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Nasce il “Modello Piatti”, sulle orme dell'Ajax. Così migliorerà l’efficienza del Tennis Center Bordighera (IM), 27 agosto 2020. Mettere sempre l’atleta al centro, in tutto e per tutto. È la mission che ha accompagnato la nascita del nuovo modello organizzativo del Piatti Tennis Center, sviluppato dal direttivo della struttura di Bordighera nel periodo del lockdown. Un segnale forte: anche in mesi di difficoltà e distanza, Piatti e il suo staff hanno saputo trovare un’opportunità di crescita, lavorando duro per rispondere a una richiesta in costante aumento e con delle esigenze sempre più precise. “La continua crescita del numero di atleti che vuole allenarsi qui - spiega Luigi Bertino, direttore del Piatti Tennis Center - ha reso sempre più cruciale l’organizzazione del centro, pertanto ci siamo mossi di conseguenza”. Aiutati da una società di Bologna specializzata nelle consulenze aziendali, è stato stabilito il metodo, contenuti, tipologie di atleti e obiettivi. In primis quello di diventare una fabbrica di talenti che ambiscono all’élite del tennis mondiale, e da questi punti fermi è partito il processo per costruire un modello organizzativo adatto alle esigenze. Si chiama “modello Piatti”, plasmato sul metodo di lavoro e sulla filosofia messa a punto dal tecnico comasco in oltre 40 anni di carriera (e considerata un’eccellenza a livello internazionale), ed è stato sviluppato prendendo spunto da quello dell’Ajax Football Club, società calcistica tornata alla ribalta europea come modello virtuoso di crescita dei giovani. Il lancio ufficiale è previsto a settembre, ma il periodo di rodaggio è partito da un po', e per rifinire gli ultimi dettagli resta ancora qualche giorno. “Il principio di base del nuovo modello – continua Bertino – è che ogni giocatore ha un suo coach di riferimento (player coach), che tuttavia deve avvalersi di tutte le professionalità del centro. Chiunque venga da noi deve avere la possibilità di sfruttare al meglio tutte le risorse a propria disposizione. Le abbiamo divise in sei aree: tecnica, tattica, di sviluppo della prestazione, fisico-atletica, mentale e medica, prevenzione. All'interno del Piatti Tennis Center, ognuna di queste aree ha una figura di riferimento specifica, così un giocatore e il suo coach sanno sempre a chi possono e devono rivolgersi per ogni area di competenza. Tutto il team è al servizio di tutti, ognuno secondo le proprie specificità”. Più nel dettaglio, i player coach si occupano del lavoro quotidiano dei giocatori a loro affidati, mentre è stata creata una regia tecnica che annovera le figure di massima esperienza del centro, chiamate a definire gli obiettivi, la programmazione e le scelte tecniche più importanti. Tutte queste figure lavorano a stretto contatto, dando grande importanza a feedback, valutazioni e confronto con l’obiettivo di consolidare i punti di forza identificando azioni di crescita e sviluppo. “Nel tennis – chiude Bertino – un modello organizzativo così strutturato non l’ho mai visto. Renderà il nostro lavoro ancora più efficace, e ci aiuterà a migliorare la comunicazione, fondamentale in una struttura come la nostra”. Per andare a regime serve il rodaggio, ma intanto il modello è stato varato. E promette di rivelarsi un’altra mossa vincente firmata Piatti Tennis Center. Nato a Como nel 1958, Riccardo Piatti è diventato Maestro nel 1982, dopo aver frequentato la Scuola Nazionale Maestri. Tra il 1984 e il 1988 è stato responsabile e capitano della squadra Under 16 della Fit. Nel 1988 decide di intraprendere la libera professione e di seguire alcuni dei più promettenti giovani tennisti italiani, come Furlan (best ranking n.19 Atp), Caratti (n. 26), Camporese (n.18) e Brandi (n.50 in doppio). Ha allenato tra gli altri Ivan Ljubicic, che sotto la sua guida ha raggiunto il best ranking di n.3 al mondo e vinto 10 titoli Atp, poi Gasquet, Raonic, Coric, l’ex n.1 al mondo Wta Maria Sharapova; e ora l’enfant prodige del tennis azzurro Jannik Sinner, da sempre seguito a Bordighera. Dal 2008, coach Piatti ha deciso di mettere la sua esperienza al servizio dei giovani talenti del tennis e dei loro allenatori, organizzando workshop in Italia e in Europa e collaborando come consulente per numerosi club. Adesso l'avventura continua nella struttura di Viale Canariensis 7, a Bordighera. Quattro campi già presenti, altri due in progetto. Foto 1 - Riccardo Piatti (sinistra) e Luigi Bertino sono le "menti" del nuovo modello organizzativo del Piatti

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Nasce il “Modello Piatti”, sulle orme dell'Ajax. Così migliorerà l’efficienza del Tennis

Center

Bordighera (IM), 27 agosto 2020.

Mettere sempre l’atleta al centro, in tutto e per tutto. È la mission che ha accompagnato la nascita del

nuovo modello organizzativo del Piatti Tennis Center, sviluppato dal direttivo della struttura di Bordighera

nel periodo del lockdown. Un segnale forte: anche in mesi di difficoltà e distanza, Piatti e il suo staff hanno

saputo trovare un’opportunità di crescita, lavorando duro per rispondere a una richiesta in costante

aumento e con delle esigenze sempre più precise. “La continua crescita del numero di atleti che vuole

allenarsi qui - spiega Luigi Bertino, direttore del Piatti Tennis Center - ha reso sempre più cruciale

l’organizzazione del centro, pertanto ci siamo mossi di conseguenza”. Aiutati da una società di Bologna

specializzata nelle consulenze aziendali, è stato stabilito il metodo, contenuti, tipologie di atleti e obiettivi.

In primis quello di diventare una fabbrica di talenti che ambiscono all’élite del tennis mondiale, e da questi

punti fermi è partito il processo per costruire un modello organizzativo adatto alle esigenze. Si chiama

“modello Piatti”, plasmato sul metodo di lavoro e sulla filosofia messa a punto dal tecnico comasco in oltre

40 anni di carriera (e considerata un’eccellenza a livello internazionale), ed è stato sviluppato prendendo

spunto da quello dell’Ajax Football Club, società calcistica tornata alla ribalta europea come modello

virtuoso di crescita dei giovani. Il lancio ufficiale è previsto a settembre, ma il periodo di rodaggio è partito

da un po', e per rifinire gli ultimi dettagli resta ancora qualche giorno.

“Il principio di base del nuovo modello – continua Bertino – è che ogni giocatore ha un suo coach di

riferimento (player coach), che tuttavia deve avvalersi di tutte le professionalità del centro. Chiunque venga

da noi deve avere la possibilità di sfruttare al meglio tutte le risorse a propria disposizione. Le abbiamo

divise in sei aree: tecnica, tattica, di sviluppo della prestazione, fisico-atletica, mentale e medica,

prevenzione. All'interno del Piatti Tennis Center, ognuna di queste aree ha una figura di riferimento

specifica, così un giocatore e il suo coach sanno sempre a chi possono e devono rivolgersi per ogni area di

competenza. Tutto il team è al servizio di tutti, ognuno secondo le proprie specificità”. Più nel dettaglio, i

player coach si occupano del lavoro quotidiano dei giocatori a loro affidati, mentre è stata creata una regia

tecnica che annovera le figure di massima esperienza del centro, chiamate a definire gli obiettivi, la

programmazione e le scelte tecniche più importanti. Tutte queste figure lavorano a stretto contatto, dando

grande importanza a feedback, valutazioni e confronto con l’obiettivo di consolidare i punti di forza

identificando azioni di crescita e sviluppo. “Nel tennis – chiude Bertino – un modello organizzativo così

strutturato non l’ho mai visto. Renderà il nostro lavoro ancora più efficace, e ci aiuterà a migliorare la

comunicazione, fondamentale in una struttura come la nostra”. Per andare a regime serve il rodaggio, ma

intanto il modello è stato varato. E promette di rivelarsi un’altra mossa vincente firmata Piatti Tennis

Center.

Nato a Como nel 1958, Riccardo Piatti è diventato Maestro nel 1982, dopo aver frequentato la Scuola

Nazionale Maestri. Tra il 1984 e il 1988 è stato responsabile e capitano della squadra Under 16 della Fit. Nel

1988 decide di intraprendere la libera professione e di seguire alcuni dei più promettenti giovani tennisti

italiani, come Furlan (best ranking n.19 Atp), Caratti (n. 26), Camporese (n.18) e Brandi (n.50 in doppio). Ha

allenato tra gli altri Ivan Ljubicic, che sotto la sua guida ha raggiunto il best ranking di n.3 al mondo e vinto

10 titoli Atp, poi Gasquet, Raonic, Coric, l’ex n.1 al mondo Wta Maria Sharapova; e ora l’enfant prodige del

tennis azzurro Jannik Sinner, da sempre seguito a Bordighera. Dal 2008, coach Piatti ha deciso di mettere la

sua esperienza al servizio dei giovani talenti del tennis e dei loro allenatori, organizzando workshop in Italia

e in Europa e collaborando come consulente per numerosi club. Adesso l'avventura continua nella struttura

di Viale Canariensis 7, a Bordighera. Quattro campi già presenti, altri due in progetto.

Foto 1 - Riccardo Piatti (sinistra) e Luigi Bertino sono le "menti" del nuovo modello organizzativo del Piatti

Page 2: Nasce il “Modello Piatti”, sulle orme dell'Ajax. Così …18 hours ago  · Nasce il “Modello Piatti”, sulle orme dell'Ajax. Così migliorerà l’efficienza del Tennis Center

Tennis Center, che verrà inaugurato nel mese di settembre.

Foto 2 - Il nuovo modello organizzativo è stato sviluppato prendendo spunto da quello dell'Ajax Calcio, e

promette di far fare alla struttura di Bordighera un ulteriore salto di qualità.