SCALATA ALLA SACRA DI SAN MICHELE IN MOUNTAIN BIKE Sinesi Roberto, Glauco Gremignani, Luigi Mirabelli “Il tempo si è fermato, tre cavalieri con l’elmo di plastica in sella ai loro cavalli di metallo con zampe a forma di ruota vanno all’assalto della Sacra di San Michele in una giornata dal sapore mistico e medioevale.” Create PDF files without this message by purchasing novaPDF printer (http://www.novapdf.com)
Microsoft Word - scalata alla sacrasanmichele.docxSinesi Roberto,
Glauco Gremignani, Luigi Mirabelli
“Il tempo si è fermato, tre cavalieri con l’elmo di plastica in
sella ai loro cavalli di metallo con zampe a forma di ruota vanno
all’assalto della Sacra di San Michele in una giornata dal sapore
mistico e medioevale.”
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La gita in mountain bike che vi andremo a descrivere riguarda la
salita alla Sacra di San Michele a 860 metri di altezza, una salita
molto impegnativa che è un ottimo allenamento per poter fare in
seguito qualsiasi percorso o qualsiasi altra salita.
Un mio motto è “scalate la Sacra di San Michele e potrete fare
qualsiasi cosa”.
La salita alla Sacra di San Michele di cui parlerò ora è quella
realizzata dal sottoscritto Sinesi Roberto insieme a mio cognato
Glauco Gremignani e il suo amico ,ora anche mio amico, Luigi
Mirabelli che hanno affrontato in maniera esemplare questa loro
prima esperienza alla Sacra di San Michele.
Un impresa dal sapore particolare per Glauco che colpito dalla
malattia di Crohn da moltissimi anni ha preso come sfida personale
questa scalata.
Esistono due modi di arrivare alla Sacra di San Michele : una è la
via della Sacra di San Michele che è di circa km. 10 circa l’altra
invece è salendo per Giaveno arrivando fino al colle Braida per 13
km circa e scendendo per 2 km dall’altra parte.
Questa che vi raccontiamo è la strada per la Sacra.
In data 14 settembre 2013 , l’appuntamento è a Pianezza davanti
alla Metro alle ore 9.
Arriviamo da posti diversi e in modi diversi.
Io arrivo da Torino da circa 8 km direttamente in bici , Luigi
abita già a Pianezza e arriva in bici anche lui, Glauco è il più
lontano, arriva da Beinasco ed è arrivato in auto con la bici
smontata nel baule di dietro della sua auto.
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Glauco arriva alle 9,30 , leva la bici dal baule dell’auto e
rimonta la ruota alla bici e quindi siamo pronti per partire . E’
una bella giornata di sole .
Le foto successive mostrano il percorso reale che abbiamo fatto
scaricato dal gps sempre più ingrandite in sequenza.
Nella prima foto è indicato anche il percorso che va fino al colle
Braida e discesa da Giaveno.
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Questa immagine sopra rappresenta il dislivello per arrivare alla
Sacra e al colle Braida che è il punto più alto .
La prima punta rappresenta dove inizia la discesa di un chilometro
dopo aver fatto 5 km di salita, la seconda punta la Sacra ,anche se
in realtà
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Partiamo prendendo la strada statale per il Moncenisio passando da
Alpignano dove subito dopo la rotonda che a destra porta a Val
della torre e a sinistra verso Rivoli, tiriamo dritti ed inizia una
breve salita di 500 metri che serve giusto come riscaldamento per
la nostra scalata e proseguiamo poi sempre dritti.
In lontananza cominciamo a scorgere la sagoma della Sacra in alto
come un puntino e ci sembra impossibile che dovremmo arrivare fin
lassù.
Attraversiamo per Caselette fino ad arrivare all’incrocio di
Avigliana.
Qui giriamo a sinistra ed andiamo dritti passando il ponte del
fiume Dora , iniziamo a guardare in alto la Sacra : il nostro
obiettivo.
Poco dopo il ponte attraversiamo l’altra strada statale per il
Monginevro e andiamo dritti, poi si gira obbligatoriamente a destra
, non esiste altra possibilità, e poi a sinistra passando sotto il
sottopassaggio della ferrovia (stazione di Avigliana).
Sbuchiamo dall’altra parte e percorriamo tutta la città di
Avigliana.
Arriviamo ai laghi , sulla nostra destra il lago grande.
La salita alla Sacra di San Michele inizia subito dopo i Laghi di
Avigliana subito dopo la rotonda che porta in direzione di Trana o
verso Giaveno .
Alla rotonda bisogna imboccare in direzione per Giaveno.
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Nella foto sopra possiamo vedere l’imbocco della rotonda , le
indicazioni per Giaveno e il cartello verde per la Sacra ,mentre
imboccando il bivio a sinistra si finisce a Trana.
Poco prima ci siamo fermati per permettere a Glauco e Luigi di
mangiare e bere qualcosa prima delle grande fatica.
Imboccando per Giaveno e la Sacra di San Michele iniziano subito
500 metri di salita abbastanza ripida che può fare scoraggiare chi
la inizia per la prima volta , ma non bisogna demoralizzarsi perché
finiti questi 500 metri al bivio tra Giaveno e la Sacra bisogna
svoltare a destra per la Sacra.
Qui la salita si fa più dolce e abbordabile e per 5 km, tranne per
qualche tratto breve in cui la pendenza cambia ed aumenta, rimane
stabile .
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salita dei 500 m, invece a destra si va per il giro del lago
Durante la salita dei 500 metri indicazione bivio Sacra e suo
imbocco
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Durante questi cinque chilometri , nel primo chilometro sulla
destra si può già iniziare ad ammirare una piccola panoramica del
lago di Avigliana anche se l’altezza non è ancora eccessiva ,dopo
un paio di chilometri si arriva sulla destra all’Hotel ristorante
Hermitage dove si svolgono matrimoni mentre sulla sinistra c’è il
campeggio Primavera.
Subito dopo ci ritroviamo alla curva della “Villa” chiamata così
perché in curva a sinistra c’ è situata una splendida villa.
Una prima tappa la possiamo considerare dopo questi cinque
chilometri quando si arriva ad un rinomato ristorante agriturismo
del luogo ,qui per quaranta metri la strada è in piano , poco prima
sulla sinistra c’è l’indicazione per la Certosa , antico
monumento.
A questo punto inizia una discesa di un chilometro abbastanza
ripida e rilassante che serve per poter prendere fiato e prepararsi
psicologicamente per quello che dovrà succedere dopo.
Infatti subito dopo la discesa inizia una salita di un chilometro e
ottocento metri molto ripida dove sarebbe stato utile prepararsi
prima le marce basse, a fine discesa.
Il primo chilometro oltre ad essere faticoso non presenta niente di
interessante , ma al contrario quando si iniziano ad affrontare gli
altri restanti metri dietro un curvone a sinistra inizia a spuntare
la sagoma della monumentale Sacra che si avvicina sempre di più e
alla destra un panorama stupendo della bassa val di Susa, si
possono vedere le case di Almese in basso come tanti puntini
bianchi , le case di Rubiana più in alto ,il col del Lys.
Dopo questi mille e ottocento metri ci fermiamo per una seconda
tappa in un piazzale frazione San Pietro dove c’è un altro hotel
ristorante agriturismo, qui c’è una fontana anche se l’acqua che
sgorga non è tanto fresca.
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Questi 1.500 metri ci condurranno al secondo piazzale praticamente
vicinissimi alla Sacra di San Michele.
Durante la salita niente di particolare a parte la fatica e la
monumentale Sacra che a vista si avvicina sempre di più prendendo
la sua forma autentica sempre più in scala 1:1.
A sinistra prima del piazzale il parcheggio per i bus poi il
parcheggio per le auto e poi si arriva finalmente al piazzale
.
Qui ci fermiamo per prendere respiro , a sinistra del piazzale
salendo ancora per 2 km si finisce in cima sul Colle Braida a 1.007
metri di altezza, a destra invece ci attende l’ultimo sforzo, un
sentierino di 500 metri molto ripido che ci porta al vero e proprio
piazzale della Sacra di San Michele .
Ecco, imbocchiamo il sentiero, ancora uno sforzo e siamo arrivati ,
davanti a noi ci investe questa figura mastodontica come una nave
che ci viene incontro con tutto il suo fascino e il sapore di
antico e leggenda.
È lei ,La Sacra di San Michele , noto con piacere la soddisfazione
nel volto di Luigi e Glauco che per la prima volta la raggiungono
ed alzano al cielo le mani in segno di Vittoria, io questa volta la
salita l’ho trovata molto faticosa, più di altre volte , da lì ho
capito che non importa se sei alla prima esperienza o alla
centesima, la salita alla Sacra è sempre faticosa e non diventa
meno faticosa solo perché l’hai affrontata diverse volte.
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inizio dei 1.500 m successivi
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di 500 metri che porta alla Sacra (foto sotto) .
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Sentierino di 500 metri che porta alla Sacra
Una giornata ancora più particolare per Glauco che vince la sua
sfida personale dovendo convivere con la malattia di Crohn che per
molti anni gli ha impedito di esprimersi al massimo anche se lui ce
l’ha sempre messa tutta in tutti gli sport.
Una foto per glorificare l’evento è d’obbligo , non si scende
subito perché bisogna assaporare il momento di questo evento.
C’è un bar nel piazzale, così decidiamo di andare a prenderci una
meritata bevanda.
Ora ci tocca scendere, questo è il momento più bello , perché nella
discesa 20 minuti ed è tutto finito.
La discesa è il mio tallone di Achille perché non amo andare veloce
e infatti Luigi e Glauco mi distaccano enormemente.
La visione panoramica è completamente differente dalla salita
.
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Vi ricordate che salendo c’era da fare un chilometro in discesa
?
Beh! Ora quel chilometro diventa salita ed è un vero stroncamento
per le gambe che ormai avevano gustato la discesa, ma bisogna pur
farla.
Finita la salita di un chilometro ricominciamo 5 km di discesa,
arriviamo all’incrocio con la strada di Giaveno .
Quando si arriva all’incrocio in velocità, si da un occhiata veloce
a destra e a sinistra e se non c’è nessuno non c’è bisogna di
frenare e si può andare dritti alla rotonda raggiungendo anche i 55
km/h.
Alla fine della rotonda giriamo per Avigliana passiamo tutta la
città di Avigliana fino ad arrivare alla statale per poi girare a
destra e andare verso Torino.
Ad Avigliana guardiamo in alto , guardiamo verso l’alto quel
minuscolo puntino che è la Sacra e ci sembra impossibile che fino a
venti minuti prima noi eravamo lassù , è una sensazione strana, ti
fa capire come con la forza delle gambe si possa fare qualsiasi
cosa.
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In cima al Colle Braida c’è una piccolissima Chiesa.
Ogni volta che si scala una montagna ci si riempie di
soddisfazione, aumenta la sicurezza in noi stessi, siamo in grado
di affrontare
qualsiasi problema, consapevoli della nostra forza fisica e
psichica.
Nella prossima pagina ci sono due mie foto scattate dieci anni fa
al lago grande di Avigliana e alla Sacra di San Michele , una
dimostrazione del fascino duraturo nel tempo di questo monumento e
di questa salita.
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