino al 30 settembre

2010. Ingresso gratuito.

Philip Taaffe

Dance of the Paasmidae, 2007tecnica mista su lino, cm. 56,5x80

Helidon XhixhaAl Museo Magi 900, Museo delle Eccellenze arti-

stiche e storiche, continua la programmazione di

importanti artisti internazionali. Il 7 maggio è stata

inaugurata la mostra di Helidon Xhixha.

Helidon Xhixha nasce a Durazzo,Tirana nel dicembre

1970. Figlio d'arte, trascorre la sua infanzia nello

studio del padre Sali dal quale eredita una forte

passione sopratutto per la scultura. Mentre stava

per iniziare l'Accademia di Belle Arti di Tirana decide

di trasferirsi in Italia. Nel 1998, grazie ad una

borsa di studio, ha la possibilità di frequentare per

tre mesi la Kingston University di Londra e migliorare

cosÏ le sue tecniche d'incisione, scultura e fotografia.

Nel febbraio 1999, si laurea presso l'Accademia

di Belle Arti, Brera. Conosciuto nell'ambito accade-

mico per il suo stile, sperimenta e realizza opere

in vetro e sculture in acciaio inox con una tecnica

innovativa. I suoi lavori hanno un ruolo importante

nell'ambiente internazionale dell'arte (ha esposto,

tra l’altro, in U.S.A, Dubai, Germania, Francia,

Austria e Inghilterra).

La mostra è composta da una quarantina di opere

recenti di medie e grandi dimensioni, prevalente-

mente in acciaio di grande tensione formale.

La mostra sarà aperta fino al 6 giugno 2010 con

ingresso gratuito.

Energia attraverso il giallo, 2010ferro verniciato a forno, cm.49x60

Via Rusticana A/1, 40066 Pieve di Cento (Bo) Italiatel. +39 051 6861545 - fax +39 051 6860364www.magi900.com - [email protected] di apertura: da martedì a domenica dalle ore 10 alle ore 18

Page 12: T utti ai M USEI DEL C ENTO P IEVESE · 2014-02-26 · Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri. A tutti l’invito al piacere di

Nel 1998 il Comune di Pieve di Cento ha l’onore dicollaborare con una degli artisti più completi del panoramapittorico contemporaneo della nostra nazione: Velda Ponti,che in seguito a questa esperienza ha deciso di donare alComune 17 dipinti facenti parte della produzione artisticadegli ultimi vent’anni, uno dei quali esposto presso laPinacoteca.

Nel continuo rincorrersi delle varie correnti artistiche dacui la Ponti prende linfa, non manca mai lo scontro fra unmoto violento e una gioia festosa, che esprime il conflittotra l'infanzia vissuta nel pieno del periodo bellico e lasuccessiva ricerca del piacere nella quotidianità. La necessitàdi ritrovare un equilibrio col proprio vissuto, che si risolvesempre con il trionfo della vita. Questo il leitmotiv presentenelle sue opere, che stilisticamente seguono un andamentonon lineare, con l’anticipazione di alcuni elementi ed ilcontinuo ritorno di altri come la scrittura, che spesso inuna trasparenza a rilievo accompagna le spesse stesurecromatiche. Sicuramente utile ad arricchire il suo portfolioè stato l’aver condiviso la passione artistica con molticolleghi coi quali s’è confrontata, come Mattia Moreni e ilGruppo CoBrA.

Negli anni ’80 la Ponti mette in scena favole grottesche,delle quali sono protagonisti oggetti, uomini ed animali,che si deformano in espressioni stupite o sogghignanti,partecipi tutti di una coloratissima esibizione circense. Le

tinte sono prima buie, poi ricche di artifici multicolor, e dinuovo oscure, dando vita ad una fusione di corpi ed elementiche si intrecciano in una bizzarra fantasia.

Alcune delle opere presenti a Pieve, molte delle qualicolorano gli uffici del Palazzo Comunale, raccontano lasvolta “pop” successiva alle serie di lavori che perseguonoun’interpretazione strettamente espressionista della natura.

Nel ciclo “Eroi di carta Eroi di pietra” (1996-1998)l'espressione non perde forza ma si reinventa attraversotratti più puliti, in un insieme di razionalità ed emozioni.Corpi figure e segni si inseguono in un intreccio vivace, laricerca spaziale si scontra con la scacchiera deformata incontinua trasformazione. Sulle grandi tele morbide geometriegiocano con gli elementi della natura: sassi, frutti, figureumane.

L'ultima serie di lavori, "La corsa degli Eroi" (2008), riscoprel'immediatezza del tratto in un carosello di possenti figurein equilibrio precario, alla ricerca di un'identità assente.Ritorna l’essenza dell’uomo, che all’inizio del nuovo secolovive un altro periodo buio. Velda decide di ritrarlo ancoracon colori brillanti, per fare luce alla speranza, sempreaccesa nelle sue opere.

Velda Ponti non è mai uguale a se stessa, ed ogni ciclopittorico è segnale di un rinnovamento ricercato seppuremai forzato, grazie alle sue molteplici esperienze di artista.

VELDA PONTI

Foto

di L

uigi

Cal

zola

ri

Page 13: T utti ai M USEI DEL C ENTO P IEVESE · 2014-02-26 · Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri. A tutti l’invito al piacere di

STEFANO BENFENATILa donazione al Comune di Pieve di Cento

La collezione di vetri d’autore del Novecentoche la Pinacoteca di Pieve di Cento può oggivantare, è senz’altro una raccolta di tuttorispetto a cui va riconosciuto un ruolo ormainotevole sul territorio nazionale. Iniziata nel2007 con la donazione Tavoni, si è ampliatanel 2009 con quella di Stefano Benfenatiincentrata esclusivamente sulla scuola scandi-nava, con particolare riferimento alla manifat-tura Orrefors che, insieme ad altre manifatturedi Murano, è stata, negli anni Venti del secoloscorso, promotrice di quei rinnovamentistilistici ed ideologici che, ispirandosi alleteorie del Funzionalismo, al rispetto dei ma-teriali e al principio di equilibrio tra arte edindustria, e pur senza rinunciare allo stile,avevano infuso uno spirito nuovo ad un settoreche fino ad allora sembrava ispirato soltantoai principi del decorativismo.La Orrefors, operante dal 1898 con unaproduzione di articoli di uso domestico,cambiata la proprietà nel 1913, si orientaverso il vetro decorativo comprendendo chenon basta assumere i migliori maestri vetraidell’epoca, ma che bisogna soprattutto puntaresu un forte estro creativo. Sono Simon Gate,assunto nel 1916, e Edward Hald, nel 1917,entrambi pittori, a portare questa ventata dienergia intuendo subito le possibilità offerteda questa materia nuova per loro, studiandoun raffinato repertorio di tecniche diverseche mettono in evidenza la natura liquida delvetro, ma anche perfezionando antiche tecni-che, come quella del vetro inciso. E sonoproprio questi vetri incisi, trasparenti e perlo più incolori, sulla cui superficie danzanolievemente donne nude, a costituire l’elementoportante di quest’ultima donazione.

Alcune di queste figure incise, quelle in unleggerissimo vetro degli inizi degli anni Venti,hanno ancora in sé un’eco delle svenevolezzee della fluidità dell’Art Nouveau , che pur nonaveva avuto un grande seguito in Svezia, mala forma è stata ricondotta a un ordine, a unasemplicità essenziale fatta, sì, di linee curvema ferme, senza alcun residuo di “colpi difrusta”. Poi, negli anni Trenta, il Déco è ormaiconsolidato ed è evidente anche in questefigure che accentuano la loro stilizzazione enel contempo la loro dinamicità su un vetroche è diventato più spesso e a sezione geo-metrica esagonale o ottagonale.Accanto alla manifattura Orrefors, anche laKosta partecipa nel Novecento a quel movi-mento di rinnovamento delle arti industrialiche vede gli artisti diventare in un certo sensodesigner del vetro; ma il vero impulso vienedato da Vicke Lindstrand nel 1950, reduce daOrrefors, entra in Kosta elaborando nuovetecniche e nuove creazioni tra cui la piùoriginale è rappresentata da delicate formeastratte, spesso decorate da disegni lineari aforma di spirali in colori vivaci.Orrefors e Kosta sono dunque le due mani-fatture più importanti presenti in questacollezione di vetri scandinavi del Novecento,che viene a costituire una cospicua documen-tazione senz’altro importante e che va adarricchire il patrimonio artistico del Comunedi Pieve di Cento prescelto, ancora una volta,per essere depositario di opere d’arte notevoliper unicità e pregio.

Foto

di L

uigi

Cal

zola

ri

Page 14: T utti ai M USEI DEL C ENTO P IEVESE · 2014-02-26 · Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri. A tutti l’invito al piacere di

Il 7 luglio 2000 viene inaugurato il "Portico deiProverbi" in Piazza della Partecipanza, dove sonostate collocate undici opere in terracotta donatedall’artista Roberta Denti al Comune di Pieve diCento. Successivamente la collezione è stata arric-chita dall'inserimento di altre formelle in alcuniluoghi storici del centro cittadino: la sede dellaProLoco, il Centro Sociale Luigèn e la Locanda dellaTramvia (l’ultima opera, dedicata all’Assessoratoalla Cultura, sarà presto esposta al pubblico).I bassorilievi illustrano alcuni proverbi della tradizione,valorizzando l’usanza del popolo di fare tesorodell’esperienza comune e di trarne delle locuzioniin uso ancora oggi.Le raffigurazioni sono ricche di ironia, elemento cheritorna nelle opere della Denti a rafforzare l’aspettogrottesco di alcune scene di vita comune. Nella loroesecuzione è evidente l’influenza della tradizioneartistica fiamminga, che nel Cinquecento dà i natalialla “pittura di genere”. Questa corrente, per moltotempo considerata minore, ha visto artisti del calibrodi Hieronymus Bosch ePieter Bruegel il Vecchio realizzare dei veri e propricicli ispirati all’esperienza popolare. È facile notarela somiglianza tra la “Parabola dei ciechi” di Bruegele la rispettiva interpretazione di Roberta Denti delproverbio “Se un cieco guida un altro cieco, entrambicascano nella fossa”.La scelta di utilizzare un materiale povero come laterracotta, storicamente usato per realizzare ele-menti strutturali (tegole, mattoni) ed utensili dacucina non fa che rafforzare il legame con la tradi-zione contadina di cui dobbiamo essere fieri depo-sitari.

ROBERTA DENTI È giunto a conclusione il processo di riconosci-mento dei musei regionali in base agli standard eagli obiettivi di qualità, avviato dall'IBC nel corsodel 2009 per stimolare le istituzioni museali aperseguire criteri di buona gestione e di efficaciaoperativa e orientarne le finalità verso la qualitàdei servizi al pubblico.Sono ben 109 i musei che hanno acquisito lo statusdi “museo riconosciuto”, valido per il triennio2010-2012. Si va dalla presenza di personale tecnicoe scientifico all'applicazione di corrette metodologiedi gestione e cura del patrimonio, da una chiaravisione delle proprie vocazioni ad un adeguatoassetto finanziario, passando per una serie distrumenti, dotazioni, servizi in grado di dare rispostedi alto profilo qualitativo alle sollecitazioni e alleaspettative del pubblico.Tra i musei che hanno ottenuto il riconoscimento,entrando così a far parte di una sorta di ineditaassociazione, vi è anche la Pinacoteca Civica diPieve di Cento.L’iter per il riconoscimento rimane aperto. Tuttii musei della regione che lo desiderano potrannoproporre la propria candidatura ed entrare cosìa far parte di quella "comunità virtuosa " per laquale - come ricorda Ezio Raimondi, Presidentedell'IBC - "...la qualità si traduce....nella capacità diadeguarsi con sensibilità alle esigenze dei fruitori e diviversi come istituzione aperta, dialogante e in continuaevoluzione".L’obiettivo è quello di ottenere eguale riconosci-mento per quanto riguarda il Museo Civico. Perquesto, già da questa edizione di Tutti i Musei delCentopievese si sono avviati progetti finalizzatiall’ottenimento di detto riconoscimento.

Page 15: T utti ai M USEI DEL C ENTO P IEVESE · 2014-02-26 · Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri. A tutti l’invito al piacere di

Daniele LelliPresso la Sala Partecipanza, a distanza didodici anni dalla prima mostra ripropo-niamo l’esposizione del ciclo fotograficorealizzato tra il ’95 e il ’97 da Daniele Lellia Pieve di Cento.

Lo strumento usato è il banco ottico, unamacchina fotografica di grande formatoche consente di ottenere un’immaginenitida e dettagliata in bianco e nero.

Lelli traccia un percorso fotografico inlinea con la struttura urbanistica del paese,ispirato dal lavoro di Paolo Monti, che nei

primi Anni Settanta ritrasse la nostra cittadina per il progetto di censimento che vide interessatenumerose città emiliane e romagnole, e che lo impegnò per più di un decennio.

Gli scatti fotografici percorrono quattro diversi nuclei che si diramano dalle Quattro Portealla centrale Piazza Andrea Costa, tenendo conto della circolarità del centro abitato, e sisoffermano sia su luoghi e spazi vissuti nel quotidiano, che sulle preziose testimonianze artistico-architettoniche presenti nel centro cittadino.

L’inquadratura è quasi sempre ad altezza uomo, Lelli infatti interpreta la parte di colui che,passeggiando lungo le strade cittadine, sceglie arbitrariamente alcuni scorci, alcuni edifici edecide di soffermarvisi più a lungo, per coglierne la ricchezza di particolari. Per questa ragionelo stesso soggetto è spesso ritratto da punti di vista diversi, proprio come farebbe l’occhiodi un camminatore attento.

La totale assenza di persone e mezzi in movimento, tipica della fotografia d’ambiente, permettedi concentrare lo sguardo sugli elementi che costruiscono la città: i veri protagonisti sono gliedifici, i portici, i muri e le strade. Gli arredi urbani e gli impianti tecnologici presenti nelleinquadrature, in delicato contrasto con le architetture storiche, non fanno altro che testimoniarel’attualità degli scatti, come ulteriore elemento documentario.

Il percorso fotografico, che Roberta Valtorta descrive come una serie di “piani sequenza”,segue minuziosamente la rete stradale ma in diversi episodi si arresta per addentrarsi in alcuniinterni, come il Museo Civico presso la Rocca e la Cappella di Santa Chiara, la Pinacoteca edil Centro di documentazione sulla lavorazione della canapa in Porta Asia. Questa ricerca èservita inoltre a fissare momenti storici del nostro patrimonio artistico, come il restauro delTeatro Comunale, all’epoca in fase di realizzazione, e l’aspetto del non ancora restauratoArchivio Notarile. In alcuni casi Lelli ridà luce ad un patrimonio celato agli occhi dei passanti:lo splendido scalone affrescato del Baluardo, o quello barocco-neoclassico all’interno dell’OperaPia Galuppi.

Oltre ad essere una guida turistica per i visitatori esterni, tanto che ogni scatto è numeratoall’interno di una piantina, questa raccolta di Lelli fornisce al cittadino pievese la possibilità ditrattenersi una volta di più davanti alle bellezze del proprio paese, che proprio perché “vediamo”tutti i giorni più facilmente ci dimentichiamo di “guardare”.

Page 16: T utti ai M USEI DEL C ENTO P IEVESE · 2014-02-26 · Tutti, cittadini e visitatori a godere anche di mostre, spettacoli, presentazioni di libri. A tutti l’invito al piacere di

dise

gni:

Elen

a Ta

ddia

- pr

oget

to g

rafi

co e

stam

pa: T

ipog

rafi

a Ba

gnol

i 192

0, P

ieve

di C

ento

(BO

), in

fo@

bagn

oli1

920.

it

informazioni:

Comune di Pieve di CentoTel. 051-6862611 - fax 051-974308www.comune.pievedicento.bo.itcultura@comune.pievedicento.bo.it

Comune di Cento - Ufficio IATTel. 051-6843334 e 6843330 - Fax 051-68433120www.comune.cento.fe.itinformaturismo@comune.cento.fe.it

MMUSEIUSEI DEL DEL

CCENTOENTOPPIEVESEIEVESE

PER IL VOSTRO RISTORO A PIEVE DI CENTO

Ristorante Pizzeria La LumiraVia Provinciale San Pietro, 9 - Tel. 051.6861166

Osteria Locanda della Tramvia (Filizòn)Via Garibaldi, 60 - Tel. 051.975200

Dolce & Vita EnocafféPiazza della Partecipanza, 1 - Tel. 051.975269

Caffè del BorgoVia Gramsci, 8/10 - Tel. 051.6861782

Ristorante Black BassVia Garibaldi, 14/16 - Tel. 051.973410

MVSEICIVICI DI PIEVE DI CENTO

San Giovanniin Persiceto

A13

Bolog

na Fe

rrara

Pad

ova