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Quotidiano fondato nel 2016 26.“Agosto 2017 CRONACHE LAPIANE Numero 2 Lapio AV “Viva la Libera Informazione!” ZERO LIRE Riflessioni “liquide” Vite Parallele Lapio (AV) È agosto, e in que- sti giorni è festa un po’ in ogni paese dell’Irpinia: ci si sposta in auto con gli amici, o la fami- glia e si va a distrarsi con i can- ti, i balli e i piatti tradiziona- li, il tutto annaffiato dall’ottimo vino locale. Eppure basta spostarsi poco dai centri abitati, percorrendo — ad esempio — la provincia- le da Lapio a Taurasi, e passare sopra il fiume, per rendersi con- to che i problemi sono sempre lì presenti, sotto gli occhi di tutti eppure dimenticati. Il fiume Calore non è certo stato risparmiato dalla siccità che affligge ormai da mesi tutta la nazione: se è vero che dal- le sue sorgenti fino a Montel- la(AV) esso ha di norma carat- teristiche di torrente montano, quando giunge in queste zone, per intenderci in prossimità del nucleo industriale di Luogosa- no(AV), dà tutta l’impressione di ritornare allo stato di torren- te, che riesce a sussistere solo grazie agli scarichi sia dei pae- si sia delle fabbriche che incom- bono lungo il suo corso, men- tre dovrebbe trovarsi «nella fa- se di maturità» 1 . È sufficiente, infatti, sporgersi oltre il para- petto del ponte in località “pas- serella” — appunto sulla detta provinciale — per rendersi con- to che si tratta non di un fiume vero e proprio — come era una volta, stando alle foto anche so- lo di qualche anno fa — ben- sì di acqua stagnante, dal co- lore giallo – verdastro, malsano e costellata di rocce affioranti, ognuna bianca sulla cima ma in basso ricoperta di alghe e mu- cillagine, ulteriore segnale del cattivo stato di salute del fiu- me, in quanto preludio del fe- nomeno dell’eutrofizzazione che ha causato, nel caso del Calo- re, pesanti morìe di pesci negli anni passati nel tratto che scor- re tra avellinese e beneventa- no 2 , o come è successo a Montel- la qualche settimana fa. Il fiu- me non è infatti certo nuovo a una tale condizione ma sono di- versi anni che se ne denuncia la situazione critica in cui si trova, che ci sia o no la siccità. Fiume Calore Il fiume Calore non è stato risparmiato dalla siccità Tutto questo con buona pa- ce degli anni in cui ancora era possibile tuffarsi in acque limpi- de e le famiglie scendevano dai paesi a lavare i panni e pran- zare tutti assieme. Adesso ri- mangono solo l’immondizia sul- le sponde e un numero esiguo di pesci che sguazzano nei pochi punti dove il livello dell’acqua lo permette, ignari della sorte che li attende. È facile dimenticare o ignora- re come doveva, e dovrebbe, es- sere quel fiume, e dimenticando non si è più in grado di indignar- si, di discutere in gruppo, di or- ganizzarsi per sollecitare chi di dovere (politici ed amministra- tori) a fare tutto quanto in lo- ro potere per tutelare un bene collettivo, qual è il fiume, inve- ce che limitarsi a parole e vuoti proclami d’impegno, buoni so- lo per le comparsate in televi- sione o a convegni sull’acqua inconcludenti. F f In questo clima di apatia ge- nerale, sembra non suscitare il giusto interesse nemmeno la questione acqua nel suo insie- me. In particolare, la crisi idri- ca, latente negli anni passati ed esplosa quest’anno, che affligge l’Irpinia tutta, benché sia il ter- zo bacino idrico in Europa per estensione. Questo perché tut- ta l’acqua delle sorgenti di Cas- sano(AV) e Caposele(AV) so- no captate dall’Acquedotto Pu- gliese, mentre tante altre mi- nori servono le utenze dell’Al- to Calore, e dunque i fiumi, tra cui il Calore e il Sele, prima ali- mentati dalle sorgenti, oggi so- pravvivono solo grazie ai rilasci di queste società che gestiscono gli acquedotti, alle piccole sor- 1 M. Benvenuto — Paesaggio geologico nella provincia di Benevento — ed. Il Chiostro, 1995 2 https://www.youtube.com/watch?v=iSseWTpNU-A

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Quotidiano fondato nel 2016 26.“Agosto 2017

CRONACHE LAPIANENumero 2 Lapio AV “Viva la Libera Informazione!” ZERO LIRE

Riflessioni “liquide”Vite Parallele

Lapio (AV) È agosto, e in que-sti giorni è festa un po’ in ognipaese dell’Irpinia: ci si spostain auto con gli amici, o la fami-glia e si va a distrarsi con i can-ti, i balli e i piatti tradiziona-li, il tutto annaffiato dall’ottimovino locale.Eppure basta spostarsi poco

dai centri abitati, percorrendo— ad esempio — la provincia-le da Lapio a Taurasi, e passaresopra il fiume, per rendersi con-to che i problemi sono sempre lìpresenti, sotto gli occhi di tuttieppure dimenticati.Il fiume Calore non è certo

stato risparmiato dalla siccitàche affligge ormai da mesi tuttala nazione: se è vero che dal-le sue sorgenti fino a Montel-la (AV) esso ha di norma carat-teristiche di torrente montano,quando giunge in queste zone,per intenderci in prossimità delnucleo industriale di Luogosa-no (AV), dà tutta l’impressionedi ritornare allo stato di torren-te, che riesce a sussistere solograzie agli scarichi sia dei pae-si sia delle fabbriche che incom-bono lungo il suo corso, men-tre dovrebbe trovarsi «nella fa-se di maturità» 1. È sufficiente,infatti, sporgersi oltre il para-petto del ponte in località “pas-serella” — appunto sulla dettaprovinciale— per rendersi con-to che si tratta non di un fiumevero e proprio — come era unavolta, stando alle foto anche so-lo di qualche anno fa — ben-sì di acqua stagnante, dal co-

lore giallo – verdastro, malsanoe costellata di rocce affioranti,ognuna bianca sulla cima ma inbasso ricoperta di alghe e mu-cillagine, ulteriore segnale delcattivo stato di salute del fiu-me, in quanto preludio del fe-nomeno dell’eutrofizzazione cheha causato, nel caso del Calo-re, pesanti morìe di pesci neglianni passati nel tratto che scor-re tra avellinese e beneventa-no2, o come è successo aMontel-la qualche settimana fa. Il fiu-me non è infatti certo nuovo auna tale condizione ma sono di-versi anni che se ne denuncia lasituazione critica in cui si trova,che ci sia o no la siccità.

Fiume Calore

Il fiume Calore non è

stato risparmiato

dalla siccità

Tutto questo con buona pa-ce degli anni in cui ancora erapossibile tuffarsi in acque limpi-de e le famiglie scendevano daipaesi a lavare i panni e pran-zare tutti assieme. Adesso ri-mangono solo l’immondizia sul-le sponde e un numero esiguo di

pesci che sguazzano nei pochipunti dove il livello dell’acqua lopermette, ignari della sorte cheli attende.È facile dimenticare o ignora-

re come doveva, e dovrebbe, es-sere quel fiume, e dimenticandonon si è più in grado di indignar-si, di discutere in gruppo, di or-ganizzarsi per sollecitare chi didovere (politici ed amministra-tori) a fare tutto quanto in lo-ro potere per tutelare un benecollettivo, qual è il fiume, inve-ce che limitarsi a parole e vuotiproclami d’impegno, buoni so-lo per le comparsate in televi-sione o a convegni sull’acquainconcludenti.

F • f

In questo clima di apatia ge-nerale, sembra non suscitareil giusto interesse nemmeno laquestione acqua nel suo insie-me. In particolare, la crisi idri-ca, latente negli anni passati edesplosa quest’anno, che affliggel’Irpinia tutta, benché sia il ter-zo bacino idrico in Europa perestensione. Questo perché tut-ta l’acqua delle sorgenti di Cas-sano (AV) e Caposele (AV) so-no captate dall’Acquedotto Pu-gliese, mentre tante altre mi-nori servono le utenze dell’Al-to Calore, e dunque i fiumi, tracui il Calore e il Sele, prima ali-mentati dalle sorgenti, oggi so-pravvivono solo grazie ai rilascidi queste società che gestisconogli acquedotti, alle piccole sor-

1M. Benvenuto — Paesaggio geologico nella provincia di Benevento — ed. Il Chiostro, 19952https://www.youtube.com/watch?v=iSseWTpNU-A

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genti non captate e agli scarichifognari e industriali.Il tutto con buona pace di quel

deflusso minimo vitale dei fiumiprevisto dalla Legge.A questo furto compiuto ai

danni dell’ambiente si somma,al solito, l’incapacità di gesti-re in maniera efficiente un si-stema di acquedotti che servegran parte della provincia ir-pina e anche del Sannio. In-fatti, si tratta di una linea chedisperde, in media, più dellametà della sua portata lungo ilpercorso, a causa delle perdi-te e della mancata manutenzio-ne. Già nel 2012 l’ente ATOCalore Irpino scriveva su taletema nell’Aggiornamento Pia-no d’Ambito 2012 3 « emergein tutta la sua rilevanza un si-stema ambientale in grave cri-si, definibile in fase di EQUILI-BRIO PRECARIO. Il manca-to intervento sulle infrastruttu-re del sistema potrà determina-re il collasso ambientale del si-stema, con ripercussioni, di unagravità non esattamente iden-tificabile, non soltanto sul ter-ritorio irpino-sannita, ma conuna crisi da risvolti tali da in-teressare gran parte delle re-gioni che si approvvigionanoidricamente con le notevoli ri-sorse scaturenti nel suddettoterritorio, ma anche con in-genti danni ambientali prodottidall’inquinamento spinto dei

Perdite in Loc. P.I.P.

corsi d’acqua e fiumi cherecapitano le loro acque nei

litorali tirrenico ed adriatico.»Tra i numerosi casi di perdite

dell’acquedotto, gestito dall’en-te Alto Calore Servizi S.p.A.,a titolo di esempio già solo nelcomune di Lapio se ne trovanoin diverse zone, e alcune di es-se disperdono tanta di quell’ac-qua da costituire anche un pe-ricolo per la circolazione stra-dale, come nel caso della perdi-ta in contrada Crete, dinanzi al-l’area P.I.P., dove si è formatoun torrente a lato strada che poidiventa una pozza tanto grandeda occupare metà carreggiata.4Il Comune di Lapio, resosi

conto della criticità della situa-zione, ha sollecitato l’interven-to dell’Alto Calore, e la rispostaè stata che nella detta localitàla situazione è tale che bisognasostituire l’intero tratto di con-dotta, in quanto si contano bencinque perdite in una decina dimetri.Nessuno si aspetta un inter-

vento immediato, tanto più chel’Alto Calore ha riscontrato, inquesti mesi, non poche difficol-tà per far fronte alle numerosee continue emergenze verifica-tesi un po’ in tutta la provin-cia, anche se c’è da dire che talesituazione è preesistente all’at-tuale crisi e, come spesso acca-de, non si è intervenuti a tempodebito, anche se tale rottura èpresente già da qualche anno,

La situazione è tale

che bisogna

sostituire l’intero

tratto di condotta, in

quanto si contano

ben cinque perdite in

una decina di metri

solo per una questione dirimpallo di responsabilità edeconomica.Di casi simili se ne conta-

no a decine solo nella provin-cia di Avellino, e tuttavia, solonel momento in cui ci si è trova-ti senz’acqua quasi ogni sera apartire già dal mese di giugnosi inizia a rendersi conto chela risoluzione del problema nonpuò essere demandata sempree solo agli altri, ma ognunodeve dare il proprio contribu-to: gli amministratori mostran-do maggiore attenzione alla tu-tela dell’ambiente e alla manu-tenzione dei servizi, e i cittadini— nel loro piccolo — adottandocomportamenti responsabili edevitando sprechi inutili, comeutilizzare l’acqua potabile perscopi impropri.Senza una qualsivoglia for-

ma di senso di responsabilitàe indignazione per la situazio-ne presente, ai cittadini non re-sta che attendere la buona sor-te, e che l’emergenza passi an-ch’essa, come tutte le cose, spe-rando, però, che con le pri-me piogge il tutto non vengadimenticato.

Stato del fiume Calore (Lapio)

3http://www.atocaloreirpino.it/documenti/Relazione_Sintetica_AEEG_Def.pdf4https://www.facebook.com/irpinianews/videos/1638466349557811/