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Continuazione di Ortopedia News Quadrimestrale - ISSN 2281-258X In caso di mancato recapito inviare a Roma Romanina Stampe per la restituzione al mittente previo pagamento resi. sigasCOt NEWs - Anno XXII - N. 2 - maggio 2016 Direttore scientifico Pietro Randelli Direttore Unità Operativa Complessa Ortopedia 2 Università degli Studi di Milano IRCCS Policlinico San Donato Coordinatore Editoriale e scientifico Massimo Berruto Responsabile SSD Chirurgia Articolare Ginocchio Istituto Gaetano Pini, Milano Direttore Responsabile ed Editoriale Raffaele Salvati segreteria scientifica Nives Sagramola segreteria di Redazione Antonella Onori, [email protected] area Pubblicità Patrizia Arcangioli, responsabile [email protected] grafica e impaginazione Daniela Manunza autorizzazione del trib. di Roma n. 181 del 4/4/1995 R.O.C.: 6905/90141 Direzione, Redazione, amministrazione: CiC EDiZiONi iNtERNaZiONaLi s.r.l. Lungotevere Michelangelo, 9 - 00192 Roma Tel. 06 8412673 r.a. - Fax 06 8412688 E-mail: [email protected] www.gruppocic.com Stampa: LITOGRAFTODI srl - Todi (PG) Finito di stampare nel mese di settembre 2016 Tutti i diritti riservati. È vietato riprodurre, archiviare in un sistema di riproduzione o trasmettere sotto qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per fotocopia, registrazione o altro, qualsiasi parte di questa pubblicazione senza autorizzazione scritta dell’Editore. È obbligatoria la citazione della fonte. La massima cura possibile è stata prestata per la corretta indicazione dei dosaggi dei farmaci eventualmente citati nel testo, ma i lettori sono ugualmente pregati di consultare gli schemi posologici contenuti nelle schede tecniche approvate dal Ministero della Salute. Prezzo a copia € 1,50 - L’IVA, condensata nel prezzo di ven- dita, è assolta dall’Editore ai sensi dell’art. 74, primo comma, lett. c), D.P.R. 633/72 e D.M. 29-12-1989. Il periodico viene anche inviato ad un indirizzario di specialisti predisposto dall’Editore. Ai sensi del Decreto Legislativo 30/06/03 n. 196 (Art. 13), informiamo che l’Editore è il Titolare del trattamento e che i dati in nostro possesso sono oggetto di trattamenti informatici e manuali; sono altresì adottate, ai sensi dell’Art. 31, le misure di sicurezza previste dalla legge per garantirne la riservatezza. I dati sono gestiti internamente e non vengono mai ceduti a terzi, possono esclusivamente essere comunicati ai propri fornitori, ove impiegati per l’adem- pimento di obblighi contrattuali (ad es. le Poste Italiane). Informiamo inoltre che in qualsiasi momento, ai sensi dell’Art. 7, si può richiedere la conferma dell’esistenza dei dati trattati e richiederne la cancellazione, la trasformazione, l’aggiorna- mento ed opporsi al trattamento per finalità commerciali o di ricerca di mercato con comunicazione scritta. La pubblicazione dei testi e delle immagini pubblicitarie è su- bordinata all’approvazione della direzione del giornale ed in ogni caso non coinvolge la responsabilità dell’Editore. Il contenuto degli articoli rispecchia esclusivamente l’e- sperienza degli autori. © Copyright 2016 news Organo ufficiale della SIGASCOT All’interno: Editoriale Massimo Berruto Articoli: Comitato Formazione L. Mazzucco, R. Guaschino Comitato Riabilitazione A. Combi, F. Benazzo Comitato Ricerca A. Russo, A. Ortolani, M. Bianchi, M. Marcacci Comitato Spalla G.M. Marcheggiani Muccioli, G. Carbone, A. Grassi, M. Rotini, E. Guerra Comitato Ginocchio B. Violante EDITORS Pietro Randelli, Claudio Mazzola, Paolo Adravanti, Claudio Zorzi, Matteo Denti Volume di 944 pagine F.to 21x29 150,00 Società Italiana di Chirurgia del Ginocchio Artroscopia • Sport • Cartilagine e Tecnologie Ortopediche ARTROSCOPIA BASE ED AVANZATA © CIC Edizioni Internazionali

ARTROSCOPIA BASE ED AVANZATA SIGASCOTsiagascot-orto.com/wp-content/uploads/2020/02/2016-02.pdf · il Palazzo dei Congressi. I numeri di questo Congresso sono entusiasmanti: ben 192

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  • newsSIGASCOT

    Continuazione di Ortopedia News

    Quadrimestrale - ISSN 2281-258XIn caso di mancato recapito inviare a Roma RomaninaStam pe per la restituzione al mittente previo pagamentoresi.

    sigasCOt NEWs - Anno XXII - N. 2 - maggio 2016

    Direttore scientificoPietro RandelliDirettore Unità Operativa Complessa Ortopedia 2Università degli Studi di MilanoIRCCS Policlinico San Donato

    Coordinatore Editoriale e scientificoMassimo BerrutoResponsabile SSD Chirurgia Articolare GinocchioIstituto Gaetano Pini, Milano

    Direttore Responsabile ed EditorialeRaffaele Salvati

    segreteria scientificaNives Sagramola

    segreteria di RedazioneAntonella Onori, [email protected]

    area PubblicitàPatrizia Arcangioli, [email protected]

    grafica e impaginazioneDaniela Manunza

    autorizzazione del trib. di Roman. 181 del 4/4/1995R.O.C.: 6905/90141

    Direzione, Redazione, amministrazione:CiC EDiZiONi iNtERNaZiONaLi s.r.l.Lungotevere Michelangelo, 9 - 00192 RomaTel. 06 8412673 r.a. - Fax 06 8412688E-mail: [email protected] www.gruppocic.com

    Stampa: LITOGRAFTODI srl - Todi (PG)

    Finito di stampare nel mese di settembre 2016

    Tutti i diritti riservati. È vietato riprodurre, archiviare in unsistema di riproduzione o trasmettere sotto qualsiasi forma ocon qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per fotocopia,registrazione o altro, qualsiasi parte di questa pubblicazionesenza autorizzazione scritta dell’Editore. È obbligatoria lacitazione della fonte.La massima cura possibile è stata prestata per la correttaindicazione dei dosaggi dei farmaci eventualmente citati neltesto, ma i lettori sono ugualmente pregati di consultare glischemi posologici contenuti nelle schede tecniche approvatedal Ministero della Salute.Prezzo a copia € 1,50 - L’IVA, condensata nel prezzo di ven-dita, è assol ta dall’Editore ai sensi dell’art. 74, primo comma,lett. c), D.P.R. 633/72 e D.M. 29-12-1989.Il periodico viene anche inviato ad un indirizzario di specialistipredisposto dall’Editore. Ai sensi del De creto Legislativo30/06/03 n. 196 (Art. 13), informiamo che l’Editore è il Titolaredel trattamento e che i dati in nostro possesso sono oggettodi trattamenti informatici e manuali; sono altresì adottate, aisensi dell’Art. 31, le misure di sicurezza previste dal la leggeper garantirne la riservatezza. I dati so no gestiti internamentee non vengono mai ceduti a terzi, possono esclusivamenteessere comunicati ai propri fornitori, ove impiegati per l’adem-pimento di obblighi contrattuali (ad es. le Poste Ita liane).Informiamo inoltre che in qualsiasi momento, ai sensi dell’Art.7, si può richiedere la conferma dell’esistenza dei dati trattatie richiederne la cancellazione, la trasformazione, l’aggiorna-mento ed op porsi al trattamento per finalità commerciali o diri cerca di mercato con comunicazione scritta.La pubblicazione dei testi e delle immagini pubblicitarie è su -bordinata all’approvazione della direzione del giornale ed inogni caso non coinvolge la responsabilità dell’Editore.Il contenuto degli articoli rispecchia esclusivamente l’e -sperienza degli autori.

    © Copyright 2016

    newsOrgano ufficiale dellaSIGASCOT

    All’interno:Editoriale Massimo Berruto

    Articoli:Comitato FormazioneL. Mazzucco, R. Guaschino

    Comitato RiabilitazioneA. Combi, F. Benazzo

    Comitato RicercaA. Russo, A. Ortolani, M. Bianchi, M. Marcacci

    Comitato SpallaG.M. Marcheggiani Muccioli,G. Carbone, A. Grassi, M. Rotini, E. Guerra

    Comitato GinocchioB. Violante

    EDITORSPietro Randelli, Claudio Mazzola,Paolo Adravanti, Claudio Zorzi, Matteo Denti

    Volume di 944 pagineF.to 21x29� 150,00

    Società Italiana di Chirurgia del Ginocchio Artroscopia • Sport • Cartilagine e Tecnologie Ortopediche

    ARTROSCOPIA BASE ED AVANZATA

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    Anno XXII - n. 2 - Maggio 2016

    Cari amici e soci SIGASCOT, è per meun grande onore poter scrivere questoeditoriale sul 6° Congresso Nazionale, diFirenze (28-30 settembre 2016), pressoil Palazzo dei Congressi. I numeri di questo Congresso sonoentusiasmanti: ben 192 i lavori scientificiinviati da tutta Italia. Di questi ne sonostati accettati 103 per presentazioneorale, suddivisi in 10 sessioni di comuni-cazione libere. I migliori contributi ver-ranno premiati in una speciale sessionetipo X factor che sarà sicuramente rivolu-zionaria ed intrigante al tempo stesso. Il Congresso prevede la partecipazione dinumerose società scientifiche nazionalied internazionali in Simposi congiuntioppure con eminenti speaker; tra questesocietà spiccano ESSKA (società europeaartroscopia traumatologia dello sport echirurgia del ginocchio), ICRS (societàinternazionale di ricerca sulla patologiacartilaginea), ISAKOS (società interna-zionale di chirurgia del ginocchio e trau-matologia dello sport) ed AOSSM (socie-tà americana di traumatologia dellosport). I confronti con queste Societàsaranno un’occasione unica di approfon-dimento e di confronto sulle metodichepiù innovative nel nostro campo. I Simposi del Congresso saranno 19 eriguarderanno gli argomenti più attualiin tema di protesica di ginocchio, chirur-gia di revisione, chirurgia legamentosa emeniscale di ginocchio, chirurgia dellaspalla e della caviglia, artroscopia del-l’anca e, non ultima, la patologia delgomito. I relatori del Congresso sarannocirca 216, provenienti dalla nostra nazio-ne, dall’Europa, dal Nord America e dalGiappone. Le sessioni di chirurgia in diretta saran-

    no quattro: potremo vedere dal vivo,all’opera, chirurghi del calibro di FreddieFu, Niek Van Djik, Luigi Pederzini eClaudio Zorzi. Si è inoltre pensato di ricoprire l’esigen-za formativa dei più giovani con settecorsi di istruzione, molto chiari ed inte-ressanti. I più importanti chirurghi nel panoramanazionale ed internazionale presenteran-no delle letture magistrali in 5 sessioni. Al fine di rendere ancor più pratica l’at-tività congressuale, abbiamo pensato didiscutere casi clinici controversi in 3 ses-sioni riguardanti la traumatologia dellosport, la protesizzazione di ginocchiodifficile e la chirurgia di revisione diginocchio. Avremo anche l’occasione dipoter assistere ufficialmente alla descri-zione dei primi risultati del registro ita-liano sulla chirurgia di revisione del lega-mento crociato anteriore, gestito dalProf. Stefano Zaffagnini. Sarà poi possibile essere aggiornati suiprodotti più innovativi frequentando i12 Workshop aziendali e i 5 incontri congli esperti apposta designati. Nella giornata di venerdì si svolgerà inun’aula dedicata il corso di riabilitazioneortopedica ove si potranno apprezzare irisvolti educativi nelle diverse patologiedel nostro campo. Sarà inoltre possibileassistere alla presentazione del libromonografico sul ritorno allo sport.Questo manoscritto sarà poi distribuitogratuitamente ai soci durante il Con -gresso. Il libro fa parte di una collana cheprevede tre volumi: gli Editors sono ilProf. Stefano Zaffagnini ed il Dott.Alberto Vascellari. Il Congresso sarà inoltre l’occasione perla presentazione della Applicazione

    SigAppScot, che permetterà ai soci di pre-notare con facilità l’accesso nelle saleoperatorie dei centri di riferimentoSIGASCOT assistendo gratuitamente asedute operatorie di particolare interesse.Da non perdere saranno le presentazionidei traveling fellows, il finale del concorsomaster arthroscopist e la cerimonia inaugura-le in cui potremmo anche assistere allalettura “Firenze e l’ortopedia” presentatadal Prof. Massimo Innocenti. Ultimo cenno va all’assemblea dei sociove speriamo di avervi numerosi, il 29settembre. Colgo l’occasione per ringra-ziare il Presidente e tutto l’esecutivo diSIGASCOT per avermi dato piena fidu-cia nella preparazione di un evento nazio-nale così importante. Ringrazio anchel’amico Gigi Pederzini che mi ha aiutatonel raffinare il programma scientifico diquesto evento. Arrivederci a Firenze!

    Editoriale 6° Congresso SIGASCOT: una proposta scientifica unica Pietro Randelli

    Incoming President SIGASCOTResponsabile Programma Scientifico 6°Congresso Nazionale SIGASCOTUniversità degli Studi di Milano, IRCCSPoliclinico San Donato, Milano

    Pietro Randelli

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    Firenze ospiterà il 6° Congresso Nazionale dellaSIGASCOT e potrà ispirare in maniera particolarelo svolgimento e, credo, anche il significato delnostro incontro.Se vediamo il logo del Congresso vi troviamo rap-presentate due immagini affiancate.Il primo è il David di Michelangelo: è un simbolouniversale, che esprime la bellezza e l’armonia del

    corpo umano, dove la forma e il gesto sono resi nella loro essenza piùalta; esso può rappresentare in questa occasione l’aspirazione di ognichirurgo a ripristinare nel proprio paziente nella maniera migliore pos-sibile la forma e la funzione.Il secondo è il Marzocco, a figura intera: un leone seduto nell’atto disostenere e proteggere lo stemma del Giglio di Firenze: esso è un sim-bolo strettamente legato alla Città e in particolare alla Repubblica fio-rentina e rappresenta, con il suo sguardo forte e determinato, l’indipen-denza di comportamento e di giudizio; questa seconda immagine, sin-golarmente e come membri di una Società Scientifica, può essere con-siderata un’eccellente guida che ispiri le nostre azioni professionali e lenostre espressioni in ambito culturale.Con questi auspici vi do appuntamento a Firenze, dove spero di vederviarrivare numerosi e dove sono certo trascorrerete giornate di grandeinteresse, che vi consentiranno di tornare alle vostre sedi dopo aver datoe ricevuto quanto di meglio sotto l’aspetto scientifico e sotto l’aspettodell’amicizia che ci lega.

    Il Presidente del CongressoProf. Massimo Innocenti

    Firenze accoglie il 6° Congresso Nazionale

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    newsSIGASCOT

    Anno XXII - n. 2 - Maggio 2016

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    Trecentocinquanta partecipanti hannoassistito venerdì 1 aprile 2016, pressol’Aula Magna del Centro Ricerche Co -divilla-Putti dell’Istituto Rizzoli di Bo -logna, al Primo Corso-Teorico Pra ticosulle osteotomie di Ginocchio organiz-zato dal Prof. Stefano Zaffa gnini,Presidente SIGASCOT. Un successoveramente clamoroso, per una iniziativa,quella di “SIGASC-OST” (Scuola diOsteotomia) inventata, qualche anno fa,che ha vissuto il proprio battesimo aBologna, la culla dell’ortopedia italiana. Una Faculty di altissimo livello, che haincluso i più esperti rappresentanti dellascuola osteotomica italiana (GiancarloPuddu, Stefano Zaffagnini, Pietro Ran -delli, Claudio Zorzi, Francesco Giron,Massimo Berruto) e alcuni fra i più im -

    por tanti chirurghi europei (Lobenhofer,Menetrey, Slinarsky) ed ha garantito allagiornata un elevato livello scientifico.Tante relive surgery, alcune mini-battle,importanti lezioni magistrali hanno con-sentito ai partecipanti di migliorare eaffinare le proprie conoscenze teoriche epratiche su una chirurgia che ha ritrova-to in questi ultimi anni un proprio legit-timo spazio e che grazie ai materiali ealle tecniche moderne sta di ventandosempre più raffinata. Una giornata trion-fale a detta di chi ha partecipato. Cosìcome per la femoro-rotulea, ancora unavolta SIGASCOT ha colto nel segnooccupandosi di un argomento per il qualesi sentiva il bisogno di un approfondi-mento e di un perfezionamento. Bolognaè stato l’inizio di un percorso di forma-zione sulle osteotomie di ginocchio, i cuiprossimi appuntamenti saranno il 1°Cadaver-Lab che si terrà ad Arezzo il pros-simo 4 e 5 novembre e il 2° CorsoTeorico-Pratico a Pavia nel 2017.

    Eventi Ufficiali

    SIGASC-OSTClamoroso successo a Bologna per il primo corso teorico-praticosulle osteotomie di ginocchioMassimo Berruto

    Responsabile SSDChirurgia ArticolareGinocchio, IstitutoGaetano Pini, Milano

    SIGASC-OST PERCORSO DIFORMAZIONE

    SULLE OSTEOTOMIE DI GINOCCHIO

    CORSO PRATICO SUPREPARATO ANATOMICO

    AREZZO, 4-5 NOVEMBRE

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    SIGASCOT

    Organizzato il 29 aprile da FilippoBoniforti nella splendida cornice di unaCefalù già pronta ad accogliere i primituristi, il primo Time-Out Siciliano sulginocchio dell’atleta è stato accolto conentusiasmo e partecipazione dallaComunità Ortopedica dell’isola. La presenza di Stefano Zaffagnini,Massimo Berruto e Ezio Adriani, espo-

    nenti SIGASCOT, ha completato unaFaculty che, come vuole lo spirito di que-ste iniziative regionali, era rappresentatada alcuni dei più rappresentativi espo-nenti locali del mondo dell’ortopedia eartroscopia: da Nino Niceforo ad Ar -cangelo Russo a Vincenzo Miceli. Alcune letture magistrali e tante tavolerotonde hanno permesso di approfondi-re il tema del ginocchio dello sportivo insenso lato (non solo quindi di quelloagonista), con particolare attenzione alleproblematiche relative ai menischi, alLCA, all’early osteoarthritis, tema semprepiù dibattuto, fino al sempre controver-so rapporto fra protesi e sport.Il clima amichevole, l’ottima conduzionedei lavori da parte dell’organizzatore,hanno reso questa giornata particolar-mente piacevole e proficua sotto il pro-filo scientifico.

    Redazione

    Eventi Regionali

    TIME-OUT a Cefalù sul ginocchiodell’atleta

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    Aula piena il 20 maggio scorso, con piùdi 120 partecipanti al l’Unione Commer -cian ti di Milano, per l’OrthospritzLombar dia il cui tema era: Lega mentoAntero-Laterale e radici me ni scali:fac ts or f i c t i on?La formula agile, una lezione magistrale,una relive surgery e una mini-battle per cia-scuna sessione e i take home messages finali,l’attualità e le controversie che ancorasuscitano gli argomenti trattati, il climamolto disteso, il grande valore scientifi-co di tutte le presentazioni hanno con-sentito alla manifestazione di ottenereun ottimo successo e un grande interes-se da parte dei partecipanti, nonostanteil clima estivo potesse rappresentare unatentazione ad abbandonare la città per ilweek-end fuori porta. La Faculty SIGASCOT (Pietro Randelli,Corrado Bait, Enzo Marinoni, GuiMazzola, Vincenzo Madonna, LuigiPederzini, Giuseppe Peretti, GiacomoZanon, Giulio Marchegiani Muccioli)completata dalla presenza di alcuni fra ipiù importanti esperti lombardi di chi-rurgia artroscopica (Marco Conca,Giovanni Bonaspetti, Antonio Zanini)ha dato il meglio di sé. Gli organizzatori dell’evento, MassimoBerruto e Paolo Ferrua, possono dirsiassolutamente soddisfatti del risultatoraggiunto.

    newsSIGASCOT

    Anno XXII - n. 2 - Maggio 2016 Reports from

    Eventi Regionali

    Pienone all’ORTHOSPRITZ di Milanoper All e radici meniscaliMassimo Berruto

    Responsabile SSD Chirurgia Articolare Ginocchio, Istituto Gaetano Pini, Milano

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    SIGASCOTReports from

    La giornata dedicata alla cartilagineorganizzata da Vincenzo Condello aCampobasso, lo scorso 10 giugno, haletteralmente “conquistato” il Molise. Lapresenza di più di 100 partecipanti, fraortopedici e terapisti, ha sancito il suc-cesso di una iniziativa, che ha permessoa SIGASCOT di avvicinarsi scientifica-mente ad una Regione italiana che mai inprecedenza aveva ospitato un eventoufficiale della nostra Società. La presen-za di alcuni fra i più importanti esperti di

    cartilagine, da Elisaveta Kon a MarioRonga, a Gianni Di Vico, MarcoDelcogliano, Donato Rosa, Ezio Adrianie Vincenzo Madonna, Enzo Marinoni,Giuseppe Peretti, Massimo Berruto, diun Past President SIGASCOT, ClaudioZorzi, e di tanti importanti esponentidell’ortopedia molisana, dal Prof.Pancrazio Laforesta ai Dott. Russo,Bianchi e Potito al Prof. AlfredoSchiavone Panni, ha dato all’evento ilpeso scientifico che meritava consenten-do, a chi ha partecipato, di poter aggior-narsi in modo completo sul tema “carti-lagine”. Un’occasione, per chi è giuntofino a Campobasso, di conoscere unsuggestivo, affascinante e poco pubbli-cizzato angolo d’Italia. Un successodoppio per Vincenzo Condello, molisa-no doc, e impeccabile organizzatore diquesto Time-out.

    Redazione

    Redazione

    Eventi Regionali

    SIGASCOT conquista il Molise con il Time-out sulla cartilagine

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    Anno XXII - n. 2 - Maggio 2016 Reports from

    Il 19 giugno 2016 ad Arezzo si è svolta la4a Edizione del Corso gratuito su cadave-ri sulle tecniche cartilaginee per specializ-zandi e fisioterapisti, HOL YOUNG. Qua ranta partecipanti (32 specializzandiin ortopedia e 8 fisioterapisti) divisi indue turni, hanno potuto provare tutte letecniche di trattamento delle lesioni car-tilaginee, dalle microfratture agli impian-ti di scaffold osteocondrali, aiutati da unaFaculty costituita dai più importantiesperti SIGASCOT in questo settore:Vincenzo Condello, Massimo Berruto,Mario Ronga, Gianni Di Vico, AntonioGi gante, Andrea Manunta. Giuseppe Fi lardo e Marco Cianforlinihanno invece fornito a tutti i partecipan-ti un aggiornamento su ruolo e indica-zione delle tecniche infiltrative: acidoialuronico, PRP e tessuto adiposo. Unagiornata molto proficua che,come nelleprecedenti edizioni, è stata vissuta congrande entusiasmo da parte di chi hapartecipato. HOL YOUNG, una formu-la vincente che si conferma negli anni.Appuntamento a Verona, per la VEdizione, il prossimo 13 novembre.

    Sono aperte le richieste di iscrizione suwww.sigascot.com

    Cadaver Lab

    HOL YOUNG 4a EdizioneLa conferma di un successoMassimo Berruto

    Responsabile SSD Chirurgia Articolare Ginocchio, Istituto GaetanoPini, Milano

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    SIGASCOTReports from

    Il 15-16 aprile 2016 si èsvolto, nella splendidacornice di Peschiera delGarda, il 31° CorsoTeorico-Pratico di Chi - rurgia Artro sco pica diret-to da Fabrizio Pel lacci. Il Corso, forse quello con ilmaggior numero di edizio-ni in tutta Europa, è ormaiconsiderato un classiconell’agenda degli eventicongressuali italiani, e nontradisce mai le attese.Ringiovanito nella formu-la, basata su lezioni magi-strali su ciascun temaseguite da tavole rotondefra esperti, consente ai par-tecipanti di avere un qua-dro molto aggiornato,attuale e “vero” sui mo -derni orientamenti nel trat-tamento delle più diffusepatologie ortopediche diginocchio e spalla. La pre-senza di una Faculty dellaMayo Clinic permette inol-tre un confronto fra duescuole, quella italiana e unadelle più importanti escientificamente credibilidi tutti gli USA. Molto utile anche l’angolodedicato ai grandi maestridella tradizione chirurgicae artroscopica italiana. Inquesta Edi zione hanno

    dato il loro contributo, portando la loroinfinita esperienza, il Prof. Mario Bianchie il Prof. Franco Ghi sellini. Anche in que-sta edizione, grande il contributo scientifi-co dato da SIGASCOT con la presenza dinumerosi esponenti della sua Faculty, daPaolo Adravanti a Roberto Rossi, daVincenzo Condello a Massimo Berruto eGigi Pederzini, da Francesco Giron aGiulio Marchegiani Muccioli. Chiusa consuccesso la 31a edizione, l’instancabilePellacci sta già pensando all’avventuranumero 32.

    Eventi Patrocinati

    Il corso teorico-pratico di chirurgiaartroscopica: una tradizione che si rinnova da 31 anniMassimo Berruto

    Responsabile SSD Chirurgia Articolare Ginocchio,Istituto Gaetano Pini, Milano

    Tavole rotonde con protagonisti il Dr. Sim e la Faculty dellaMayo Clinic.

    In alto il Dr. Fabrizio Pella CCI Direttore delCorso. Sotto il Dr. Luigi Adriano Pederzini.

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    Anno XXII - n. 2 - Maggio 2016 Reports from

    La seconda edizione del WRIST DAY,che si è tenuta il 20 maggio pressol’Istituto Or topedico Gaetano Pini diMilano, completamente dedicata allapatologia degenerativa del carpo, hareplicato, anzi migliorato, il successo del-l’edizione precedente. Più di 100 persone in aula, ad ascoltareuna Faculty composta dai più importanticultori italiani della materia. Un’occasione per approfondire e miglio-rare le conoscenze su una patologiamolto diffusa ed estremamente delicata,

    in cui i trattamenti sono sempre piùavanzati, grazie all’introduzione di nuovimateriali e di nuove soluzioni chirurgi-che, ed in cui il rischio di complicanze,l’algodistrofia su tutte, è però molto ele-vato. Merito degli organizzatori, il Dott.Pierluigi Toss, il Dott. Ugo Dacatra e laDott.ssa Simonetta Odella, aver creatoun evento di grande successo e di eleva-to valore scientifico che SIGASCOT hapatrocinato con convinzione, certa dellaqualità scientifica dell’evento.

    Redazione

    Eventi Patrocinati

    Successo di polso al Gaetano Pini di Milano

    Aula Didattica Panzeri - Istituto Gaetano Pini dove si è svolto il Corso.

    Dr. Riccardo Lucchetti, Dr. Pierpaolo Borelli. Dott.ssa Simona Odella, Dr. Pierluigi Toss, Dr. Ugo Dacatra organizzatori delCorso.©

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    Il solito incredibile successo per il 25° Congresso ISOKINETIC, chesi è tenuto a Londra dal 9 all’11 aprile 2016 e che ha avuto come temail ritorno allo sport agonistico dopo un infortunio. Più di 2.500 iscrittiprovenienti dai 5 continenti hanno assistito ai lavori riempiendo le dueaule del Queen Elisabeth II Convention Center, di fronte aWestminster Abbey. Nel cuore di Londra, per 2 giorni e mezzo, sono stati affrontati tutti idelicati aspetti del ritorno alla pratica sportiva dopo i vari tipi di lesioniche possono colpire i giocatori di calcio. È stata un’occasione per pre-sentare le statistiche della FIFA relative agli infortuni, che hanno rile-vato, nel corso degli ultimi anni, una diminuzione delle lesioni lega-mentose ed un aumento invece degli infortuni muscolari nei club euro-pei top level. Grande il contributo di SIGASCOT con la presenza nellaFaculty di alcuni dei suoi membri più qualificati, dal Presidente Prof.Stefano Zaffagnini, al vice Presidente Prof. Pietro Randelli, a Vin -cenzo Madonna, Claudio Zorzi, Massimo Berruto, Giuseppe Filardo eFrancesca Vannini, solo per citarne alcuni. Complimenti a Stefano Della Villa e a tutto il suo gruppo, che da 25anni, con crescente successo, diffondono la qualità scientifica italiananel campo della medicina dello sport e della riabilitazione, avendo fattodi ISOKINETIC un brand leader del settore in tutto il mondo.L’appuntamento per il 2017 sarà ancora più affascinante, anzi unico:tutti al Camp Nou, lo stadio dei mitici “blaugrana”. Il tempio doveMessi, Neymar e Suarez esaltano ogni domenica i loro tifosi, a maggio,per due giorni, vedrà SIGASCOT scendere in campo al fianco di ISO-KINETIC per rendere questo evento veramente irripetibile.

    Redazione

    I grandi Congressi Internazionali

    Più di 2.500 iscritti al Congresso ISOKINETICdi Londra sul ritorno allo sport

    Dr. Madonna, Dr. Berruto, Dr. Canata.

    Prof. Zaffagnini, Prof. Neyret, Dr. Canata.

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    SIGASCOT è rimasta in ballottaggio fino all’ultimo nell’assegnazione del titolo di miglio-re Società Nazionale affiliata ESSKA classificandosi seconda per un’incollatura, come sidirebbe in linguaggio ippico.La presenza degli uomini SIGASCOT nel programma scientifico di questo Congresso acui hanno assistito più di 1.500 partecipanti, è stata massiccia.Più di 30 fra relatori e moderatori a conferma che il profilo scientifico internazionale dellanostra Società si è sempre più consolidato nel corso degli anni.

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    SIGASCOTSIGASCOT InForma

    Il 21 e 22 aprile 2016 si è tenuto, pressoil San Raffaele di Segrate, il corso teori-co-pratico Bridging the gap between surgeryand biology: hands-on cartilage laboratory cour-se, limitato a 20 partecipanti proprio perpermettere a tutti i discenti una vera epropria attività pratica diretta di labora-torio, con un rapporto discenti-docentidi quasi 2:1. Proposto da tempo maorganizzato solo negli ultimi mesi nonappena vi è stata la certezza della dispo-nibilità del bellissimo laboratorio didatti-co sito presso il DIBIT del San Raffaeledi Milano, il corso ha comunque saturatoi 20 posti disponibili con discenti giovanie motivati, molti dei quali ortopedici informazione, ma con anche qualche spe-cialista, qualche biologo e qualche bio-tecnologo. Durante il Corso, eventoESSKA patrocinato SIGASCOT, i par-tecipanti hanno vissuto una vera espe-rienza di laboratorio conducendo lorodirettamente diversi esperimenti, dalladissezione di articolazioni, all’isolamen-to dei condrociti articolari, al loro con-teggio e messa in coltura. Inoltre, è statapresentata la base teorica sulla riparazio-ne cartilaginea, fondamentale sia perintraprendere un eventuale cammino di

    ricerca di base nel campo della rigenera-zione articolare, sia per comprendere piùa fondo i princìpi che stanno alla basedelle moderne metodiche di ingegneria

    dei tessuti, che al giorno d’oggi sono uti-lizzati quotidianamente nella pratica cli-nica. Un’opportunità rara per ricercatorie chirurghi che desiderano avere unapproccio diretto alla ricerca in campocartilagineo. Un successo, forse sorpren-dente, visti soprattutto i tempi stretti perla sua organizzazione.

    ESSKA e SIGASCOT anche in laboratorioper formare i ricercatori di domaniGiuseppe Peretti

    Responsabile UO, Equipe Universitaria di Ortopedia Rigenerativa e Ricostruttiva (EUORR)IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, Milano

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    newsSIGASCOT

    Anno XXII - n. 2 - Maggio 2016 SIGASCOT InForma

    Il primo talent di Artroscopia mai orga-nizzato al mondo è giunto al rush finale.Sabato 19 marzo si è svolta, ad Arezzo,la seconda prova del Masterar thro scopist2016. I candidati, dopo il tour di appren-dimento nei vari centri di eccellenza, sisono confrontati, per la prima volta, inun vero cadaver-lab. Dopo un’inizialepresa di confidenza con il pezzo anato-mico e gli strumenti a loro disposizione,hanno affrontato prove sempre piùavvincenti. Fra pressure test, mistery box,lezioni di anatomia chirurgica e continuoincitamento da parte dei tutor, i 16 aspi-ranti artroscopisti hanno completato laprova con una dissezione anatomicacompleta. Solo 8 di loro sono stati sele-zionati per proseguire nell’avventura: eritrovarsi a Verona il 28 maggio per lasfida finale. I loro nomi: Enrico Bonacci,Walter Salustri, Paolo Capitani, MicheleLauria, Francesco Castagnini, TommasoRo berti di Sarsina, Filippo Familiari,Francesco Lacamera.E al cadaver-lab di Verona, dopo un’interagiornata in cui i “magnifici 8” sono statisottoposti ad altre durissime prove, perdimostrare sul campo i progressivimiglioramenti ottenuti dopo questolungo percorso di formazione, per i giu-

    dici, Vincenzo Madonna, Corrado Bait,Ezio Adriani e Roberto Buda, emettereil verdetto è stato particolarmente diffi-cile. Alla fine Enrico Bonacci, WalterSalustri e Filippo Familiari l’hannospuntata. Saranno loro a contendersi lo

    scettro di vincitore del Primo Talent diartroscopia del mondo a Firenze duran-te il prossimo Congresso SIGASCOT disettembre...MASTERARTHROSCOPIST conti-nua... e non dimenticate per chi volessepartecipare, di scaricare la domanda dipartecipazione per il prossimo anno!

    MASTERARTHROSCOPIST: le fasi finalie i nomi dei finalistiVincenzo Madonna1, Corrado Bait2

    1Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, (VR)2Istituto Clinico Villa Aprica, Como

    Bando MasterArthroscopist2016/2017

    SIGASCOT ha istituito il MasterArthroscopist,un percorso di formazione alla chirurgiaartroscopica per specializzandi che ricordacome formula il più classico dei talent, conprogressiva eliminazione dei concorrentiche verranno sottoposti a prove teoriche,pratiche (su cadavere) e anche ad una valu-tazione delle loro caratteristiche umane eprofessionali in senso lato.La finale del primo MasterArthroscopist, conconsegna di un premio in denaro da spende-re per visitare un importante Centro diRicerca italiano o europeo che verrà indica-

    to da SIGASCOT, avverrà al 6° CongressoNazionale SIGASCOT, a Firenze dove, inuno spazio dedicato, verranno selezionatianche i partecipanti al Circuito 2017.Tutti i candidati che hanno fatto regolarerichiesta verranno contattati dalla segreteriaper ricevere tutte le informazioni in meritoa modalità e data delle selezioni.Tutti i candidati ammessi saranno iscritti gra-tuitamente al Congresso al quale dovrannopartecipare dal primo giorno. Una delle provedelle selezioni avrà infatti come tema argo-menti svolti durante i lavori Congressuali.Requisiti per la partecipazione al bando:– Frequentazione del 3°-4°-5° anno di spe-

    cialità in Ortopedia e Traumatologia

    – Buona conoscenza della lingua ingleseI candidati devono essere iscritti alla SIGA-SCOT ed essere in regola con il pagamentodelle quote sociali.Documenti da inviare per la partecipazioneal bando:– Domanda di partecipazione (Allegato A) – Curriculum Vitae (Allegato B)Ciascun candidato dovrà prepararsi a voceun curriculum vitae da presentare direttamenteal colloquio nel momento delle selezioni.I candidati scelti per il MasterArthroscopistSIGASCOT 2017 verranno resi noti il 30settembre 2016 a Firenze, in occasione dellacerimonia di chiusura del 6° CongressoNazionale SIGASCOT.

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    SIGASCOTSIGASCOT InForma

    Il 19 marzo 2016 si è tenuto il primocorso teorico-pratico di infiltrazioni, diginocchio, spalla e caviglia, presso laFondazione IRCCS Policlinico SanMatteo di Pavia, a cura della ClinicaOrtopedica e Traumatologica.L’idea è stata promossa dal ComitatoRiabilitazione in collaborazione con ilComitato Sport, con l’intento di fornireuno strumento di formazione per glispecializzandi organizzato dalle scuoledi specialità: è nata così U-SIGASCOT.Il corso, gratuito e rivolto alle scuole diOrtopedia e Traumatologia, MedicinaFisica e Riabilitazione e Medicina delloSport, ha occupato l’intera mattinata ed

    è stato strutturato in due parti, una teo-rica e una pratica guidata, su manichini.Dall’apertura, in pochi giorni è stato rag-giunto il sold-out con 50 partecipanti, rac-cogliendo adesioni di specializzandi da

    Pavia, Milano, Varese, Torino, Bologna,Padova, Pisa e Roma.La mattinata si è svolta con grande par-tecipazione e interesse sia durante latrattazione delle tecniche e approcci, sianella parte pratica, in cui è stato possibileconfrontarsi con i manichini didat -tici. Sotto la guida del Dott. Zanon e del-l’équipe del Prof. Benazzo tutti i parteci-panti hanno potuto praticamente speri-mentare i tips&tricks delle tecniche infil-trative sulle diverse articolazioni, imple-mentando così le loro capacità su unapratica molto diffusa, che ap paren te -men te sembra facile, ma che può na -scon dere insidie e imprevisti.

    U-SIGASCOTSold-out e grande successo del primocorso di infiltrazioni su manichiniAlberto Combi

    Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

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    Anno XXII - n. 2 - Maggio 2016

    Ho avuto la fortuna di poter seguirenella sua interezza il percorso di forma-zione sulla patologia femoro-rotuleaorganizzato da SIGASCOT. Dal con-gresso di Genova del 2011 fino adAncona 2015, passando per Milano2012, Arezzo 2013, Genova 2014 e,quando ho partecipato al bando per lafellowship DJO-Reaction, l’ho fatto congrandi speranze. La possibilità di poteraffiancare il Dott. David Dejour nellasua clinica a Lione era un sogno, a com-pletamento di ciò che fino ad ora avevostudiato e visto nei Centri italiani. Quando nel Teatro Ridotto delle Musead Ancona gli ho stretto la mano ritiran-do il premio ho realizzato che il sogno sisarebbe avverato. Il destino ha voluto che per una strana efortunata coincidenza la settimana tra-scorsa a Lione coincidesse con quelladell’inizio degli europei di calcio... circo-stanza che ha reso ancor più palpitantealcune sere del soggiorno! Lione è unacittà meravigliosa. Il centro storico stret-to tra la collina del Fourvière e il fiumeSaône, il centro moderno che si distendetra il precedente corso d’acqua e il gran-de Rhône, che si uniscono nella regionepiù a sud della città, dove è stato costrui-to il Museo delle confluenze, che benriassume lo spirito della città, all’incon-tro tra due fiumi, tra antico e moderno,sulla strada tra Francia ed Italia. Quasi meravigliato di trovarmi in unastruttura “normale”, non dissimile damolti dei nostri reparti o blocchi opera-tori, non futuristica o di lusso, stupiscel’organizzazione dell’attività. Nel mio soggiorno ho potuto vedereall’opera il Dott. Dejour in interventi diricostruzione legamentosa, di chirurgiaprotesica e di correzione dell’instabilitàrotulea. Ogni intervento preceduto da

    briefing per spiegare come fosse giuntoall’indicazione chirurgica e in base aquali motivazioni avesse scelto quel tipodi tecnica. Oltre alle note capacità chi-rurgiche, è ammirevole la sua propensio-ne alla didattica, mostrando e spiegando,in diverse lingue, i singoli passaggi chi-rurgici. Diversa attività, ma forse anchepiù interessante, è stato osservarlo du -

    rante le visite dei pazienti, la maggiorparte delle quali affetti da patologiedella femoro-rotulea, di cui il Dott. De -jour è uno dei grandi riferimenti interna-zionali. È stato così possibile vedereapplicati i criteri per la classificazionedell’instabilità rotulea da chi li ha svilup-pati, e il suo approccio nel “menù a lacarte” per scegliere il miglior trattamen-

    FELLOWSHIP DJO-REACTION 2015:diario di un’esperienza Lionese!Francesco Mattia Uboldi

    Ortopedia e Traumatologia, Università di Sassari

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  • to chirurgico possibile adatto a ciascuncaso. Poter vedere inoltre in anteprima irisultati di alcune ricerche ed osservare isuoi assistenti al lavoro su progetti incorso è stato stimolante, e spero prope-deutico a future collaborazioni. Non

    sono mancati momenti di svago, tra cibocaratteristico, e sport. I caratteristiciBouchon lionesi, piccoli ristoranti diffu-sissimi, e il clima di festa per le partite dicalcio con tifosi da ogni nazione, hannoreso il tempo non passato in Clinica pia-

    cevole e divertente. Poter fare questeesperienze è di enorme utilità, e devoringraziare SIGASCOT e DJO per aver-mi offerto questa possibilità! Non possoche suggerire a tutti di non lasciarsiscappare occasioni così.

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    SIGASCOT

    Bando per FELLOWS HIP DJO-REACTION-FEMORO-ROTULEADal 2015, in collaborazione con DJO GLOBAL, SIGASCOT ha istituito una nuova borsa di studio per una Fellowship in uncentro d’eccellenza in Europa.Questa borsa di studio di 2.500 euro è connessa al Percorso di Formazione sulla Femoro-Rotulea e verrà conferita al can-didato che avrà conseguito a giudizio della Commissione il miglior punteggio ottenuto considerando i seguenti parametri:1. Pubblicazioni che abbiano come oggetto la patologia femoro-rotulea2. Presentazione di un progetto di ricerca sulla valutazione e sul trattamento della patologia femoro-rotuleaLa Commissione giudicante sarà formata dai Responsabili Scientifici del Percorso di Formazione sulla patologia Femoro-Rotulea, dal Presidente del 3° Corso Teorico-Pratico sulla patologia Femoro-Rotulea e dal Presidente SIGASCOT.Al giovane vincitore sarà offerto un soggiorno breve presso la struttura di uno stimato professionista europeo esperto nel trat-tamento della patologia femoro-rotulea.Il vincitore della borsa di studio verrà reso noto e verrà premiato il 3 dicembre 2016 durante il prossimo 3°Corso TeoricoPratico su Femoro-rotulea che si terrà a Roma.Gli interessati dovranno inviare la propria candidatura e la relativa documentazione a mezzo posta elettronica (e-mail: [email protected]) entro e non oltre il entro il 30 settembre 2016.Requisiti per la partecipazione al bando: Età inferiore a 40 anni (non compiuti al 31 dicembre 2015)Specializzazione in Ortopedia e TraumatologiaBuona conoscenza della lingua ingleseI candidati devono essere iscritti alla SIGASCOT ed essere in regola con il pagamento delle quote sociali.Documenti da inviare per la partecipazione al bando:Domanda di partecipazione (Allegato A)Curriculum vitae (Allegato B)Progetto di ricerca (Allegato C)Foto tessera formato .jpgLettera di presentazione del candidato da parte del Responsabile della struttura di appartenenza del candidato, ovvero di un chi-rurgo ortopedico esperto nel settore inerente lo studio propostoLa Segreteria inoltrerà tutti i documenti al Responsabile delle Fellowship SIGASCOT.Al candidato scelto sarà comunicato il suo programma di viaggio.

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    newsSIGASCOT

    Anno XXII - n. 2 - Maggio 2016

    L’artroprotesi di ginocchio è oggi unintervento di notevole successo nelmigliorare le condizioni funzionali delpaziente affetto da patologie degenerati-ve, primitive o secondarie, o infiamma-torie. Tuttavia è pratica comune osserva-re un dolore post-operatorio in circa il20% dei pazienti trattati con artroprotesidi ginocchio. Tale sintomo è per moltitollerabile e non crea disagi di rilievo,tuttavia in alcuni pazienti la sintomatolo-gia arriva a provocare un disagio impor-tante con notevole riduzione della fun-zionalità articolare. Comprendere lecause di una protesi dolorosa è una sfidarilevante per il chirurgo ortopedico perpoter attuare il trattamento migliore perrisolvere il problema. Nonostante il pro-blema sia ben documentato in letteratu-ra rimane tutt’oggi una quota parte diquesti pazienti in cui non si riesce agiungere ad una causa riferibile al disagiodel paziente. Per evitare trattamenti inu-tili e alle volte dannosi o proporre inter-venti di revisione poco efficaci, è oppor-tuno applicare un iter diagnostico com-pleto e meticoloso, secondo un proto-collo ben preciso per giungere ad unadiagnosi corretta.Diversi Autori negli ultimi anni hannoaffrontato questo argomento analizzandoelementi meccanici e biologici e propo-nendo algoritmi diagnostici per avere unchiaro quadro clinico funzionale delpaziente, sottolineando allo stesso tempol’importanza di un iter step by step per lacorretta diagnosi di una protesi di ginoc-chio dolorosa (1, 2). Esistono cause dinatura intra-articolare ed extra-articolare,alcune più frequenti e conosciute, altrepiù rare e difficili da riconoscere, per lequali un approccio corretto e sistematicoè indispensabile e di grande aiuto. Il primo step è rappresentato senz’altrodalla storia del paziente prima e dopo

    l’intervento di artroprotesi, con partico-lare riferimento a precedenti interventisull’articolazione interessata ed eventualicomplicazioni, la presenza di comorbidi-tà come diabete mellito, patologie au -toimmunitarie, che possono coinvolgerele articolazioni, o trattamenti im mu -nosoppressivi. Un’attenta valutazionedella storia sociale, ludica e lavorativa delpaziente e la loro possibile correlazionecon i disturbi riferiti (elevata richiestafunzionale, aspettativa dall’intervento,condizioni di vantaggio secondario,ricorrenti consulti psicologici, ecc.) sonoda tenere in considerazione. Il disagio del paziente è rappresentato ilpiù delle volte dal dolore e meno fre-quentemente dalla limitazione funziona-le, l’instabilità o il versamento articolare.Le caratteristiche del dolore possonofornire informazioni importanti nellaguida diagnostica e consentire conclu-sioni preliminari sulla causa: la comparsadi dolore precoce dopo l’intervento puònascondere un’infezione acuta, presenzadi instabilità dovuta ad inadeguato bilan-ciamento legamentoso, malposiziona-mento delle componenti o impingementdei tessuti molli. Un dolore comparsotardivamente nel post-operatorio puònascondere invece una mobilizzazionedell’impianto, usura del polietilene, unainfezione tardiva o fratture da stress.Anche il confronto tra il dolore post-operatorio e la sintomatologia preceden-te all’intervento può essere di aiuto; allostesso modo, la precisa localizzazionedell’area o aree sintomatiche. Djahani etal. (Arch Bone Joint Surg, 2013) classifica-no sei tipi differenti di dolore (Tab. 1).Nella valutazione del dolore vanno presein considerazione anche possibili causepiù infrequenti come ad esempio quelloevocato al contatto superficiale (da pos-sibile neuroma), la comparsa improvvisa

    ai cambiamenti di posizione da possibilecausa meccanica quale un impingement deitessuti molli, un dolore irradiato o simileal dolore preoperatorio da possibile ori-gine extra-articolare. L’esame obiettivo del paziente deveincludere una valutazione dell’arco dimovimento e della stabilità sul pianofrontale e sul piano sagittale in estensio-ne (30°) e in flessione (90°) così comecicatrici, segni di infezione, il trackingrotuleo e la presenza di punti trigger. Lapresenza di un versamento articolarepuò essere associata a emartri ricorrentida sinovite proliferativa, sinovite villo-nodulare pigmentosa o disordini dellacoagulazione. La pressione dolorosadelle strutture molli può essere dovutaall’irritazione delle stesse come un impin-gement del collaterale mediale, del pes anse-rinus, del tendine popliteo o del trattoileotibiale per un sovradimensionamen-to delle componenti protesiche. È utileconoscere il tipo di impianto e tenere inconsiderazione, ad esempio, condizionidolorose alla palpazione dell’articolazio-ne femoro-rotulea nelle protesi postero-stabilizzate, oggi meno frequente, chia-mata patellar clunk syndrome. Un attentoesame delle articolazioni a monte e avalle del ginocchio può mettere in evi-denza un’origine extra-articolare delproblema che viene proiettato dalpaziente sul ginocchio.I test di laboratorio svolgono un ruoloestremamente importante nell’iter dia-gnostico di una protesi dolorosa: la velo-cità di eritrosedimentazione (VES) e laproteina C-reattiva (PCR) vengono lar-gamente utilizzate nell’indagine di unaeventuale infezione. Il picco della VESavviene 5-7 giorni dopo l’intervento e sinormalizza dopo circa 3 mesi. La PCR èconsiderata di elevata sensibilità ed haun picco nei 2-3 giorni post-operatori

    La protesi totale di ginocchio dolorosa:guida per una corretta diagnosiPierluigi Antinolfi1, Stefano Bruè2

    1 Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia e Traumatologia Dirigente Medico, Azienda Ospedaliera di Perugia2 Specialista in Ortopedia e Traumatologia, Centro Chirurgico Toscano, Arezzo

    La parola ai comitati

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  • per normalizzarsi in circa 3 settimane.La positività di entrambi gli esami guidail chirurgo verso la necessità di un’artro-centesi, mentre la negatività di entrambirende scarsa la probabilità di un’infezio-ne. Il dosaggio sierico dell’interleuchina6 (IL-6) svolge un ruolo di rilievo nel-l’immediato post-operatorio, avendo unpicco ed una normalizzazione moltorapidi (ritorno a valori normali in 48-72ore) nelle quali VES e PCR possonoessere normali e la cui sensibilità è incre-mentata quando in combinazione con ivalori di PCR. Nella valutazione degliesami di laboratorio vanno prese in con-siderazione e indagate eventuali possibiliallergie del paziente, anche se in que-st’ambito la rilevanza clinica è attual-mente limitata. Il test del liquido sinovia-le è perentorio quando vi è sospetto diinfezione per la coltura batteriologica diaerobi e anaerobi e la conta leucocitaria.Mentre la colorazione di Gram presentauna bassa attendibilità, la presenza di leu-cocitosi uguale o superiore a 1.7x109/lcon una percentuale di polimorfonuclea-ti superiore al 65% presenta un’alta sen-sibilità e specificità per infezione. Il pre-lievo va eseguito in condizioni sterili,dopo almeno due settimane di sospen-sione della terapia antibiotica. In caso disospetta contaminazione l’esame varipetuto e va correlato con il quadro cli-nico del paziente (3). Una Rx dell’intero arto inferiore, unaproiezione laterale e una proiezione assia-le per la rotula costituiscono le indaginistandard per la valutazione di un’artro-protesi dolorosa. Questi esami permetto-no di valutare il tipo di protesi impiantato,l’allineamento dell’arto, la posizione dellecomponenti sul piano sagittale, le dimen-

    sioni delle componenti, un’eventualemobilizzazione, la presenza di osteolisi,usura del polietilene e asimmetria dellospazio articolare, tilt o sublussazione dellarotula, ossificazioni eteroptopiche o frat-ture da stress. Se disponibile, un confron-to con una radiografia pre-operatoria oun’immagine controlaterale (se non anco-ra protesizzata) permette la valutazionedell’altezza della rima articolare, dell’al-tezza rotula, del corretto ripristino dell’off-set femorale posteriore, mentre immaginisotto stress possono rilevarsi utili peridentificare un’instabilità in flessione o inestensione. L’esame scintigrafico è carat-terizzato da un’alta sensibilità ma bassaspecificità, quindi un esame positivo puòessere dovuto alla presenza di un’infe-zione o di un’osteolisi, mentre un risulta-to negativo permette di escludere questeipotesi ed è quindi un esame utile per unaconferma diagnostica piuttosto che comeesame di routine. La tomografia compute-rizzata (Fig. 1) può essere di aiuto nellavalutazione della posizione delle compo-nenti secondo protocolli specifici (4). Inconclusione, la gestione di una protesi diginocchio dolorosa necessita di un iterdiagnostico completo e meticoloso, cheprenda in considerazione cause intra-arti-colari o extra-articolari, comuni o menocomuni, locali o generali che richiedonoun approccio multidisciplinare che coin-volga il chirurgo ortopedico, lo specialistadel dolore, il riabilitatore, il medico gene-rico ed uno psicologo. Ciò nonostanteesistono co munque casi, in accordo conla letteratura, in cui non è possibile giun-gere ad una diagnosi ma è importantetrattare il dolore soprattutto nel primoperiodo, per evitare lo sviluppo di sinto-matologia cronica e rigidità associata.

    Qui, l’indicazione ad un intervento direvisione va considerata con cautela per labassa probabilità di successo e per il fattoche più di un Autore riporta comunqueun miglioramento della sintomatologianel tempo dopo un trattamento conser-vativo (5).

    Bibliografia1. Hofmann S, Seitlinger G, Djahani O,

    Pietsch M. The painful knee after TKA: adiagnostic algorithm for failure analysis.Knee Surg Sports Traumatol Arthrosc.2011 Sep;19(9):1442-52. doi: 10.1007/s00167-011-1634-6. Epub 2011 Aug 6.

    2. Djahani O, Rainer S, Pietsch M, HofmannS. Analysis of Painful Total Knee Pro -sthesis, a Diagnostic Algori thm. ArchBone Joint Surg. 2013; 1(2):48-52.

    3. Parvizi J, Gehrke T, Chen AF. Pro -ceedeings of International Con sensus onprosthetic joint infection. Bone Joint J.2013;95:1450-2.

    4. Berger RA, Rubash He, SeelMj, Thomp -son WH, Crossett LS. Deter mining therotational Alignment of the Femoralcomponent in total knee arthroplastyusing the epicondylaraxis. Clin OrthopRelat Res. 1993; 286: 40-7.

    5. Brander VA, Gondek S, Martin E,Stuhlberg SD. Pain and depression influ-ence outcome 5 years after knee replace-ment surgery. Clin Orthop Relat Res.2007;331:216-20.

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    Tab. 1 Tipi di dolore.

    Tipo di dolore Possibile causaDolore notturno e a riposo Infezione, versamento articolare o neurogenoDolore all’inizio del movimento Mobilizzazione delle componentiDolore al carico Non specifico, soprattutto da cause meccaniche, infezione Dolore all’estensione completa Impingement anteriore dei tessuti molli, rigidità posteriore, osteofita posteriore, mismatch gap in flessione/estensioneDolore alla flessione completa Impingement posteriore (offset/osteofita), impingement/rigidità rotulea, malrotazioneDolore nel scendere le scale o alzarsi dalla sedia Instabilità in flessione, malrotazione femorale

    Da: Djahani O, Rainer S, Pietsch M, Hofmann S. Arch Bone Joint Surg. 2013;1(2):48-52

    Figura 1. TC di valutazione posizione com-ponenti protesiche.

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    newsSIGASCOT

    Anno XXII - n. 2 - Maggio 2016

    Cos’è il dolore anterio-re di ginocchio?Il dolore anteriore di ginocchio (AnteriorKnee Pain - AKP) rappresenta un’eve-nienza clinica frequente.Runner’s knee o PatelloFemoral PainSyndrome (PFPS) è una comune causa didolore anteriore di ginocchio.Entrambi i sessi ne vengono affetti ma siosserva maggiormente nelle donne.L’eziopatogenesi del PFPS non è ancoradel tutto chiarita. Diverse teorie sonostate proposte per spiegare l’eziologia:queste includono fattori neurogeni, fun-zionali e meccanici. Sono stati, invero,identificati fattori predisponenti di ordinestatico (disallineamenti in varo-valgo,antiversione femorale e rotazione internatibiale) di ordine statico-dinamico (sin-drome pronatoria, insufficiente flessibili-tà muscolare) e di ordine dinamico (valgodinamico – Fig. 1, scorretta attivazionedel VMO). Nella maggior parte dei casil’unico sintomo lamentato nel PFPS è,appunto, il dolore. Solitamente il dolore sipresenta diffuso o localizzato, profondoo retrorotuleo o anteriore, molto superfi-ciale, quasi cutaneo, bruciante, trafittivo,da scossa elettrica, bizzarro per modalitàd’insorgenza, maldefinibile, con carattere

    di ciclicità poco condizionabile dal riposoe dall’uso di rimedi farmacologici,migrante, spesso bilaterale, talvoltaaccompagnato a pseudoblocchi. A volte ildolore si può ac compagnare a sensazionedi corpo estraneo intra-articolare, talvoltaaccompagnato da crepitio articolare inparticolare quando l’articolazione è sotto-posta a carico. Molto spesso le indaginiradiologiche risultano negative; in parti-colare la RM può fornire fuorviantidescrizioni come ad esempio “modestasublussazione esterna” o “note di iper-pressione laterale” o “condromalaciarotulea” di vari gradi che spesso possonotrarre in inganno.

    Perché il corridore in montagna sviluppadolore anteriore di ginocchio?Della totalità delle richieste di valutazio-ne specialistica per problematiche coin -vol genti l’articolazione del ginocchio,sempre più frequenti sono le richieste disportivi che praticano sport ad altoimpegno per l’articolazione femoro-rotulea. Fra questi vi è sicuramente lacorsa in montagna. Il corridore amato-riale tende ad avere una maggiore inci-denza di PFPS rispetto al runner esperto.Se non è gestita correttamente, questacondizione può essere dolorosa e debili-tante, fino ad influenzare negati vamentesia l’allenamento sia le prestazioni. I fattori di rischio correlati alla comparsadel dolore includono il chilometraggiosettimanale, la storia di infortuni prece-denti, il numero di anni di allenamento,le modalità di allenamento, tra cui lavelocità di marcia, la frequenza dell’alle-namento, le calzature e, appunto, lasuperficie di allenamento.La corsa in montagna invero è una spe-cialità che prevede terreni con fondidiversi e tratti in discesa che si alternano

    a tratti di salita che possono provocareun aumento dei dolori a livello articolaree muscolare (DOMS Delayed Onset MuscleSoreness) dovuti a stress ossidativi e rea-zioni infiammatorie; infatti dopo un alle-namento o una gara con tratti di discesail fisico necessita di tempi più lunghi peril recupero rispetto a una corsa su terre-no regolare. Dal punto di vista anatomi-co la rotula si articola con il femore escorre in una sorta di solco (troclea).Durante questi movimenti la rotula nonsolo scorre in alto e in basso ma ruota,scivola lateralmente e solleva il suobordo interno o quello esterno. Piegare il ginocchio con concomitantecontrazione del quadricipite aumenta lapressione tra la rotula e i suoi vari puntidi contatto con il femore.Le attività come appunto la corsa (inparticolare in discesa) che richiedonoripetuti piegamenti e impatti possonoessere fattori favorenti la patologia.Sono state identificate diverse cause deldolore femoro-rotuleo ma la letteraturae l’esperienza clinica insegnano che pro-babilmente la causa è multifattoriale eche una corretta e approfondita valuta-zione funzionale permette di creare pro-grammi terapeutici individualizzati.In considerazione della complessità dellasindrome rotulea, il primo passo èl’esclusione di documentate e palesicause di dolore primitivo o secondario(tendinite del tendine rotuleo o quadrici-pite, borsite prerotulea, apofisiti, con-dromalacia rotulea, plica medio patella-re, fibrosi del corpo di Hoffa).

    Come si può ridurre ildolore anteriore diginocchio?Errori nel timing di attivazione muscola-re, alterazioni dell’asse o delle strategiedi gestione dell’equilibrio sono soloalcune delle problematiche che possono

    Dolore anteriore di ginocchio e corsain montagnaG. Franceschi

    Chirurgia del Ginocchio, Policlinico Abano Terme (PD)

    Figura 1. Il valgo dinamico è uno dei fattoridinamici predisponenti al PFPS.

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  • 21interferire sulla funzionalità dell’arto eche quindi possono sviluppare poten-zialmente sintomi articolari.Il primo approccio da proporre inpazienti con PFPS è quello conservativoal fine di ottenere un adeguato rinforzodel quadricipite, in particolare del vastomediale, di avere un’articolazione liberadal dolore e di ottenere una ripresa fun-zionale che soddisfi le esigenze dell’indi-viduo. Durante questa fase ci si può avva-lere di ortesi che permettano di controlla-re e guidare il tracking rotuleo durante imovimenti di flesso-estensione.Le linee guida per un programma riabili-tativo ottimale comprendono:

    controllo del doloreflessibilità muscolarepotenziamento muscolarecoordinazione dell’attività funzio-nale.

    In caso di fallimento della terapia con-servativa si potrà valutare un’indicazionechirurgica.In particolare nell’AKP solo indicazionistrette e corrette guidano ad un successochirurgico, pertanto è sconsigliabile unasoluzione chirurgica anche solo se dia-gnostica perché foriera di false aspettati-ve, poco utile e spesso dannosa.Ad ogni patologia sicuramente docu-mentata (Figg. 2-4) deve corrispondereun’adeguata indicazione chirurgica.

    Analisi del movimento(Figg. 5, 6)Se la clinica non riesce a spiegarci inmaniera precisa le cause di una partedelle sindromi algiche del ginocchio,possiamo, anzi dobbiamo, rivolgerciall’analisi e alla valutazione del gesto tec-nico o meglio ancora della funzione.

    Oggi strumenti di valutazione sofisticatici permettono di analizzare questi ele-menti e di impostare un trattamento ria-bilitativo mirato. In uno scenario di que-sto genere la valutazione funzionaledell’atleta anche non professionale

    mediante tecnologie non invasive optoe-lettriche e dispositivi wireless, è uno stru-mento che permette di conoscere le suecaratteristiche fisiche e biomeccanichenel gesto atletico. Il supporto scientificodiventa quindi la base per migliorare leprestazioni, pianificare i programmi diformazione individuali, identificare ecorreggere le carenze nella preparazioneatletica e ridurre drasticamente il rischiodi infortuni sportivi. Inoltre consente diavere un dato oggettivo che permette divalutare eventuali progressi nel tempo.L’analisi del gesto mediante questa tec-nologia è particolarmente utile per iden-tificare e gestire le strategie di recuperodell’atleta che ha subìto infortunio: ilsistema permette di identificare un cor-retto programma di ripresa funzionaleprevenendo le recidive causate da unaripresa precoce del gesto attività.Questo tipo di tecnologia e di ausilio allaclinica si basa sullo studio di 4 fattori:- L’analisi posturale permette di com-

    prendere eventuali alterazioni chepossono dar luogo a sovraccarico,con conseguente diminuzione dellaperformance (disallineamenti in varo-valgo, antiversione femorale, rotazio-ne interna tibiale)

    - L’analisi del movimento consente lostudio della posizione e della velocitàche caratterizzano ogni gesto sporti-vo (valgo dinamico – Fig. 1, scorrettaattivazione del vasto mediale vs vastolaterale, knee spine syndrome, pathologicdynamic Q angle)

    - L’analisi dell’attività muscolare valutal’attivazione delle catene muscolari(sbilanciamento flessori/estensori)

    - L’analisi delle forze valuta l’atteggia-mento del soggetto durante la cam-minata, la corsa e il salto.

    L’analisi del movimento si dimostra per-tanto utile nel fornire all’équipe di specia-listi (chirurgo ortopedico, fisiatra e riabi-litatore) una serie di dati numerici eoggettivi che con la sola osservazioneclinica non emergerebbero chiaramente.Questi dati sono pertanto un validissimosupporto alla valutazione obiettiva delmedico esperto contribuendo alla for-mulazione del suo giudizio clinico e dellasua diagnosi.

    Si ringrazia la BTS S.p.A. per la gentile concessione.Si ringraziano per la preziosa collaborazione ilDott. Renato Villaminar e Dario Pizzuti

    La Bibliografia è a disposizione presso l’Editore.

    Figura 2. Tumore gigantocellulare.

    Figura 3. Cisti del legamento intermeniscale.

    Figura 4. Ipertrofia del corpo di Hoffa concaratteri di sinovite.

    Figure 5, 6. L’utilizzo di pedane triassiali digitali pervalutare lo scambio delle forze al terreno (BTS S.p.A.).

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    Anno XXII - n. 2 - Maggio 2016 La parola ai Comitati

    IntroduzioneL’ossificazione delle apofisi pelviche sicompleta durante l’adolescenza e la carti-lagine di accrescimento apofisaria rappre-senta il locus minoris resistentiae dell’unitàmuscolo-scheletrica del soggetto inaccrescimento; ciò comporta la prevalen-za delle fratture da avulsione sulle lesionimuscolari, tendinee e legamentose. Lefratture da avulsione pelviche nei giovaniatleti sono causate da una contrazionemuscolare intensa ed improvvisa o, piùraramente, da un violento allungamento,che causano uno stress in trazione a livel-lo dell’inserzione muscolare apofisaria (1,2). Nella maggior parte dei casi sono cau-sate da traumi acuti, sebbene sianodescritte delle fratture “da stress” secon-darie ad apofisite (3). Fra i traumi acutiprevalgono quelli con meccanismo indi-retto (contrazione muscolare o allunga-mento), mentre sono rare le fratture apo-fisarie da trauma diretto (4). Tali lesioni,di per sé relativamente rare, sono unaproblematica significativa se si considerail numero di soggetti adolescenti che pra-ticano sport anche a livello agonistico.Sebbene la storia clinica del paziente el’esame obiettivo siano dirimenti, questelesioni rimangono spesso misconosciutein fase acuta, con notevole ritardo neltrattamento e, di conseguenza, nellaripresa dell’attività sportiva.

    Epidemiologia Tra le fratture delle apofisi pelviche, lefratture della spina iliaca antero-inferiore

    (SIAI) sono le più rare, con un’incidenzacompresa tra il 14,8 e il 22,1% delle avul-sioni da trauma acuto nei giovani atleti(5). Più del 90% di queste fratture siriscontra nei soggetti di età compresa trai 14 e i 17 anni, prevalentemente di sessomaschile. Invece, le fratture da avulsionedella spina iliaca antero-superiore sonopiù frequenti e si verificano anche insoggetti a fine adolescenza e nei giovaniadulti, poiché la cartilagine di accresci-mento a questo livello ossifica alcunianni più tardi rispetto alla spina iliacaantero-inferiore (6).

    Anatomia ed eziopatogenesiLe fratture da avulsione della SIAI sonocausate dalla trazione esercitata dal capodiretto del muscolo retto del femoresulla sua inserzione iliaca. Il muscolo retto del femore è un musco-lo fusiforme i cui fasci superficiali hannola tipica disposizione dei muscoli bipen-nati, mentre i fasci profondi sono paral-leli. Il muscolo origina dall’ileo mediantedue capi (Fig. 1): il capo diretto si inseri-sce sulla metà superiore della spina iliacaantero-inferiore mentre il capo riflesso,piatto e più sottile, ha origine da una pic-cola doccia sovracetabolare e contraestretti rapporti con la capsula articolaredell’anca. I due tendini si uniscono, adangolo acuto, per dare origine adun’aponevrosi da cui traggono origine ifasci muscolari. Il muscolo terminadistalmente con un’aponevrosi larga espessa che gradualmente si restringe in

    un tendine appiattito, che si inseriscesulla base della rotula a formare la partesuperficiale centrale del tendine delmuscolo quadricipite (7) (Fig. 2). Il muscolo retto del femore è dunque unmuscolo bi-articolare e agisce determi-nando l’estensione del ginocchio e laflessione dell’anca. Le fratture da avulsione della SIAI sonocausate da un’intensa ed improvvisa tra-zione esercitata dal capo diretto delmuscolo retto femorale e può avveniresia in fase concentrica, sia eccentrica (8).Si verifica più frequentemente nelle fasiiniziali di accelerazione e decelerazionedella corsa o durante l’esecuzione disalti, ma soprattutto nel gesto del calcia-re, nel momento in cui la contrazione

    Fratture da avulsione della spina iliacaantero-inferiore nei giovani sportivi:diagnosi e trattamentoMarco Cianforlini, Danya Falcioni, Antonio Gigante

    Dipartimento di Scienze Cliniche e Molecolari, Clinica Ortopedica Adulta e Pediatrica, Università Politecnica delle Marche, Ancona

    Figura 1. Il muscolo retto del femore originadall’ileo mediante due capi: il capo diretto siinserisce sulla metà superiore della spina ilia-ca antero-inferiore, mentre il capo riflesso haorigine da una piccola doccia sovracetabolaree contrae stretti rapporti con la capsula arti-colare dell’anca.

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    esplosiva del quadricipite determina laflessione dell’anca e l’estensione delginocchio, a partire da una posizionecon anca iperestesa e ginocchio flesso(8). Gli sport più a rischio per tale tipo dilesione sono pertanto la corsa con ese-cuzione di sprint, tutti gli sport caratte-rizzati da repentini e frequenti cambi didirezione e velocità e soprattutto glisport in cui si pratica il gesto del calciare.Meno frequenti sono le avulsioni dellaSIAI causate da un eccessivo allunga-mento passivo dell’unità muscolo-tendi-nea del retto femorale, come avvienenella ginnastica o nella danza (9).

    Diagnosi clinica e strumentaleIn caso di lesione traumatica acuta, ilpaziente riferisce una sensazione di rot-tura con rumore sordo, simile ad unacorda tesa che si rompe, con immediata

    comparsa di intenso dolo-re in regione inguinale eimpotenza funzionale del -l’ar to interessato. La fles-sione attiva dell’anca e ladeambulazione con caricorisultano fortemente algo-limitate. All’esame clinicosi può apprezzare unatumefazione morbida deitessuti molli locali, dolentealla digitopressione super-ficiale. Alla palpazione profonda,associata a movimenti pas-sivi di flesso-estensionedell’anca, si può apprezza-re talvolta un gap in corri-spondenza della zona diavulsione, mentre la palpa-zione del frammento avul-so risulta difficile in quan-to si trova in profonditàrispetto al muscolo sarto-rio ed ileo-psoas. Nel sospetto clinico di unafrattura da avulsione dellaSIAI, una radiografia ante-ro-posteriore e obliqua delbacino è di solito suffi-ciente a confermare la dia-

    gnosi. All’esame radiografico la SIAIavulsa appare come un piccolo fram-mento a semiluna o triangolare, di solitoscomposto e dislocato inferiormente(10). Per il loro aspetto radiografico, leavulsioni della SIAI vanno in diagnosidifferenziale con l’os acetabuli (un ossicu-lo accessorio localizzato sul bordo supe-riore dell’acetabolo), con la miosite ossi-ficante post-traumatica del retto femora-le e con tumori ossei (11).Nei casi dubbi o qualora sia necessariauna migliore definizione della frattura, siricorre allo studio TAC anche con rico-struzione tridimensionale.Nel caso di avulsioni in soggetti in cui ilnucleo di ossificazione sia ancora solominimamente ossificato, le lesioni sonopertanto non visibili alla radiografia,l’ecografia quindi risulta indispensabileper la diagnosi precoce. Essa mostra alivello apofisario un’area ipoecogenache si estende ai tessuti molli circostanti,con l’aspetto tipico dell’edema e del-

    l’emorragia e un aumento del segnaleipoecogeno normalmente presente alivello della cartilagine apofisaria. All’esame dinamico è possibile osserva-re inoltre la mobilità dell’apofisi avulsa,mentre il segnale Power Doppler può esse-re utilizzato per evidenziare una zonaiperemica in fase acuta (12). In questicasi si può anche ricorrere alla RMN peravere una migliore definizione dell’areadi lesione e per uno studio più panora-mico della pelvi (13).

    TrattamentoAttualmente il trattamento delle frattureda avulsione della SIAI è per lo più con-servativo e consiste nel riposo funziona-le associato a terapia analgesica, seguitoda un programma riabilitativo dedicato.Il trattamento, della durata complessivadi almeno 8 settimane, può essere sche-matizzato in un programma in cinquefasi, durante le quali il paziente recuperagradualmente la mobilità articolare, laforza muscolare e la deambulazione concarico, fino alla rieducazione al gestoatletico specifico nella fase finale (10).Dalla letteratura risulta che il completorecupero funzionale in seguito a tratta-mento conservativo avviene in untempo compreso tra le 3 settimane e i 4mesi (11). Il trattamento chirurgico puòpermettere una ripresa più precoce del-l’attività sportiva, ma con risultati fun-zionali a lungo termine sovrapponibili aquelli degli atleti trattati conservativa-mente. Una ripresa troppo precoce delleattività sportive, tuttavia, può provocarela scomposizione, i ritardi di consolida-zione e la ri-frattura sia dopo trattamen-to conservativo sia chirurgico (11).Le principali complicanze del trattamen-to conservativo, comunque rare, sono laformazione di esostosi (14), le vizioseconsolidazioni e le pseudoartrosi. La principale complicanza descritta per icasi trattati chirurgicamente è la meralgiaparestesica, sebbene più frequente incaso di trattamento chirurgico delle frat-ture da avulsione della spina iliaca ante-ro-superiore, oltre alle complicanzeinfettive locali. In letteratura sono descritti pochi casi di

    Figura 2. I due capi del retto del femore si uniscono per dareorigine ad un’aponevrosi da cui traggono origine i fasci musco-lari. Il muscolo termina distalmente con un’aponevrosi larga espessa che gradualmente si restringe a formare il tendine delmuscolo quadricipite.

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    frattura della SIAI trattati chirurgica-mente mediante riduzione a cielo apertoe sintesi con viti.Attualmente l’indicazione al trattamentochirurgico delle fratture da avulsionedella SIAI maggiormente condivisa inletteratura è la presenza di una diastasimaggiore di 1,5-2 cm, la necessità diritorno rapido all’attività sportiva per gliatleti di alto livello, le pseudoartrosi e iritardi di consolidazione caratterizzati daquadri di dolore cronico (15), le sindro-mi da compressione del nervo femoro-cutaneo laterale (più frequente in seguitoa fratture della SIAS) e la formazione diesostosi voluminose (14) con conse-guenti sindromi da impingement femoro-acetabolare esterno (16).Riportiamo di seguito il caso clinico diun giovane calciatore di 13 anni (altezza150 cm, peso 60 Kg) giunto alla nostraattenzione per l’insorgenza di intensodolore in regione inguinale sinistra asso-ciato ad impotenza funzionale alla fles-sione dell’anca e impossibilità a deambu-lare con il carico sull’arto inferiore sini-stro. Il paziente riferiva di aver avvertitouna sensazione di “rottura” in regioneinguinale e immediato intenso dolorementre calciava il pallone durante unapartita. Riportava in anamnesi episodi didolore inguinale bilaterale, compatibilecon sindrome retto-adduttoria e nes-sun’altra patologia. All’esame clinico non erano presenti inregione inguinale edemi, né ecchimosi,ma esclusivamente un intenso dolore edolorabilità diffusa alla palpazione su -perficiale e profonda, in assenza di tu -mefazioni e gap apprezzabili palpatoria-mente. La flesso-estensione attiva del-l’anca appariva algolimitata, con flessio-ne attiva massima di circa 70° ed esten-sione attiva massima di circa 10°. Allamobilizzazione passiva era possibile rag-giungere i 20° gradi di estensione e laflessione completa, sebbene con dolore. Eseguiva subito una Rx bacino in proie-zione AP e una proiezione assiale perl’anca sinistra, che mostravano la presen-za di una frattura da avulsione della SIAIcon minima scomposizione dell’apofisi,in un paziente con Risser 4 (Fig. 3).A pochi giorni dal trauma veniva inoltre

    eseguita una RMN del bacino che evi-denziava importante edema spongiosoin prossimità della sede di avulsione (Fig.4). Si poneva indicazione al trattamentoconservativo della frattura medianteriposo funzionale, terapia analgesica eprogramma riabilitativo dedicato in cin-que fasi, come segue:

    Fase I: riposo a letto con possibilità diiniziare esercizi di contrazione iso-metrica della muscolatura di coscia,compatibilmente con il dolore (I set-timana);Fase II: deambulazione con caricoparziale bi-assistito associato ad eser-cizi di mobilizzazione passiva del-l’anca (II-IV settimana);Fase III: recupero graduale del caricocompleto ed esercizi di mobilizza-zione attiva, anche contro gravità(IV-VI settimana);Fase IV: esercizi di contrazione con-tro resistenza per il recupero dellaforza muscolare (VI-IX settimana);Fase V: ripresa dell’attività sportivacon lavoro differenziato e progressi-va ripresa del gesto atletico specifico(dopo la IX settimana).

    A tre settimane dal trauma il paziente era

    in grado di deambulare con carico par-ziale bi-assistito con minimo dolore, allaIV settimana aveva recuperato un’artico-larità normale, senza dolore fino ai mas-simi gradi e ad otto settimane abbiamoriscontrato un completo recupero dellaforza dei flessori dell’anca. Il paziente haripreso l’attività sportiva con lavoro dif-ferenziato a partire dalla VIII settimanadopo il trauma e alla X settimana è tor-nato a giocare in squadra.Al follow-up clinico a 6 mesi, il pazienterisultava clinicamente guarito, con unaripresa funzionale completa senza esiti.

    ConclusioniLe fratture da avulsione della spina iliacaantero-inferiore sono lesioni rare edinteressano prevalentemente adolescentiche praticano attività sportiva agonistica,in particolare giovani calciatori. Questelesioni passano spesso misconosciute infase acuta perché confuse con lesionimuscolo-tendinee e patologie da sovrac-carico e vengono spesso diagnosticatesolo successivamente per la persistenzadel dolore e della limitazione funzionale,con ritardo nel trattamento e nella ripre-

    Figura 3. Rx bacino in proiezione AP e una proiezione assiale per anca sinistra: frattura daavulsione della SIAI con minima scomposizione dell’apofisi, in un paziente con Risser 4.

    Figura 4. RMN bacino: edema spongioso in prossimità della sede di avulsione della SIAI.

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    sa dell’attività sportiva. Una radiografiastandard del bacino è spesso sufficientea confermare la diagnosi. Il trattamentoconservativo con riposo funzionale,terapia analgesica e successivo tratta-mento riabilitativo dedicato permetteuna completa ripresa funzionale in unperiodo compreso tra le 3 settimane e i3 mesi. Per prevenire queste lesioni èfondamentale un’adeguata preparazioneatletica dei giovani sportivi, soprattuttoper coloro che praticano gli sport più arischio, e la diagnosi e il trattamento pre-coce di eventuali condizioni predispo-nenti quali le apofisiti da sovraccaricofunzionale.

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    7. ANATOMIA DEL GRAY 1 - Quartaedizione italiana condotta sulla trentot-tesima edizione inglese a cura di Peter L.Williams, Lawrence H. Bannister,Martin M. Berry, Patricia Collins, MaryDyson, Julian E. Dussek, Mark W.J.Ferguson. Edizione italiana a cura diRodolfo Amprino, Gastone Marotti.Volume 1, Zanichelli, 2001.

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    Ci ha lasciato precocemente, nel pieno dell’estate, David La -miche, coordinatore e responsabile di ICLO.

    Chi di noi non ha avuto l'opportunità di conoscerlo e apprez-zarlo?Penso nessuno, perchè tutti noi, almeno una volta, siamo tran-sitati da Arezzo, nelle sale settorie di ICLO, e abbiamo avutooccasione di stringergli la mano, di fare due chiacchiere con lui.David era l’anima e il motore di ICLO... il pioniere dei CadaverLab Italiani. Un grandissimo lavoratore, un uomo grazie alquale anche i chirurghi italiani hanno trovato una casa affidabi-le e accogliente dove migliorare le proprie capacità.Tutti noi ci stringiamo alla sua famiglia, con tanta tristezza nelcuore. Un grande abbraccio caro David, non doveva andare così, maper tutti noi Arezzo sarà sempre la tua casa, dove comunque tiritroveremo.Un uomo rimane dove ha lasciato la propria anima.

    La grande famiglia di SIGASCOT

    SIGASCOT PIANGE UN CARO AMICO

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    IntroduzioneLa valutazione funzionale di un fisiote-rapista ha lo scopo di individuare lestrutture muscolo-scheletriche e il deficitfunzionale ad esso collegate, responsabi-li della disabilità del paziente. Un deficit di forza di uno o più gruppimuscolari rappresenta una situazione cli-nica spesso ritrovata, pertanto il fisiote-rapista dovrà scegliere l’esercitazione elo strumento più idonei fra quelli noti:manubri, cavigliere, macchine ad aria,carrucole. La resistenza elastica è uno diquesti strumenti; non sempre però vieneutilizzata correttamente o sfruttata almassimo. Non è infatti una resistenzaisotonica o isocinetica, bensì progressivae graduale.Il suo utilizzo in passato era diffusosoprattutto sui campi gara durante le fasidi riscaldamento (si usavano camered’aria di bicicletta); a partire dagli anni’90 circa ha avuto un grosso sviluppo nelmondo riabilitativo: basti pensare chedall’indagine di Page (1) del 2003, con-dotta su un campione di 200 professio-nisti nel mondo della riabilitazione negliStati Uniti, il 96% dichiara di utilizzarlanella propria pratica clinica, soprattuttoper l’arto superiore e soprattutto per iprogrammi domiciliari di rinforzo.

    Cos’è l’elasticitàL’elasticità è una caratteristica fisica cheesprime la forza con cui un solido, dopoessere stato deformato entro il suo limi-te plastico, ritorna alla forma originaria.L’intensità di questa forza è espressadalla legge di Hooke: F=k∆x ossia ilprodotto fra una costante di proporzio-nalità legata alla tipologia di materiale di

    cui è composto il solido, e la percentualedi allungamento del solido rispetto allalunghezza di riposo. La sezione trasversadel solido, nel nostro caso dell’elastico, ela qualità di materiale che lo compone(lattice), sono altre due variabili da tene-re in considerazione per determinare laforza di ritorno elastico.

    Studi di laboratorioUna serie di lavori clinici (2-6) ha regi-strato le tensioni che gli elastici Thera-Band® offrono a diverse percentuali diallungamento, ricavandone il graficonella Figura 1 ed estrapolando una seriedi altre utili informazioni pratiche. Lagravità e la velocità di allungamentodell’elastico, ad esempio, non influenza-no la forza erogata dallo stesso; la forzaerogata dall’elastico nella fase eccentricadell’esercizio (cioè quando l’elastico statornando nella posizione originaria) èsolo leggermente inferiore a quella ero-gata dallo stesso nella fase concentricadell’esercizio (cioè quando l’elastico

    viene allungato), a parità di percentualedi allungamento; l’usura del materialedopo 5.800 cicli continui di allungamen-to e accorciamento varia, a seconda deicolori, dal 5 al 15%, con un calo che siregistra soprattutto nei primi 50 cicli.Fondamentale è il concetto che perdeterminare la tensione erogata da unelastico, dovremmo considerare la varia-zione di lunghezza dello stesso rispettoalla sua lunghezza di riposo, ragionandoin percentuale di allungamento e non intermini di centimetri.

    In palestraQualora l’esercizio proposto determiniun movimento angolare dei segmentiossei, la percentuale d’allungamentodell’elastico non sarà l’unico parametroda considerare per comprendere il caricoesterno offerto da un elastico, ma occor-rerà valutare attentamente l’angolo chela linea di trazione dell’elastico formacon il segmento scheletrico che stiamomuovendo (Fig. 2). Il momento esterno

    Utilizzo della resistenza elastica in riabilitazioneStefano Respizzi1, Ramon Cavallin2

    1 Direttore Dipartimento di Riabilitazione, IRCCS Humanitas Research Hospital, Rozzano2 Fisioterapista libero professionista, Milano

    Figura 1. Grafico Stress/Strain per sette colori elastici Thera-Band®.

    Thera-Band® Force-Elongation

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    SIGASCOTLa parola ai Comitati

    della resistenza offerta dalla resistenzaelastica, sarà data dall’interazione di que-sti due fattori. La metodica quindi si dimostra estrema-mente adattabile alle necessità delpaziente, poiché variando la posizionedel paziente o il fissaggio della banda,potremmo dosare in modo ottimale ilcarico esterno durante l’esecuzionedell’esercizio ed essere quindi piuttosto

    precisi nel dosaggio dei carichi (7). Laprogressione dell’esercizio non saràbasata solo dall’utilizzo di elastici dicolori diversi ossia via via più spessi equindi maggiormente resistenti ma,nell’ottica di rendere l’esercizio il piùfunzionale possibile, si potrà variare laposizione del paziente, la sua stabilità,utilizzare pedane propriocettive perincrementare il controllo neuromuscola-

    re o ancora Fitball/SwissBall per stimola-re il reclutamento della muscolaturalombo-pelvica. Tutto questo fa dell’ela-stico uno strumento estremamente ver-satile e adattabile allo scopo che voglia-mo raggiungere.Numerosi sono gli studi che hannoormai da tempo validato l’utilizzo diquesta metodica quale ottimo strumentodi rinforzo muscolare, sia in ambitosportivo (8, 9) sia preventivo (10), perl’anziano (11), per donne sedentarie (12),per pazienti affetti da problematichemuscoloscheletriche di varia natura (13),ma anche per persone sane che sempli-cemente vogliano aumentare la propriaforza o incrementare il proprio stato dibenessere (14).L’arto superiore rimane il distretto mag-giormente riabilitato e allenato con que-sto strumento. La differenza fondamen-tale rispetto all’utilizzo di una caviglieraè la totale assenza del carico inerziale dadover vincere ad inizio movimento (5),proprio perché l’elastico è una forma diresistenza non influenzata dalla gravità.Hintermeister et al. (15) suggerivanol’uti lizzo della resistenza elastica nelpaziente post-operato di spalla, proprioperché in grado di offrire una resistenzagraduale che stressasse poco le ripara-zioni chirurgiche; Decker et al. (16), inseguito ad uno studio ad indagine elet-tromiografica, suggerivano il DiagonalExercise (Fig. 3) per il reclutamento delmuscolo sottoscapolare e il Dynamic Hug(Fig. 4) per il reclutamento del gran den-tato (17).Molteplici sono poi le applicazioni anchenella riabilitazione dei pazienti affetti dainstabilità cronica di caviglia, sia per eser-cizi di rinforzo selettivo in catena aperta(18) che per esercizi di tipo propriocetti-vo in catena chiusa (19), quest’ultimisicuramente applicabili anche in tuttiquei casi di riabilitazione negli esisti didistorsioni di ginocchio, sia conservativisia post-chirurgici (20) (Fig. 5).La scelta dell’elastico più corretto da uti-lizzare e l’intensità dell’esercizio propo-sto, oltre alle considerazioni trasversaliall’impostazione di un qualsiasi esercizioterapeutico e all’esperienza del clinico,può avvalersi di scale validate che quan-

    Figura 2. Esempio di abduzione di spalla, con cambiamento della linea di trazione dell’elasticodurante l’esecuzione dell’esercizio.

    Figura 3. Diagonal Exercise, posizione iniziale e finale.

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    newsSIGASCOT

    Anno XXII - n. 2 - Maggio 2016

    tifichino lo sforzo percepito dal pazien-te. Alcuni lavori hanno infatti utilizzatola scala di BORG nel proprio disegnosperimentale (21), mentre altri hannovalidato l’utilizzo di altre scale come laOMNI Scale (22), o una specifica scalaper l’esercizio a resistenza elastica (23).Fondamentale sarà poi monitorare laqualità di esecuzione dell’esercizio stes-so: è inutile utilizzare elastici molto resi-stenti a discapito di un’esecuzione deimovimenti non precisa e con compensi. L’elastico può trovare infine applicazio-ne anche in esercizi non direttamentefinalizzati al rinforzo di un gruppomuscolare, come ad esempio quale stru-mento integrativo per esercizi posturali,come strumento propedeutico - intro-duttivo ad esercizi pliometrici importan-ti o ancora sarà possibile sfruttarlo pertecniche di contrazione - rilasciamentodi certi gruppi muscolari (esempio eleva-tori di scapola o flessori plantari.

    SvantaggiNonostante la gamma di colori esistente,per lo svolgimento di esercizi massimaliper i grossi gruppi muscolari degli artiinferiori ad esempio, la resistenza elasti-ca non si dimostra ad oggi adeguata osufficiente. Difficoltosa rimane anche lamisurazione dei risultati ottenuti poichémeno immediato rispetto al monitorag-gio rispetto al carico isotonico con cavi-gliere o macchinari. Da ricordare poialcune difficoltà pratiche, come adesempio l’ancoraggio in ambiente dome-stico (anche se esistono kit dedicati aquesto scopo) o la necessità di utilizzarebande latex free per i pazienti allergici.Particolare attenzione dovrà poi essereposta durante l’esecuzione di esercizicon gli elastici vicino alla faccia e agliocchi: meglio indossare occhiali protetti-vi, utili in caso di rottura accidentaledell’elastico.

    ConclusioniLa resistenza elastica non rappresenta lasoluzione a tutti i problemi di rinforzoné si sostituisce alle metodiche già cono-sciute e da sempre utilizzate nelle pale-stre di fisioterapia; rappresenta tuttaviauno strumento le cui caratteristichedevono essere note da ogni fisioterapi-sta. Una metodica ancora in parte dascoprire nei molteplici campi di applica-zione che può offrire, una metodica chevede nel basso costo, nella semplicità diutilizzo e nella facilità di trasporto ulte-riori caratteristiche vincenti. Può essere facilmente sfruttata permigliorare le performance muscolari ditutto il corpo, dal piede alle mani, daldistretto cervicale a quello lombare,dall’arto superiore a quello inferiore. Lagradualità della resistenza che è in gradodi offrire la rende una metodica di riferi-mento non solo per il rinforzo delpaziente post-chirurgico o conservativo,ma anche per chi desideri semplicemen-te tenersi in forma.

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    Figura 4. Dynamic Hug, posizione iniziale e finale.

    Figura 5. Thera Band® Frontal Kick, posizione iniziale e finale.

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    SIGASCOTLa parola ai Comitati

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