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“La nostra Italia: 150 anni e non li dimostra” Progetto interdisciplinare Scuola Primaria “Federico da Montefeltro” CLASSE IV Anno Scol. 2010-11

La nostra Italia: 150 e non li dimostra

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Progetto interdisciplinare Scuola Primaria “Federico da Montefeltro”CLASSE IVAnno Scol. 2010-11

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“La nostra Italia: 150 anni e non li dimostra”

Progetto interdisciplinare Scuola Primaria “Federico da Montefeltro”

CLASSE IVAnno Scol. 2010-11

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Realizzazione della “Carta di identità “ della Repubblica italiana: storia dei simboli, della bandiera,delle feste nazionali, dell’inno, della Costituzione.

Esame di una data storica fondamentale, il 17 marzo, che coincide, nel corrente anno, con la commemorazione del centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, partendo dalla ricerca del ruolo che ha avuto il nostro territorio nel processo di unificazione.

Ripercorrere le tappe fondamentali della Storia del Risorgimento italiano attraverso la lettura di documenti, di brani storici e di testi letterari di diverso genere ( poesie, classici della letteratura, testi di letteratura contemporanea, testi storici a fumetti ed anedottica )

Visita al Museo Garibaldino di Saludecio per conoscere in modo più dettagliato questo importante eroe risorgimentale che ha avuto legami con la nostra realtà territoriale.

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Conoscenza delle figure salienti del Risorgimento e della Resistenza italiana attraverso la toponomastica delle vie del paese.

“La nostra Italia: 150 anni e non

li dimostra”

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Realizzazione della “Carta di identità “ della Repubblica italiana: storia dei simboli, della bandiera,delle feste nazionali, dell’inno, della Costituzione.

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“Carta di identità”DELLA NOSTRA ITALIA

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FESTA DELL’ACCOGLIENZA24 SETTEMBRE

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• Le tappe salienti del Risorgimento italiano, attraverso la vita e le opere dei grandi eroi, per promuovere il senso di appartenenza alla comunità sociale della Repubblica italiana di oggi.

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Visita a Saludecio11 Marzo 2011

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Palazzo Comunale Sorge sui resti dell'antica rocca malatestiana di cui conserva ancora, all'interno, alcune significative tracce e alcuni ambienti successivamente adattati a prigioni. Il corpo principale del complesso si innesta su una costruzione più antica a pianta quadrangolare, ciò che resta di un bastione della rocca, costruita su una parete di tufo.Il palazzo comunale venne in gran parte ricostruito nella seconda metà del novecento a causa degli ingenti danni bellici, riproponendo, comunque, nelle sue linee essenziali la struttura ottocentesca. Originale del 1835 circa è il colonnato che si snoda su tre lati costituendo un importante elemento di raccordo dell'edificio.Alla stessa epoca risaliva il teatrino a palchetti decorato dal pittore riminese Marco Capizzucchi, distrutto durante la seconda guerra mondiale e poi ricostruito nelle forme moderne di un cinema-teatro.

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Alla scoperta di Garibaldi nel…

Sono a Saludecio un paesino sopra le colline di Rimini .La meta della nostra gita è il Museo Garibaldino .Il suo portone è normale, uno qualunque, non è molto grande.All’ interno invece, il Museo è interessante, entusiasmante, perché illustra tutta la vita di Giuseppe Garibaldi che è stato uno dei eroi d’Italia più famosi .La cosa che mi ha colpito di più sono state proprio quelle : le lettere indirizzate a Garibaldi e quelle scritte da Garibaldi !!!Ah ! Dimenticavo!Non vi ho parlato di Anita, moglie di Garibaldi .Si è fatta fare un solo ritratto perché lei li odiava !!!!È morta nelle paludi di Ravenna “aggredita “ da una malattia grave .Anita e Giuseppe avevano tre figli .In un’ altra stanza del museo c’ erano le varie monete, spade, fucili , pistole e quadri di quel periodo, tra quali quello raffigurato l’incontro di Vittorio Emanuele II con Garibaldi a Teano .Ad un certo punto, ci siamo recati per una scala ripida dove una volta c’era l’ antico palazzo di Saludecio.Una volta scesi in fondo , abbiamo notato i proiettili , le monete e varie medaglie, dall’altra una serie di statue in bronzo .Prima di fare merenda la guida ci ha accompagnato per il paese, dove ci sono tanti murales bellissimi!!!!Quello che mi ha colpito di più è stato quello denominato “l’ invenzione della carta igienica” perché c’era disegnato un uomo che era arrotolato con la carta fino alla vita e sembrava una “mezza mummia “!Questa gita è stata veramente entusiasmante e interessante ;mi ha permesso di capire un pochino della storia del “favoloso risorgimento” .Peccato però che ora si deve andare sui banchi di scuola !!!Ciao Sara Grasso

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Il giorno 11/03/11 siamo andati a Saludecio per visitare il ‘’Museo Garibaldino’’!!!Quando siamo usciti dal pulmino dovevamo fare poca strada per arrivare, ed io che pensavo che si dovesse fare un chilometro!!!!!! Prima di entrare ci siamo fermati in una piccola piazza,dove c’erano una chiesa e una piccola palazzina;che pensavo fosse una semplice abitazione, invece ci siamo entrati e ho scoperto che quella era il museo di GARIBALDI! Infatti in un angolo c’era una scritta(che diceva):’’Museo Garibaldino’’!!!!!!Bene! Poi quando siamo entrati c’erano delle scale che portavano al piano di sopra del palazzo ; abbiamo incontrato qui la guida che ci ha mostrato le stanze: in alcune erano raccolte molte lettere scritte da:Garibaldi,Vittorio Emanuele II, e qualcuna anche dai ‘’Mille’’!Poi c’erano molti quadri e dipinti: c’era anche quella di Anita,moglie di Garibaldi !!!Quel dipinto di Anita è l’unico al mondo, perche lei non si voleva mai mettere in posa per essere ritratta!!C’erano anche molte armi:fucili,pistole,spade,proiettili e palle di cannoni già usati!!! Anche un po’di vestiti! E’ stato bellissimo visitare il museo!!!!!!!!!Poi siamo usciti e siamo andati in un grandissimo giardino e li abbiamo mangiato e giocato!!C’erano molti murales quando passavamo per la strada!!Poi siamo tornati nel pulmino.Insomma ! Ci siamo divertiti molto !!Non vedo l’ora di ritornarci con la mia famiglia, quando potremo !!

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Martedì scorso mi sono svegliato prima del solito perché dovevo andare con la mia classe a visitare Bologna, il capoluogo dell’Emilia Romagna.Il tempo non prometteva niente di buono, ma quando si va in gita va bene lo stesso .Per fortuna a Bologna non pioveva anzi c’era un timido sole e non era neppure tanto freddo.Il pullman ci ha lascito vicino ad un monumento chiamato “Montagnola” che simboleggia l’antica Bologna .Abbiamo proseguito lungo via Indipendenza dove mi ha colpito particolarmente l’importante ed imponente statua di “Giuseppe Garibaldi”.Camminando abbiamo incontrato una persona che chiedeva l’elemosina; mi è venuta un po’ di malinconia.Un altro edificio che mi ha colpito particolarmente è la “Salaborsa”; un’enorme biblioteca civica con il soffitto a volta affrescato ed il pavimento di vetro che lasciava osservare le rovine della vecchia costruzione.Mi sembrava di camminare sospeso nel cielo; in quell’istante ho provato una sensazione di strana leggerezza e di infinito.Anche guardando le due importanti torri, Garisenda e degli Asinelli , mi sono sentito piccolo piccolo.Abbiamo visitato anche la Basilica di San Petronio, la chiesa maestosa di Bologna, dedicata al petronao della città .Mi ha colpito la sua facciata, che è in corso di ristrutturazione, e le ventidue cappelle che conservano le importanti opere d’arte .Entrando nel Museo Civico Archeologico sono rimasto affascinato dalla collezione dei reperti Egizi, di una civiltà che abbiamo studiato da poco: è stato come fare un tuffo nel passato.Anche la maestosa Fontana del Nettuno con i suoi putti di certo non passa inosservato.Dopo aver visto queste grandiose costruzionimi sono chiesto come hanno fatto a quel tempo a realizzarle. Per concludere posso dire che la gita a Bologna è stata davvero interessantissima , un insieme di conoscenze ed emozioni .Mi ha dato sensazioni stupende in un’ aula senza muri né banchi, senza libri né quaderni.

MARTEDI’ 1 MARZO

ALLA RICERCA DELLE TRACCE …

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…DELLA NOSTRA STORIA ITALIANA!!!

VIA DELL’INDIPENDENZA E

GARIBALDI

RICORDANDO I PARTIGIANI DELLA RESISTENZA

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PIAZZA NETTUNO

MUSEO EGIZIO

SALA BORSA

TORRE DEGLI ASINELLI!!!!

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LA NOSTRA REGIONELE MARCHE

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Ancona il nostro capoluogo

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Era il cinque maggio e alle 9:00 eravamo ad Ancona, il capoluogo di regione.Era interessante da quello che mi avevano raccontato i genitori o amici; io c’ero già stato per andare in ospedale.Siamo arrivati, la prima cosa che abbiamo visto è stata la Mole Vanvitelliana: era a forma di pentagono, costruita da un architetto famoso, Vanvitelli. Dopo abbiamo visto l’ Arco di Trionfo che avevano fatto i romani: è il più ben conservato in Italia perché ogni volta i pescatori erano costretti a versare qualcosa, in denaro , per restaurarlo.Un po’ più là c’ era l’ arco di Clementino, un papa.Dopo abbiamo visto Porta Pia dove Garibaldi e i Garibaldini sono passati per andare al Centro d Italia .Il porto era immenso con una serie di fari rossi e verdi: i rossi indicavano la possibilità di uscita, i verdi l’entrata delle imbarcazioni.Poi siamo saliti sopra una barca c’ erano tre sedili, il radar e i tre motori: motore centrale , motore di destra e di sinistra.Poi c’erano i comandi: marcia indietro e marcia avanti ed il massimo è dei dieci all’ora; un comandante ci ha spiegato che si comunica con i pescherecci, con le navi attraverso bandiere.Poi siamo andati al Passetto, una zona panoramica e c’ erano il monumento ai caduti e un bel panorama di mare.Dopo siamo andati alla Cittadella e lì, abbiamo pranzato e giocato.Poi durante il percorso abbiamo visto una gigantesca farfalla. Infine al museo abbiamo fatto un laboratorio: i maschi sulle armi e le femmine sui gioielli e vestiti. Prima di ripartire siamo andati a visitare il Duomo e abbiamo visto una Madonna incorniciata d’oro e San Ciriaco imbalsamato, morto nella persecuzione cristiana, quando gli è stato fatto ingoiare piombo fuso bollente. Giuseppe

Giovedì 5 maggio

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Il giorno 5 maggio 2011 siamo andati ad Ancona .Quando siamo arrivati vicino al porto abbiamo fatto merenda, alle 10.30.poi siamo andati alla Capitaneria di Porto e il maresciallo ci ha guidato dentro la barca :ci ha fatto vedere i comandi e ad ognuno dava un adesivo ed il biglietto.Si vedeva il panorama della di San Ciriaco e siamo andati all’ Arco di Trionfo.Dopo siamo stati al Passetto:c’era la viale della Vittoria e c’erano poi la salita per andare in centro, il municipio, la piazza Cavour e la stazione.Dopo qualche ora siamo andati alla porta San Stefano per entrare nel parco comunale della Cittadella dove abbiamo pranzato e c’erano i giochi Dalle 14.00 alle 16.00 siamo andati al museo Nazionale di Ancona ed abbiamo fatto i lavoretti dei Piceni in un laboratorio; poi siamo andati di sopra a visitare il museo e ci ha guidato una signora che si chiama Lucia: ci ha fatto vedere che le femmine Picene creavano le spille grandi,lo scialle, il mantelli, i vasi con dentro la cenere dei morti; invece i maschi Piceni avevano le armi,le spade,i cappelli. Dopo un po’ siamo andati nel pullman per andare al Monte Guasco e c’era il duomo di San Ciriaco. Abbiamo detto una preghiera alla madonna ed siamo andati fuori a fare la merendina.Infine abbiamo preso il pullman e siamo tornati a Pesaro . Aurora

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L’ ORTO BOTANICO DIFONTE AVELLANA

Giovedì 31 marzo 2011

Lieve, vigoroso,con tanti alberi con il fusto color nocciola e la chioma verde bandiera !Questo è l’orto botanico di Fonte Avellana .Nel giardino si notano ,all’inizio, noccioli e biancospini fioriti autoctoni.Sul fondo ci sono molte foglie e il vento che le fa volare anima il silenzio:fiori che nascono ,l’edera che prende il sopravento sugli alberi e il silenzio svanisce .Mi colpisce il soffice terreno pieno di diversi tipi di felce e quelle stupende orchidee color avorio! Noi bambini notiamo che il bosco è molto grande. Ad un certo punto il re di quel bosco, un gigantesco albero chiamato Tasso, che è millenario, con la sua folta chioma, di aghi velenosi, splende alla luce del sole, sembra quello della”tavola rotonda”! Tutt’intorno grandi alberi lo proteggono dai forti raggi solari.E’ stata una gita fantastica!!!!!!!

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Rumore impercettibile,lieve,silenzio dappertutto .La chiesa con il clima mite tutto l’anno:squadrata, curva in alto, il continuo fredda, gelida, rigida.Il centralino tiepido,buio,illuminato il mattino presto,prestissimo.I monaci erano salvatori di pellegrini ,riservati,religiosi ,lavoratori e visibili solo per malattie gravi dei pellegrini;erano amanuensi i monaci infatti i libri sono più di mille , scritti a mano; le biblioteche sono due . una nuova e una antica.Non parlavano con nessuno , solitari , religiosi e lavoratori.Da cinquanta a undici , sempre religiosi e lavoratori:ecco i monaci di ieri e di oggi !Facevano quadri sulla pelle di animali anche se a me non sembrava: bianchi e marroni, non proprio lisci e fatti su una pergamena.Il cibo lo davano da una ruota che se era aperta dai monaci era chiusa dai pellegrini e viceversa.Non confortevoli le loro stanze , cioè c’era la paglia per dormire.

In una porta , di legno ,stemmi indicavano In una porta , di legno ,stemmi indicavano l’appartenenza del monastero ai monaci francescani

Abazia di Fonte Avellana

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Giovedì 31 marzo io e tutta la mia classe, anzi scuola, ci siamo recati lungo la valle del Cesano per visitare il castello di Frontone. All’ inizio le stanze erano abbastanza basse: lo erano perché lì vivevano i servi, cioè volevo dire i cuochi. C’erano delle travi vicino al soffitto , con delle stanghette per appendere il cibo. Nella cucina c’erano i fornelli, che però non erano a gas come quelli che abbiamo noi oggi, ma erano col carbone, poi c’era un bellissimo ed antico camino( beh antico si sa perche parliamo dell’anno 1000 circa). Il castello più andavamo avanti per visitarlo e più il soffitto si faceva alto; la maestra ha detto che era sempre più in alto perché iniziavano ad arrivare alle stanze dei conti e delle contesse. Abbiamo visto che le porte erano di un grigio chiaro come il fumo. Poi siamo giunti alle prigioni dove mettevano gli uomini che dovevano essere puniti: era una bassissima stanza, nella entrata, cioè per entrare, c’era uno scivolo che adesso chiaramente è stato rifatto e ci sono degli scalini; nella porta c’erano due buchi in modo che si potesse far passare il cibo. Abbiamo visto anche le stalle dove c’erano dei ganci rotondi , simili .a una pallina .Ma adesso torniamo a noi: era in quei ganci che legavano cavalli in modo che non riuscissero a scappare via dalle stalle! Non vi sembra fantastico? Lì ci hanno vissuto tanti anni fa .Nella casa c’erano molti fossili e resti di piatti, tazze e bicchieri .C’erano perfino dei gioielli piuttosto belli per le donne, c’erano delle monete che usavano i conti e le contesse. E’ stata un ‘esperienza fantastica spero che ci sia un’altra gita così lunga e bella come questa.!

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Entrando sembrava un hotel,tutto abbellito con fiori e quadri romani!! Poi abbiamo incontrato una signora (la nostra guida ) : era alta , con gli occhi ed i capelli castani ; la sua maglia era gialla ed i pantaloni neri. Ci ha portato in una sala : io sono rimasto a occhi aperti . C’erano statue in bronzo dorato!!!!!!C’erano quattro statue , ed in una si potevano ammirare la struttura di cui era fatta . All’interno ella ci ha raccontato che le quattro statue erano circondate da un rettangolo d’aria ,che serve mantenere costante la temperatura. Di seguito ci ha raccontato una storia di due contadini che trovarono i pezzi delle statue in bronzo dorato : ci misero una settimana a scavare e a scavare i pezzi!! Poi ci ha portato a vedere un cartone che illustrava come lavoravano e si vestivano i romani. Questa esperienza mi è piaciuta tanto anzi tantissimo e spero di riandarci !!!!

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