16
1 FIGURE SENZA TEMPO, OMBRE SENZA VOLTO CHE, GOCCIA A GOCCIA, CON I MATTONI DELLA SOLIDARIETÀ RICOSTRUISCONO LE FONDAMENTA ED I MURI PORTANTI DELLA LORO VITA IL MENSILE DELL’OSTELLO “DON LUIGI DI LIEGRO” DI VIA MARSALA ora in Via Casilina 144 e-mail: [email protected] COPIA GRATUITA NUMERO UNICO Agosto-Settembre 2014 “Un minuto di silenzio Un minuto di silenzio Un minuto di silenzio Un minuto di silenzio” Non è mai semplice scrivere qualcosa di nuovo, di diverso, qualcosa che arrivi quando hai a che fare con lo stesso servizio da anni, senza rischiare di scadere nella banalità, di essere ripetitivi o retorici. Allora, ho semplicemente pensato a tutte quelle volte in cui credevo di venire a lavoro e di fare né più né meno ciò che avevo fatto il giorno prima e, puntualmente, nel bene o nel male, ritrovarmi smentita da un fatto nuovo con cui dovermi confrontare; quando pensavo di saperla lunga ormai su certe cose e invece dovevo rifare i conti con l’altro ma anche con me; o ancora, tutte quelle volte in cui credevo di aver visto tutto, ma la Mensa Don Luigi, in un modo tutto suo, poteva continuare a sorprendermi. Lo scorso 14 luglio arrivò in tutti i servizi Caritas questa comunicazione: “Carissimi, domani sera alle 19 don Enrico ci chiede di partecipare alla preghiera interreligiosa per la pace in Terra Santa con ebrei e musulmani. Si svolgeranno due momenti di preghiera, a Villa Glori e alla Cittadella. Allo stesso tempo, chiede di poter fare un momento di silenzio, riflessione e preghiera (2- 3 minuti), alle 19 in punto, in tutti i centri che sono aperti (comunità alloggio, case famiglia, mense, ostello).” Segue a pag. 2 15 15 15 15° ° ° ° ANNO ANNO ANNO ANNO In questo numero: Prima pagina pag. 1 Dalla prima pagina pag. 2 Riflessioni pag. 3 L’angolo della poesia e dei pensieri pag. 4, 5, 6 Ricordi pag. 7 Attualità pag. 8, 9 Storie pag. 10 La prigione volontaria: il consenso pag. 11 Scritto da voi pag. 12, 13 Clochard… la causa scatenante e gli effetti pag. 14, 15 Compleanni e appuntamenti pag. 16

Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di ... · Me sento confusa, non c’ho più na’ lira Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta! La crisi che avanza,

  • Upload
    others

  • View
    13

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di ... · Me sento confusa, non c’ho più na’ lira Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta! La crisi che avanza,

1

FIGURE SENZA TEMPO, OMBRE SENZA VOLTO CHE, GOCCIA A GOCCIA, CON I MATTONI DELLA SOLIDARIETÀ RICOSTRUISCONO LE FONDAMENTA ED I MURI PORTANTI DELLA LORO VITA

IL MENSILE DELL’OSTELLO “DON LUIGI DI LIEGRO” DI VIA MARSALA ora in Via Casilina 144

e-mail: [email protected] COPIA GRATUITA NUMERO UNICO Agosto-Settembre 2014

““““Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di silenzio””””

Non è mai semplice scrivere qualcosa di nuovo, di

diverso, qualcosa che arrivi quando hai a che fare

con lo stesso servizio da anni, senza rischiare di

scadere nella banalità, di essere ripetitivi o retorici.

Allora, ho semplicemente pensato a tutte quelle volte

in cui credevo di venire a lavoro e di fare né più né

meno ciò che avevo fatto il giorno prima e,

puntualmente, nel bene o nel male, ritrovarmi

smentita da un fatto nuovo con cui dovermi

confrontare; quando pensavo di saperla lunga ormai

su certe cose e invece dovevo rifare i conti con l’altro

ma anche con me; o ancora, tutte quelle volte in cui

credevo di aver visto tutto, ma la Mensa Don Luigi, in

un modo tutto suo, poteva continuare a sorprendermi.

Lo scorso 14 luglio arrivò in tutti i servizi Caritas

questa comunicazione:

“Carissimi, domani sera alle 19 don Enrico ci

chiede di partecipare alla preghiera interreligiosa per la

pace in Terra Santa con ebrei e musulmani. Si

svolgeranno due momenti di preghiera, a Villa Glori e

alla Cittadella. Allo stesso tempo, chiede di poter

fare un momento di silenzio, riflessione e preghiera (2-

3 minuti), alle 19 in punto, in tutti i centri che sono aperti

(comunità alloggio, case famiglia, mense, ostello).”

Segue a pag. 2

15151515° ° ° ° ANNOANNOANNOANNO

In questo numero: Prima pagina pag. 1 Dalla prima pagina pag. 2 Riflessioni pag. 3 L’angolo della poesia e dei pensieri pag. 4, 5, 6 Ricordi pag. 7 Attualità pag. 8, 9 Storie pag. 10 La prigione volontaria: il consenso pag. 11 Scritto da voi pag. 12, 13 Clochard… la causa scatenante e gli effetti pag. 14, 15 Compleanni e appuntamenti pag. 16

Page 2: Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di ... · Me sento confusa, non c’ho più na’ lira Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta! La crisi che avanza,

2

In un primo momento pensai che fosse davvero una

bella cosa, e che: “cavolo!, avrei voluto esserci!”…

ma avevo il turno di mattina… sarebbe stato bello

vedere l’atmosfera che si creava in ostello. Eh già…

perché la mia testa immaginava il momento in ostello

o nella chiesetta qui a Santa Giacinta, escludendo

categoricamente la possibilità di poter coinvolgere la

mensa. “Ma no… ma te lo immagini fare un minuto di

silenzio a mensa??? È impossibile. Sarà senz’altro

solo in ostello.”

Invece alle 19.10 Antony mi inviava alcune foto del

momento di raccoglimento a mensa!

Ero letteralmente incredula… Gabriele aveva preso il

microfono e invitato tutti i presenti al famoso

momento e in un attimo, il caos di voci, stoviglie, vassoi,

perfino i treni che passano incessantemente sui binari

alle spalle della mensa, sembravano essersi fermati. In

quella foto si vedevano tutti, dagli operatori e i volontari

alla cuoca, tutti gli ospiti in fila, fra loro si intravedeva

anche uno che di solito indossa la shashia, il

tradizionale copricapo islamico; quelli seduti al tavolo e

quelli alle firme…tutti immobili; in quello scatto mi arrivò

tutta la forza e la suggestività di quel momento, e mi

resi conto di quanto anche uno dei luoghi più caotici

esistenti avrebbe taciuto di fronte al potere della

preghiera e al bisogno di pace.

Io non c’ero quel giorno lì, ma grazie a quel fermo

immagine ho capito una cosa… ho capito che ancora

dopo tanti anni, questi luoghi, che un po’ sono come

casa nostra, perché è qui che

ognuno di noi passa metà delle

proprie giornate, queste persone,

che sono un po’ la nostra famiglia

numerosa e allargata, e in

particolare, questa mensa, hanno

ancora il grande potere di

sorprendermi, regalandomi ogni giorno nuove emozioni.

Silvia (operatrice)

Page 3: Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di ... · Me sento confusa, non c’ho più na’ lira Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta! La crisi che avanza,

3

Essere o non essere single Vorrei vivere per qualcuno, ma vivo e basta, nella mia vita non c’è nessuno, mi basterebbe anche un cagnolino da coccolare, da amare, sì, amare è vivere. Mi fa sorridere chi dice che single è bello: non è mai una scelta rimanere soli, non piace a nessuno sentirsi soli, l’essere umano ha bisogno di continui confronti, di sentirsi parte della vita dell’altro. Mi sembra quasi di sentirvi, state pensando che sto dicendo un sacco di scemenze, che rimanere soli ha i suoi vantaggi. Che non si hanno obblighi, che si è liberi di fare quello che si vuole, ecc. ecc. Ma smettetela, pusillanimi, egoisti e bugiardi con voi stessi, vi vedo rientrare a casa, soli, seduti tristemente in poltrona davanti al televisore, mangiando un misero panino e sgranocchiando un pacco di patatine: il cellulare in mano sperando che qualcuno si ricordi di voi per fare quattro chiacchiere: se questa è libertà: viva il matrimonio!

Anna Maria Lo Presti Roma 04-09-14 Il primo giorno di felicità nella sofferenza Io sono Omar Ogile Ahmed. Sono cittadino di origine somala e vengo da Mogadiscio – Somalia. Vorrei tanto raccontare la mia vita che ho vissuto con molta sofferenza. Sono partito dalla Somalia nel 2000 e ho attraversato molti contenti e ho passato molte frontiere, prima di arrivare nel Paese della felicità: l’Italia. Non ho molto tempo per raccontarvi tutte le storie che ho vissuto. Ringrazio tutti voi per avermi dato la possibilità di raccontare di me stesso.

Omar L’assoluto naturale della bellezza Un paesaggio inenarrabile, stupendo, bellissimo, merita non una ma una collezione di foto e più, rigorosamente scelte nei miei quattro rullini del momento. Molte ne ho scattate; un’infinità… Oramai da anni, per me, dolce “mania” è questa, forse più delle altre arti, tutte. Mania che m’appaga quasi “morbosamente”, come amare e onorare l’assoluto naturale della bellezza; così come il non trascurabile gentil sesso. Al momento qui c’è di mezzo e impera Madre Natura che m’affascina e pienamente mi coinvolge. Sarà felicità questa? Chiamatela come vi pare! Su questo tema, da tempo immemore, “ci sguazzo” e mi perdo magnificamente con trasporto e passione; e perché no, anche con amore.

Gian Paolo Donà Il nostro cuore

È forte o fragile, non importa, basta che sappia amare, basta saperlo donare al prossimo, a volte batte per emozioni e paure. Occorre aprire il cuore alle necessità dei fratelli più poveri per sostenerli nei loro bisogni. Dobbiamo avere un cuore umile, semplice e ricco di sentimenti, un cuore che sappia perdonare chi ha sbagliato. Che a nessuno manchi un cuore che ami solo Te Signore e sia degno del Tuo nome. E che possiamo dire che il nostro cuore sia colmo d’amore. Dal cuore di Dio nasce il mio cuore.

Lia

Il Silenzioso Sono qui al Giornalino finalmente, io non dico niente ma vi sono sempre vicino!!! Silenzioso ma contento di mangiare dolci, bere bibite, fare quattro battute e barzellette. Io non dico niente, ma ascolto le vostre poesie divertenti, alcune un po’ tristi, ma per me va tutto bene! Mi sembra una grande famiglia, Maurizio è al timone della nostra grande barca! Simpatico, allegro, ci dà buoni consigli, lui è saggio ma ha pure qualche anno! Le volontarie allegre e di bella presenza ci aiutano in tutto quello che riguarda il giornalino! Io non dico niente, ma mi diverto veramente! L’atmosfera si fa calda e accogliente, io non dico niente! È ora della pappatoria, buona la mortazza, che acquolina, bibite fresche! Antonello con la sua chitarra ci fa sognare, bravo Antonello, continua così! Si è fatto tardi, devo andar via, la pappatoria è finita, la musica anche, fuori piove, peccato! Ma ne è valsa la pena. Saluto la mia grande famiglia, un abbraccio e un bacio a tutti. Il silenzioso, ma simpatico!

Sergio Marchisio

Page 4: Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di ... · Me sento confusa, non c’ho più na’ lira Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta! La crisi che avanza,

4

Amore, non parlare, guardami soltanto, così che i miei occhi possono entrare nel

tuo cuore e abbracciare la tua anima,

emblema del mio amore.

Ira

Volerò Volerò un giorno, quando avrò le ali per poterlo fare.

Ora sono troppo deboli e con esse lo è anche la mia forza.

Ora è tempo di riposare ed aspettare. Ma prima o

poi avrò la forza e tornerò a volare. Avrò ali forti per poter di

nuovo andare e ritrovare tutto ciò che ho perduto.

Lia

In un dolore… In un dolore venuto dal lontano passato che la vita ci arriva, c'è un momento di cammino in

una scelta, ci parliamo da grandi sotto le nuvole correnti nell'anima, dove la luce con una voce che ci schiarisce un ricordo in una

notte tanto di fuoco ma un amore troppo vero per essere vero, un letto sfatto e tu non ci sei più, solo la fantasia nel buio e la tua distanza.

Le ali che volano in un tramonto dove si accosta il dolore eterno di una nostalgia, un

passato che non torna più. Dove resti solo tu, qui dove tutto è immobile, qui non ha più

senso per me, in una casa illuminata dove non trovo te nella sua immensità dove non ho più

intorno Amore. Angelo Zurolo

E pensare che tutto ciò che mi rimane è la speranza: ricominciare, è una parola grossa, piena di significati, di alternative. A volte sento di ricominciare, di non spegnere in me quella speranza, mi dico che c’è una vita che mi aspetta ancora, che vorrei gridare al vento, ma dalla bocca non esce una parola. Volendoci pensare mi chiedo come posso ricominciare, sono piena di acciacchi, mezza rimbambita

dalle vicissitudini negative che mi sovrastano, e poi, a conti fatti non so neppure se mi conviene. Sapete che vi dico: lascio scorrere il tempo, mi affido alla sorte, alla mia età ricominciare è una parola impegnativa…troppo impegnativa, ed io non me la sento di prendere un impegno così gravoso.

Anna Maria Lo Presti

La mia notte Adesso la notte

non la vedo buia, la mia notte

non mi fa paura, ombre sui muri, le voci, i rumori,

chiari riflessi come fantasmi. Vivo la notte, il suo silenzio, riprendo piano a sonnecchiare.

Pensierino

Non vedo l’alba da troppo tempo, la mia alba: non ricordo più i suoi colori, i suoi chiarori, la sua sintonia. Abitavo a Rimini, dal balcone di casa mia si vedeva il mare, a volte mi alzavo presto ed era suggestivo vedere il cielo illuminarsi, nel mare c’era un luccichio che nemmeno un pittore poteva dipingere. Sono anni che non provo queste meravigliose sensazioni, forse sono troppo romantica ma dò molta importanza ai piaceri dell’anima. Vorrei che il mio cuore riprendesse a battere per le bellezze della natura e sentirmi viva.

Anna Maria Lo Presti

Un pensiero Un pensiero per i nostri cari amici operatori dell’Ostello e di S. Giacinta. Fanno tanto per noi, ma molte volte vengono anche “malmenati”, perché non si accetta il loro lavoro che è fatto anche di no, loro malgrado. Sono bravi ragazzi e a loro va tutta la mia amicizia indissolubile.

Pinuccio

Page 5: Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di ... · Me sento confusa, non c’ho più na’ lira Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta! La crisi che avanza,

5

Ama la vita

Anche nei momenti oscuri, quando nessuno ti cerca,

quando il cammino si fa difficile e nessuno ti ama,

quando fanno finta che non esisti. Ama la vita se ti dà poco o molto,

nell’insuccesso, nelle poche gioie che ti può

regalare, nella solitudine

e anche se la volessi diversa. Ti

devi accontentare di quella che è,

perché di meglio non ti può dare.

Ama la vita, prima o poi ti porterà

nella strada che si chiamerà felicità.

Lia

TEMPO DE CRISI Me sento confusa, non c’ho più na’ lira

Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta!

La crisi che avanza, però non c’ho più la panza!

La cinta se strigne. Vorrei lavora’ ma non lo posso fa’!

Me sa che me sto ammala’!! E gira che t’ariggira, semo sempre qua.

Ho già fatto er bucato, me ne vado al mercato. Ma giro che t’ariggiro me manca

un euro per un panino!! La crisi ce sta, eccome se ce sta

che ve possinammazza’!!!! Marisa Serapiglia

Castelgrande (Potenza) 4-9-2014

Carissimi amici del Giornalino, vi scrivo con molto ritardo, vedo

con un occhio solo, questo inverno ha piovuto molto. Mi sono operata

all’occhio destro e mi fa male, posso scrivere solo quando è una bella giornata e quando c’è il sole,

mentre quando è nuvoloso non vedo bene. Vi penso sempre, spero stiate bene,

saluto voi e le vostre famiglie. Non ho altro da dirvi.

Maria Gasparrini

Inno ai mondiali

Si alza il sipario sul grande Brasile, il mondo va di nuovo nel pallone; davanti agli occhi scorrono i colori delle maglie e s’iniziano le sfide. Nel paese del samba e dell’amore

facciamo il tifo in queste calde notti perché la mia squadra

giunga all’ultimo stadio, le regole sian sempre rispettate.

Vorremmo dare un calcio alla miseria ed innalzar la coppa verso il cielo, che lo faccia l’Italia o qualcun altro sarò il vero successo dell’estate.

Federico

Il poeta

S’ispirava. E scriveva giorno e notte, il poeta,

prendendo di petto la luna, le stelle, l’universo...

Talmente fu rapito, ispirato e perso, che da quel momento

nessuno lo riconobbe più; poiché perse la memoria, l’orientamento ed il verso.

Gian Paolo Donà

L’ultimo volo Mi spegnerò come una candela al vento, spiccherò il mio ultimo volo da gabbiano,

sorvolerò il mare dell’eterno, e dall’immenso non vorrò più tornare.

Nel mio cuore regnerà il sereno, le mie lacrime non dovrò asciugare,

nella mia mente più nessun pensiero, nessun dolore nel cuor da riparare. Non mi chiederò che farò domani, non tornerò nel mio amato ostello

dove la mente e il cuor si rasserena e nessuna lacrima si trasforma in pena!

Anna Maria Lo Presti

Page 6: Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di ... · Me sento confusa, non c’ho più na’ lira Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta! La crisi che avanza,

6

Guidami Tu Signore

La mia vita è nelle Tue mani.

So che mi guiderai nella giusta strada.

Sai tutto di me. Mi sei vicino. Ho bisogno del Tuo

Amore. Accanto a Te mi

sento sicura. È stato bello incontrarti

e mai nessuno ci separerà.

Lia

Sono ancora sette!

È da quel dì che, le note musicali son solo sette;

mica, millesettecentosettantasette!! Anche volendo moltiplicare sette per sette,

con delle note in aggiunta non si arriva a quarantanove.

Quindi, è inutile provare a plagiare altre musiche e altre canzoni ancora;

il deludente risultato sarebbe come dire: che oggi fuori piove,

solo perché incanta, lo permette e illumina ad oltranza

l’aurora, complice col sole.

Gian Paolo Donà

Fra buio e luce

La vita dura un attimo, la morte è lunga a venire: si avvicina, ci sfiora, ci illude e

dispettosa si allontana. Nel suo insieme è affascinante, ti incuriosisce, ti tiene con il fiato sospeso, è imprevedibile. I suoi molteplici volti

ti spiazzano, ma è sempre “lei”. Ti insegue sempre, pronta a fasciarti d’immenso: “lei” è

buio e luce, è gelo e calore, è amica e nemica, è musica e silenzio, è quella cosa che ami e che odi…è la morte…unica, insostituibile e

necessaria!

Anna Maria Lo Presti

Il mio quadrato Un quadrato di sole mi trascina lontano, mi fa camminare,

lenta, sempre più piano. Un quadrato di mondo dove perdermi ancora,

quadrato di luna dove posso sognare. I miei sogni ingialliti si bruciano al sole, un quadrato di vita che non vuole finire.

Pensierino:

Non ridete, a volte penso di buttarmi nel Tevere, ma poi penso: sono così sfigata che sicuramente trovo qualcuno che mi salva, il solo pensiero mi fa andare in bestia. Nella mia lucida follia pongo dei limiti alla mia sofferenza che si protrae da lungo tempo senza un minimo di speranza. Tutto diventa ineluttabilmente, inutile continuare un calvario che ti distrugge in tutto il tuo essere. Ho sempre pensato che si debba fermare ciò che non si può combattere, è l’unica mossa vincente che ci fa grandi!!!

Anna Maria Lo Presti

Malinconico autunno Dopo una lunga estate passata al mare e in montagna, si ritorna alla vita quotidiana. Quanta malinconia mette l’autunno, son finiti i giochi, si richiudono gli ombrelloni, si ritorna a casa! I bambini tornano a scuola, qualcuno felice, qualcun altro no. Si rimpiangono i tuffi al mare e i castelli di sabbia, ma si sa che tutte le cose belle finiscono lasciando dentro di noi un po’ di malinconia, come l’autunno grigio e triste! Cadono le foglie secche dagli alberi che si spogliano del loro manto verde. Le foglie si spandono sui nostri marciapiedi umidi di pioggia e noi siamo come quelle foglie in balia del vento, cadiamo giù soli e indifesi ancora stremati e increduli di ciò che accade intorno a noi. Ma noi siamo pronti a tirarci su, ci armiamo di forza e buona volontà per ritrovare quel sentiero luminoso che ci indica la strada giusta e che ci porta alla felicità, al calore di una casa dove, oltre al corpo, si scalda anche il cuore.

Marisa Serapiglia

Page 7: Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di ... · Me sento confusa, non c’ho più na’ lira Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta! La crisi che avanza,

7

Estate Nostalgica L'estate sta finendo e un anno se ne va.....cantavano i Righeira, il tormentone ormai statico e permanente di tutte le nostre estati. Anche questa estate ormai è passata, tra risate, gioie, calore, lacrime, sì lacrime, perché i ricordi affiorano alla mente in questi due mesi, luglio ed agosto, fortissimi come non mai, e ciò non accade in nessun mese dell'anno. Sono vivi, nitidi, e scatta la lacrimuccia, perché sai che quello resterà impresso in te per sempre, ma non potrai più toccarlo con mano e viverlo e allora nelle notti calde, afose, sul tuo letto in una città semideserta preghi che passi in fretta questa estate, ma sei anche consapevole che ci vorrà un altro anno per dire: ehi su è arrivata l'Estate. Sono due anni ormai che l'estate mi manca, che la mia estate mi manca, e sono consapevole che se Dio vorrà, un altro anno dovrò aspettare per dire: ehi su è arrivata l'estate. L'estate sta finendo e un anno se ne va, sto diventando grande lo sai che non mi va, in spiaggia di ombrelloni non ce ne sono più è il solito rituale ma ora manchi tu! Ciao Estate.

Angelo Zurolo La gioventù Lontana è la mia gioventù, spensierata, allegra, me la rimpiango, la vorrei sempre con me! Ma non si può, gli anni passano veloci come un treno in corsa che non si ferma mai! I capelli sono diventati bianchi, qualche piccola ruga solca il mio viso! Si cammina più lentamente, e sofferente, io ero un grillo, da giovane non stavo mai ferma, facevo le scale, non uno scalino, ma due alla volta! Che bei ricordi chiusi ormai da tempo dentro ad un cassetto dove non c’è più la chiave! Ahimè non ritorna più la mia gioventù! Si giunge pian pianino al declino, si diventa un po’ più tristi, vorremmo che gli anni non passassero mai, magari! I figli ormai grandi non si ricordano mai di te, una breve telefonata, una lettera sbiadita da tempo ogni tanto leggi, perché sei sola e nessuno si prende cura di te!

Dolci rimpianti, bellissimi ricordi, che il tempo non può cancellare, ricordi che portiamo nel cuore come un grande amore, il matrimonio, la nascita di un figlio, rimangono attaccati a noi per tutta la vita. Nessuna tempesta, nessun uragano li può portare via, c’è tutta la tua vita dentro di me, che scorre sotto i miei occhi ormai stanchi, una dolce gioventù che non scorderò più!!!

Marisa Serapiglia

LA FATA TURCHINA OVVERO IL PRINCIPIO FEMMINILE DI SALVEZZA

“In questa casa sono tutti morti … sono morta anch’io … Aspetto la bara che venga a portarmi via”. Queste sono le terribili parole con cui la bambina dai capelli turchini (che è una fata lo sapremo solo più tardi) accoglie Pinocchio che è venuto a chiederle aiuto perché

inseguito dagli assassini. La casa della fata è il deposito della vita, e questa vita si è spenta. Si è spenta nell’ozio, nel tedio, nell’incapacità di fare del bene. La fata dice che è morta anche lei: vuole dire che è morta “dentro”, e non le rimane altro che aspettare la bara, che la seppellisca anche come corpo. E invece arriva Pinocchio, che

le chiede salvezza, ma che in realtà è lui a salvare la fata dalla morte, che le ridà la vita nel momento stesso in cui lei la ridà a lui. Si direbbe che i due personaggi abbiano una morte in comune, e che sia essa l’elemento che li accomuna e che li rende legati. Pinocchio ha bisogno della fata, ma ancor più la fata ha bisogno di lui. Tant’è che, come vedremo, quando Pinocchio scomparirà per un lungo periodo, la fata “morirà”, o per meglio dire seppellirà il suo essere bambina per rinascere donna e potergli fare da “mamma: l’eterno principio femminile di salvezza.

Federico

Page 8: Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di ... · Me sento confusa, non c’ho più na’ lira Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta! La crisi che avanza,

8

Bentornato Gocce di Marsala

Giovedì 4 settembre ci siamo ritrovati di

nuovo assieme dopo la pausa estiva. È passata in fretta questa estate, ci siete mancati, ma non nei nostri pensieri, siamo tornati con la gioia nel cuore e più forti di prima. E con

tante storie da raccontare. Anche voi siete tornati con il sorriso di sempre. Ma ciò che conta è l’esser di nuovo assieme e con l’affetto che sempre

ci date. Per noi è importante sentirci vivi. Un pensiero va ad Alberto che è sempre con noi.

Bentornati a tutti e

pronti per ricominciare.

Lia

BENTORNATO GIORNALINO Si riaprono i battenti e noi tutti contenti noi tutti siamo qua, c’è il Direttore in capo al timone! Bentornato Maurizio insieme con tutte le volontarie e soprattutto c’è Francesca, bentornata, dopo la vacanza insieme a Lorenzo, è una gioia rivederci! Ho perso un po’ il filo del Giornalino, è un piacere per me rivederci tutti, ciao a Lia che frettolosa scappa via, ti squilla il telefono amica mia! Io non vedevo l’ora di ritornare al Giornalino, mi mancavano le risate, i giochi inventati, la mortadella con il pane gustoso di Maurizio! Si ricomincia, immagino la tavolata tutta occupata, però ora ci son le sedie! Quante righe su quei fogli, emozioni a non finire, le poesie di Alberto Balletta, frasi bellissime rimaste nel cuore. E lui è sempre qui fra noi! Ogni cosa che riguarda il Giornalino è un’emozione, ci emozionava chi suonava il pianoforte, così come Ciro che con la sua chitarra, cantava la canzone “Strade”. Anche Antonello ce la mette tutta, ci diverte e ci emoziona, anche ora continua ad emozionarci, a farci divertire, ti fa dimenticare tutti i problemi, che poi riprendiamo appena usciti dalla struttura. Bentornato Giornalino, tutti pronti per ripartire come una grande barca, col vento in poppa, ormai siamo come una grande famiglia e il capo è il nostro Direttore Maurizio sempre allegro e disponibile per tutti. Bentornato tra noi, bentornato Giornalino e come dico sempre: è piccolo, ma è grande, molto grande nei nostri cuori!!!!!!

Marisa Serapiglia 28 luglio – I municipio, tutti all’Arca Il primo giorno, ore 7 appuntamento con Michele, che doveva portarmi la lista con i nomi delle persone. Poi le presentazioni con le persone che dovevo portare all’Arca. Siamo partiti da Via Angelo Emo, Michele mi ha dato istruzioni su cosa dovevo fare, così una volta saliti sul pullman, ho iniziato a prendere i nomi delle persone e ci siamo avviati verso San Giovanni, di fronte al Cinema Royal. Certo, il primo giorno ero un po’ a disagio, avevo a che fare con delle persone che non conoscevo, ma solo il primo giorno c’è stato un po’ di disagio, poi quando al Royal è salito Roberto e mi ha detto quanti anni aveva,

non volevo crederci: 100 anni a maggio!! Con lui cammina tanta verità, così intrattenendomi con lui, ho incominciato a prendere confidenza con la gente. Prossima fermata, Testaccio, all’ex Mattatoio. Devo dire la strada ad Aurelio, è l’autista che ci accompagna, è rumeno, mica è colpa sua se non sa la strada. Però è un ragazzo in gamba. Ecco siamo arrivati alla Piramide, tra poco conoscerò anche le persone di Testaccio, sono 9, più 4 di San Giovanni e 38 di Angelo Emo. In tutto sono 51, ho fatto il pieno e adesso si va verso la spiaggia. Certo che erano più di trent’anni che non mettevo piede alla spiaggia di Ostia, è rimasta tale e quale, non è cambiata per niente, meglio lasciar perdere i miei commenti. Siamo arrivati all’Arca, ci sta aspettando Mario, che spiega a tutti cosa si farà durante la giornata, poi dice che per l’ora di pranzo ci sarà una sorpresa per tutti. Un assegno con la firma di Don Enrico Feroci, vi piacerebbe? Qualcuno dice che c’è lo spogliarello di Vladimir Luxuria, vabbé io mi vado a fare un giro, ritorno alle 4. A parte gli scherzi, dice Mario che la sorpresa è gradevole e riguarda gli uomini più che altro. Rivera è un pezzo di antichità, già era grande quando facevo le figurine a 10 anni, è più anziano di Roberto! È stato un grande ed ancora lo è, le persone che ho accompagnato stanno facendo la prima colazione offerta come benvenuti, poi sulla spiaggia per il primo giorno non so cosa fare, la giornata passa molto lenta, non c’è modo di poter far passare il tempo, ma domani devo inventarmi qualcosa, ormai sono quasi le 4, tra poco la gente incomincia a prepararsi per andare via. La mattina, quando sono arrivato, mi sono apparse davanti due visioni: ho incontrato Manuela ed Elisa, due dolcissime ragazze che ho conosciuto in un altro momento all’Ostello di Ponte Casilino, ci siamo raccontati un po’ di cose, abbiamo fatto colazione insieme, poi per loro alle 10 incominciava l’attività fisica, cioè dovevano far fare ginnastica agli ospiti, quindi incominciavano altri giochi: dovevo fare in modo di subentrare nelle loro attività, dare una mano alla sala mensa, come facevano Manuela ed Elisa. Arriva l’ora di mangiare: sono le 3 del pomeriggio, così si mangia insieme a tutti i volontari, poi alle 15.30 devono incominciare i balli di gruppo, ci sono tante persone che sanno veramente ballare, è veramente bello vederli tutti insieme che si divertono. Comunque nonostante tutto questo, devo inventarmi qualcosa per sentirmi utile, domani parlo con Michele, gli dico se posso dare una mano alla mensa. Ormai è ora di andare, sono le 16.30, le persone stanno riunendosi nell’androne, si torna a casa, ecco che Michele chiama il I municipio, così è finita la prima giornata all’Arca, ma manca Roberto. Scendo per andare a cercarlo, sta seduto al bar, non ci sente bene, non si era reso conto che erano le 17. Lo accompagno al pullman (“Daje che se parte!”), la sera le fermate si fanno al contrario: prima Testaccio, poi San Giovanni, quindi per ultima Angelo Emo. Perciò, a domani, per oggi la giornata è finita, si torna all’Ostello, ma se torno a Ostia non è che dormo sulla spiaggia, lasciamo perdere che è meglio! To be continued…

Gianfranco Bonelli

Page 9: Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di ... · Me sento confusa, non c’ho più na’ lira Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta! La crisi che avanza,

9

BUON COMPLEANNO A TUTTI I SETTEMBRINI Buon compleanno a tutti, cominciamo con Maurizio il nonnino vecchietto, ma dall’aspetto e carattere sempre allegro, pronto a sorridere in ogni momento, tanti auguri Direttore da me e Fabrizio e da tutto il Giornalino. Francesca, amica mia, 10 lunghi anni di amicizia, poi Lorenzo ti ha allontanata da me, Lorenzo è un caro ragazzo, sempre sorridente, lo sai che io scherzo, ma c’è una punta di verità, ammettilo. Tanti auguri amica mia, sei sempre nel mio cuore, lo sai e ci resterai per sempre! Tantissimi auguri a te T.V.B.!!! Lia, amica mia, tanti auguri di buon compleanno, lo so scappi via, tuo marito ti chiama! Fuggente, allegra, 10 anni son passati e siamo sempre insieme! Floriana, la neo sposina, auguri dolce amica di tanti anni passati qui al Giornalino, tanti auguri anche a te, il tuo sorriso è sempre tra noi, grazie per la serenità che ci dai, T.V.B.!!! Antonello, allegro, spensierato amico da sempre, al Giornalino, al teatro, auguri amico mio spilungone! Ricordi le tue barzellette? Spero di non dimenticare nessuno, auguri a tutti, è ora della torta, non vedo l’ora. Auguri di cuore da me, da Fabrizio e da tutto il Giornalino!!!

Marisa Serapiglia

I compleanni Tante persone come sempre festeggiano con tanta

spensieratezza i compleanni dove ognuno scherza, balla, ride e

schiamazza. Altra gente diventa pazza

un po’ per giorno, un po’ per gli anni. Viva, viva i compleanni.

Massimo Consalvi

Dialogo in Sogno. -Antonio: Pasquale hai visto quel barbone? Sta facendo la pipì vicino al bidone. -Pasquale: Sì Antonio l'ho visto, che vuoi fare? Non c'è la faceva più a trattenere. -Antonio: Io gli darei fuoco a questa gente senza pensarci minimamente. -Pasquale: Antonio noi ci conosciamo da tanto, posso dirti una cosa senza vanto? -Antonio: Certo Pasquale, fai pure, ti ascolto senza timore. -Pasquale: Antonio, la tua indifferenza come tanta gente è una brutta malattia e senza un movente. -Antonio: Pasquale, non capisco, aiutami tu, ma davvero corro questo rischio? -Pasquale: Antonio caro, impara la tolleranza e vedrai che con giustezza tu e tanta gente sarete più sorridenti in questo mondo così imperfetto da amare sopra ogni difetto. -Antonio: Pasquale caro, io ti ringrazio, la mia anima era uno strazio, ora capisco tante cose, da ora in poi butto via le spine e porterò solo le rose. -Pasquale: Bravo Antonio, visto che hai capito, il mio tempo qua è finito, quando ti sveglierai difficilmente ricorderai, ma io sarò contento perché da ora in poi in te e spero in tanta gente è iniziato il cambiamento.

Angelo Zurolo o

n

Manie di un superuomo

Non per necessità

ma per mania di grandezza, il magnate superuomo

a ostentazione del proprio io, ordinò e fece realizzare un altissimo grattacielo.

« … dev’essere il più grande di tutti; del mondo!! », sentenziò con spavalda tracotanza.

Terminata l’opera, volle partecipare all’inaugurazione.

Una volta lassù trovandosi a quella vertiginosa altezza,

ebbe come la percezione di un leggero svenimento,

un’instabilità e una difficoltà a reggersi in piedi; come accusare una perdita di equilibrio. Senza darlo a vedere ai suoi “alter ego”,

ostentando un incerto sorriso, il superuomo, tremando come una foglia

dentro di sé bisbigliò: « Mamma mia!! Qui si mette male…

Per carità: fatemi subito scendere!! ».

Gian Paolo Donà

ELOGIO FUNEBRE A PALMIERI ROSA

Carissimo Angelo, che nella vita hai tanto sofferto e tante persone ti hanno capito, compresi i figli tuoi prediletti e specialmente io e zio Maurizio, insomma per tutta la famiglia, è stato un vero colpo. Speriamo che in paradiso tu abbia la visione che meriti. Un elogio con tanta sofferenza da parte anche di Massimo e Gocce di Marsala

Bentornato Giornalino. Anche se sono nuova in questo contesto, mi sento già in famiglia. Quella famiglia, che più di una volta mi ha invitato e ho sempre detto sì, ma non mi sono mai decisa. Oggi è il primo giorno e vi dico grazie per avermi accettato da sempre.

Ira

Page 10: Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di ... · Me sento confusa, non c’ho più na’ lira Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta! La crisi che avanza,

10

Viale Marconi, sera Andando verso il centro, chissà che succederà, cambiando itinerario, ci sarà poi una novità. Oramai è già sera, mille luci accese già…. È quasi ora di cena ma di cenare non mi va. Ristoranti qui e là non mancano; ipotesi non plausibile che la cucina sia affidabile ma è quasi certo che non va. Tutto è fatto in fretta e furia, si tira via all’en-passant, è la legge del commercio… tutto fatto senza amore - se è genuino? – chi lo sa?! Andando avanti verso il centro, così… la novità. Ed ecco la bella piazza di Spagna! Vecchi, cari ricordi che restano là. Ma sì! Due passi insieme se vuoi o prendiamo quel tram che va e non va: riemergono i luoghi sempre vivi di allora, dei tempi belli di euforie in libertà, rapporti di amicizia spesso di non effimera umanità. Ora qui, neanche un saluto sembra lecito, conta il dio denaro, che devasta tutto e va. Luci che accecano dalle vetrine, per farti acquistare il di più, il superfluo; ma niente che serve veramente ti dà.

Gian Paolo Donà

Finalmente a casa Dopo 14 mesi di attesa, siamo ritornati a casa. Ci sembra di sognare. Adesso possiamo tirare un sospiro di sollievo. Quel giorno, l’11 maggio, ormai, è lontano, anche se non lo potremo mai dimenticare. Abbiamo saputo aspettare e lottare. Solo adesso mi accorgo di quanto sia importante avere una casa. Rivedo ancora davanti ai miei occhi la paura e il non potercela fare, ma anche il disagio e il sentirsi vuoti dentro e smarriti. Ma poi, ti volti indietro e ti accorgi che non si è più soli, perché ci sono tanti amici che ti aiutano a ricominciare. Ti rendi conto che nella vita non devi mai disperare, ma sperare. Viviamo ogni giorno senza aspettare il domani, perché non sai che cosa ti può portare né cosa ci si può aspettare.

Lia

La storia di un ragazzo senza fissa dimora Vagava per mari e monti per trovare una vita migliore, ma vagava inutilmente, un giardino trovò un giorno camminando e un campo e gli apparve una vecchietta che gli disse: "Dove vai bel ragazzo?", gli rispose: “Cara nonnina, vengo da un paese lontano, pericoloso e pieno di fame e di guerra, sono scappato dal mio paese, ora mi trovo in questo campo di frutta. Carissima nonnina, vorrei mangiare una mela”. Ma la vecchietta gli disse: "Io non ti farò mangiare la mela, bensì ti preparerò un pranzo. Sei da solo?” E il ragazzo disse di sì, allora la vecchietta gli preparò un pranzo, il ragazzo mangiò e ringraziò la nonnina. Il giorno dopo, il ragazzo si svegliò e si mise a lavorare duramente, si svegliò anche la vecchietta e rimase sbalordita per tutto quello che vide. Disse: “Mamma mia, cosa è successo al mio giardino? È tutto fiorito, chi è stato a fare tutto questo lavoro?”. Allora rispose il ragazzo: “L’ho fatto io nonna”. Dopo tutto questo, la nonna lo riconobbe come un figlio, perché il vero figlio era morto nel paese del ragazzo, ma la nonnina non disse niente. Un giorno il ragazzo, tornato al suo paese, incontrò un signore anziano che parlava di un amore che non vedeva da tempo, allora egli gli chiese: “Dove?”, “In un paesino vicino Lecce”, il vecchietto disse, “Vorrei tornare in Italia”. Allora prese il vecchietto e lo portò da suo padre, ma il ragazzo questa volta non fuggì, bensì partì con il vecchietto nel suo paese. Il vecchietto chiese al ragazzo: “Come mai conosci questa terra? Lo sai che questa è la mia terra?”. Ad un tratto si aprì la porta, uscì una vecchietta, e disse: “Figlio mio, sei tornato a casa, io pensavo che fossi morto, anche tu sei mio figlio pure se sei straniero”. Questa storia finisce, ma questa storia serve per far capire che non siamo razzisti, e come dice Papa Francesco: Bisogna essere tutti uguali e vivere per la pace!”.

Piga Giuseppe La mia storia È di ieri, è passata, è la storia oscura della mia infanzia, sarà sempre la mia storia. E nessuno me la porterà via. È stata una poesia scritta riga dopo riga che seguo per sempre, è la mia vita, è memoria, è un percorso del mio cammino di ieri che si è fermato in quel tempo lontano, passato.

Lia

Page 11: Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di ... · Me sento confusa, non c’ho più na’ lira Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta! La crisi che avanza,

11

Il matrimonio tra il consenso è la corruzione inizia presto: quando apprendi che tu devi la tua istruzione allo stato; disimparar tal dato di consente di ritornar in possesso di te stesso...gli abbagli non fanno più parte del tuo universo. Dal trattato sull'aristocrazia della maleducazione di Attilio Saletta. Anche un bambino di due anni sarebbe consapevole del fallimento dello stato che è fondamentalmente muscolare, chiassoso, senza strumenti autocorrettivi e meno che mai riforme cerebrali verso l'esistente all'orizzonte. I partiti...uffici ci collocamento per la corruzione e la fase predatoria del potere. Gli stessi organismi culturali e religiosi troppo legati al numero degli aderenti. Questi fallimenti nascono dallo scarso rilievo che ha l'uomo come singolarità individuale per tali organismi. Non è forse vero che l'uomo come entità individuale vede e scopre molte più cose di quando è all'interno delle sociologie di massa? Quindi se ci sarà un futuro per tali organismi sarà soltanto quando l'uomo sarà considerato come l'elemento più indipendente, umano, causativo, riformatore e su tali precetti rimodellar tali organismi, oggi fallimentari che poi portano l'uomo a dar importanza solo agli ostacoli e non alle potenzialità individuali di ciascuno e così tarpando le sue ali di progetto in cui il consenso impedisce tal fattore e schiaccia l'individuo dimostrando tutta l'inadeguatezza, non dando valore all'uomo, solo alle masse di persone e su tali basi si crea il consenso che non analizza l'esistente creando confusione, il dominio dei Catilina con tutta la carica patologica del capo popolo: ferocia, arrivismo ed antagonismo artefatto in un momento in cui servirebbe l'animus di Cicerone. A questo punto perché dovrei dar peso ai pareri degli altri se i presupposti sono questi? Se scopro qualcosa: frutto di mie ricerche personali, silenziose, metto assieme dati, creo, semino, raccolgo i frutti del mio lavoro che è mio, farina del mio sacco, parte di me, che mi dà gioia progettuale per il lavoro che c'è dietro, lontano dal senso comune; mi devo forse preoccupar del parere degli altri, lo scarso consenso...oppure andar avanti ancor meglio giacché non sono nato per far la comparsa? Ma quali superman, soliti esibir messe cantate alle otto serali dagli schermi televisivi: serve impopolarità e quindi pensiero critico e far a pezzi i dati falsi sulla funzione dell'uomo, omaggio dei meccanismi del consenso, servono persone che analizzano tutto e non fanno sconti a nessuno...ma quali grandi uomini, genocidi in nome delle idee, frasi altisonanti, cerimonie, lotta furibonde per la reputazione ed i riti dell'intellettualismo. Ma serve veramente all'uomo il consenso con tali parametri? Oppure serve non averne affatto e ogni singolarità individuale operar per crear un posto dominato da menti libere, stati magri e i pensieri tossici sull'uomo in un bel museo degli orrori; non l'individuo che prende coscienza di sè. Se uno agisce così è certo che avrà un livello di I dont like pari a quelli degli inizi delle ricerche di Pasteur. Oggi più di prima il volgo è il peggior interprete delle realtà, chi getta oscurità sui suoi simili è subito popolare, ottiene consenso, gloria e vita agiata; chi agisce all'opposto è accusato di usar gli occhi per vedere giacché la modifica del pensiero è la vera , unica azione, ma può essere fatta solo da singolarità individuali, mai da parte di masse e tanto meno da strutture collose e gelatinose che vedono nella passività dell'uomo un bene. Dal trattato sull'aristocrazia della maleducazione di Attilio Saletta.

Page 12: Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di ... · Me sento confusa, non c’ho più na’ lira Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta! La crisi che avanza,

12

Page 13: Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di ... · Me sento confusa, non c’ho più na’ lira Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta! La crisi che avanza,

13

Page 14: Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di ... · Me sento confusa, non c’ho più na’ lira Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta! La crisi che avanza,

14

Don Luigi Di Liegro Gino Luigi Miggiani Non basta dire; “una casa per ogni essere umano.” Il male va sradicato dalla radice. “Una casa per ogni essere umano” pubblicato in giugno 2014 sulla rivista stampa a distribuzione gratuita “Metro” letta ed esaminata dallo scrivente clochard Gino Luigi Miggiani; parla di indifferenza mentre lo stesso dice esattamente la stessa cosa, ma con un aggettivo in più… “…La nostra… Indegna… Indifferenza…” Eppoi in secondo luogo parla di sconfitta di uno Stato che si dice democratico, mentre lo stesso clochard; dice esattamente che: “E’ Compito e Dovere Inderogabile Dello Stato” con preciso riferimento, richiamo e rispetto dell’art. N° 3 della nostra Carta Costituzionale. In terza ipotesi si parla di utilizzare l’arma della non violenza, mentre sempre questo vecchio clochard dice ancora una volta e per sempre; che: bisogna armarsi soprattutto ed innanzitutto dell’Amore Cristiano; vale a dire:”usando l’arma del perdono.”Vale ancora a dire;a favore di tutti e contro nessuno. Nel senso che: “gli altri non siamo nient’altro che noi…” Quindi soltanto ed esplicitamente “il rispetto” del 2° Comandamento Cristiano” che è poi esattamente il primo; dopo quello di base che recita: Io sono Il Signore Dio Tuo. “Amerai il prossimo tuo come te stesso…” In quarta ipotesi; parla del divario tra ricchi e poveri, mentre questo vecchio clochard dice ancora una volta; sottolineando sempre e da sempre che: “l’esclusione sociale” come diceva Il Nostro Beneamato Don Luigi Di Liegro, non ha nulla in comune con la povertà e le classi sociali. Quindi esiste un chiaro e netto proposito, mirato ad escludere per sempre una persona dalla società che lo circonda, sinché morte non sopraggiunga. Concludendo infine; ed asserendo che: sia giunta oramai l’ora in cui “il valore della vita di ogni essere umano venga riscattato e rispettato” e noi lo faremo utilizzando sempre e comunque; “L’arma della non violenza.” Quindi e fortunatamente è in piena sintonia con i nostri princìpi da sempre; il Sig. Biagio Maimone dice la stessa cosa, volendo con questo però ancora sottolineare che l’arma contraria più efficace, la più usuale e quella più pericolosa e quella da debellare una volta e per tutte; sia e rimane: “quella della nostra indegna indifferenza…” Come se nulla accadesse sotto i nostri occhi, dove e chiaramente si legge dai vari quotidiani e diramato dai vari telegiornali tv; che tanti esseri umani continuano a morire di fame, di stenti, di freddo, di malattie, “a volte bruciati vivi!..” E qui ci sarebbero molte cose da rendere evidenti come fatto “stranamente dubbio…” Purtroppo.” In quanto lo stesso scrivente ha raccolto documentazioni che parlano diversamente; e molto probabilmente: “di dubbia disgrazia.” Ma per adesso parliamo sempre degli ultimi della classe sociale ed “Un tetto per tutti…” Il resto; e come sempre asserisce; verrà fuori automaticamente e con il tempo. Quindi; lo stato di abbandono ed il maltrattamento dei nostri simili, quale oggi non lo si riserva più nemmeno ad un cane, dove se nel caso il suo padrone, venisse preso in flagranza di reato per abbandono “potrebbe essere seriamente punito” rientrando molto probabilmente nella punizione detentiva!.. Contrariamente a quella dell’essere umano, come l’abbandono di un padre, di una madre, di un figlio e di un qualsivoglia congiunto, facendo passare il tutto come un fatto normalissimo… “Siamo giunti oramai esattamente al netto ed assurdo opposto valore distruttivo e terrificante della vita umana.” Quindi questo vecchio clochard intende diramare e sottolineare il tutto; “come realtà voluta” ed esattamente stravolta al netto opposto, sia della legalità, sia del dovere cristiano, cosa che molto probabilmente o quasi certamente “Il Nostro Beneamato Don Luigi Di Liegro” intendeva ed intende tutt’ora dire tramite La Sua Lettera lasciataCi, ed affissa, in caratteri cubitali, nello stanzone sala mensa serale, presso ponte Casilino, dove attualmente si consuma il pasto serale, in attesa del rinnovo di tutta la struttura di base della Caritas, sita in Via Marsala sempre a Roma stazione Termini ovviamente.Il Suo primo passo per dire tutto questo a noi. Tornando quindi al Sig. Biagio Maimone; il quale conclude il suo preziosissimo intervento asserendo che: e’ già pronto un disegno di legge, dove invita Lo Stato ad impegnarsi inderogabilmente perché sia offerta: “ una casa per ognuno…” Siamo pienamente in linea, in quanto questo vecchio clochard sta gridando in rispettoso silenzio; oramai da ben cinque anni: vale a dire 43.800 ore consecutive a Roma attualmente, e vitanaturaldurante, sinché “Qualcuno che Da Lassù Glielo permetta.” Il tutto è strutturato nel pieno Centro della Cristianità Mondiale, così come nel pieno Centro Istituzionale Della Repubblica Italiana; “UN TETTO PER TUTTI…” L’ultimo suo progetto di vita…Il quale fa parte dei principali, pimordiali e basilari “Diritti Della Nostra Carta Costituzionale” pregando con tutto il suo sempre più profondo rispetto indistintamente verso

Page 15: Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di ... · Me sento confusa, non c’ho più na’ lira Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta! La crisi che avanza,

15

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

tutto e tutti; che vengano “inderogabil-mente” di rimando e con lo stesso valore rispettati, insieme al secondo

Comandamento Cristiano ed alla base essenziale della “Human Right_Diritti Umani a Livello Internazionale.” Sostenendo ovviamente che bastano pochi metri quadrati, proprio come quelli che gli vengono offerti tutti gli inverni dai vicini “Padri Missionari Della Consolata di Torino” grazie ad una stanzetta (adiacente alla sua vecchia Alfa Romeo 164… il suo tetto…) pulitissima e di soli mt. 3,50 x 3,50 circa, dove c’è un letto, un armadietto, un tavolino, i servizi igienici completi ed indispensabili, un’ampia finestra, e ’impianto di riscaldamento. Laddòve raccoglie ancora negli stessi spazi; indumenti di ogni sorta e da lui stesso ben catalogati, un angolo cottura in modo che si possa preparare un buon the, mirato a scaldarli in maniera discreta, (ma non basta purtroppo) per tutta la stagione invernale. Quindi e per finire; scarpe, coperte, sacchi a pelo, cuscini, eppoi nelle festività Natalizie e fine d’anno: panettoni, spumante e tutto ciò che possa essere necesario per vederli sorridere un po’ - abbracciarli, augurare loro la buona notte… Un buon Natale… Un buon fine d’anno…E raccogliendo le loro storie le loro emozioni…Io come loro…Io tra loro…Io con loro… qualche sorriso basta… Quindi; Una poderosa stretta di mano, per dirgli solo e semplicemente…“Grazie…” Null’altro.” In questa stanzetta di soli metri 3,50 x 3,50 circa; si è comodamente e sufficientemente attivato per fare tutto questo, sfruttando i minimi spazi, sia per lui, per le sue esigenze di vita momentanea e per i soli 3\4 mesi invernali sufficienti e graditamente accettati, soltanto per sostenere i suoi simili nella stagione più dura; “nei mesi più a rischio.” Quindi proprio quì in questa stanzetta è nato ancora una volta; sempre per i suoi simili: il suo ultimo progetto “ Tecnico – Abitativo - Sociale e Cristiano” non più tecnico-meccanico hi tech, ma sempre pur progetto, a differenza dei precedenti consegnato direttamente a brevi mani per tramite, nell’anno 2012 - 2013 Al Sig. Giorgio Napolitano, il quale è composto esattamente da un modello di ipotetica cittadina in legno, circondata da negozi chiusi la notte, da androni vari, da vetrine, da scalinate ecc. ecc…Laddòve si riparano…E laddòve manca propositivamente la cosa più essenzialmente utile, basilare, ed importante: “ ì^ì…Il tetto…ì^ì” Art. N° 3 Della Nostra Carta Costituzionale. ***Tutti i cittadini hanno pari digntà sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Il suo personale ed ultimo progetto di vita; dedicato al Secondo Comandamento Cristiano, a Don Luigi Di Liegro, ed “agli ultimi della classe…Sociale.” Questo quindi; ed esattamente questo: resta il suo più profondo, rispettoso e personale invito, prima di tutti ed innanzitutto Al Capo Dello Stato in carica Sig. Giorgio Napolitano, poi a Papa Francesco, quindi alla Chiesa, La Quale sostituendo (purtroppo) oltretutto Lo Stato; fa già da tempo e da sempre La Sua Doverosa Opera di Cristianità “ed oltre:” nel pieno rispetto del 2° Comandamento, che è poi il primo, dopo quello che recita: “Io Sono Il Signore Dio Tuo.”…Poi …“Amerai il prossimo tuo come te stesso.” E forse proprio qui molto più probabilmente “qualcuno ha confuso da tempo” anche e soprattutto per un fatto voluto; purtroppo ancora una volta “L’Amore Cristiano con i pieni Scritti Inderogabili e Sanciti Doveri Dello Stato…” Questo è esattamente il punto oscuro da chiarire e da prendere in seria quanto “dovuta considerazione” “ una volta per tutte e per sempre. “ Quindi e per concludere; La Human Right a livello internazionale, La quale ed anch’essa ha il pieno “ dovere e potere” di far sì che venga tangibilmente rispettato “tutto quello che è il basilare senso del Suo essere.” Stranieri e non stranieri. - “Il diritto alla vita è un dovere inderogabile per ogni essere umano.” Al Capo Dello Stato in carica. Sig. Giorgio Napolitano. - Da Gino Luigi Miggiani. Clochard. Per gli ultimi della classe…Sociale…Il suo ultimo personale progetto e “…La loro voce.”

Page 16: Un minuto di silenzioUn minuto di silenzioUn minuto di ... · Me sento confusa, non c’ho più na’ lira Ma che succede? Patisco le pene! La pensione non basta! La crisi che avanza,

16

COMPLEANNI AGOSTO UOMINI

A. Giovanni 29/8 B. Jerzy 15/8 C. Antonio 12/8 D. V. Rocco 01/8 F. Fernando 13/8 M. Piero 29/8 M. Giampiero 28/8 O. Hanea 10/8 P. Claudio 25/8 T. Rosario 30/8 T. Giovanni 11/8 Edoardo Vol. 13/8 Alessandro Vol. 16/8 Simone Operatore 02/8

DONNE S. Eugenia 02/8 Roberta Vol. 01/8 Maria Antonietta Vol. 17/8

COMPLEANNI SETTEMBRE

UOMINI C. Giuseppe 07/9 D.S. Generoso 30/9 D.R. Luciano 30/9 H. Fodil 11/9 I. Dumitru 18/9 M. Salvatore 26/9 O. Ogile Ahmed 11/9 S. Attilio 24/9 Maurizio Vol. 10/9 Antonello Operatore 25/9

DONNE B Janet 24/9 S. Amelia (Lia) 25/9 Enza Vol. 01/9 Lina Vol. 23/9 Floriana Vol. 01/9 Francesca Vol. 25/9

Festa di compleannoFesta di compleannoFesta di compleannoFesta di compleanno La festa si terrà il

18 settembre 2014 Già da ora AUGURI a tutti i festeggiati! Parteciperanno gli scatenatissimi amici Graziella, Stefano, Tonino, Francesco Maria Antonietta, Monia, Antonietta e Rosina, ed i ragazzi dell’Azione Cattolica guidati da Don Simone di Resurrezione, con Roberto alla consolle, all’animazione insieme ai volontari del giornalino e gli insostituibili amici di Ognissanti per la pappatoria. Enza ci preparerà la famosa “torta all’ananas”, Loretta le “palline al cocco”, Fernanda le “rose del deserto”, Felicita le ”crostate” e Rita “un dolce a sorpresa”. Alle bibite provvederanno Rita, Maria Teresa e Roberta, Lina, Patrizia, Mario, Antonio, Edoardo, Fausto, Ada, Filippa e Francesco.

Ringraziamo la pasticceria “cinquestelle” per i dolci che ci dona per la nostra festa dei compleanni

Lunedì ore 20:45, mensa S. Giacinta: lettura e commento dei quotidiani a cura di Massimo, Eleonora, Giulia, Oscar e Gabriele. Martedì ore 20, mensa S. Giacinta: laboratorio corale Filarmonico Casilino (…..e va bene così) diretto dalla maestra Gisella Rocca, con Stefania, Anna Maria, Augusto. Mercoledì: ore 20:30, mensa S. Giacinta: laboratorio teatrale a cura di Silvia, Stefania e Carlo. Giovedì ore 10 mensa S. Giacinta: laboratorio di sartoria a cura di Andrea e Patrizia. Giovedì ore 20:30, mensa S. Giacinta: redazione del giornalino a cura di Luana, Maurizio, Francesca, Alessandro, Anna, Floriana, Lorenzo, Luciano, Leonardo. Venerdì ore 21, Chiesa S. Giacinta: momento di preghiera a cura di Andrea, Antonio e Aldo. Sabato o Domenica ore 20:45 mensa Don Luigi di Liegro: cineforum a cura di Simone e Stefania. A questo numero hanno collaborato : Anna Giovanna, Gian Paolo D., Marisa, Fabrizio, Lia, Maura, Giuseppe P., Vittorio, Anna Maria, Maria G., Gino Luigi, Giuseppe C., Antonello C., Federico, Massimo, Omar, Pinuccio, Nicola, Roberto, Angelo, Gianfranco, Attilio, Ira, Sergio, Francesca, Floriana, Maurizio, Alessandro, Anna, Lorenzo, Luciano, Leonardo, Antonello, Luana, Gabriele, Simone, Silvia.