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28 FDS 263 Il Regno degli Ascolti di Dimitri Santini BELLO E POSSIBILE PReAMPlIFICAtoRe e FINAle DI PoteNzA ADVANCE ACOUSTIC X-PReAMP & X-A160 Chi l’ha detto che bisogna spendere tanto per forza? I francesi di Advance Acoustic no di sicuro, perché per l’umana cifra che vedete in fondo a questo pezzo consegnano al fortunato compratore due telai con dentro un biglietto di ingresso nel mondo dell’Alta Fedeltà.

BELLO E POSSIBILE - FDS

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28 FDS 263▼ Il Regno degli Ascolti

di Dimitri Santini

BELLO E POSSIBILE

PReAmPlIFICAtoRe e FInAle DI PotenzAADVANCE ACOUSTIC X-PReAmP & X-A160

Chi l’ha detto che bisogna spendere tanto per forza? I francesi di Advance Acoustic no di sicuro, perché per l’umana cifra che vedete in fondoa questo pezzo consegnano al fortunato compratore due telai con dentro un biglietto diingresso nel mondo dell’Alta Fedeltà.

Ognuno ha i propri feticismi, al-cuni dei quali ovviamente nonpossono essere trattati nelle pa-

gine di una rivista di Hi-Fi. Ma io sof-fro di una forma di attrazione partico-lare per i VU-meter, quindi veder bal-lare le lancette di un finale mi fa già sen-tire bene e mi dispone meglionei confronti di un prodottoe un marchio che non sempresono stati accolti con grandeentusiasmo. Cineserie diFrancia, dice qualcuno? Fran-ceserie di Cina, rispondo io,perché se tutti ci mettessimouna benda agli occhi e ascol-tassimo dieci impianti di-versi, mettendo i nostridischie segnandoci le impressioni,una volta tolte le bende sco-priremmo di poterci per-mettere un impianto che ciaggrada o di aver snobbatoil Re di turno.Ma, bando alle polemiche,che ci si concentri su questedue elettroniche che mi hanno regala-to qualche sorpresa: la Francia si di-mostra sempre più terra di costruttoricon filosofie vicine al consumatore me-dio e a me questa cosa piace nella mi-sura in cui facilita la diffusione del bel

suono e la crescita del numero di orec-chie critiche. Dunque da cosa parto perl’ascolto? Un po’ di musica “franceso-fona” ce l’ho, ma la tengo per darla inpasto a qualche elettronica inglese (Cru-dele, direbbe Mario Venuti), quindi par-to dai vicini d’oltralpe: nel senso che per

i Gauloises i vicini siamo noi, e alloraBersani sia, già provvido di sensazionicon le francesissime Davis Acoustic(guarda che coincidenza nel nome, nel-la nazione e nel cantautore...) e con chiscrive fresco fresco di concerto del Sa-

muele nazionale.

DESCRIZIONEBelli gli imballi, robusti e non anonimi,completi di cavetteria, sia di segnale cheper il controllo tramite porte trigger. Re-styling a mio avviso azzeccato: il X-Pre-

amp è leggerino, ma di aspetto ve-ramente notevole. Merito senzadubbio del cristallo frontale digrande impatto; sembra una fi-nitura da elettronica di classe su-periore, fa tanto Electrocompa-niet e – ahimè – va toccata pri-ma di mangiare le patatine e nondopo. Ma il merito va anche almanopolone unico centrale chesi cura di regolare il volume o –se premuto – di selezionare lasorgente. Il fatto che le altrefunzioni siano raggiungibili soloda telecomando non infastidiscepiù di tanto: d’altra parte il con-trollo dei toni e il balance per mepossono pure stare sempre a

zero, quindi una volta schiacciatoil tastino “bypass – ON” il telecoman-do (di aspetto gradevole) può anche sta-re sul tavolinetto della sala. Una taleconfigurazione “simmetrica” pone leeleganti cifre dell’attenuazione volumea destra, sopra l’ingresso cuffie, e la sor-

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Advance Acoustic X-Preamp

Sì, perché abbiamo un bel suono, unabella presenza, molte delle caratteristicheche si cercano quando si è audiofili o al-meno musicofili: scena, potenza, un buonlivello di trasparenza e una raffinatezza di-screta (piacevole). Poi c’è un preamplifi-catore versatile e completo, dalle cuffie algiradischi alla musica liquida, con un ca-rattere forse poco marcato (è un difetto?Per me sì, per altri no) ma una resa cor-retta e piacevole.

gente in uso a sinistra, sopra il bel bot-tone di power on/standby arancio am-brato. A proposito di luci: sia il pre cheil finale hanno un “main switch” po-steriore con led di stato blu (tipo Bry-ston, ma i canadesi lo fanno rosso). Sesi tengono i dispositivi in standby e cisi alza la notte con la casa buia sembrache in sala siano atterrati i marziani di“Incontri ravvicinati del terzo tipo”. Allafaccia del risparmio energetico.Il finale di potenza X-A160 è massiccioe pesante, il frontale è ancora più spes-so e importante. E anche più minimalper quanto riguarda la presenza di og-getti: un tasto e due VU-meter. Certo,questi da soli fanno la parte del leonenell’attribuire a tutto il sistema una cer-ta autorevolezza (feticismo dell’indi-catore…) e rendono il tutto più degno

di considerazione e rispetto. Per i fa-natici della Ville Lumière un dimmerposteriore consente di aumentare la lu-minosità, per gli amanti del salotto te-nue lo stesso dimmer potrà attenuare

l’esuberanza dei due indicatori.

TECNICAI francesi sono parchi di specifiche, ri-porto quel poco che si trova nelle notetecniche ufficiali. Il X-Preamp è un tra-

dizionalissimo preamplificatore li-nea/phono a stato solido che integra,come ormai è tradizione, un converti-tore digitale analogico Burr BrownPCM 1796 per cui sono previsti tutti gliingressi possibili, dal TosLink al S/PDIFall’USB. Interessante che ci siano due in-gressi coassiali e due ottici, ma ancor piùche ci sia un ingresso AES/EBU bilan-ciato. Un’opzione un po’ in disuso,ma ripresa da Advance Acoustic, èquella dei controlli di tono e di bilan-ciamento, utilizzabile però, come giàdetto, solo da telecomando ed escludi-bile se serve. Immagino che a supervi-sionare il tutto ci sia un controllo digi-tale di livello, poiché la manopolona tut-tofare ruota “libera” e non aziona nien-te di fisico… Però si possono pilotaredue finali stereo, visto che ci sono due

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Questo è un pezzo dapelle d’oca, per chi ama ilblues e non, Advance Acou-stic me lo ha fatto godere.

Advance Acoustic X-A160

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uscite “main”.Il finalone A-160 è in grado di spreme-re 160 W e dichiara un’alimentazione ca-pace di erogare tale cavalleria in sciol-tezza. I transistor usati sono quelli delfratellone MAA 1000, gli NJW0281G eNJW0302G, ed è possibile variare la cor-rente di bias con un microswitch, inmodo tale da far erogare i primi watt inclasse A. In realtà sul manuale è ripor-tato come tale accorgimento rendal’erogazione “assimilabile” alla classe Ae posso immaginare, ascoltando e met-tendo una manina sullo chassis, che so-nicamente e termicamente non sia clas-se A pura. Il fatto che il bestione scaldipoco in realtà è un bel vantaggio, per-ché il suo posizionamento è assai piùsemplice, a dispetto di quanto richiedail manualino di istruzioni proprio nelcaso in cui il bias sia volutamente in-nalzato. A l’arrière campeggiano i pro-fessionali ingressi XLR e gli immarce-scibili RCA, con l’ovvio switch per se-lezionare il circuito bilanciato/sbilan-ciato. I binding post non sono male, ma-gari qualcosa in più si può fare: le pla-stiche non mi piacciono molto, neanchequando sono di isolamento.

ASCOLTOParto col dire che il setup del test ha vi-sto coinvolto l’Accuphase DP- 410 e leAudiovector SR1 Avantgarde, avendocome riferimento pre e finale H.E.A.D.e Musical Fidelity A200, più la solita ca-vetteria Acrolink per la sorgente eSound Fidelity fra pre e finale. Il primoimpatto è stato quello di un buon equi-librio generale e, facendo le dovute con-siderazioni sul prezzo, di un suono dilivello. Stavolta non farò aspettare Ber-sani oltremodo, “Caramella Smog” èstato uno dei primi dischi che mi ha con-vinto a prendere appunti, in positivo enon. Si inizia con Socio di minoranza,dove a volte le chitarre tendono a “frig-gere” un po’, effetto figlio di una presaun po’ indulgente sulle alte frequenze.La riproduzione offerta dagli Advancenon fa eccezione e il tweeter a nastronon aiuta a nascondere questo limite.

Devo però ammettere che la voce è bel-la e quella di Bersani ha una timbricacorposa, quasi baritonale e ricca di sfu-mature che non sempre ho sentito in tut-te le amplificazioni. Avendolo ascolta-to dal vivo, oltre che confermare la suagrandissima precisione ed intonazione,posso confermare che i francesi gli ren-dono giustizia oltremodo. Anche la di-namica, quando la batteria lancia l’aper-tura del pezzo prima del ritornello, è ot-tima e la scena ampia e credibile. Ho tro-

vato bello anche il pianoforte, convin-zione che si è fatta strada gradualmen-te nel corso dell’ascolto del disco e cheè stata definitivamente confermata in Seti convincerai, dove lo strumento hauna preponderanza tale che, se mal ri-prodotto, rende poco piacevole l’ascol-to. La trasparenza c’è, forse manca unpo’ di musicalità che, per fortuna, è ga-rantita dal lettore giapponese. Però di-sco su fino alla fine, godibile e suffi-cientemente raffinato nella risoluzionedi certe trame dell’arrangiamento, sem-pre bellissimo.Ho trovato abbastanza naturale, la-sciando Samuele Bersani, mettere sulpesante piattello nipponico “Dalla Pacedi un Mare Lontano” di Sergio Camma-riere, cantautore abilissimo ad usare almeglio la propria voce e bravo pianista– a mio parere i testi lasciano un po’ adesiderare, ma non si può avere tuttodalla vita e io non saprei fare di meglio.

Pertanto lascio da parte le critiche al di-sco per evidenziare invece i meriti del-l’amplificazione. In particolar modo,come sopra, la voce è molto ben ripro-dotta e articolata, calda e ben dettagliata:che il fine tuning del X-Preamp sia sta-to fatto da una donna? Però, e c’è sem-pre un però, il piano non mi apparescandito e presente come sopra. Non miaspetto che tutti gli strumenti in tutte leincisioni siano resi al meglio, ma ho tro-vato strana questa disparità nella resadelle corde a fronte di una coerenza nel-le voci, probabilmente il cavallo di bat-taglia dei francesi. Le cose vanno co-munque bene in Tutto quello che un uomoe, se possibile, ancor meglio in Sorellamia: l’emozione vibrante dell’intenzio-ne compositiva e quell’incedere da pia-no bar emergono vividi ed estrema-mente piacevoli. Esame superato nelcantautorato, passiamo a roba più dif-ficile… Non posso spezzare una lanciaa favore della sezione cuffia: suoni unpo’ gonfi e poco dettagliati, scena di-screta ma niente più. Certo, è un plusspendibile in momenti di silenzio incasa, ma per i patiti dell’ascolto auri-colare ci vuole altro: mi sono già espres-so negativamente su analoghi optionalin integrati economici, ma forse occor-re guardare anche al fatto che in questomodo il prodotto risulta “completo” ditutto, anche se non al top. Si vede chegli sforzi sono stati riposti altrove…Questo preambolo perché il compian-to Stevie Ray Vaughan è stato vittimadell’ascolto in cuffia, ascolto che è du-rato poco perché “In Step” meritava lacarica del X-A160 e tutto il resto. In bre-vissimo mi sono ritrovato sul divano inreligiosa concentrazione per ascoltare lameraviglia di ogni passaggio di Rivie-ra Paradise, dove la Stratocaster sembradiventare una dobro (si tratta dellaLenny, dal nome della compagna Le-vine, con manico in acero... tutto èsemplicemente fantastico). Se si chiu-dono gli occhi appare il fantasma di JimiHendrix mentre il texano solleva losguardo da sotto il cappellaccio con lapiuma e sorride. Questo è un pezzo dapelle d’oca, per chi ama il blues e non,Advance Acoustic me lo ha fatto godere.Certo, il piano elettrico non è meravi-glioso, ma SRV non era famoso per lesue incisioni e l’inutile tappeto di tastiere(figlio dell’horror vacui di certe produ-zioni) forse toglie pathos al finale, maè impossibile alzarsi a metà pezzo.Si accettano volontari per il prossimoascolto, alza la mano la bionda Joss Sto-ne (nota: ringraziare sempre la consor-te quando si scoprono nuovi autori in-teressanti) e, per questa volta, ci avva-

WAF – The Wife Acceptance Factor“Sembra di stare in discoteca” è stato detto del X-A160 acceso. Ovviamente non pos-so pretendere che questo riquadrato sul grado di soddisfazione delle mogli sia sem-pre e solo riempito con commenti lusinghieri sulle elettroniche provate. Dal puntodi vista sonico niente da ridire, quindi se volete tentare di mettere in casa due og-getti importanti come questi (anche dal punto d vista dimensionale) consiglio la stra-tegia della distrazione di prezzo: fate leva sul concorrenziale cartellino provando amotivare l’acquisto con il vantaggiosissimo upgrade che il suono in casa avrebbe. Ma-gari può essere funzionale un confronto con prezzi stellari: “Certo, questo sarebbemeglio, ma costa il doppio”. Il gioco vale la candela...

Anche la dinamica,quando la batteria lancial’apertura del pezzo primadel ritornello, è ottima e lascena ampia e credibile. Hotrovato bello anche il pia-noforte, convinzione che si èfatta strada gradualmentenel corso dell’ascolto del di-

sco (...)

liamo del master 24/96 del bellissimo“The Soul Session Vol. 2” per testare ilDAC del X-Preamp. Ho anche il com-pact disc di questo album, quindi mi èpiuttosto facile fare un confronto. Van-taggi: più corpo in basso rispetto al 44kHz, una dinamica sicuramente au-mentata e impatto sonoro certamentepiù coinvolgenti. Insomma, niente male,si dirà. Però si perde qualcosa in gam-ma media e non posso dire di avere rim-pianto la più bassa definizione. Sin daI Got The… si percepisce una bella vocee si capisce che la capacità di risoluzionedel convertitore è più che buona: il tiroc’è e, sebbene non emergano nitida-

mente le difficilissime sfumature chia-roscurali di Joss (biondissima fuori,nerissima dentro), l’ascolto è trasci-nante. In Teardrops, la mia preferita, labatteria è ben disegnata e anche la sce-na non è per niente male: c’è profondi-tà e ci sono anche tanti bassi, forse me-glio controllati rispetto alla sezione pu-ramente analogica. Peccato per un vuo-to in gamma media che rende tutto unpo’ anonimo (attenzione: la registra-zione non eccelle per enfasi musicale,ma con amplificazioni di alto livello vigarantisco che un po’ ce n’è). Di fatto non posso dire male di questoDAC e oggi sembradavvero che, seun’elettronica nonha un convertitoreintegrato, non siavendibile: non hogridato al miraco-lo, tutto qua.Qualche anno faregalarono a mia fi-glia per Natale un bel libro con CD an-nesso, “Swinging Christmas”: è una fa-vola di Benjamin Lacombe tratta da unracconto di Olivia Ruiz (ebbene sì, an-che io pensavo che cantasse solamente).Lei (la Ruiz) canta 4 standard in chiavenatalizia con la Red Star Orchestra, ar-rangiamenti di Johane Myran e ThomasDuvigneau: perché allora non dare inpasto ai francesi autori francesi? Nellaseconda traccia, Sing Sing Sing (di Pri-ma), l’inizio è saltellante, con grande ef-fetto complessivo nell’ingresso della bat-teria. Il tutto è un po’ asciutto, cosa chemi porta a confermare che per questaamplificazione di Advance Acoustic

occorrono diffusori morbidi e raffinaticon una sorgente musicale e naturale.La scena è assolutamente buona e si ap-prezza la velocità del tutto. La voce na-sale di Olivia è resa con grande coerenzae trasparenza; belli i bassi, mai invadentima profondi. La traccia successiva è laceleberrima Bewitched (di Hart/Rod-gers): sebbene i fiati alti siano un po’troppo evidenti e anche troppo squil-lanti, la gamma bassa è ancora una vol-ta eccellente. L’incedere mellifluo e se-ducente (da gatta morta, direbbe qual-cuno?) della Ruiz conquista ad ognistrofa e a ogni bridge. Voglio citare an-

che la buonissimadinamica offertadai due Advance,ben ascoltabile inThe More I see You(di Gordon/War-ren), ma il miopezzo preferito inquesto piccolo EP

è What’s This (diElfman: ricordate “Nightmare BeforeChristmas” di Tim Burton?). Belli gli scat-ti e le repentine variazioni di arrangia-mento e dinamica, voce in grande evi-denza e gamma bassa sempre moltogradevole (repetita iuvant). Ancorauna volta emerge la velocità come dotedi rilievo di questa amplificazione.L’arrangiamento asciutto e scattante ela grande capacità di risolvere la tramapermettono di concentrarsi sul raffina-to virtuosismo vocale di Olivia Ruiz.Chiudo con un disco che usai per la re-censione dei bookshelf di cui parlonell’introduzione: strana coincidenza?Ho esaurito i dischi? No, è un album che

32 FDS 263▼ ADVANCE ACOUSTIC X-PReAmP & X-A160

CARATTERISTICHE TECNICHE

ADVANCE ACOUSTIC X-PREAMPINGRESSI ANALOGICI: 5 x linea (RCA), 1 xphono MM (RCA), 1 x bilanciato (XLR)INGRESSI DIGITALI: 2 x coassiale, 2 x otti-co, 1 x USB, 1 x XLRLIVELLO DI USCITA: 3,5 V (Bilanciato e sbi-lanciato)RISPOSTA IN FREQUENZA: 20 Hz - 150 kHzDAC: 24 bit / 192 kHz (Burr BrownPCM1796)USB B DAC: Asincrono 24 bit / 192 kHzTHD: < 0,05%RAPPORTO S/N: > 105 dBSEPARAZIONE CANALI: > 80 dBIMPEDENZA IN INGRESSO: 14 K (sbilan-ciato), 38 K (bilanciato), 47 K (phono)IMPEDENZA IN USCITA: 10 KLIVELLO IN INGRESSO (1 V output): 250mV linea, 2,5 mV phono MMDIMENSIONI: 110 x 440 x 350 mm (A x Lx P)PESO: 6,6 kg

Prezzo : € 1.350,00

ADVANCE ACOUSTIC X-A160POTENZA: 2 X 160 W RMS (8 ohm), 2 X 240W RMS (4 ohm)RISPOSTA IN FREQUENZA: 10 Hz - 80 kHzTHD: < 0,07%RAPPORTO S/N: > 120 dBSEPARAZIONE CANALI: > 80 dBIMPEDENZA IN INGRESSO: 20 kΩ (sbi-lanciato), 38 kΩ (bilanciato)ALIMENTAZIONE: 700 W, trasformatore to-roidaleDIMENSIONI: 160 x 440 x 420 (L x A x P) PESO: 19 kg

Prezzo: € 1.700,00

Distributore: MPI Electronicwww.mpielectronic.com

Il primo impatto è statoquello di un buon equilibriogenerale e, facendo le do-vute considerazioni sul prez-

zo, di un suono di livello.

33ADVANCE ACOUSTIC X-PReAmP & X-A160▼ FDS 263

ascolto spesso e sempre con grande pia-cere, facile per certi aspetti ma cartinatornasole dell’equilibrio che un im-pianto sa dare ad un ascolto. FrankMcComb ha inciso questo live (“Live atthe Bitter End – Remembering DonnyHathaway”, che lui stesso mi ha auto-grafato a seguito di un felicissimo in-contro durante un piccolo concerto te-nuto dalle mie par-ti) in presa direttadurante un’ esibi-zione pubblica aNYC. Tutto il di-sco gode appienodella coerenzatimbrica dei dueampli. Se per cer-ti versi gli Advan-ce Acoustic rivela-no meno di altreelettroniche diclasse superiore,ho voluto citarequesto CD per lagrande sensazio-ne live che mi hatrasmesso l’ascol-to. Davvero unagrande spazialità...

CONCLUSIONIDe-sidera, ovveromancanza di stelle: ciò che genera il “de-siderio”. In questo caso direi che, sem-pre per scomodare le stelle, siamo nel-la liceità di desiderare qualcosa che in-vece è per astra (si potrebbe dire per si-dera, ma in latino è veramente tantobrutto) perché il cartellino del prezzo èsceso dalle stelle, anziché salirci. Quin-

di chiudiamo il giro astronomico pren-dendo in “considerazione” (guarda casocum sidera, proprio il contrario, no?) que-sti due bei pezzi di elettronica per en-trare di diritto, e senza rimanere esan-gui, nel Magico Mondo dell’Alta Fe-deltà. Sì, perché abbiamo un bel suono,una bella presenza, molte delle carat-teristiche che si cercano quando si è au-

diofili o almenomusicofili: scena,potenza, un buonlivello di traspa-renza e una raffi-natezza discreta(piacevole). Poi c’èun preamplifica-tore versatile ecompleto, dallecuffie al giradischialla musica liqui-da, con un caratte-re forse poco mar-cato (è un difetto?Per me sì, per altrino) ma una resacorretta e piacevo-le. Forse l’asso dacalare nel ponde-rare l’acquisto èun bel lettore mu-sicale, analogico o

digitale, e diffusorimorbidi per stemperare l’indugiare avolte un po’ impertinente in certe fre-quenze medio alte che alla lunga generafatica. In cassa chiusa sarebbe meglio,per aumentare la tenuta in basso: con leTannoy Prestige Stirling Gold Referen-ce problemi zero ma, ovviamente, dasole costano il doppio di quanto de-

scritto in queste pagine. Cosa cambie-rete prima? Non è così scontato: magariil pre per evolvere verso un valvolare oqualcosa di più rivelatore, o forse il fi-nale per andare sulla vera classe A e mu-sicalizzare il tutto. Ma per un po’ nonsentirete il bisogno di cambiare un belniente, parola mia.

IMPIANTO USATO PER IL TESTSorgente digitale per musica liquida:Mac Book Air (Amarra Simphony), Win-dows 7 Pro (Foobar).Sorgente digitale: SACD Sony DVPNS930VL, CDP Accuphase DP - 410Amplificatore integrato: Musical FidelityA200.Preamplificatore: H.E.A.D. TU.LI.P.Finale di potenza: H.E.A.D. M.U.SI.C.A.Diffusori: Audiovector SR1 Avantgarde,Trenner & Friedl ART.Cavi di segnale: Sound Fidelity Silver,Acrolink 7N-A2200 III,Cavi di potenza: Autocostruiti a 24 con-duttori solid coreCavi COAX: Sound Fidelity SilverCavo di alimentazione: Goldkabel Super-cord 120 Gold

ALCUNI DEI DISCHI UTILIZZATI:Caramella Smog – Samuele Bersani - Ario-laDalla Pace di un Mare Lontano – SergioCammariere – EMIIn Step – Stevie Ray Vaughan & The Dou-ble Trouble – CBSThe Soul Sessions vol. 2 – Joss Stone – War-nerSwinging Christmas – Olivia Ruiz - PolydorLive at the Bitter End (Remembering Don-ny Hathaway) - Frank McComb –

Devo però ammettereche la voce è bella e quelladi Bersani ha una timbricacorposa, quasi baritonale ericca di sfumature che nonsempre ho sentito in tutte leamplificazioni. Avendoloascoltato dal vivo (...) possoconfermare che i francesigli rendono giustizia oltre-modo. Anche la dinamica,quando la batteria lancial’apertura del pezzo primadel ritornello, è ottima e lascena ampia e credibile.